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Risultati da 1 a 10 di 33
  1. #1
    campodimarte
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    Predefinito "Tutta la nostra vita è stupefacentemente morale" (H.D. Thoreau): help

    alcune esperienze "altrove" hanno messo a dura prova la mia etica... hanno finito x rendere incerta la distinzione fra giusto e ingiusto, efferato e necessario... tutto è diventato relativo... persino la vita e la morte... come trovare un faro in queste situazioni di "smarrimento"?

  2. #2
    against the modern world
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  3. #3
    against the modern world
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    Cmq anche a me è capitato di sentirmi nel modo che descrivi. Penso possa essere un segnale di rottura positivo, se riesci a superare lo sconforto. Secondo me è però importante che lasci perdere gli psichedelici, perchè sennò finisci col confondere allucinazione e realtà. L'altro giorno ho conosciuto un tipo pazzesco sotto questo profilo: un 50enne fumatore di DMT che era totalmente fuori di zucca e delirava misticamente. Uno spettacolo miserevole.

    Recitare con attenzione un mantra 'accessibile' come il Maha Mantra porta sicuramente frutti sperimentabili entro breve tempo. Cmq in generale, caro Campo, l'unica via di uscita è quella di imboccare un sentiero religioso, basato sulla pratica, e seguirlo con allegria.

    Facci sapere come va, mi raccomando.

    Sursum corda!

  4. #4
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    alcune esperienze "altrove" hanno messo a dura prova la mia etica... hanno finito x rendere incerta la distinzione fra giusto e ingiusto, efferato e necessario... tutto è diventato relativo... persino la vita e la morte... come trovare un faro in queste situazioni di "smarrimento"?
    Partendo dal presupposto che tutti gli esseri desiderano la felicità e cercano di evitare la sofferenza, riflettere sull'amore e sulla compassione.

  5. #5
    Figlio di Kālī
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    Qui si torna al discorso più volte affrontato qui: http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=337768
    (Psichedelici e Tradizione)

    ...difatti in base alla piega che prenderà questa discussione vedremo se sarà il caso di unire i due thread.

    Comunque, campodimarte, se tu stesso affermi di sentirti smarrito, dacci un taglio. L'esperienza delle "piante sacre" puo' anche avere la sua utilità, ma se percepisci di trovarti in una condizione ormai degenerata, lascia perdere quelle sostanze che adesso come adesso possono condurti soltanto alla dissoluzione.....e medita.... mantra o non mantra, yantra o non yantra, l'importante credo sia una corretta pratica della meditazione per acquistare equilibrio.

    A mio avviso l'esperienza psichedelica puo' avere un'utilità spirituale soltanto nel momento in cui nello stato di coscienza raggiunto si giunge a percepire una determinata verità...(chi ha avuto questo genere di esperienza sa benissimo di cosa parlo) ma su quella "piccola rivelazione" bisogna andarci a lavorare tutti i giorni, senza più alcuna assunzione, con i soli mezzi di cui disponiamo, poichè nel momento in cui prendiamo coscienza di quella determinata condizione, il ruolo che poteva assumere la sostanza psichedelica ormai è già bello che terminato...gli psichedelici possono offrire soltanto un'effimera "sbirciatina"...ma per poter aprire la porta, bisogna prima togliere l'occhio dalla serratura.

    Determinate sostanze inoltre alimentano Tejas in modo "artificiale" (ne parla anche Vamadeva Shastri) e a lungo andare possono facilmente danneggiare Ojas, il che è un danno non da poco per chi vuole andare avanti nel proprio cammino spirituale.

    L'esperienza psichedelica, anche se utile in alcuni casi, non solo puo' condurre a risvolti sgradevoli, pericolosi e deleteri, ma non puo' in alcun modo sostituire Yoga e Meditazione, questo è poco ma sicuro.


    Dakshine Kalike KRIM!

  6. #6
    campodimarte
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    Citazione Originariamente Scritto da jai jai kali ma Visualizza Messaggio

    Determinate sostanze inoltre alimentano Tejas in modo "artificiale" (ne parla anche Vamadeva Shastri) e a lungo andare possono facilmente danneggiare Ojas, il che è un danno non da poco per chi vuole andare avanti nel proprio cammino spirituale.
    cioè?

    alexander shulgin, probabilmente il + grande chimico vivente dopo albert hofmann, ha avuto + di 4000 esperienze con gli psichedelici in 40 anni di vita e ricerca... x cui una ogni 3-4 giorni... sua moglie ne ha avute circa 2000... non dovrebbero avere i chakra ultra dilatati e danneggiati?


    in "Per usare gli Psichedelici in modo saggio" è scritto:

    "Dopo aver comunicato per alcuni minuti e ritenendo di essere sufficientemente a mio agio, ho parlato del nostro lavoro di ricerca, raccontandogli che avevamo speso tre anni e mezzo somministrando LSD, a volte insieme a mescalina, a 350 soggetti durante una ricerca e che avevo pubblicato i nostri risultati in riviste mediche. "OH mio, mioddìo!" ha detto, guardandoci costernato "Spero che voi stessi non abbiate usato queste droghe." Abbiamo ammesso di si. E ha continuato, "secondo la X" (qui ha accennato al nome di un saggio Indiano di cui non mi ricordo il nome), "vi occorreranno sette reincarnazioni per recuperare i danni conseguenti l'uso di tali sostanze!""

    xò non ho capito se si riferisce agli indiani d'india o d'america

    in "L'insegnamento del dio Shiva alla dea Parvati" xò sembra esser messa in evidenza la grande differenza fra i vari tipi di sostanze... infatti:

    "Ci sono molti tipi di droghe dagli innumerevoli effetti. Le droghe trascendentali tendono a far affiorare ciò che giace appena sotto la soglia normale della coscienza. Esse elevano o provocano l'espansione, intensificando l'attenzione, e possono risvegliare e far salire l'energia Kundalini. Appartengono a questa categoria la Marijuana, il Charas, l'Hashish, il Bhang e altre sostanze naturali e organiche attive sulla coscienza. Tuttavia se una persona prende queste droghe in uno stato d'animo negativo o di instabilità emotiva, è possibile che la negatività e l'instabilità vengano fortemente intensificate. L'esperienza della droga diviene allora spiacevole, persino terrificante, e ne risulta di solito un sentimento di profonda paura. D'altra parte, se una persona prende queste droghe naturali con un'attitudine mentale positiva ed una certa preparazione yogica, ne risulteranno delle esperienze trascendentali ed estatiche.
    Ci sono anche delle droghe che tendono a contrarre o restringere il campo della coscienza, a bloccare la percezione e a portare infine verso l'oblio. Non sono delle droghe trascendentali e il loro uso non è mai stato approvato da nessun Maestro. Fanno parte di questa categoria i derivati dell'Oppio e le numerose sostanze che alterano la coscienza. Tali droghe producono un effetto negativo sia sul corpo che sullo spirito, qualunque sia lo stato mentale nel quale ci si trova. Esse tendono a bloccare le emozioni e a provocare disarmonia all'interno del corpo sottile. Esse inoltre attirano le influenze e le entità negative, e creano degli ostacoli karmici che sono difficili da superare."

  7. #7
    Vittima del kali yuga
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    Citazione Originariamente Scritto da Chaos88 Visualizza Messaggio
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    HARE RAMA
    HARE RAMA
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    HARE HARE


    dopo Antiokos, anche Chaos... manca solo il papa nero, e la fine del mondo arriverà











































    scherzi a parte, lo stemma del sahaj marg mal si accosta all'idea semplicistica che sta dietro la ripetizione ossessiva di mantra.

  8. #8
    Vittima del kali yuga
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    ...difatti in base alla piega che prenderà questa discussione vedremo se sarà il caso di unire i due thread.

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    A mio avviso l'esperienza psichedelica puo' avere un'utilità spirituale soltanto nel momento in cui nello stato di coscienza raggiunto si giunge a percepire una determinata verità...(chi ha avuto questo genere di esperienza sa benissimo di cosa parlo) ma su quella "piccola rivelazione" bisogna andarci a lavorare tutti i giorni, senza più alcuna assunzione, con i soli mezzi di cui disponiamo, poichè nel momento in cui prendiamo coscienza di quella determinata condizione, il ruolo che poteva assumere la sostanza psichedelica ormai è già bello che terminato...gli psichedelici possono offrire soltanto un'effimera "sbirciatina"...ma per poter aprire la porta, bisogna prima togliere l'occhio dalla serratura.

    Determinate sostanze inoltre alimentano Tejas in modo "artificiale" (ne parla anche Vamadeva Shastri) e a lungo andare possono facilmente danneggiare Ojas, il che è un danno non da poco per chi vuole andare avanti nel proprio cammino spirituale.

    L'esperienza psichedelica, anche se utile in alcuni casi, non solo puo' condurre a risvolti sgradevoli, pericolosi e deleteri, ma non puo' in alcun modo sostituire Yoga e Meditazione, questo è poco ma sicuro.


    Dakshine Kalike KRIM!


    ecco, detto in parole povere, praticamente tutto ciò che si può dire in certi casi.
    aggiungo solo alcune considerazioni mie e di una stimatissima persona in altro loco:


    Ygg:

    Il problema non è da identificarsi nella artificiosità o meno del prodotto, se si tratti di "roba naturale" o chimica. Esempio ne sono le varie sperimentazioni protratte con l'acido lisergico. Il problema consta, lo ripeto, nel sapere innanzitutto cosa si sta facendo. Cioè se si è consapevoli di sé e della propria cerca. Perchè se non si conosce, almeno in parte, sé stessi non si sarà in grado di ri-conoscere ciò che l'apertura di certe porte ci mostrerà. Non saremo in grado di distinguere una potenza numinosa da un fantasma, rimanendo così preda delle personali allucinazioni. E la differenza che intercorre tra VISIONE ed ALLUCINAZIONE è enorme. Ecco perchè per intraprendere taluni percorsi è necessario innanzitutto che sia già avvenuta una, almeno parziale, edificazione coscienziale. Imprescindibile, come ricordavo ieri, infine la presenza di una Guida (un Maestro) in grado di evitare che il Dio disciolto nella sostanza ci "soffochi".

    In ogni caso l'utilizzo delle "acque corrosive" è sempre stato assai limitato, e nulla mi toglierà dalla mente che certa concezione favolistica che al momento attuale ne pretende diffusione estesa nell'antichità, propugnandone quindi uguale per la modernità, proponendole quale "viatico democratico" alle Potenze, non sia altro che una delle tante forme espressive dell'attuale momento dissolutorio. Si discuteva in merito proprio tempo addietro, in altro spazio virtuale, dove qualcuno rivendicava anzi l'uso estremo di metodi giustificati proprio dall'impellenza di un tempo che lascia poche possibilità di realizzazione (il Kali Yuga). Inutile rimarcare che la cosa non mi trova per nulla concorde considerato, oltretutto, che mi sembra sempre più che, ad oggi, si tenda a confondere l'espediente col fine, ed infatti frasi quali, ti cito: "personalmente ho sperimentato qualche volte la psilocibina (i funghi) e gli effetti, le sensazioni, i pensieri, sono identici a quello che poi viene professato in culti come quelli dei nativi americani. dopo i funghi mi son chiesto se è nato prima dio o la droga.", [/u] non sono poi così rare dal ritrovarsi sulle labbra di molti.


    Stuart:

    il punto è che la domanda da farsi, non è droga si, droga no, ma droga perchè? cioè: si è, appunto come dici, consci di ciò che si cerca? ieri nel mio messaggio appunto facevo l'esempio del cerchio: se uno non ha raggiunto almeno in parte il centro, ala rottura della circonferenza, subentra la dissoluzione negativa. Le acque corrosive (che includono anche altro, come le forti emozioni, le passioni etc) sono dei coadiuvanti, sono il morso di vipera. Sono, come diceva uno del gruppo di ur, come una persona sull'orlo di una rupe con un'altra rupe a diversi metri di distanza. Ecco, l'acqua corrosiva, è come la spinta improvvisa, che nel 99% dei casi fa precipitare nel burrone. L'1% delle persdone invece riesce a cogliere la spinta e la usa per arrivare dall'altro lato del burrone. Ecco, va tenuto a mente questo, quando invece del fuoco dolce, di 'carbone', si usa il fuoco violento che 'opera con la precipitazione che viene dal diavolo'

    cioè, in forme forti, le acque corrosive, uccidono chi non è degno, un pò come icaro, che volando verso il sole (il Sè) senza ali proprie ma 'prestate', innaturali (le acque corrosive) viene disciolto per precipitare nuovamente al suolo (ricadere alla situazione di terrestrità in maniera aggravata, a volte anche let(e)-ale), dato che non era degno (non aveva ali proprie cioè non aveva edificato con calma ma aveva usato mezzi bruschi e temporanei). Questa è la fine che attende chi apre certe porte senza esserne degno. L'alito del drago non perdona

  9. #9
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    aver avuto 'esperienze' non solo non vuol dire nulla, ma è sintomo di una deviazione allucinante il confondere i paletti indicatori (le esperienze) con la via e addiritttura con la meta.
    Oh che bello, ho visto quattro soli in cielo!

  10. #10
    .... .....
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    Citazione Originariamente Scritto da campodimarte Visualizza Messaggio
    alcune esperienze "altrove" hanno messo a dura prova la mia etica... hanno finito x rendere incerta la distinzione fra giusto e ingiusto, efferato e necessario... tutto è diventato relativo... persino la vita e la morte... come trovare un faro in queste situazioni di "smarrimento"?
    L'unica certezza è la percezione del tuo esistere.....sempre uguale pur attraverso varie visissitudini..
    questo è il Sè..l'Atman...
    profondati in questa percezione..e a poco a poco.. come una stanza al buio fiocamente illuminata.. comincerai a distingure il giusto dall'ingiusto e il vero dal falso..
    Io ho cominciato a meditare decenni fa..quando sbattuto a letto per smaltire le sbornie..percepivo che qualcosa dentro di me resisteva..e lì mi attaccavo..
    come la casa sulla roccia...
    Col tempo poi..molti anni dopo ..ho capito che stavo meditando..e allora è diventata ricerca cosciente ciò che prima era intuizione vaga..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

 

 
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