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Discussione: Il diritto naturale

  1. #1
    BarbaraB.
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    Predefinito Il diritto naturale

    Salve a tutti, stavo navigando in rete alla ricerca di qualche informazione su Rothbard, e mi sono imbattuta in questo forum. Ne approfitto allora per disturbarvi un pochetto.Ho iniziato a leggere in questi giorni "L'etica della libertà", e nutro delle perplessità sulla legge naturale di cui l'autore parla nella prima parte del volume.Nel leggerla molte cose non mi sono apparse chiare, e alla fine ho avuto come la sensazione che Rothbard sia, in fin dei conti, un emotivista, per usare un termine da lui stesso utilizzato.Mi sembra infatti che dimostri poco o niente, in quelle pagine.Ad esempio quando dice che è la ragione ad indicare quali sono le verità inerenti all'uomo: chi non concorda, ne è forse sprovvisto? O non è in grado di utilizzarla a pieno? Farò delle domande stupide probabilmente, ma fatico a capire.E ancora, l'omosessualità è naturale?A me pare che tutto dipenda dal significato con cui si utilizza il termine, ma cosa c'è di solido dietro tutto ciò?Io sento dentro di me certe cose, ma come posso far partecipe una mia amica?Gli emotivisti han poca presa, scrive giustamente lo stesso Rothbard.

  2. #2
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    Benvenuta cara Barbara!
    Inizio col dirti che hai un bel nome , a me piace molto perché é 'selvatico' nel senso positivo del termine e 'suona' come emblema di fierezza...
    Mi ricorda i nobili 'barbari' , eroi e uomini liberi dei tempi medievali che furono...
    Veniamo alla questione che poni , molto interessante e degna di riflessioni. Ti comunico però che della teoria del "diritto naturale" nella concezione del giusnaturalismo libertario , se n'è già parlato tempo fa (io cmq allora non ero iscritto , sono qui su "Pol" ufficialmente solo da un mesetto) in altri 3d simili. Ti basta cercare e vedere nelle "discussioni parallele" riportate proprio qui sotto , nel nuovo 3d che hai aperto.
    Ma , visto che sono in vena di generosità , ti riporto io stesso i links per comodità , così ti risparmio la fatica ; eccoli qui :

    "Diritto naturale"
    http://www.politicaonline.net/forum/...ad.php?t=19164
    "Diritto naturale
    http://www.politicaonline.net/forum/...ad.php?t=14985
    "Elogio del diritto naturale"
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=192041
    "Il contrasto tra diritto naturale e diritto positivo: la formula di Radbruch."
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=10238
    "I libertari ci attaccano...
    Nazionalismo etnico? Sempre nazionalismo è.
    Premessa. Dell'indipendentismo libertario."
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=299389

    Io stesso ho accennato qui al "diritto naturale" , esponendo delle forti critiche storico-filosofiche contro di esso in base al freddo , crudo , beffardo e disincantato realismo antropologico che ahimé mi caratterizza abbastanza :
    "Libertarismo e reati omissivi"...
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=299953&page=2
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=299953
    "Libertarismo , Elitismo , Razzismo...e altre Eresie da Persone Egregie…"
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=293689

    Cito le 2 parti in questione :
    "come ho già detto nel 3d sotto indicato su libertarismo e razzismo , anche io sono assai scettico sul concetto tanto usato ed anzi direi abusato di "diritto naturale"...é come minimo storicamente ambiguo appellarsi ad esso , perché é stato interpretato in molti modi diversi (ho citato il caso del noto e valido teorico e politico 'sudista' Calhoun , fautore di un liberalismo quasi libertario da popolo di signori riguardo agli americani bianchi ma schiavista e suprematista razziale sulla questione negra , ed Aristotele che ad es. scriveva che era un diritto dell'uomo greco libero schiavizzare gli stranieri per lui inferiori e sottomettere le donne!! Come mai i vari laico-cattolici giusnaturalisti , con senso del ridicolo , invece lo citano a sostegno delle loro teorie??) , e del resto in natura l'unico c.d. diritto é la forza di ognuno...Chi é più forte é un libero nato , un nobile signore ed ha diritto per questo di dominare , schiavizzare e sottomettere gli altri. Come dicevano Stirner , Nietzsche , Redbeard e altri...e come del resto é ovvio , fin troppo evidente...questa é la storia umana...Basta un po' di realismo...Quindi non conviene basarsi sul giusnaturalismo , a meno che non si accettino le posizioni pure degli autori sopra citati , che contrastano con l'orientamento libertario (che ovviamente punisce omicidio , furto e aggressioni immotivate) citato da Silvioleo...Ad es. Nietzsche (per non parlare di quel caso psicopatologico del marchese De Sade) , in nome del suo radicalismo aristocratico amorale e al di là del bene e del male , giungeva a giustificare anche l'omicidio del malriuscito compiuto dall'uomo bennato" (...) "Fra l'altro , e pure su questo ci sarebbe da discutere , Calhoun non credeva affatto nell'esistenza di "diritti naturali" come modernamente intesi e tanto proclamati dai giusnaturalisti. Per lui , richiamandosi in un certo senso ad Aristotele , c'era la schiavitù fra questi "diritti naturali"...Era un pragmatico , criticava anche Jefferson per il suo astrattismo e si rifaceva più che altro all'ideale antico-medievale greco-romano-germanico , rivisto in termini 'attualizzati' ed applicato alla realtà specifica del liberalismo americano della sua epoca. Onestamente anche io sono abbastanza dubbioso sul giusnaturalismo , mi sembra solo una laicizzazione del cristianesimo , un dogma umano moralistico rivestito di vernice cripto-religiosa. Con esso , a volte , il libertarismo viene quasi trasformato in una nuova religione dogmatica e fideista. Certo , sono posizioni rispettabili e coerenti , ma mi convince di più un approcio libertario alla D.Friedman , più 'utilitarista' per così dire , meno dogmatico , più scettico ed insomma più realista."

    Insomma , già da queste mie autocitazioni dovresti aver intuito le posizioni del sottoscritto in merito alla questione da te sollevata. Sono scettico come te e forse anche più di te. Quelle altre indicate sopra sono discussioni molto valide ; anche se io le ho lette solo in parte , si capisce subito dai primi interventi. Per tutti i dettagli guardale e leggile. Io qui ed ora posso fornirti altre informazioni , frutto delle mie personali riflessioni sul tema e della mia visione del mondo. Preciso che parlo a titolo personale e che probabilmente molti altri (libertari o meno) possono non condividere le mie posizioni ; io ho varie idee particolarmente 'eretiche' e 'non-conformiste' che difficilmente rispecchiano quelle altrui : dissentire tranquillamente con la propaganda sistemica ma pure con me , anche radicalmente , é salutare...Giusto per chiarire in anticipo , a scanso di eventuali equivoci ...

    Dunque , hai scritto che hai iniziato a leggere in questi giorni "L'etica della libertà" e che nutri delle perplessità sulla legge naturale di cui l'autore parla nella prima parte del volume. Che dire , io ho avuto le tue stesse impressioni e reazioni , o almeno molto simili. L'ho letto per la prima volta ormai circa 8 anni fa e l'ho riletto qua e là ogni tanto altre volte successivamente. Da quel che mi ricordo , quella sezione del libro é proprio la più debole filosoficamente.
    Ha una sua coerenza interna , ma é condivisibile solo da chi già é convinto della presunta validità delle asserzioni rothbardiane. Chi invece non concorda , di sicuro non si convincerà del contrario leggendole. Quelle pagine dimostrano poco o niente , sono argomentazioni formalmente razionali , ma con contenuti assai discutibili. Si tratta più che altro di petizioni di principio ripetute a iosa.
    Quasi dei dogmi di fede in versione umanitaria e laica , tocca dirlo. Molte cose non sono chiare , la tua sensazione é corretta ; Rothbard era , in fin dei conti , proprio un emotivista , per usare un termine da lui stesso utilizzato e da te ripetuto. O almeno era così quando era più giovane , nel periodo in cui lo scrisse. Da più anziano mi sembra invece che diventò molto più realista ed il suo pensiero si fece più maturo e perfino più lucido.
    Dagli articoli che ho letto , di quelli successivi e scritti prima di morire , ho scoperto un Rothbard ancora più consapevole e radicalmente illuminante di prima. L'ultimo Rothbard , che taluni accusano perfino e assurdamente di essere sprofondato in una sorta di 'reazionarismo anti-libertario'! , é forse il migliore ; ha approfondito coraggiosamente certe tematiche "politicamente scorrette" giungendo a conclusioni valide davvero anti-sistema e liberandosi quasi del tutto dall'ottica 'progressista' tipica di certi "left-libertarians" degli anni '70 e loro epigoni odierni.
    Tornando al libro , la definizione di emotivismo usata per indicare certo giusnaturalismo libertario o altro é appropriata. Infatti gli argomenti utilizzati per convincere il lettore sono semplicemente emotivi e/o morali , non contengono argomentazioni davvero indiscutibili e concretamente valide.
    Questa é la grave pecca non solo di Rothbard , ma di tutta la famigerata filosofia moderna e
    contemporanea giusnaturalista ; che sia di impronta libertaria o di qualsiasi altra matrice non cambia quasi nulla. Io ho studiato un po' di questi autori in appositi corsi di filosofia morale , e le pecche sono quasi uguali. L'ho fatto notare al prof. più volte , accusando il fatto che ci vengono propinate teorie assurde dogmatiche spacciate per razionali e ragionevoli , ma mi rispondeva con tanti giri di parole e mai in concreto. Questa é l'università che si dice essere libera e pluralista , pia illusione ,
    perché non é così. Purtroppo larghissima parte o anche tutto il "giusnaturalismo" oggi dominante (v. quello sui c.d. "diritti umani universalmente e ovunque validi" iper-super-colossale bugia e fandonia dei terroristi democratici e risibile principio di patetica fede umanitaria) é puro dogmatismo "neo-post-religioso" derivato dal cristianesimo anche quando pretende di essersene emancipato. Anzi , i vari social-liberal-democratici che parlano di queste cose e te le impongono come pretese verità celesti , sono la specie peggiore di lurida intollerante setta pseudo-religiosa : mille volte più dogmatica , fanatica e isterica di qualsiasi religione ufficiale , fosse anche la più detestabile.
    Io preferisco di gran lunga un integralista cattolico anti-conciliovaticano secondo o uno sciita islamico ad un qualsiasi fanatico laicista umanitario.
    Almeno i primi non fingono di essere intellettualmente liberi da dogmi , buoni e tolleranti verso tutti , aperti al dialogo e al confronto , ecc.!!
    Invece i laicisti umanitari sono i peggiori fautori del totalitarismo democratico , gli eredi ideologici dei terroristi giacobini , bolscevichi e social-democratici.
    I governanti e politicanti dell'occidente odierno , i vari neocon ex-comunisti nonché ebrei e massoni americani , fanno tutti parte di questa genia di degenerati , allucinati ed invasati dal fervore messianico utopico e tirannico.
    Almeno i giusnaturalisti libertari sono appunto libertari e questo va bene!! Si salvano perché , pur esprimendo posizioni fideistiche , almeno non cercano di imporre a tutti un certo modello che esiste nella loro testa.
    Ma resta il fatto che sono scarsamente credibili , ci vuole un atto di fede e non altro. Guarda , potrei anche eventualmente concordare con loro moralmente ed emotivamente , ma filosoficamente e storicamente hanno posizioni insostenibili perché irrealistiche.
    La storia umana , con le sue continue atricità , confuta questi vacui e confortevoli sogni illusori di pace e libertà universale. Come scrisse il Conte de Gobineau (facendosi indirettamente beffa delle teorie umanitarie correnti sull'uomo come presunto animale sociale , razionale e benevolo) nel suo monumentale e magnificamente memorabile "Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane" : "L'uomo é l'animale cattivo per eccellenza".
    Mai citazione fu forse più crudamente , sanamente e sinteticamente veritiera sulla c.d. natura umana.
    La 'cattiveria' (intesa senza moralismi come innata attitudine al dominio e alla aggressione) fa parte di noi , anche se ci rifiutiamo di tenerne conto perché pratichiamo l'autoinganno buonista e non ne siamo consapevoli. Forse proprio questa c.d. cattiveria é anche la nostra forza interiore , ciò che ci dona la necessaria forza di volontà per lottare , resistere e vivere fino in fondo , con veemenza irriducibile.
    Io stesso su "Giovani" ho aperto un 3d sul tema :
    http://forum.giovani.it/t55864-elogi...ria-umana.html
    http://forum.giovani.it/t55864-p2-el...ria-umana.html
    Io qui , in "Destra radicale" sul tema "La Vendetta" :
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=300558
    Attenta , se per caso ti va di leggere , sappi che leggi a tuo rischio e pericolo : é molto estremo , spietato e provocatorio in quanto a contenuti...
    E fra l'altro , io neppure credo in una "natura umana" unica , indivisibile e sempre uguale a se stessa. Ritengo esistano diversi tipi di natura umana , differenziati in base alla persona singola , ma anche legati al sangue e allo spirito interiore , al ceto sociale e alla razza di appartenenza.
    Per me l'umanità non esiste , é solo un comodo termine per dire tutto e nulla.
    Tu chiedi poi se é la ragione ad indicare quali sono le verità inerenti all'uomo e se chi non concorda ne è forse sprovvisto o non è in grado di utilizzarla a pieno : domande non certo stupide , ma anzi molto sensate. Questo é un altro punto importante. Io mi chiedo : ma davvero tutti gli uomini sono ugualmente dotati di ragione?! Solo se uno pensa di si il giusnaturalismo può reggere , se no crolla miseramente e viene smentito clamorosamente nelle sue pretese di validità universale/globale unitaria , superindividuale , sovrarazziale ed atemporale. Beh , la mia risposta é un netto no. Per me certi c.d. uomini sono solo una massa di servi per natura , per ragioni individuali , spirituali , sociali , storiche e perfino genetiche. Si , genetiche. Sono un fautore delle disuguaglianze innate , perché le vedo ovunque. Ed é palese che sia così , perché esistono i più razionali ed altri che lo sono poco , molto poco o quasi nulla. Così come esistono gli uomini liberi ed altri che preferiscono essere servi di altri , così come esistono i sani ed i malati , gli intelligenti e gli stupidi , i belli ed i brutti e le vie di mezzo , ecc.
    Non c'è natura umana con volontà , capacità e qualità uguali per tutti. Tutto é differenziato , ecco la realtà da comprendere ed accettare.
    Ovviamente , ci tengo a precisarlo , ciò non implica nessun odio né tantomeno volontà di sopraffazione verso gli altri , é solo una constatazione della realtà.

    Poi chiedi : l'omosessualità è naturale? A te pare giustamente che tutto dipenda dal significato con cui si utilizza il termine. Esatto. Io posso dirti che é naturale , per il semplice fatto che esiste. Tutto ciò che esiste é naturale. Amare é naturale tanto quanto odiare , salvare la vita é naturale tanto quanto uccidere e fare stragi , ecc.
    Se così non fosse , se esistessero cose anti-naturali , semplicemente noi non le potremmo fare. Tutto in effetti é assolutamente naturale.
    Eppure , in base al concetto di nature differenziate sopra nominato io ti dico che l'omossessualità é più naturale per certe popolazioni e certi individui , ci sono predisposizioni legate all'eredità genetica oltre che all'ambiente sociale.
    Ad es. é storicamente appurato che l'omossessualità e altre pratiche legate alla c.d. perversione sessuale (cosiddetta , ripeto) sono abbastanza tipiche dei popoli razzialmente levantini o negroidi o selvaggi in generale. Invece presso gli europei ed i vari popoli di razza bianca era cosa rara.
    Anche nell'antica Grecia , famosa nel periodo classico per l'omossessualità parecchio diffusa , essa fu però importata dalle successive migrazioni di popoli levantini. Solo allora divenne di moda e la pratica si estese nella società.
    Nonostante quel che faccia credere la vulgata , i Greci omerici , achei e dorici non la praticavano per nulla o quasi. E neppure i mediterranei pre-greci.
    Non a caso , nel vecchio testamento (la bibbia ebraica) Sodoma e Gomorra si trovano in Medio-Oriente , là dove prevalgono questi tipi di popolazione , del primo tipo citato in particolare. Non a caso , molti ebrei la praticavano e la praticano tuttora (leggiti sempre il v.t.) , e pure molti arabi e levantini in genere , malgrado l'Islam la proibisca. Pratiche diffuse abbastanza di frequente. Poi non parliamo dell'Africa nera , di Haiti e altre zone in cui ci sono i selvaggi involuti propriamente detti e tutto ciò assume proporzioni numeriche di massa endemiche e con modalità anche pericolose e raccapriccianti , vedi riti voodoo , pratiche orgiastiche omossessuali e altro , sacrifici con sangue umano e animale e così via. Sarà forse un caso che l'Aids é endemico in tutte queste zone citate?!

    Tornando alla questione di quel che é naturale , tutto il c.d. diritto naturale inteso in senso univoco e moralistico è quindi qualcosa di paragonabile alla religione , anzi ne é una ridicola parodia. Manca di una realtà evidente e di una effettività tangibile , eppure viene artificialmente dichiarato principio morale universalmente valido e vero. E, così facendo, il problema resta : per alcuni é diritto naturale dei liberi e dei superiori schiavizzare gli altri che sono ritenuti inferiori , per altri è invece diritto naturale la libertà estesa a tutti e valida per tutti.
    Qualcuno può dire che uno ha ragione e l'altro torto?
    Non è razionale definirlo in modo universale e univoco : si può giungere a mille risultati diversi e opposti, anche partendo dal medesimo assunto.
    Io NON penso che esista una presunta legge morale di natura, valida sempre e ovunque e per tutti gli esseri umani. MI pare evidente che non esista qualcosa del genere , sostenere il contrario é autoillusione utopica e/o inganno ideologico ; trattasi di dogma simil-religioso laico-umanitario.
    Con natura umana si intende generalmente ciò che è comune a tutta l'umanità: ma chi può stabilire ciò che è naturale e ciò che non lo è?!
    La mia risposta l'ho detta : tutto é naturale , ma per alcuni qualcosa é più naturale , per altri é più naturale magari l'opposto.
    In pratica , ad es. : la libertà é naturale per chi ha l'animo da persona libera e da signore , invece é naturale la sottomissione ad un padrone o ad una dittatura per chi ha l'animo servile , distinzione fatta sempre in base a quelle che sono le innate e forse immutabili caratteristiche personali di ognuno. Spero sia chiaro il concetto , ecco la mia idea.
    Attendo una tua risposta , sarei contento di sapere cosa ne pensi su quel che ho qui esposto. Rispondimi pure criticamente , basta farlo sinceramente!
    Ciao Barbara , attendo repliche da te e da altri.
    Sinceri saluti solitari e luminosi a te e a tutti!!!
    Holuxar


  3. #3
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    Per un libertario non dovrebbe nemmeno esistere la parola diritto, ma solo quella di libertà. Il diritto presuppone un "tertium" che lo affermi e lo garantisca. La libertà, invece, presuppone solo la capacità di creare forme sistemi di deterrenza rispetto a possibili aggressioni esterne.

    Un libertario vero, di fatto, non conosce il diritto alla vita e alla proprietà, ma la libertà di difendersi e di possedere, cioè un diritto applicato e riconosciuto solo a sé stesso.

    Se per difendere questa proprietà dà vita a liberi "accordi mutualistici", per cui si presta ad accettare che la libertà e la proprietà altrui siano DIRITTI, è perchè lo ritiene utile e vantaggioso, ossia perchè ciò riduce il margine di rischio di subire aggressioni e di perdere i propri beni. O la propria stessa libertà.

    Lo "jus", quindi, non è alla radice del libertarismo, ma è un semplice - e non necessario - fenomeno derivato da una libera scelta. Una creazione secondaria, poichè ciò che esiste in assoluto è solo la volontà del sé.

  4. #4
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    Aggiungo altre mie considerazioni personali (lunghe e forse troppo noiose , me ne scuso , ma molto sentite e frutto di introspezione holuxariana psico-maniaco-depressiva e filosofica-storica-esistenziale : sono un caso isolato e quasi unico…) su “Diritto naturale” e temi affini aspettando che la buona Barbara ed altri eventuali volenterosi rispondano…Intanto mi complimento con Zena per il suo valido intervento che condivido praticamente in toto...Verissimo , un libertario non conosce un astratto diritto alla vita e alla proprietà , ma la reale libertà effettiva di difendersi e di possedere , cioé un diritto concreto applicato e riconosciuto solo da se stesso e condiviso da altri per libera scelta!


    Sono oggi andato a rileggermi un po’ la prima parte e altre di “L’Etica della libertà”…Confermo un po’ quel che mi ricordavo , ribadendo comunque che trattasi di un libro degno di nota e dal grande valore libertario.
    Nonostante certo apriorismo dogmatico che reputo oggetto di fede poco convincente e su cui sono scettico , è indiscutibile la rilevanza filosofica e la forte carica libertaria del libro , che nel suo genere resta certamente un capolavoro da leggere e con cui confrontarsi. Anche l’introduzione di Bassani è assai ben scritta e documentata. La cosa che meno convince è proprio questa impronta giusnaturalista di matrice razionalista , che Rothbard ha probabilmente ereditato in larga parte da Ayn Rand ; si nota che era abbastanza debitore delle teorie radiane almeno in ciò (di fatto , la parte più debole del libro) , anche se ovviamente Rothbard le ha radicalizzate in senso libertario ed anche notevolmente migliorate. Per fortuna , certo razionalismo rothbardiano era immune da estremizzazioni semplificatrici , e lo divenne sempre meno negli ultimi anni. Ma i problemi filosofici ed esistenziali restano e certe buone teorie giusnaturaliste non risolvono nulla.
    Quello che sottolineo ancora decisamente è questo : il libertarismo non può essere giustificato razionalmente una volta per tutte , come nessuna posizione filosofica o politica. Difficilmente uno diventa libertario leggendo le teorie libertarie sul diritto naturale , che poi sono simili a quelle del cattolicesimo tomista , che non a caso sia Rothbard che Piombini o altri citano spesso…In effetti , è coerente la teoria di alcuni odierni libertari secondo cui il libertarismo giusnaturalista sarebbe quasi intrinsecamente cristiano ed anzi cattolico…Hanno ragione , non fa una piega. Invece un non-cristiano ed ancor più un anti-cristiano hanno molta più difficoltà nell’accettare i presupposti del giusnaturalismo libertario.
    Per costoro è molto più sensato aderire alle posizioni del libertarismo volgarmente detto ‘utilitarista’(brutto termine cmq) , perché non pone dogmi morali aprioristici ma solo considerazioni contingenti che chiunque può teoricamente condividere. In tal senso , per il suo intrinseco e dichiarato scetticismo problematico , è filosoficamente preferibile “L’ingranaggio della libertà” di Friedman a “L’Etica della libertà” di Rothbard…
    Entrambi libri libertari molto importanti , ma il primo è forse più convincente nelle premesse filosofiche…
    Continuo a spiegarvi il perché con altre argomentazioni su Rothbard e su tanto altro che ho scritto questo pomeriggio su word. Alla domanda : perché sarebbe preferibile una società libertaria? Io potrei rispondere , in modo non troppo dissimile dal ‘nostro’ Renzo Audisio , che il perché non dipende da eventuali motivazioni giusnaturaliste ma dal fatto che garantirebbe appunto la libertà di ognuno , noi stessi per primi. Quindi perché vogliamo la libertà su noi stessi e per nessun altro motivo o quasi. Venendo meno certe premesse , questa libertà crollerebbe e non ci sarebbe più società libertaria.
    Renzo ha scritto altrove acutamente che : "l'assassinio ed il furto, fuori dal proprio consenso, sarebbero proprio esse delle imposizioni, almeno quanto il loro "divieto", ed in quanto tali, in una condizione di libertà... in un "Sistema Libertaro" non potrebbero esistere, e non potrebbero esistere non perchè vietate da una "Legge Divina" oppure da una supposta "legge naturale" ma semplicemente perchè in caso contrario non sussisterebbe la "Condizione di Libertà", ovvero non vi sarebbe un "Sistema Libertario".Apparentemente sembra che non vi sia alcuna differenza, in realtà l'approccio è totalmente diverso anche sotto il profilo pratico, si pensi alla posizione antiabortista dei "paleolibertari" di estrazione Giusnaturalista, non condivisa da tanti altri Libertari Giusnaturalisti e non Giusnaturalisti, tra cui il sottoscritto che essendo contro ogni imposizione della Legge, rifiuto di definirmi tanto abortista quanto antiabortista. (...) Il fatto è che l'espressione "società libertaria", intesa come organizzazione procostituita che detta regole e leggi assolute, per di più universali, è un ossimoro. Io abolirei persino i sintetici dieci comandamenti, per salvarne uno solo (eccezione che conferma la regola anarchica)... l'undicesimo! Ovvero, detta volgarmente: ciascun individuo deve farsi i cazzi suoi, nel proprio spazio di assoluta libertà.
    La violazione dell'altrui spazio di libertà, significherebbe violare la "Condizione generale di Libertà" e dunque, chi volesse farlo avrebbe contro, non solo la reazione dell'individuo cui ha violato lo Spazio di Libertà, ma sicuramente anche di tutti coloro che ci tengono alla stabilità della "Condizione generale di Libertà".Ma ad sempio, relativamente al "non uccidere"... è già ben un altro paio di maniche! Se un individuo viola il mio Spazio di Libertà, ed io, perciò, lo ammazzo a fucilate, già nessun altro individuo potrebbe mai permettersi di sindacare sui miei metodi di difesa, visto che nel mio Spazio godo di Libertà Assoluta, e dunque li sarei io a governare, giudicare e legiferare."

    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=299953&page=2
    Beh , direi che questi concetti audisiani sono parecchio condivisibili , perché propongono e sostengono un libertarismo meno dogmatico e più concreto.

    Mi viene pure in mente una frase di Pareto , famoso liberale elitista , nonché antidemocratico ed antisocialista , che più o meno affermava ciò (io amplifico il concetto) : uno diventa socialista non perché è stato convinto da una qualche argomentazione razionale , ma aderisce a quella tale interpretazione del mondo , della storia e della vita umana perché era già naturalmente predisposto al socialismo e quindi era già inconsapevolmente socialista. Estremizzando in maniera ‘positivistica’ , alla Le Bon , io aggiungerei : perché é insomma un degenerato fisiologico e psicopatologico , né più né meno…Io potrei invece affermare sul libertario : uno diventa libertario non perché è stato convinto dalle teorie razionaliste giusnaturaliste , ma è attratto quasi istintivamente dal libertarismo perché è già un uomo libero , predisposto per qualità innata e per pensieri alla libertà! Chiaro il concetto? Che ne dite? Vi piace? Quel che segue è quasi un piccolo trattato di storia e filosofia antropologica…

    Inizio con una analisi concettuale sui “diritti naturali” nella teoria di Rothbard.
    Nel capitolo 1 “Diritto naturale e ragione” Rothbard critica coloro che negano l’esistenza della “natura umana” e che reputano “teologico” questo concetto collegato a quello dei “diritti naturali”. Lo cito :
    “Di conseguenza , in ambiti scientifici o filosofici molti sostenitori del giusnaturalismo hanno gravemente indebolito la propria posizione , accettando la premessa che i metodi razionari e filosofici non possono da soli stabilire cosa sia il diritto naturale e che quindi il fondamento di tale concetto sarebbe di natura necessariamente teologica. (…) Quindi , l’idea di un diritto naturale fondato sulla ragione e sull’indagine razionale è andata virtualmente perduta.”
    Poi Rothbard continua citando ancora la critica che gli anti-giusnaturalisti fanno , ossia che con il giusnaturalismo il misticismo religioso resta intatto e ritorna dalla finestra anche se variamente laicizzato e secolarizzato ; cita Grozio e la Tomistica per confutare questa critica e così via. Eppure non regge.
    Per quanto ci si sforzi di razionalizzarlo , questo resta emotivismo morale e poco altro. Lo dico ad onor di verità , per quanto io possa eventualmente anche dar ragione a Rothbard in base a sentimenti personali di generosità e benevolenza umana. Certo , è forse assai bene e stimabile (per la nostra sensibilità morale , sociale e personale odierna) evitare di compiere violenze sugli altri esseri umani senza motivo , ma non c’è nessun principio razionale che mi ordina automaticamente di astenermi dal compiere aggressioni ingiustificate ai danni altrui!! Perché Rothbard ingenuamente non se ne rende conto? Mi sa proprio per questo : era un buon uomo , in fondo un po’ ingenuo ed ottimista sulla c.d. natura umana…Io no! Ho aperto gli occhi fin da adolescente sulla tragicità della vita e della storia umana e dopo crescendo mi sono autoeducato da autodidatta alla scuola filosofica ‘realistica’ di autori sempre più radicalmente ‘inattuali’ come Nietzsche , Stirner , Schopenauer , Leopardi , Papini , Corradini , Pareto , Sorel , Burke , Le Bon , Gobineau , Vacher de Lapouge , Redbeard , ecc.

    Anzi , addirittura il marchese de Sade già nel ‘700 aveva esposto nei suoi vari romanzi l’idea che proprio in base al razionalismo umano sarebbe assolutamente giustificabile un mondo fondato sulla legge del più forte e sulla sopraffazione reciproca!! Basta leggersi i discorsi ‘filosofici’ dei suoi disgustosi ‘eroi’ di perversione , violenza e amoralismo estremo per rendersene conto. Con argomentazioni estremamente razionali e sensate riescono a spiegare che il diritto naturale si fonda solo ed esclusivamente sulla forza brutale o sull’inganno morale e che mentire , stuprare , uccidere , fare stragi sono atti giustificabilissimi in base agli insegnamenti e alle leggi datoci dalla natura!! Per quanto aberranti si possano considerare quei monologhi e quegli inni alla brutalità umana , bisogna convenire che non hanno tutti i torti e che anche questo è un possibile approccio del razionalismo basato sulla legge naturale.
    In natura si uccide e si commettono violenze di ogni tipo regolarmente e non c’è morale che tenga ; perché mai l’uomo non dovrebbe seguire questo tipo di legge naturale che è anche più razionale delle interpretazioni moralistiche che ne hanno date i giusnaturalisti ‘umanitari’?! Forse per paura di non essere il più forte e di dover un giorno soccombere schiacciato da altri più forti di noi ; ma del resto , basterebbe fingere virtù e predicare una morale ingannevole altruista agli altri per fregarli megli. Infatti , i personaggi sadiani sono spesso degli ipocriti sociali che fingono e mascherano le proprie idee , per poi rivelarle apertamente e con sincerità brutale solo in privato di fronte alle loro vittime indifese. Predicano in pubblico virtù altruistiche e simili , per poi schiacciare i deboli che ci credono davvero e che non hanno la forza di opporsi ai loro abusi. Insomma , trattasi di doppia morale : agli altri si predica la bontà e la generosità umana per approfittarsene e poterne usufruire , ma per se stessi si resta liberi da intralci morali e sentimentali e si ritiene legittimo praticare la violenza anche fine a se stessa. Del resto , non vi sembra che i politicanti e gli ideologi demo-social-comunisti applichino proprio questi insegnamenti sadiani (e talmudici) quasi alla lettera?!
    Essendo dei deboli degenerati che cercano di dominare gli altri ma non ne hanno la forza fisica schietta né le capacità qualitative intellettuali , escogitano la strategia e la soluzione più subdola e meschina per fregare gli altri : predicano l’egualitarismo , ci raccontano che siamo tutti uguali e che nessuno ha più valore degli altri. Tramite l’ideologia egualitaria cercano di rincretinire ed assoggettare gli altri , per spingerli alla sovversione , alla sottomissione passiva e poter giungere ad un regime oligarchico in cui loro tengono le redini del potere e lo usano per dettare legge ai sottomessi che si sono fatti ingannare dalla loro demagogia populista ed anti-aristocratica. Anche il Callicle Platonico in “La Repubblica” aveva smascherato questa subola retorica egualitaria utilizzata dai deboli furbastri desiderosi di dominio per fregare i migliori. Questa è la storia umana del passato ma in particolare degli inganni ideologici degli ultimi secoli occidentali e che dura tuttora.

    Tornando alla questione della “natura umana” fondata sulla “ragione” , ecco un punto collegato. Ma se i “diritti naturali” , così si dice , vengono fuori dall’uso corretto di questa “ragione umana” che li riconosce , come giudicare allora i “down” che per cause genetiche ed innate non riescono a ragionare in modo normale e quindi non possono riconoscerli né capirli?! Se si dice che l’uomo si differenzia dall’animale in quanto essere razionale ed autoconsapevole , significa ammettere indirettamente che i deficienti mentali vanno considerati sotto-uomini e privati di questi diritti naturali e magari eliminati fisicamente perché non-razionali…E pure che coloro che sono naturalmente dotati di meno capacità razionali e di meno autocoscienza (ad es. i socialmente plebei) degli altri vanno ritenuti umani di livello più basso , quasi umanoidi e trattati di conseguenza come servi…Dai su , non neghiamo che questa sarebbe la conclusione più coerente ed infatti era sostenuta da certi ‘illuministi reazionari’ e da ‘darwinisti sociali’!!
    Ma ovviamente nel mondo attuale nessuno ha abbastanza fegato per ammettere ciò ; e se non si ha il coraggio di sostenerla , perché è spiacevole da dire e non è conforme alla moda ideologica egualitaria imperante oggi , è solo l’ulteriore dimostrazione della vigliaccheria umana degli stessi soliti razionalisti!!
    Razionalisti ipocriti e senza palle , ecco tutto!! Secondo voi ad es. Ayn Rand non avrebbe dovuto finire coerentemente per condividere n toto le teorie razionaliste , materialiste ed atee alla De Sade?! Se i razionalisti ‘umanitari’ non l’hanno fatto è solo perché , dopo tutto , ragionano ancora in un’ottica cristiana , moderna e moralistica buonista , da cui gli antichi erano in linea di massima assai liberi.
    Un eroe ed un nobile elleno o romano o germano dei tempi antichi non avrebbe avuto scrupoli nell’assoggettare le persone di altri popoli tramite guerre di conquista e schiavizzarle. Ma almeno la loro nobiltà consisteva nell’essere sinceri e limpidi nei loro intenti e nella loro volontà di potenza!
    Invece oggi l’umanità è ugualmente ‘cattiva’ , ma molto più codarda , ipocrita e subdola.
    Le violenze e le ‘cattiverie’ si fanno tanto quanto prima , ma si cerca di mascherarle col linguaggio orwelliano dei governanti democratici occidentali. Questi ‘cattivi’ di oggi sono degli umanoidi , almeno quelli antichi erano dotati di attributi maschi e si assumevano responsabilità virili di persona , quindi assai più stimabili! Quasi nessun uomo vissuto in epoca pre-cristiana si sarebbe fatto troppi problemi nel compiere violenze anche atroci (lo vediamo nei popoli del ‘terzo mondo’ mal cristianizzati) , ma una volta cristianizzati gli ‘occidentali’ europei ed americani hanno dovuto mascherare le proprie ‘cattiverie’ ; non sono diventati più ‘buoni’ ma più astuti come i levantini , più lacerati interiormente e costretti a mentire anche a se stessi per sembrare rispettabili e ‘buoni cristiani’. C’è stato davvero tutto questo “progresso morale umano” di cui i “democratici” (forse sapendo di mentire) si vantano tanto?!

    Voglio spendere poi qualche altra parola appunto sul razionalismo che fa mere speculazioni sulla “natura umana” glorificando sopra tutto la “ragione umana” e che spesso ritorna in alcune di queste banali teorie correnti che anche la Rand ha contribuito purtroppo a rivitalizzare. Beh , si tratta in fondo del solito moderno razionalismo progressista (neo)illuminista che puzza un po’ di astrattismo , apriorismo e scientismo. Riguardo a quello che porta assurdamente il nome di illuminismo , fu spesso astrattismo ideologico , dogmatismo simil-religioso in salsa laica , fanatismo settario e razionalismo irrealistico...A parte i pochi illuministi settecenteschi (e derivati ottocenteschi) seri e degni di rispetto , come alcuni inglesi ed anglo-americani , più anche qualche francese... Purtroppo si tende ancora a confondere la razionalità con il razionalismo , finendo per etichettare erratamente come irrazionale tutto ciò che va al di là della semplice ragione astratta. Ma perché mai la ragione , che certo è assai limitata e non onnisciente , dovrebbe essere l’unica fonte possibile di conoscenza e giudizio umano?!
    Tanto più che nella realtà la ragione viene subordinata agli istinti e alle passioni ma soprattutto alle opinioni mutevoli e alle mode sociali del momento che spingono a rinunciare alla libertà…Come ben detto da Hume , Le Bon e molti altri , perfino da Fromm in "Fuga dalla libertà".
    E poi gli antichi ed i medievali forse non ragionavano?! Erano forse solo dei ‘selvaggi superstiziosi’ privi di ragione?! Prima di qualche secolo fa forse la ragione non esisteva o non veniva usata?! Ragionano bene solo i moderni ed i contemporanei?! Eh si , come no…Infatti vediamo dove ci ha condotti questo insensato ottimismo progressista dei secoli scorsi…alle dittature tiranniche democratiche e socialiste di massa!! E la matrice di queste tragedie è proprio il messianismo progressista fatto di astratto razionalismo che pretendeva di cambiare ed ideologizzare la natura umana o di ridurla ad un unico comun denominatore. Basta andarsi a leggere i più estremi illuministi francesi settecenteschi , anticlericali , atei , naturalisti e materialisti come Holbach e La Mettrie per notare alcune somiglianze con le teorie della Rand , la quale si è limitata a ‘spiritualizzarle’ ed ‘eroicizzarle’ con un umanesimo ateo integrale in versione individualista e capitalista americana. Di fatto , un culto immanentista dell’uomo che sostituisce la teologia cristiana e cattolica , una specie di nuova religione umanista e materialista che non a caso ha ispirato anche un Lavey con la sua Chiesa di Satana. Questa è la grande pecca di tutto il pensiero ‘illuminista’ (od oscurantista?!) settecentesco , ottocentesco e pure randiano , che in base al suo scientismo e razionalismo estremo bollava come mera superstizione qualunque cosa non riusciva a comprendere ; nulla era più irragionevole del suo razionalismo astratto!! Guarda caso , poi pure l’atea Rand ha finito per creare una nuova setta simil-religiosa basata sul culto di se stessa come grande filosofa e dell’Ego…La nuova dea Ayn , quella che aveva capito tutto e che ti dava la salvezza terrestre grazie alla sua filosofia perfettamente razionale…Questo anche ci insegna la storia umana : butti fuori la teologia e la religione dalla porta e rientra dalla finestra in altra veste , come parodia ridicola del sacro.
    Inoltre resta questo problema : ma se questi "diritti naturali" come intesi dal libertarismo giusnaturalista esistono davvero , come mai quasi nessuno tranne loro é in grado di riconoscerli come indiscutibilmente vero?! Gli altri sono tutti cretini o privi di ragione?! Beh , ma allora crolla lo pseudo-mito dell'uomo come presunto essere razionale sostenuto dagli stessi giusnaturalisti!! Aristotele che sosteneva la schiavitù come diritto naturale dei greci maschi e liberi era privo di ragione e come lui tanti altri filosofi con un diverso concetto di "diritto naturale"?! Fra l'altro non si capisce perché proprio ad Aristotele ci si richiami per giustificare il razionalismo giusnaturalista , quando lui con tale concezione intenteva l'opposto di certi autori libertari che lo citano , come faceva la Rand che però almeno faceva queste distinzioni e ne era ben consapevole!!


    Rothbard stesso in ogni caso , e questo va a suo grande merito , ha in seguito capito e superato tutto ciò , rifiutando ogni riduzionismo razionalista , rivalutando il miglior Medioevo come epoca di libertà e spiritualità e denunciando l’arroganza progressista sinistroide che bolla come fanatica superstizione tutto ciò che non è moderno , non è alla moda ed è retaggio di epoche più antiche. Quindi la critica NON è affatto rivolta anche a lui. Si , il buon Rothbard ben si rese conto che molto spesso gli antichi ed i medievali , i nostri avi , erano più saggi , sensati e razionali di noi moderni e contemporanei presuntuosi che ci illudiamo e vantiamo con goffaggine infantile di sapere tutto , capire tutto ed essere il non plus ultra della superiorità umana!! Pia e stupida illusione , retaggio anacronistico e superstizioso , questo si , di epoche buie ed oscure di progressismo modernista razionalista ed irragionevole!!
    Per questa giusta rivalutazione , Rothbard si è visto denigrare anche da suoi ex-seguaci e simpatizzanti.
    V.Qui chi segue questa teoria :
    http://www.network54.com/Forum/46045/page-2
    Rothbard da libertario a reazionario
    Però non si capisce né si spiega perché mai Rothbard avrebbe smesso di essere libertario…In realtà rimase libertario , pur diventando culturalmente antiprogressista e forse quasi reazionario! Del resto già in “L’Etica della libertà” aveva dato segni interessanti di sano reazionarismo : fa riferimenti saltuari all’Islanda e all’Irlanda medievali come una specie di società anarco-capitaliste ante-litteram (addirittura D.Friedman dedica un bel capitolo all’ordinamento dell’Islanda vichinga in “L’ingranaggio della libertà”! Sarebbero da approfondire studi libertari di questo tipo!) e pare esprimere abbastanza stima anche per certe usanze ‘barbariche’ germaniche alla vendetta privata , davvero interessanti come posizioni!!
    Ecco nel capitolo 13 , V. P. 142 che CITO : “In generale , durante il Medioevo , il risarcimento della vittima rappresentava effettivamente il concetto dominante di pena ; solo quando lo stato si fece più potente le autorità governative sconfinarono sempre più nel processo di risarcimento , confiscando , a proprio vantaggio , porzioni sempre maggiori dei beni del criminale e lasciando sempre meno alla vittima.”
    V. pure a p. 146 che CITO , sulla “lex talionis” ‘barbarica’ : “Si può permettere alla vittima , o a un suo amico , di fare giustizia personalmente sul criminale? La risposta è naturalmente si , dal momento che tutti i diritti di punizione derivano dal diritto di autodifesa delle vittima. (…) Dovrebbe essere evidente che la nostra teoria della proporzionalità (…) è una teoria della pena esplicitamente punitiva , una teoria del ‘dente (o due denti) per dente’. Il castigo ha una cattiva reputazione tra i filosofi , che di solito rigettano superficialmente tale concetto , definendolo ‘primitivo’ o ‘barbaro’ (…) Ma rifiutare semplicemente il concetto come ‘barbaro’ non basta ; dopo tutto , può darsi che , in questo caso , i ‘barbari’ siano armati di un concetto superiore alle più moderne concezioni.”
    Poi conclude a p.152 , dopo aver citato Hard , K.A. Armstrong , Lewis e altre argomentazioni , così :
    "(…) Il barbarico si rivela essere il giusto , mentre il ‘moderno’ e l’’umanitario’ si dimostrano grottesche parodie della giustizia.”
    Esatto! Ben detto! Ben vengano analisi revisioniste di tal genere! Dopo certa rivalutazione fatta anche da Piombini (v. il libro e articolo su Van Haller) e da Hoppe del Medioevo e dell’epoca pre-moderna , pre-giacobina e anti-democratica , sarebbe auspicabile continuare su tale via! V. questi 3d :
    "IL DIRITTO NATURALE NEL PENSIERO CONTRORIVOLUZIONARIO DI VON HALLER
    di Guglielmo Piombini"
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=298127
    "Massime Conservatrici : il pensiero dei padri fondatori"
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=274578
    Buone analisi , infatti nell'epoca post-medievale iniziò
    a svilupparsi lo stato moderno accentratore , livellatore e liberticida incapace di rispettare le peculiarità locali e singolari delle diverse comunità umane. Da là poi si finì all'ancient regime francese con la sua oppressione burocratica e al successivo terrorismo giacobino con le derivate armate napoleoniche che hanno insanguinato l'Europa.
    Pure nazismo , fascismo e bolscevismo erano eresie giacobine , frutto della malata mentalità giacobina messianica e totalitaria.
    Il resto é storia recente , con la liberal-social-democrazia occidentale ugualmente neogiacobina , liberticida e totalitaria seppur apparentemente meno sanguinaria in pratica e più moderata dal punto di vista teorico. Di fronte a questi orripilanti scenari di mondialismo liberticida e di conformismo democratico di massa , come non rimpiangere certo Medioevo?
    Il miglior MEDIOEVO fu il VERO RINASCIMENTO e pure il VERO ILLUMINISMO!!!
    Grazie soprattutto alle tribù germaniche l'Europa fu rigenerata nel sangue e nello spirito : ricomparve il virile sentimento aristocratico ed elitario della libertà e della personalità!!
    Quindi w l'orgoglio paleolibertario , reazionario , anti-moderno e ‘barbarico’!!!!
    Holuxar

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da BarbaraB. Visualizza Messaggio
    Salve a tutti, stavo navigando in rete alla ricerca di qualche informazione su Rothbard, e mi sono imbattuta in questo forum. Ne approfitto allora per disturbarvi un pochetto.Ho iniziato a leggere in questi giorni "L'etica della libertà", e nutro delle perplessità sulla legge naturale di cui l'autore parla nella prima parte del volume.Nel leggerla molte cose non mi sono apparse chiare, e alla fine ho avuto come la sensazione che Rothbard sia, in fin dei conti, un emotivista, per usare un termine da lui stesso utilizzato.Mi sembra infatti che dimostri poco o niente, in quelle pagine.Ad esempio quando dice che è la ragione ad indicare quali sono le verità inerenti all'uomo: chi non concorda, ne è forse sprovvisto? ....
    Direi proprio di si perchè solo uno sprovvisto totalmente della ragione non può concordare su non uccidere e non rubare

  6. #6
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    La mia teoria, come noto, è che gli uomini razionali che sostengono il diritto di rubare ed uccidere cerchino di nascondere agli altri (ma anche, e forse più spesso, a loro stessi) la verità. Lo fanno per fini strettamente egoistici, di solito.

  7. #7
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    DOMANDE ai GIUSNATURALISTI del FORUM…Ad ARI e PHILEAS in particolare. In attesa che magari anche BARBARA che ha aperto il 3d intervenga e ci dica la sua.

    Ribadisco e ripeto le mie perplessita con queste osservazioni critiche e domande : ma se davvero esistono questi pretesi diritti naturali , perché molte persone di ogni epoca e luogo non li hanno mai riconosciuti razionalmente?!
    Perché quasi tutto il mondo umano (antico e moderno) è stato all’oscuro della loro esistenza , se essi sono invece diritti innati razionalmente identificabili e percepibili da tutti?! Perché ancora oggi , perfino nell’Occidente c.d. democratico , civile ed avanzato , non vengono accettati , riconosciuti e stabiliti in maniera netta , precisa ed inequivocabile?! Perché esistono diverse concezioni a tal proposito ed ognuno ritiene che ci siano dei c.d. diritti naturali specifici , mentre per altri ce ne sono di diverso tipo?! Perché poi esistono da sempre (e non sono stati pochi , ce ne sono in abbondanza anche oggi non meno che in passato , basta leggere le cronache o sentire i mass-media della tv) umani che compiono ogni sorta di abuso ai danni altrui , che uccidono , aggrediscono , rubano , stuprano , ecc.?! Come mai tutti questi pretesi diritti naturali vengono di fatto concretamente violati?!
    Se fossero naturali , sarebbe impossibile che ciò accadesse ; se la loro violazione è invece possibile (come é in realtà , dal momento che spesso viene applicata) significa che evidentemente non esistono. Ciò cosa implica? Cosa significa? Forse che l’umanità non è ancora matura per comprendere la verità e che bisogna , in maniera messianica simil-marxista , attendere il progresso futuro delle qualità umane?!
    Ma questo sarebbe assurdo perché o l’essere uomano possiede già determinate capacità innate , oppure se non le ha mai potrà acquisirle…Le qualità intellettuali bisogna averle per natura , non si imparano per caso.
    Forse poi che la maggior parte degli esseri umani non sono davvero esseri razionali , ma sono piuttosto dei poveri minorati mentali privi dell’intelligenza propriamente umana?! Ed in tal caso , vanno quindi considerati dei subumani e degli inferiori e quindi privati di ogni diritto naturale che , in teoria , spetterebbe solo ad ogni uomo dotato di ragione e non a chi nega il diritto naturale?!
    Oppure tali umani sono (ancor peggio) dei farabutti e tiranni in malafede?! E perché poi? Che interesse avrebbe uno a riconoscere in teoria il diritto naturale del più forte di aggredire , visto che é quasi impossibile che uno sia così forte e super-eroe da potersi difendere sempre e da solo da eventuali aggressioni altrui?! Boh , ditemi voi…C’è più di qualcosa che non torna ; almeno in tal caso , non ha molto senso dare la colpa a governanti corrotti che tengono le masse nell’oscura ignoranza , o ad ideologi ed imbecilli privi del lume della ragione!! Del resto , le alternative concrete sono 2 : o questi pretesi diritti naturali in realtà non esistono , oppure quasi tutti gli umani di ogni epoca e luogo sono stati dei deficienti irrazionali ed irragionevoli e quindi in pratica dei subumani!! In ogni caso , vengono smentite le premesse e le petizioni di principio giusnaturaliste. Perché nel primo caso crolla direttamente ed impietosamente ogni pretesa , mentre nel secondo viene contraddetto l’assioma base che stabilisce che l’uomo è un essere razionale per natura e che tramite l’uso corretto della ragione può automaticamente riconoscere l’esistenza e la validità dei diritti naturali.
    Da qui non si sfugge , non c'è altra via di uscita…
    Inoltre resta questa domanda : perché ancora non esiste né forse è mai esistita una società completamente libertaria basata sul c.d. diritto naturale? Solo per colpa di chi governa ed è un criminale o anche per colpa delle masse irrazionali che credono alle balle dei governanti ed obbediscono servilmente al sistema?
    Cmq sia , visto che la natura umana è quella che è (in qualunque modo venga concepita) non avrebbe senso sperare in un futuro ravvedimento , in una illuminazione intellettuale o in una liberazione da parte di esseri umani portati in gran numero al servilismo , alla violenza , all’inganno o alla mancanza di ragione.
    Quindi tornerebbe a galla la validità di una antica concezione elitaria , suprematista ed anti-egualitaria della realtà umana : quella secondo cui esisterebbero per natura umani nati per essere liberi e signori ed invece umanoidi inferiori adatti spontaneamente solo a servire e ad obbedire ai comandi dei superiori e dei padroni.
    Come la mettiamo? Preciso che io ritengo che sia eticamente giusto l’assioma libertario di non-aggressione , ma mi faccio delle domande e sono scettico sul fatto che esso sia razionalmente giustificabile. Io posso ben condividerlo per mia sensibilità e scelta etica , ma non ritengo sia l’unico naturale e razionale né credo nell’universalismo morale dei valori umani , essendo io un anti-universalista radicale identitario e pure un relativista e differenzialista culturale. Gradirei risposte in merito e delucidazioni ulteriori. Ciao e Grazie.
    Holuxar

  8. #8
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    Il fatto è che ciascuno di noi è in grado di riconoscere i diritti naturali che forse è appunto meglio definire razionali. Infatti ciascuno di noi sa ben riconoscere leggi da arbitri anche se promanati da autorità o governi. Non riesco poi nemmeno a capire dove sia il problema della loro identificazione dato che se qualcuno si opponesse alla legge che ciascuno è proprietario di sé stesso allora ammetterebbe la schiavitù.

    Per il resto non c’è dubbio che la politica si sia progressivamente impadronita della legge sino al punto di renderla un semplice processo deliberativo formalmente regolare rispetto a un’altra legge ritenuta di rango superiore.

  9. #9
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    Continuo a nutrire seri dubbi su tutto questo dogmatismo giusnaturalista astratto ; non mi convincono i tentativi di spiegazione , perché non sono razionalmente argomentati ma si limitano ad esporre principi teorici di stampo morale-sentimentale. Non mi avete risposto , scusate…
    Avete evitato di ribattere in dettaglio alle mie argomentazioni precise.
    La realtà è diversa da come la descrivete : non è solo colpa dei governanti , ma di chi se ne rende schiavo. Inoltre non è vero che ognuno , a prescindere dalle leggi in vigore dello stato , riconosca da sé cosa è giusto o sbagliato in senso etico (modernamente inteso , ovvio). Ma quando mai?! Chi sarebbe questo ciascuno di noi che "è in grado di riconoscere i diritti naturali che forse è appunto meglio definire razionali." e che "sa ben riconoscere leggi da arbitri anche se promanati da autorità o governi"?! Sono rari i casi di chi ci riesce. Ed in ogni caso , nella storia effettiva , c'è sempre stato contrasto sul concetto di "giustizia" culturale , legale , morale , spirituale ed altro. Come si fa a negare questa evidenza?! Per i più è giusto ciò che la legge stabilisce essere lecito , mentre è ingiusto ciò che la legge proibisce. Un po’ quel che sosteneva Hobbes , che è lo stato che fa la legge e la giustizia e che fuori da esso non c’è né legge né giustizia. Per me non è così , sia chiaro , ma per i più si!! E allora come la mettiamo?! Ecco smentita l’idea di una ragione umana , presente in tutti indifferentemente ed in ugual misura , che saprebbe riconoscere da sola la c.d. legge morale ; crolla miseramente l’illusione di una legge naturale anti-storica che proibirebbe di rubare od uccidere. Tanto è vero , ripeto , che ci sono sempre stati fior di farabutti che hanno rubato ed ucciso in piena innocenza e senza sentirsi manco in colpa ; i politicanti di stato lo fanno tuttora ed alla grande , limitandosi solo a mascherare le proprie malefatte con ipocrita retorica buonista. Almeno i delinquenti comuni , come già diceva con meravigliosa ironia Spooner , non pretendono di ingannarti , di avere ragione e non ti fanno la morale presentandosi come difensori del “bene comune” e del tuo preteso bene.

    Cito : "Se qualcuno si opponesse alla legge che ciascuno è proprietario di sé stesso allora ammetterebbe la schiavitù."
    Si , vero...ma infatti c'è stato in passato e c'è ancora qualcuno (ormai assai rari , ovviamente) che la schiavitù la ammette(va) praticamente e la giustifica (va) pure filosoficamente e razionalmente in base all'idea della naturale disuguaglianza umana! E non parliamo di gentaglia di basso livello o di pazzi invasati privi di senno , ma di grandi filosofi e pensatori europei di ogni epoca : greci , romani , spagnoli , portoghesi , tedeschi , inglesi ,
    angloamericani , ecc.! Non solo antichi , ma anche moderni e contemporanei ; inoltre la schiavitù propriamente detta (non parliamo di quella occulta) continua ad esistere in alcune nazioni del mondo , soprattutto in Africa e nel mondo extraeuropeo. Per giunta , ripeto pure questo , è completamente cambiato il significato attribuito al termine “diritto naturale” , visto che Aristotele , Platone , Tommaso d’Aquino , Locke , Burke , Nietzsche , Spengler , A.Rand , Rothbard , ecc. lo interpretavano ognuno a suo modo. Per alcuni il diritto era la legge morale cristiana o meno , per altri la forza personale o il dominio dei migliori. Hume e Bentham , più altri , la criticavano questa nozione di "diritto naturale". Come pure Calhoun (v. sotto) che in nome dell’antiabolizionismo , per lui un virus ideologico che infettava la menti mettendo a rischio la società tradizionale sudista , divenne un feroce critico del giusnaturalismo di Locke e Jefferson , sostenendo un giuspositivismo realista (anche se poi parlava dei “diritti naturali” dei bianchi padroni e proprietari di schiavi!).
    Perfino i comunisti o i socialdemocratici usano questa terminologia continuamente, interpretandola nel senso che lo stato dovrebbe fornire a tutti il “diritto alla casa , al lavoro , al cibo , ecc.” magari pure all’intelligenza , all’auto , alla televisione , alla fica , al potere e alla gloria , ad essere ricco , a vivere eternamente , e chi più ne ha ne metta. Vogliamo pure illuderci che abbiamo diritto alla felicità?! No , rendiamoci conto della realtà sinceramente e brutalmente : la natura se ne sbatte dei presunti diritti umani , essa uccide , crea danni e non ha rispetto per gli individui. Tanto è vero che ogni giorno muoiono molte migliaia di persone nel mondo , al punto che si potrebbe sarcasticamente affermare che l’unico diritto umano è quello al dolore e alla morte. Poi fatemi capire , ma condividete per caso pure la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” di giacobina e liberal-democratica memoria?! Sono frottole progressiste ed egualitarie e non capisco come mai certi libertari , che dicono di rifiutare l'utopismo nel nome del realtà , la condividano. Un liberale elitista come Pareto denunciava giustamente queste teorie come imposture ideologiche basate su dogmi di fede parareligiosi , in salsa laica e secolarizzata (v. pure articolo sotto di Lottieri , che ho indicato perché molto interessante).
    Calhoun mise anche in discussione la validità filosofica della “Dichiarazione di Indipendenza” enunciata da Jefferson…ne criticò aspramente l’astrattezza ideologica contrastante con la realtà. Basta leggersi il discorso al Senato del 27 giugno del 1848 , in cui attacca l’ideologia egualitaria della stessa defininendo “il più falso e dannoso di tutti gli errori politici” il principio che proclama che “tutti gli uomini nascono liberi ed uguali”. Afferma che “in questa proposizione , se presa alla lettera (ed è in questo senso che essa viene intesa) non c’è una sola parola di verità”!!
    Inoltre sostiene giustamente che libertà ed eguaglianza non sono diritti naturali universali , ma conquiste storiche di alcuni popoli e persone e non di altri/e ; costituiscono beni di cui alcuni sanno fare buon uso ed altri no . Aggiunge perciò che questi beni sono premi che spettano unicamente a coloro che sono in grado di meritarli e preservarli in base alle proprie forze e capacità. In ciò , Calhoun era vero erede di Burke , che aveva già denunciato le paurose astrazioni teoriche ed utopiche del giacobinismo progressista ed antistorico ; parlando non di astratti “diritti umani” bensì di “diritti inglesi ed anglosassoni” nonché di libertà particolari e concrete.

    Sarà che io sono fin troppo disincantato , distaccato , antiutopico ed autoconsapevole per illudermi che alla natura , allo stato , all’umanità o a qualche altro individuo possa importare qualcosa di me o dei miei presunti diritti alla vita , alla libertà e alla proprietà di me stesso…
    Voglio farvi capire in maniera un po’ provocatoria , estremizzando i concetti , perché non regge ad es. l’idea di un presunto diritto innato alla libertà.
    La storia è piena di casi di esseri umani che preferiscono farsi comandare da altri , lo stato più o meno democratico o tirannico all’autogoverno , la sottomissione passiva all’autocoscienza attiva e così via. Chi diventa volontariamente (o meglio : per assenza di volontà e consapevolezza propria) uno schiavo degli altri individui privati o delle masse collettive o dei governanti dello stato è il primo responsabile e colpevole di ciò. Quindi perché criticare moralisticamente la schiavitù e gli schiavisti se i primi ad esserne soddisfatti sono proprio coloro che la subiscono senza reagire quasi compiacendosene?! Costoro si dimostrano indegni della libertà , sono aristotelicamente e calhouniamente schiavi per natura.
    Per me non c’è in natura un astratto diritto alla libertà ; essa non può essere il frutto di un dono piovuto dal cielo o concesso generosamente da altri. La libertà vera è quella concreta dell’individuo che già la possiede o che se la sa prendere con la forza lottando contro che gliela nega. Se uno si lascia mettere in catene ed obbedisce passivamente ad un tiranno privato o pubblico , significa che è uno schiavo di natura e che è giusto che resti in tale condizione di inferiorità e mancanza di libertà. È giusto perché vuol dire che in fondo a lui piace stare così , in schiavitù.
    Nel mondo antico c’era la pratica della schiavitù che è durata fino a pochi decenni fa ; per quanto essa potesse essere condannabile moralmente almeno aveva il pregio di mostrare veramente la differenza all’interno dell’umanità , fra chi accetta di restare schiavo e chi si ribella dimostrando nei fatti di essere libero. Popoli interi (come molte tribù negre o selvagge del terzo mondo colonizzato , ma anche le masse europee durante le dittature novecentesche) si sottomettevano quasi senza fiatare , pur essendo spesso in maggioranza numerica rispetto ai conquistatori , e quindi dimostravano di meritare la propria subordinata condizione. Se fossero stati uomini liberi per natura si sarebbero suicidati pur di non essere schiavizzati o avrebbero reagito.
    In tal senso , sceglievano di essere schiavi evitando vigliaccamente di battersi per la libertà.
    Non facendolo , meritavano la propria tragica sorte e ben gli stava.
    Invece Spartaco , il coraggioso gladiatore di origine tracia , ad es. si ribellò insieme ad altri gladiatori perché era un uomo libero e morì da tale. Così come gli Spartani o altri guerrieri delle tribù illiriche , celtiche o germaniche che spesso - quando sconfitti in battaglia ed a rischio quindi di cattura e schiavitù – preferivano morire , farsi uccidere o suicidarsi pur di conservare senza compromessi l’idea aristocratica della propria innata libertà! Ecco , solo costoro avevano diritto alla libertà! Un diritto non artificiale ed astratto , ma vero perché scaturito dal proprio essere e difeso con la forza di volontà e con l’eroismo! Quindi un vero diritto naturale che spetta ai pochi!
    Solo chi è già libero , o riesce ad esserlo ribellandosi , merita davvero la libertà! Uomo libero non è qualsiasi appartenente all’umanità senza distinzioni , ma solo quegli esseri umani d’élite che possiedono le virtù e le qualità antropologiche ed etico-attitudinali per esserlo concretamente e davvero!!!
    Holuxar


    P.S.

    "Realismo" ed "elitismo" nel pensiero politico libertario Il punto d'incontro tra Rothbard e gli elitisti"
    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=0000000464

    "Nel suo scetticismo, Pareto non attribuisce agli individui alcun diritto naturale e non smette mai di giudicare metafisica ogni pretesa del genere. (...) Una distinzione essenziale tra l’elitismo classico e la dottrina libertaria contemporanea si rinviene nei differenti giudizi espressi a proposito dei diritti individuali. Pareto non utilizza mai il linguaggio dei giusnaturalisti delle rivoluzioni liberali: il linguaggio di Locke e della Dichiarazione jeffersoniana. Al contrario, egli afferma che l’abuso che gli uomini “possono fare dei termini natura e naturale è veramente incredibile»; e aggiunge che si può «paragonarlo all’abuso che fanno ai nostri giorni del termine solidarietà”. Per Pareto i diritti naturali non esistono. In società i più forti si attribuiscono ogni prerogativa e si riservano la parte del leone."

    "INTRODUZIONE AL PENSIERO POLITICO MODERNO
    Un cenno al giusnaturalismo."
    http://lgxserver.uniba.it/lei/scuola...icamoderna.htm
    http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Marco_Bassani

    Su HOPPE e il Libertarismo Usa :
    http://www.saturniatellus.com/portal...90e2db0ffe1788
    "Rileggere la guerra civile americana"
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=250707
    "Da che parte ti schieri nella guerra di Secessione Americana?"
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=305113
    "La vera storia di Joe McCarthy"
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=302771
    "LIBERTARISMO , ELITISMO , RAZZISMO..."
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=293689
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=293689&page=2

  10. #10
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    Scusa... ma il post è così lungo e confuso che non è leggibile.
    Non uccidere e non rubare non sono questioni sentimentali.
    Non si riescse davvero capire cosa dimostri il fatto che esistano persone che non rispettano simili principi: l'uomo è dotato di libero arbitrio. Se non fosse così allora non servirebbe il diritto.

 

 
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