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    Predefinito Riesumazione, ricognizione canonica ed esposizione della salma di Padre Pio

    Da aprile il corpo di Padre Pio sarà esposto alla pubblica venerazione

    di Stefano Campanella




    «Carissimi Fratelli e Sorelle, con sentimenti di gioia e di sincera commozione, insieme ai cari frati cappuccini, nelle persone del ministro generale fr. Mauro Jöhri, del ministro provinciale fr. Aldo Broccato e dei confratelli tutti della religiosa Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, vi annuncio che, in occasione del 40° anniversario della morte, dopo l'acquisizione delle prescritte autorizzazioni canoniche e l'assenso convinto ricevuto dalle superiori Autorità, muniti del relativo Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi, si procederà alla esumazione ed alla ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina, per verificarne lo stato e per effettuare tutte le procedure idonee a garantirne le ottimali condizioni di conservazione. È convinzione mia personale e dei confratelli di san Pio che incombe su tutti noi il dovere di permettere anche alle generazioni che verranno dopo di noi la possibilità di venerare e custodire nel migliore dei modi le spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina. Un ulteriore motivo di giubilo deriva dal fatto che è stata decisa e autorizzata l'esposizione e la pubblica venerazione, per alcuni mesi, del corpo del Santo, a partire dalla metà del prossimo mese di aprile, quando, presumibilmente, saranno terminate tutte le procedure previste dalle normative canoniche e dalle indicazioni delle scienze mediche. Il Signore, mirabile nei suoi Santi, ci accompagni in questo gesto di devozione e di venerazione verso il nostro Santo, faro di luce ed epifania dell'Amore Crocifisso. Possa questo evento, inscritto nella normale prassi della Chiesa, aiutare molti a scoprire la bellezza della santità che il Signore fa rifulgere nei suoi servi ed amici, e spronarci ad una vita di maggiore fedeltà e conformità a Cristo Gesù, crocifisso per la nostra salvezza».
    Questo l’annuncio dato poco fa, durante la Messa vespertina da S. E. mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina.
    Si tratta di una delle iniziative più importanti programmate per commemorare il quarantesimo anniversario della morte del santo Cappuccino e il novantesimo anniversario della stimmatizzazione permanente, avvenuta a San Giovanni Rotondo il 20 settembre 1918. In occasione di quest’ultima ricorrenza sarà organizzato un convegno internazionale, con i più accreditati studiosi di discipline mediche, umanistiche e teologiche, sulle piaghe dell’unico sacerdote stigmatizzato. Ulteriori informazioni sulla riesumazione e sulle modalità di esposizione saranno rese note appena sarà stato predisposto un apposito programma organizzativo degli eventi.
    Padre Pio concluse la sua esistenza terrena alle 2,30 del mattino del 23 settembre 1968, seduto sulla poltrona della sua cella, la n. 1 del convento. Poco prima aveva chiamato padre Pellegrino Funicelli, che lo assisteva nelle sue necessità, e gli aveva chiesto di confessarsi. Quindi gli aveva detto: «Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama, chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato e chiedi ai confratelli e ai figli spirituali una preghiera per l’anima mia». Aveva, poi, impartito a tutti la sua benedizione, ricordando in particolare la sorella suor Pia e i nipoti Pia ed Ettoruccio con le loro famiglie. Infine aveva voluto «rinnovare l’atto della professione religiosa».
    «Nella veranda attigua alla cella n. 1 fu preparata la camera ardente e pietosamente composto il corpo esanime, in attesa di esporlo in chiesa».
    La sera del giorno della morte la prima bara in legno venne sostituita con una in acciaio, ricoperta con una lastra di cristallo, per consentire una più lunga esposizione della salma, resasi necessaria per la straordinaria affluenza di gente accorsa per rendere omaggio al venerato Frate. Durante questa operazione «l’ufficiale sanitario dottor Grifa, assistito dal vigile sanitario Michele Fini, alla presenza del sindaco e del padre guardiano, pratica al cadavere delle iniezioni di formalina per assicurare lo stato di conservazione durante i giorni della esposizione al pubblico».
    «Il giorno 26, verso mezzogiorno, alla folla che non mai terminava, si disse a malincuore basta». E alle 15,30 la bara fu portata in corteo per le principali vie di San Giovanni Rotondo, fino «al palazzo comunale», dove «si fermò per il saluto ufficiale da parte del sindaco».
    Nel frattempo, sul sagrato, «l’onorevole professor Enrico Medi, dal microfono sul palco intrattenne in preghiera» tutti coloro che non avevano seguito il feretro «temendo di non trovare posto al rientro del corteo» per partecipare alla Messa esequiale, che venne celebrata alle ore 19. Presiedeva «il reverendissimo padre generale dei cappuccini Clementino da Vlissingen», insieme ad altri 23 sacerdoti. Ma «l’elogio funebre venne recitato dal padre Clemente da Santa Maria in Punta, definitore generale e amministratore apostolico della Provincia di Foggia, con la lettura alla fine, del telegramma del Santo Padre».
    Alla fine della Messa, benediceva la «salma sua eccellenza mons. Cunial amministratore apostolico di Manfredonia (era presente anche il vescovo di Foggia mons. Giuseppe Lenotti)». Alle 20,30, dopo una sosta dinanzi a Casa Sollievo della Sofferenza, il feretro di Padre Pio fu riportato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie «dalla porta centrale, che fu immediatamente chiusa: erano le ore 20,30». Quindi «la bara, il cui coperchio di acciaio porta in alto un Crocifisso di acciaio e bronzo, ed in basso una scritta, similmente in acciaio e bronzo, con la dicitura: “Francesco Forgione – nato a Pietrelcina 25-5-1887 – morto a San Giovanni Rotondo 23-9-1968”, viene portata a braccia in cripta e calata con molta attenzione nel loculo scavato sotto il pavimento nel sito già precedentemente disposto: erano le ore 22» (1).

    ---------------------------------------------------------------------
    NOTE

    (1) Le frasi riportate tra virgolette sono tratte da Beatificationis et Canonizationis Servi Dei Pii a Pietrelcina Positio super virtutibus, Vol. III/1 – Biografia documentata, scritta da padre Alessandro Cristofaro da Ripabottoni.

    FONTE

  2. #2
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    Padre Pio, i parenti contro la riesumazione della salma

    di Redazione




    Bari - La nipote di san Pio, Pia Forgione, e i suoi otto figli, lo scorso 3 gennaio hanno diffidato le autorità religiose a procedere alla riesumazione dei resti del frate delle stimmate, annunciata ieri sera dal delegato della Santa sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, monsignor Domenico D’Ambrosio. Lo annuncia il presidente dell’Associazione pro padre Pio - L’uomo della sofferenza, avvocato Francesco Traversi. A breve, rende noto il legale, un ricorso sarà presentato contro la riesumazione, annunciata per il prossimo aprile, al Tribunale civile di Foggia. Pia Forgione è figlia del fratello del santo Michele Forgione.

    Fonte: Il Giornale, 7.1.2008

  3. #3
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    In passato i resti del santo rimasero visibili per soli quattro giorni

    Riesumazione-evento di Padre Pio
    «Da aprile il corpo esposto per i fedeli»


    Autorizzata la venerazione. «Ma le spoglie non andranno nel santuario di Piano»


    ROMA — Il corpo di Padre Pio sarà «esumato» ed «esposto» alla venerazione dei fedeli, in una teca di vetro, «per alcuni mesi» a partire dalla metà di aprile: lo ha annunciato ieri l'arcivescovo di Manfredonia e «delegato della Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio da Pietrelcina», Domenico Sorrentino. L'iniziativa rientra nel programma dei festeggiamenti per i 40 anni dalla morte di Padre Pio (1968) e per i 90 anni delle stimmate (1918). L'evento attirerà molta gente. Lo assicura l'affluenza costante dei pellegrini al santuario e alla tomba del santo, circa sette milioni l'anno; nonché le grandi folle che si ebbero laggiù e a Roma in occasione della beatificazione (1999) e della canonizzazione (2002). Non è invece prevista la «traslazione » del corpo di Padre Pio dal vecchio al nuovo santuario (quello costruito dall'architetto Renzo Piano e inaugurato nel 2004): una voce in tal senso, diffusa da un gruppo di «devoti» e dagli stessi denunciata come «inopportuna», viene smentita dai frati che hanno la responsabilità del santuario. L'esposizione alla «venerazione dei fedeli» e la sistemazione definitiva avverranno nell'area del vecchio convento e chiesa annessa, probabilmente nella stessa cripta dove attualmente si trova la tomba. «Vi annuncio — ha detto ieri l'arcivescovo D'Ambrosio durante la messa vespertina — che in occasione del 40˚ anniversario della morte si procederà alla esumazione e alla ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina, per verificarne lo stato e per effettuare tutte le procedure idonee a garantirne le ottimali condizioni di conservazione ».

    Nella stessa occasione l'arcivescovo ha annunciato che «è stata decisa e autorizzata l'esposizione e la pubblica venerazione, per alcuni mesi, del corpo del Santo, a partire dalla metà del prossimo mese di aprile», una volta terminate le «procedure » previste dalle norme canoniche e dalle «indicazioni delle scienze mediche». Non si ha idea dello stato di conservazione del corpo, perché a suo tempo non si fece la «ricognizione» che abitualmente viene effettuata in occasione del processo di canonizzazione.

    Nè è vero — come pure si dice— che il corpo sia stato imbalsamato. Nella biografia ufficiale redatta per il processo di canonizzazione si legge che «la sera del giorno della morte » la prima bara in legno viene sostituita con una in acciaio «ricoperta con una lastra di cristallo». Prima di chiudere il cristallo «l'ufficiale sanitario dottor Grifa pratica al cadavere delle iniezioni di formalina per assicurare lo stato di conservazione durante i giorni della esposizione al pubblico». Restò visibile dal vetro di copertura per quattro giorni. Si può scommettere che quanti lo salutarono allora attraverso quel vetro correranno a rivederlo il prossimo aprile.

    Luigi Accattoli

    Fonte: Corriere della sera, 7.1.2008

  4. #4
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    In merito alla riesumazione delle spoglie del santo

    Padre Pio, i parenti diffidano il vescovo

    Il presidente dell'associazione: «Mons. D'Ambrosio non sarà il terzo persecutore del santo. Evitare la simonia»


    BARI - Non c'è pace per Padre Pio. Pia Forgione, nipote del santo, e i suoi otto figli, lo scorso 3 gennaio hanno diffidato le autorità religiose a procedere alla riesumazione delle spoglie di Padre Pio, come annunciato domenica sera dal delegato della Santa sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, monsignor Domenico D'Ambrosio. Lo annuncia il presidente dell'Associazione pro Padre Pio - L'uomo della sofferenza, Francesco Traversi. A breve, rende noto il legale all'Ansa, un ricorso sarà presentato contro la riesumazione, annunciata per il prossimo aprile, al Tribunale civile di Foggia. La diffida, oltre al vescovo di S.Giovanni Rotondo D'Ambrosio, è giunta anche al padre provinciale dei frati cappuccini Aldo Broccato, al rettore frà Francesco Di Leo e a padre Carlos Maria Laborde.

    SIMONIA - Secondo Traversi, monsignor D'Ambrosio con «detta manifestazione si è attribuito il titolo onorifico dell'essere il terzo persecutore post mortem di Padre Pio. L'Associazione, unitamente ai congiunti di Padre Pio, eserciteranno tutte quelle azioni finalizzate a impedire la profanazione del corpo santo di Padre Pio, al fine di preservare il suo corpo da atti di simonia. Monsignor D'Ambrosio non realizzerà il proposito di ricrocifiggere Padre Pio con l'esposizione delle sue spoglie. Il corpo di Padre Pio rimarrà nella cripta di Santa Maria delle Grazie», ha concluso il legale.

    Fonte: Corriere della sera, 7.1.2008

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    PADRE PIO: ESUMAZIONE, E' GIALLO SU PARERE DEI CONGIUNTI

    E' ancora polemica sulla esumazione dei resti mortali di San Pio da Pietrelcina e in particolare sul giallo di una lettera inviata dai parenti del santo al convento di San Giovanni Rotondo. Secondo l'avvocato Francesco Traversi, presidente dell'Associazione Pro Padre Pio, la lettera conterebbe una diffida a monsignor Domenico D'Ambrosio Vescovo di San Giovanni Rotondo, al padre Provinciale Aldo Broccato, al rettore fra Francesco Di Leo, a Padre Carlos Maria Laborde, con la quale si invitava dal dare corso a iniziative relative alla esumazione del corpo del loro congiunto padre Pio. Secondo i pronipoti di San Pio, invece, quella lettera sarebbe un esplicito invito ad poter assistere alla esumazione delle spoglie del frate con le stimmate. Una richiesta che rappresenterebbe un consenso favorevole alla esumazione del corpo del santo. La lettera, spedita durante le vacanze natalizie, non e' ancora giunta ai frati cappuccini del convento di San Giovanni Rotondo e dovrebbe giungere nel centro garganico nelle prossime ore risolvendo finalmente il giallo.

    Fonte: La Repubblica, 7.1.2008

  6. #6
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    Padre Pio riesumato Il suo corpo esposto per i fedeli

    di Andrea Tornielli




    Il corpo di Padre Pio, il santo stimmatizzato del Gargano venerato da milioni di persone in tutto il mondo sarà riesumato e, dal prossimo aprile, esposto alla venerazione dei pellegrini. L’annuncio è stato dato ieri sera, al termine della messa celebrata nella chiesa del convento di San Giovanni Rotondo, dall’arcivescovo di Manfredonia Domenico Umberto D’Ambrosio, delegato della Santa sede per il santuario e le opere di san Pio da Pietrelcina.

    «Vi annuncio che, in occasione del 40° anniversario della morte, dopo l’acquisizione delle prescritte autorizzazioni canoniche e l’assenso convinto ricevuto dalle superiori autorità, muniti del relativo decreto della Congregazione delle cause dei santi, si procederà alla esumazione e alla ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina, per verificarne lo stato e per effettuare tutte le procedure idonee a garantirne le ottimali condizioni di conservazione». «È convinzione mia personale e dei confratelli di san Pio – ha aggiunto D’Ambrosio – che incombe su tutti noi il dovere di permettere anche alle generazioni che future la possibilità di venerare e custodire nel migliore dei modi le spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina. È stata autorizzata l’esposizione e la pubblica venerazione, per alcuni mesi, del corpo del santo, a partire dalla metà del prossimo mese di aprile, quando, presumibilmente, saranno terminate tutte le procedure previste dalle normative canoniche e dalle indicazioni delle scienze mediche».

    Nei prossimi giorni l’arcivescovo nominerà una commissione che procederà con l’esumazione. La bara che custodisce le spoglie del santo del Gargano, conservata nella cripta della chiesa del convento, non è stata fino ad oggi mai aperta. Padre Pio concluse la sua esistenza terrena alle 2.30 del mattino del 23 settembre 1968, seduto sulla poltrona della sua cella, la n. 1 del convento. La sera del giorno della morte la prima bara in legno venne sostituita con una in acciaio, ricoperta con una lastra di cristallo, per consentire una più lunga esposizione della salma, resasi necessaria per la straordinaria affluenza di gente accorsa per renderle omaggio. Le esequie si svolsero la sera del 26 settembre e alle 20.30 di quel giorno sistemata nella tomba.

    L’iniziativa della ricognizione e dell’esposizione del corpo è una delle più importanti iniziative del quarantesimo anniversario della morte. Come si ricorderà, nelle scorse settimane un’associazione di fedeli devoti del santo, presieduta dall’avvocato Francesco Traversi, si era opposta alla riesumazione e all’ipotizzata traslazione della salma nel nuovo grande santuario. Secondo gli appartenenti all’associazione, Padre Pio avrebbe manifestato con segni dal cielo la volontà di «non essere riesumato né tantomeno di essere traslato dal luogo in cui si trova». Va detto però che al momento la traslazione – sulla cui decisione la competenza è del vescovo locale e non del Vaticano – non è in agenda.

    Fonte: Il Giornale, 7.1.2008

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    La salma sarà esposta, poi forse il trasferimento
    Ma in molti insorgono: "E' solo una speculazione"

    Padre Pio riesumato
    è rivolta tra i fedeli


    dal nostro inviato LELLO PARISE

    SAN GIOVANNI ROTONDO - Verrà esumata a marzo la salma di padre Pio che, da aprile, sarà pure esposta alla "pubblica venerazione". L'annuncio dell'arcivescovo Domenico Umberto D'Ambrosio, delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, risuona ieri sera tra le navate di Santa Maria delle Grazie, la chiesa dove al piano di sotto c'è la tomba di Francesco Forgione visitata ogni anno, da quarant'anni a questa parte, da sette milioni di pellegrini. Tomba che proprio nel quarantesimo anniversario della morte, il 23 settembre del 1968, potrebbe essere trasferita all'interno del nuovo tempio tirato su a San Giovanni Rotondo da Renzo Piano. L'architetto, assicurano i frati cappuccini, è anche l'autore della "splendida cripta" destinata ad accogliere le ossa del santo. E a fare gridare al "sacrilegio" un gruppo di fedeli capeggiati da un avvocato torinese, Francesco Traversi, che dice di volersi opporre "con ogni mezzo giuridico alla realizzazione di questo progetto".

    Per il momento frate Antonio Belpiede, il portavoce dei Cappuccini, getta acqua sul fuoco della polemica che da qualche mese illumina il Gargano di bagliori non del tutto rassicuranti. "La traslazione ad oggi, non è in agenda" afferma Belpiede, ma poi aggiunge: "Del resto la nuova chiesa l'abbiamo fatta per ospitare le spoglie di padre Pio. Vogliamo che la gente capisca...". Traversi invece, rilancia: "Le finalità dei frati sono esclusivamente di natura economica e sono sostenute da commercianti e albergatori che lavorano nelle vicinanze della nuova chiesa, appunto. Padre Pio d'altra parte non ha necessità di essere riesumato in quanto è stato canonizzato il 16 giugno 2002".

    Dal pulpito monsignor D'Ambrosio, durante la messa vespertina, spiega: "La ricognizione canonica servirà a garantire le ottimali condizioni di conservazione del corpo di san Pio. Si tratta di un evento inscritto nella normale prassi della Chiesa". Non ha dubbi, l'arcivescovo: "È un gesto di devozione. Abbiamo il dovere di permettere alle generazioni che verranno dopo di noi di custodire nel migliore dei modi le spoglie mortali del santo. Questa è la mia convinzione e quella dei confratelli di san Pio". Ecco perché l'alto prelato predica "sentimenti di gioia" e confessa "sincera commozione". Frate Belpiede non più tardi di un mese fa aveva inoltre ricordato che il rito, contestato quanto atteso, potrebbe addirittura materializzare "eventuali fatti prodigiosi". Come quando, precisava, la stessa operazione "portò alla scoperta che la lingua di sant'Antonio era fresca, i tessuti erano umidi...".

    Il 2008 dunque, sarà l'anno del trasloco più chiacchierato nella storia d'Italia. Traversi, nei panni del paladino della tradizione, dal Piemonte fa sapere: "Vi sono dei congiunti di padre Pio che non daranno mai il consenso". Pare che l'associazione voglia organizzare per martedì 26 febbraio all'ombra della Mole antonelliana una vera rivolta di piazza, plateale e insieme silenziosa. Confida Giuseppe Saldutto, 36 anni, fotografo, vicepresidente foggiano del movimento che fa capo a Traversi: "Abbiamo qualche difficoltà ad allestire una manifestazione di questo tipo a San Giovanni Rotondo, perché lassù nessuno vuole mettersi contro i frati cappuccini". Non preoccupa Saldutto il fatto di guidare soltanto un manipolo di seguaci: "Siamo pochi, ma buoni. E cresceremo".

    Quindi, avverte: "Sia ben chiaro, noi restiamo uomini vicini alla Chiesa". Sì, insomma, non c'è una guerra di religione con i frati, che insistono nel ritenere "prive di fondamento" le notizie legate allo sfratto. Ma come scriveva già ad agosto del 2007 Traversi all'arcivescovo D'Ambrosio: "Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni".

    Fonte: Repubblica, 7.1.2008

  8. #8
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    SAN PIO, AD APRILE RIESUMAZIONE ED ESPOSIZIONE SALMA. MA C'E' DIFFIDA



    I devoti di Padre Pio, come ancora lo chiama la gente anche dopo la santificazione, da aprile potranno pregare davanti al suo corpo. La salma di San Pio da Pietrelcina, custodita nella cripta della chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, sarà esumata ad aprile prossimo e sarà esposta ai fedeli per alcuni mesi. L'annuncio è stato dato stasera durante la Messa vespertina da mons.Domenico Umberto D'Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina.

    E' questa una delle iniziative più importanti programmate per commemorare il quarantesimo anniversario della morte del santo Cappuccino e il novantesimo anniversario della stimmatizzazione permanente, avvenuta a San Giovanni Rotondo il 20 settembre 1918. In occasione di quest'ultima ricorrenza sarà organizzato un convegno internazionale, con i più accreditati studiosi di discipline mediche, umanistiche e teologiche, sulle piaghe dell'unico sacerdote stigmatizzato. La data precisa della esumazione non è stata ancora fissata, giacché - si è appreso dai Frati minori cappuccini della Provincia religiosa 'Sant'Angelo e Padre piò si dovrà attendere che una commissione di scienziati si pronunci sulle modalità di cura e di conservazione della salma. L'annuncio della esumazione è stato dato dopo l'ottenimento delle prescritte autorizzazioni canoniche e "l'assenso convinto ricevuto dalle superiori Autorità, muniti del relativo Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi", ha spiegato mons.D'Ambrosio. "E' convinzione mia personale - ha aggiunto - e dei confratelli di san Pio che incombe su tutti noi il dovere di permettere anche alle generazioni che verranno dopo di noi la possibilità di venerare e custodire nel migliore dei modi le spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina". "Un ulteriore motivo di giubilo - ha detto ancora - deriva dal fatto che è stata decisa e autorizzata l'esposizione e la pubblica venerazione, per alcuni mesi, del corpo del Santo, a partire dalla metà del prossimo mese di aprile, quando, presumibilmente, saranno terminate tutte le procedure previste dalle normative canoniche e dalle indicazioni delle scienze mediche". Dopo questo periodo di esposizione, secondo quanto si è appreso, la salma sarà nuovamente inumata nella cripta della chiesa di Santa Maria delle Grazie e non in quella della nuova chiesa realizzata su progetto di Renzo Piano, come era stato invece ipotizzato in queste ultime settimane.

    DIFFIDA PARENTI, PRESTO RICORSO

    La nipote di san Pio, Pia Forgione, e i suoi otto figli, lo scorso 3 gennaio hanno diffidato le autorità religiose a procedere alla riesumazione dei resti del frate delle stimmate, annunciata ieri sera dal delegato della Santa sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, mons.Domenico D'Ambrosio. Lo annuncia il presidente dell'Associazione pro padre Pio - L'uomo della sofferenza, avv. Francesco Traversi. A breve, rende noto il legale all'ANSA, un ricorso sarà presentato contro la riesumazione, annunciata per il prossimo aprile, al Tribunale civile di Foggia. Pia Forgione è figlia del fratello del santo Michele Forgione.

    Fonte: Ansa, 7.1.2008

  9. #9
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    «È stato così anche per le spoglie di Giovanni XXIII in San Pietro»

    di Redazione


    «Abbiamo concesso l’autorizzazione perché è del tutto normale che si faccia una ricognizione del corpo».

    Il cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, non si sottrae alle domande sul «caso» Padre Pio, nonostante la domenica dell’Epifania coincida con il giorno del suo compleanno.

    Eminenza, che significato ha questa ricognizione?

    «Noi l’abbiamo autorizzata perché è normale verificare lo stato in cui si trova il corpo di un santo e valutarne lo stato di conservazione. Lo si fa spesso, concedere il nullaosta rientra nella prassi del nostro dicastero. È stato fatto anche per il beato Giovanni XXIII, le cui spoglie sono state poi traslate dalle grotte vaticane alla basilica di San Pietro, dove sono tutt’ora perennemente esposte alla venerazione dei fedeli».

    Per quanto riguarda invece la traslazione del corpo dalla cripta al nuovo grande santuario?

    «Questo è tutt’altro problema e la Santa sede non c’entra. La traslazione è questione sulla cui opportunità decide il vescovo del luogo».

    L’esposizione del corpo ai fedeli dipende dal Vaticano?

    «No, anche in questo caso è una decisione del vescovo. Sono venuto a conoscenza di certe polemiche, capisco possano esserci diverse sensibilità. Vorrei però far notare che nel caso di Padre Pio la ricognizione del corpo non era stata mai fatta ed è più che normale che si faccia, anche per intervenire e garantire la migliore conservazione possibile».

    Si vuole verificare se per caso il corpo sia rimasto incorrotto?

    «Ci sono stati casi di santi il cui corpo si è mantenuto incorrotto. Ma ricordo che di per sé questo non ha niente a che vedere con la santità, così come la santità non dipende dalle stimmate».

    Fonte: Il Giornale, 7.1.2008

  10. #10

 

 
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