SAN GIOVANNI ROTONDO, martedì 6 giugno 2006 - ORE 13.21

La nuova chiesa di San Pio è un tempio massonico? L’indagine di “Chiesa viva”

La nuova chiesa dedicata a San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo avrebbe nella sua struttura numerosi riferimenti al culto massonico e del diavolo. Lo sostiene, in un dossier, la rivista cattolica “Chiesa viva”, diretta da don Luigi Villa. Una indagine curata nei minimi dettagli e che ha creato non poche perplessità in molti dei fedeli del frate dalle stigmate. L’indagine del giornale che ha sede a Brescia, presso le suore operaie di Maria Immacolata, ha già nel suo titolo una domanda che risuona come una forte provocazione: “Una nuova Chiesa a San Pio. Tempio massonico?”. Scorrendo tra le pagine il dossier si sofferma, innanzitutto, sulla forma della nuova aula liturgica: nella storia, secondo don Villa, le Chiese sono sempre state a forma di croce, latina o greca. Quella di San Giovanni Rotondo, invece, è a forma di spirale. Un simbolo che è presente nel dizionario massonico e rappresenta, come si legge nello stesso documento, la potenza dinamica del Grande architetto dell’universo, il Gadu, il dio della massoneria. Inoltre, la stessa spirale, formerebbe in maniera precisa un enorme 666, “il marchio della bestia”, il numero del diavolo nell’Apocalisse. L’indagine, poi, si sposta sulla presenza di alcune figure sulle porte di bronzo: dalla ricerca emergerebbe la simbologia iniziatica della massoneria, e del percorso che gli adepti dovrebbero condurre. E ancora: il tabernacolo e la croce sull’abside. Sul primo elemento don Villa va giù duro e si domanda: “Il tabernacolo? Di quale dio?”. L’area che lo circonda “simboleggia il Tetragrammaton – scrive “Chiesa viva” – con il suo numero 15 e la sua pretesa di rappresentare tutti e 72 i nomi di Lucifero”. In merito alla croce bronzea presente sull’altare continua ancora: “Dopo uno studio accurato sui simboli che appaiono sulle cinque parti in cui è divisa la croce, i quattro bracci e l’area della loro intersezione, rappresenta la Loggia dei maestri ed appare in tutta la sua lucida formulazione in tre diversi culti: il culto del fallo, il culto dell’uomo, il culto di Lucifero”. Questi sono solo alcuni dei dettagli studiati dagli esperti di “Chiesa viva”: 62 pagine di ricerca che si concludono con un pensiero che lo stesso Padre Pio scrisse a padre Agostino nell’aprile del 1913: “Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all’amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della massoneria”.

damiano bordasco

FONTE

Per il saggio di "Chiesa viva", v. QUI