Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 11
  1. #1
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito 10 febbraio - S. Scolastica, vergine, sorella di S. Benedetto

    In onore dell'insigne sorella di S. Benedetto apro questo thread.

    Aug.

    *****
    dal sito SANTI E BEATI:

    Santa Scolastica Vergine

    10 febbraio

    Norcia, Perugia, ca. 480 - Montecassino, Frosinone, ca. 547

    Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”. (Mess. Rom.)

    Patronato: Suore

    Emblema: Colomba, Giglio

    Martirologio Romano: Memoria della deposizione di santa Scolastica, vergine, che, sorella di san Benedetto, consacrata a Dio fin dall’infanzia, ebbe insieme con il fratello una tale comunione in Dio, da trascorrere una volta all’anno a Montecassino nel Lazio un giorno intero nelle lodi di Dio e in sacra conversazione.

    Martirologio tradizionale: A Montecassino santa Scolastica Vergine, sorella di san Benedetto Abate, che vide l'anima di lei, in forma di colomba, uscire dal corpo e salire al cielo.

    Il nome di Scolastica, sorella di Benedetto da Norcia, richiama al femminile gli inizi del monachesimo occidentale, fondato sulla stabilità della vita in comune. Benedetto invita a servire Dio non già "fuggendo dal mondo" verso la solitudine o la penitenza itinerante, ma vivendo in comunità durature e organizzate, e dividendo rigorosamente il proprio tempo fra preghiera, lavoro o studio e riposo. Da giovanissima, Scolastica si è consacrata al Signore col voto di castità. Più tardi, quando già Benedetto vive a Montecassino con i suoi monaci, in un altro monastero della zona lei fa vita comune con un gruppetto di donne consacrate.
    La Chiesa ricorda Scolastica come santa, ma di lei sappiamo ben poco. L’unico testo quasi contemporaneo che ne parla è il secondo libro dei Dialoghi di papa Gregorio Magno (590-604). Ma i Dialoghi sono soprattutto composizioni esortative, edificanti, che propongono esempi di santità all’imitazione dei fedeli mirando ad appassionare e a commuovere, senza ricercare il dato esatto e la sicura referenza storica. Inoltre, Gregorio parla di lei solo in riferimento a Benedetto, solo all’ombra del grande fratello, padre del monachesimo occidentale.
    Ecco la pagina in cui li troviamo insieme. Tra loro è stato convenuto di incontrarsi solo una volta all’anno. E Gregorio ce li mostra appunto nella Quaresima (forse) del 542, fuori dai rispettivi monasteri, in una casetta sotto Montecassino. Un colloquio che non finirebbe più, su tante cose del cielo e anche della terra. L’Italia del tempo è una preda contesa tra i Bizantini del generale Belisario e i Goti del re Totila, devastata dagli uni e dagli altri. Roma s’è arresa ai Goti per fame dopo due anni di assedio, in Italia centrale gli affamati masticano erbe e radici. A Montecassino passano vincitori e vinti; passa Totila attratto dalla fama di Benedetto, e passano le vittime della violenza, i portatori di tutte le disperazioni, gli assetati di speranza...
    Viene l’ora di separarsi. Scolastica vorrebbe prolungare il colloquio, ma Benedetto rifiuta: la Regola non s’infrange, ciascuno torni a casa sua. Allora Scolastica si raccoglie intensamente in preghiera, ed ecco scoppiare un temporale violentissimo che blocca tutti nella casetta. Così il colloquio può continuare per un po’ ancora. Infine, fratello e sorella con i loro accompagnatori e accompagnatrici si separano; e questo sarà il loro ultimo incontro.
    Tre giorni dopo, leggiamo nei Dialoghi, Benedetto apprende la morte della sorella vedendo la sua anima salire verso l’alto in forma di colomba. I monaci scendono allora a prendere il suo corpo, dandogli sepoltura nella tomba che Benedetto ha fatto preparare per sé a Montecassino; e dove sarà deposto anche lui, morto in piedi sorretto dai suoi monaci, intorno all’anno 547.

    Autore: Domenico Agasso






  2. #2
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Dai «Dialoghi» di san Gregorio Magno, papa

    Scolastica, sorella di san Benedetto, consacratasi a Dio fin dall’infanzia, era solita recarsi dal fratello una volta all’anno. L’uomo di Dio andava incontro a lei, non molto fuori della porta, in un possedimento del monastero.Un giorno vi si recò secondo il solito, e il venerabile suo fratello le scese incontro con alcuni suoi discepoli. Trascorsero tutto il giorno nelle lodi di Dio e in santa conversazione. Sull’imbrunire presero insieme il cibo.

    Si trattennero ancora a tavola e, col protrarsi dei santi colloqui, si era giunti a un’ora piuttosto avanzata. La pia sorella perciò lo supplicò, dicendo: «Ti prego, non mi lasciare per questa notte, ma parliamo fino al mattino delle gioie della vita celeste». Egli le rispose: «Che cosa dici mai, sorella? Non posso assolutamente pernottare fuori del monastero».

    Scolastica, udito il diniego del fratello, poggiò le mani con le dita intrecciate sulla tavola e piegò la testa sulle mani per pregare il Signore onnipotente. Quando levò il capo dalla mensa, scoppiò un tale uragano con lampi e tuoni e di pioggia, che né il venerabile Benedetto, né i monaci che l’accompagnavano, poterono metter piede fuori dalla soglia dell’abitazione, dove seduti.

    Allora l’uomo di Dio molto rammaricato cominciò a lamentarsi e a dire: «Dio onnipotente ti perdoni, sorella, che cosa hai fatto?». Ma ella gli rispose; «Ecco, ho pregato te, e tu non hai voluto ascoltarmi; ho pregato il mio Dio e mi ha esaudita. Ora esci pure, se puoi; lasciami e torna al monastero».

    Ed egli che non voleva restare lì spontaneamente fu costretto a rimanervi per forza.

    Così trascorsero tutta la notte vegliando e si saziarono di sacri colloqui raccontandosi l’un l’altro le esperienze della vita spirituale.

    Non fa meraviglia che Scolastica abbia avuto più potere del fratello. Siccome, secondo la parola di Giovanni, «Dio è amore», fu molto giusto che potesse di più colei che più amò.

    Ed ecco che tre giorni dopo, mentre l’uomo di Dio stava nella cella e guardava al cielo, vide l’anima di sua sorella uscita dal corpo, penetrare nella subli*mità dei cieli sotto forma di colomba. Allora, pieno di gioia per una così grande gloria toccatale, ringraziò Dio con inni e lodi, e mandò i suoi monaci perché portassero il corpo di lei al monastero, e lo deponessero nel sepolcro che aveva preparato per sé. Così neppure la tomba separò i corpi di coloro che erano stati uniti in Dio, come un’anima sola.




  3. #3
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Andrea Mantegna, S. Scolastica, Polittico di S. Luca, 1453-54, Pinacoteca di Brera, Milano

    Jean Restout, Morte di S. Scolastica, 1730, Musée des Beaux-Arts, Tours

    Statua di Santa Scolastica, monastero di Montecassino

  4. #4
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    S. Scolastica

    Anche per la vita di s. Scolastica le poche notizie che conosciamo sono riferite da s. Gregorio Magno nel II libro dei suoi Dialoghi. Quest’ultimo ci fa sapere che la santa fin dalla sua fanciullezza venne consacrata a Dio.

    Di tutto lo svolgimento della sua vita non sappiamo nulla, se non che alcuni anni prima della morte dimorava nei pressi di Montecassino e che ogni anno andava a far visita al fratello s. Benedetto, per intrattenersi in colloqui spirituali. L’incontro avveniva all’esterno del cenobio, non molto lontano dall’ingresso, in una piccola dimora situata nella proprietà dell’abbazia.

    Poco prima della morte, in uno dei soliti incontri, essendosi protratta la conversazione fino a sera, Scolastica esprime il desiderio a s. Benedetto di voler proseguire il colloquio spirituale fino al mattino seguente, ma questo respinse la richiesta in nome dell’osservanza alla Regola.

    Scolastica, implorando il Signore di far rimanere l’amato fratello, riesce a far scoppiare un violento temporale a tal punto che il santo monaco deve rimanere tutta la notte. Questa bellissima scena dell’ultimo colloquio tra s. Benedetto e s. Scolastica narrata da s. Gregorio si chiude con una memorabile osservazione da parte del biografo che dice: “Poté di più, colei che più amò”.

    Al mattino seguente s. Benedetto fa ritorno a Montecassino e dopo tre giorni, alzando gli occhi al cielo, vede l’anima della sorella salirvi sotto forma di colomba. Egli invia alcuni monaci a prendere il corpo per poterlo seppellire nella tomba che aveva fatto preparare per se stesso nell’oratorio di S. Giovanni, sulla cima del monte. Così avvenne, secondo l’espressione di s. Gregorio, che come il loro spirito era stato unito in Dio, così anche i loro corpi furono congiunti da un’unica sepoltura.

    Le reliquie di S. Benedetto e S. Scolastica

    Le reliquie di s. Benedetto e s. Scolastica sono conservate sotto l’altare maggiore della Basilica di Montecassino. La ricognizione canonica e scientifica compiuta dopo il bombardamento nel 1950 ha potuto stabilire che nell’urna ritrovata erano presenti un solo soggetto maschile e uno solo femminile e che le prime erano in piena conformità con quelle della cattedrale Brescia (dove sono custodite le reliquie del braccio di S. Benedetto, che i monaci di Montecassino donarono al monastero di Leno nella prima metà del secolo VIII).
    Questo esame ha provato inoltre che la notizia del trafugamento delle reliquie dei due santi a Fleury, in Francia, nel sec. VIII, dopo la prima devastazione del monastero ad opera dei Longobardi, non è attendibile.
    I resti di s. Benedetto e s. Scolastica, nonostante la totale distruzione dell’abbazia nel 1944, furono trovati intatti nell’urna in cui erano stati deposti nella ricognizione del 1659 e vi furono riposti il 1 dicembre 1955.

    FONTE

  5. #5
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 804-808

    10 FEBBRAIO

    SANTA SCOLASTICA VERGINE

    Il martirio e la verginità.


    Oggi la nostra gioia ci viene dalla dolce presenza della sorella del Patriarca dei monaci d'Occidente, santa Scolastica. La vergine claustrale ci appare a fianco della martire: entrambe spose di Gesù, entrambe coronate, perché entrambe combatterono e riportarono la palma. Una la colse in mezzo agli aspri assalti del nemico, in un momento che esigeva la vittoria sulla morte; l'altra sostenne per tutta la vita una lotta quotidiana, che si prolungò, per così dire, fino all'ultimo momento [1]. Apollonia e Scolastica sono sorelle, unite insieme per l'eternità nel cuore del comune Sposo.

    Sorella e discepola di san Benedetto.

    Conveniva che la grande ed austera figura di san Benedetto ci apparisse addolcita dagli angelici tratti della sorella, che nella sua profonda sapienza, la divina Provvidenza volle accanto a lui per esserne la fedele cooperatrice. La vita dei santi presenta spesso tali contrasti, come se il Signore volesse farci intendere che, al di sopra delle regioni della carne e del sangue, esiste un legame per le anime che le unisce e le rende feconde, le tempra e le completa. Così, nella patria celeste, gli Angeli delle diverse gerarchie sono congiunti da mutuo amore, di cui il Signore è il nodo, e godono eternamente le dolcezze d'una tenera fratellanza.

    La vita di Scolastica trascorse quaggiù senza lasciarci altra traccia che il suggestivo ricordo della colomba, che, levandosi verso il cielo, avverti san Benedetto che lo precedeva di alcuni giorni nella eterna felicità. È l'unico episodio che ci resta di questa Sposa di Cristo, unitamente al racconto che ci fa san Gregorio Magno, in cui riproduce il colloquio avvenuto tra fratello e sorella tre giorni prima che questa fosse chiamata alle nozze celesti [2]. Ma quali meraviglie ci rivela questa scena incomparabile! Chi non comprenderà facilmente l'anima di Scolastica dalla graziosa semplicità dei suoi desideri, dalla dolce e forte fiducia in Dio, dall'ineffabile felicità con la quale trionfa sul fratello, chiamando Dio stesso in suo aiuto?

    La potenza dell'amore.

    Ma dove, dunque, la fragile vergine attinse quella forza che la rese capace di resistere all'insistenza del fratello, nel quale essa riveriva il suo maestro e il suo oracolo? chi l'avvertì che la sua preghiera non era temeraria, e che poteva esservi in quel momento qualcosa di meglio della severa fedeltà alla Regola che Benedetto aveva scritta e doveva osservare con l'esempio? Ci risponde san Gregorio: "Non meravigliamoci, egli osserva, che una sorella che da tanto tempo ardeva dal desiderio di vedere il fratello, abbia avuto in quel momento più potere di lui sul cuore di Dio; poiché, secondo la parola di san Giovanni, Dio è amore, ed era giusto che colei che amava di più si mostrasse più potente di quegli che amava di meno".

    La carità fraterna.

    Santa Scolastica, perciò, sarà in questi giorni l'apostola della carità fraterna. Ella ci spingerà all'amore dei nostri simili, che Dio vuole risvegliare in noi, mentre noi c'industriamo a ritornare a lui. La solennità pasquale ci chiamerà a uno stesso banchetto, dove ci nutriremo della medesima vittima della carità. Prepariamo subito la veste nuziale, perché colui che ci invita vuole vederci tutti uniti nella sua casa (Sal 67).

    Semplicità della colomba.

    Come fu rapido il tuo volo, quando, staccandoti da questa terra d'esilio, ti slanciasti verso Dio. L'occhio del fratello ti seguì per un istante; poi ti perdette di vista; ma l'intera corte celeste trasalì di gioia nel vederti entrare. Ora tu sei alla sorgente di quell'amore che sovrabbondava nel tuo cuore: dissetati eternamente a questa fonte di vita, e che il tuo soave candore sia sempre più puro e rifulgente, in compagnia delle altre vergini che formano la corte dell'Agnello.

    Ricordati, però, di quella terra che fu per te, come è per noi, il luogo della prova dove meritasti tanto onore. Timida davanti agli uomini, semplice e innocente, tu ignoravi a che punto "feristi il cuore dello Sposo". Trattavi con lui con l'umiltà e la confidenza di un'anima mai turbata da rimorso alcuno, ed egli s'arrendeva ai tuoi desideri con amabile condiscendenza. Benedetto, carico d'anni e di meriti, assuefatto a vedere la natura obbediente ai suoi comandi, fu vinto da te, in una lotta in cui la semplicità aveva visto più lontano della profonda saggezza.

    Grandezza dell'amore.

    Chi dunque ti aveva svelato, o Scolastica, il senso sublime che in quel giorno ti fece apparire più saggia di quel grande uomo scelto da Dio ad essere la regola vivente dei perfetti? Fu quegli stesso che elesse Benedetto come una delle colonne della Religione. E lo fece per mostrarci che la pura carità vale molto di più ai suoi occhi della più rigorosa fedeltà alle leggi. Queste non sono fatte che per essere di aiuto a guidare gli uomini al fine cui il tuo cuore già mirò. Benedetto, l'amico di Dio, comprese, e ben presto, riprendendo la celeste conversazione, le vostre anime si fusero nella dolcezza di quell'amore increato, che s'era rivelato a voi con tanta meraviglia e tanta gloria di sé. Ma tu eri ormai matura per il cielo; il tuo amore non aveva più nulla di terreno: ti attirava in alto. Ancora poche ore, e la voce del Signore ti farà sentire le parole della Cantica, che lo Spirito Santo sembra aver dettate per te: "Alzati, affrettati, o mia diletta, o mia colomba, o mia bella, e vieni; mostrami il tuo viso, risuoni la tua voce nelle mie orecchie, che la tua voce è soave e leggiadro il tuo viso" (Ct 2,10,14).

    Preghiera per tutti ...

    Nel lasciare questa terra non dimenticarci! Le anime nostre sono destinate a seguirti, sebbene sian prive del medesimo incanto agli occhi del Signore. Meno fortunate della tua, esse dovranno purificarsi per lungo tempo prima d'essere ammesse nel soggiorno ove contempleranno la tua beatitudine. La tua preghiera obbligò le nubi del cielo a piovere sulla terra: ch'essa ci ottenga le lacrime della penitenza. Le tue delizie consistevano nella conversazione intorno alle cose eterne: rimuovi le nostri futili e nocive: facci gustare quelle nelle quali le anime nostre aspirano ad unirsi a Dio. Tu trovasti il segreto di quella fraterna carità, il cui sentimento è un profumo di virtù che allieta il cuore di Dio: apri i nostri cuori all'amore verso i fratelli; elimina la loro freddezza e indifferenza, onde possiamo scambievolmente amarci come Dio vuole che ci amiamo.

    ... per l'ordine monastico.

    Ricordati dell'albero sotto i cui rami si rifugiò la tua vita. Il chiostro benedettino t'invoca non solo come la sorella, ma anche come la figlia del suo augusto Patriarca. Dall'alto dei cieli contempla i resti dell'albero, un tempo sì vigoroso e fecondo, all'ombra dei quale le nazioni dell'Occidente si riposarono per lunghi secoli. In ogni parte la scure distruggitrice dell'empietà si divertì a colpire: rami e le radici. Ovunque sono rovine, che coprono il suolo dell'Europa intera. Ciò nonostante, sappiamo ch'esso dovrà rivivere e che germoglierà di nuovi rami, perché il Signore ha voluto legare la sorte di questo antico albero agli stessi destini della Chiesa. Prega, affinché riviva in esso la prima linfa, proteggi con materne cure le tenere gemme che produce; difendile dalle tempeste, benedicile e rendile degne della fiducia che in esse ripone la Chiesa.

    -----------------------------------------------------------------------
    NOTE

    [1] Secondo una tradizione che rimonta a san Bertario, abate di Monte Cassino (+ 884), san Benedetto e santa Scolastica erano gemelli. Consacrati a Dio sin dall'infanzia, si crede che la sorella raggiungesse il fratello a Subiaco; quindi si stabilisse presso Cassino, a Plumbariola, dove presto fu circondata da una famiglia di vergini.

    [2] Il corpo di santa Scolastica fu trasportato, fra il 686 e il 707, da Monte Cassino, dove l'aveva fatto seppellire san Benedetto, a Mans, e posto in un monastero di monaci che d'allora portò il suo nome. Nell'874, Richilde, moglie di Carlo il Calvo, ottenne le ossa delle braccia e delle gambe per il monastero di Javigny. Un incendio del 1134 distrusse la parte di reliquie ch'erano rimaste a Mans: i pochi resti che ne scamparono sono conservati nella chiesa parrocchiale di S. Benedetto e S. Scolastica. La Santa è Patrona della città di Mans, la quale diverse volte, ed anche recentissimamente, nel 1944, esperimentò gli effetti della sua protezione.

  6. #6
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

  7. #7
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Santa Scolastica

    Santa Scolastica (Norcia, 480 ca. - Piumarola, 547 ca.), venerata come santa vergine dalla Chiesa Cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa anglicana, è la fondatrice e patrona dell'ordine cattolico delle benedettine.

    La vita, narrata dalle leggende agiografiche

    Sorella (forse gemella) di Benedetto da Norcia, pure venerato come santo, si consacrò a Dio giovanissima e fu sempre vicina al fratello: prima a Subiaco, poi a Cassino, dove fondò un monastero ai piedi del monte. Della sua vita si conoscono solo poche vicende agiografiche narrate nel secondo Libro dei Dialoghi di papa Gregorio I ("Gregorio Magno"), che però propongono soprattutto aneddoti ed esempi di santità, narrati parlando di santa Scolastica prevalentemente in riferimento al fratello, padre del monachesimo occidentale.

    I due fratelli si incontravano una volta all'anno in una casa a metà strada tra i due monasteri, divenuta poi oggetto di culto per molto tempo. Gregorio Magno racconta che in uno di questi incontri, poco prima della sua morte, Scolastica chiese al fratello di protrarre il colloquio spirituale fino al mattino seguente, ma Benedetto si oppose per non infrangere la regola. Allora Scolastica implorò il Signore di non far partire il fratello e subito scoppiò un violento temporale che costrinse Benedetto a rimanere tutta la notte. Gregorio conclude la narrazione dell'episodio affermando: «Poté di più, colei che più amò».

    Ancora Gregorio Magno narra che Benedetto, avuta notizia della morte della sorella "da un segno divino", la seppellì nella tomba dove anch'egli fu sepolto, poco più tardi: «come la mente loro sempre era stata unita in Dio, nel medesimo modo li corpi furono congiunti in uno stesso sepolcro».

    Le reliquie di Scolastica e Benedetto sono conservate sotto l'altare maggiore della basilica di Montecassino.

    Il culto

    Alcune fonti storiche parlano di un martirio subito da Scolastica, con l'amputazione finale delle mammelle. In realtà tale notizia non è provata, ma i devoti la considerano, a causa di ciò, la protettrice delle puerpere; viene anche invocata per difendersi dai fulmini e per ottenere la pioggia.

    Fonte: Wikipedia

  8. #8
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito


  9. #9
    **********
    Data Registrazione
    04 Jun 2003
    Messaggi
    23,775
     Likes dati
    18
     Like avuti
    35
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Tabernacoli di San Benedetto e Santa Scolastica, Abbazia di Montecassino

  10. #10
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: 10 febbraio - S. Scolastica, vergine, sorella di S. Benedetto

    10 febbraio 2017: SANTA SCOLASTICA, VERGINE, SORELLA DI SAN BENEDETTO ABATE DA NORCIA…





    10 febbraio 2017 Santo del giorno
    Santa Scolastica - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santa-scolastica/
    “10 febbraio, Santa Scolastica, Vergine (Norcia, ca. 480 – Montecassino, ca. 547).
    “A Montecassino santa Scolastica Vergine, sorella di san Benedetto Abate, che vide l’anima di lei, in forma di colomba, uscire dal corpo e salire al cielo”.
    O gloriosa Santa Scolastica, Tu nel monastero presso il convento di Montecassino trascorresti la vita nella contemplazione e nella preghiera; e dopo aver trattenuto con il miracolo del temporale tuo Fratello a discorrere di Dio, la tua bell’anima, in forma di colomba volò al cielo, dove per le tante grazie ottenute nella nutrizione dei bambini, venisti invocata Protettrice delle lattanti. Deh! dal cielo, dove siedi con la corona tra le vergini, riguarda tanti devoti di questo paese di Ripattoni e dopo aver loro ottenute le grazie richieste, ottieni a noi tutti la Felicità eterna. Così sia.”










    10 Febbraio - Santa Scolastica Vergine
    http://www.preghiereperlafamiglia.it...scolastica.htm
    “10 FEBBRAIO SANTA SCOLASTICA
    Norcia, Perugia, ca. 480 - Montecassino, Frosinone, ca. 547
    Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”. (Messale Romano)
    PREGHIERA A SANTA SCOLASTICA
    Oh Santa Vergine Scolastica, nel lasciare questa terra non dimenticarci! Le anime nostre sono destinate a seguirti, sebbene sian prive del medesimo incanto agli occhi del Signore. Meno fortunate della tua, esse dovranno purificarsi per lungo tempo prima d'essere ammesse nel soggiorno ove contempleranno la tua beatitudine. La tua preghiera obbligò le nubi del cielo a piovere sulla terra: ch'essa ci ottenga le lacrime della penitenza. Le tue delizie consistevano nella conversazione intorno alle cose eterne: rimuovi le nostri futili e nocive: facci gustare quelle nelle quali le anime nostre aspirano ad unirsi a Dio. Tu trovasti il segreto di quella fraterna carità, il cui sentimento è un profumo di virtù che allieta il cuore di Dio: apri i nostri cuori all'amore verso i fratelli; elimina la loro freddezza e indifferenza, onde possiamo scambievolmente amarci come Dio vuole che ci amiamo
    PREGHIERA PER L'ORDINE MONASTICO
    Santa Scolastica, ricordati dell'albero sotto i cui rami si rifugiò la tua vita. Il chiostro benedettino t'invoca non solo come la sorella, ma anche come la figlia del suo augusto Patriarca. Dall'alto dei cieli contempla i resti dell'albero, un tempo sì vigoroso e fecondo, all'ombra dei quale le nazioni dell'Occidente si riposarono per lunghi secoli. In ogni parte la scure distruggitrice dell'empietà si divertì a colpire: rami e le radici. Ovunque sono rovine, che coprono il suolo dell'Europa intera. Ciò nonostante, sappiamo ch'esso dovrà rivivere e che germoglierà di nuovi rami, perché il Signore ha voluto legare la sorte di questo antico albero agli stessi destini della Chiesa. Prega, affinché riviva in esso la prima linfa, proteggi con materne cure le tenere gemme che produce; difendile dalle tempeste, benedicile e rendile degne della fiducia che in esse ripone la Chiesa.”





    Ligue Saint Amédée
    www.SaintAmedee.ch/
    10 Février : Sainte Scolastique, Vierge (480-543).”











    Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.

    Amen.
    Eterno Padre, intendo onorare santa Scolàstica Vergine, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Vergine, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Scolàstica Vergine possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr
















    Radio Spada

    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com"

    “10 FEBBRAIO 2017: SANTA SCOLASTICA VERGINE.
    Il martirio e la verginità.
    Oggi la nostra gioia ci viene dalla dolce presenza della sorella del Patriarca dei monaci d'Occidente, santa Scolastica. La vergine claustrale ci appare a fianco della martire: entrambe spose di Gesù, entrambe coronate, perché entrambe combatterono e riportarono la palma. Una la colse in mezzo agli aspri assalti del nemico, in un momento che esigeva la vittoria sulla morte; l'altra sostenne per tutta la vita una lotta quotidiana, che si prolungò, per così dire, fino all'ultimo momento [1]. Apollonia e Scolastica sono sorelle, unite insieme per l'eternità nel cuore del comune Sposo.
    Sorella e discepola di san Benedetto.
    Conveniva che la grande ed austera figura di san Benedetto ci apparisse addolcita dagli angelici tratti della sorella, che nella sua profonda sapienza, la divina Provvidenza volle accanto a lui per esserne la fedele cooperatrice. La vita dei santi presenta spesso tali contrasti, come se il Signore volesse farci intendere che, al di sopra delle regioni della carne e del sangue, esiste un legame per le anime che le unisce e le rende feconde, le tempra e le completa. Così, nella patria celeste, gli Angeli delle diverse gerarchie sono congiunti da mutuo amore, di cui il Signore è il nodo, e godono eternamente le dolcezze d'una tenera fratellanza.
    La vita di Scolastica trascorse quaggiù senza lasciarci altra traccia che il suggestivo ricordo della colomba, che, levandosi verso il cielo, avverti san Benedetto che lo precedeva di alcuni giorni nella eterna felicità. È l'unico episodio che ci resta di questa Sposa di Cristo, unitamente al racconto che ci fa san Gregorio Magno, in cui riproduce il colloquio avvenuto tra fratello e sorella tre giorni prima che questa fosse chiamata alle nozze celesti [2]. Ma quali meraviglie ci rivela questa scena incomparabile! Chi non comprenderà facilmente l'anima di Scolastica dalla graziosa semplicità dei suoi desideri, dalla dolce e forte fiducia in Dio, dall'ineffabile felicità con la quale trionfa sul fratello, chiamando Dio stesso in suo aiuto?
    La potenza dell'amore.
    Ma dove, dunque, la fragile vergine attinse quella forza che la rese capace di resistere all'insistenza del fratello, nel quale essa riveriva il suo maestro e il suo oracolo? chi l'avvertì che la sua preghiera non era temeraria, e che poteva esservi in quel momento qualcosa di meglio della severa fedeltà alla Regola che Benedetto aveva scritta e doveva osservare con l'esempio? Ci risponde san Gregorio: "Non meravigliamoci, egli osserva, che una sorella che da tanto tempo ardeva dal desiderio di vedere il fratello, abbia avuto in quel momento più potere di lui sul cuore di Dio; poiché, secondo la parola di san Giovanni, Dio è amore, ed era giusto che colei che amava di più si mostrasse più potente di quegli che amava di meno".
    La carità fraterna.
    Santa Scolastica, perciò, sarà in questi giorni l'apostola della carità fraterna. Ella ci spingerà all'amore dei nostri simili, che Dio vuole risvegliare in noi, mentre noi c'industriamo a ritornare a lui. La solennità pasquale ci chiamerà a uno stesso banchetto, dove ci nutriremo della medesima vittima della carità. Prepariamo subito la veste nuziale, perché colui che ci invita vuole vederci tutti uniti nella sua casa (Sal 67).
    Semplicità della colomba.
    Come fu rapido il tuo volo, quando, staccandoti da questa terra d'esilio, ti slanciasti verso Dio. L'occhio del fratello ti seguì per un istante; poi ti perdette di vista; ma l'intera corte celeste trasalì di gioia nel vederti entrare. Ora tu sei alla sorgente di quell'amore che sovrabbondava nel tuo cuore: dissetati eternamente a questa fonte di vita, e che il tuo soave candore sia sempre più puro e rifulgente, in compagnia delle altre vergini che formano la corte dell'Agnello.
    Ricordati, però, di quella terra che fu per te, come è per noi, il luogo della prova dove meritasti tanto onore. Timida davanti agli uomini, semplice e innocente, tu ignoravi a che punto "feristi il cuore dello Sposo". Trattavi con lui con l'umiltà e la confidenza di un'anima mai turbata da rimorso alcuno, ed egli s'arrendeva ai tuoi desideri con amabile condiscendenza. Benedetto, carico d'anni e di meriti, assuefatto a vedere la natura obbediente ai suoi comandi, fu vinto da te, in una lotta in cui la semplicità aveva visto più lontano della profonda saggezza.
    Grandezza dell'amore.
    Chi dunque ti aveva svelato, o Scolastica, il senso sublime che in quel giorno ti fece apparire più saggia di quel grande uomo scelto da Dio ad essere la regola vivente dei perfetti? Fu quegli stesso che elesse Benedetto come una delle colonne della Religione. E lo fece per mostrarci che la pura carità vale molto di più ai suoi occhi della più rigorosa fedeltà alle leggi. Queste non sono fatte che per essere di aiuto a guidare gli uomini al fine cui il tuo cuore già mirò. Benedetto, l'amico di Dio, comprese, e ben presto, riprendendo la celeste conversazione, le vostre anime si fusero nella dolcezza di quell'amore increato, che s'era rivelato a voi con tanta meraviglia e tanta gloria di sé. Ma tu eri ormai matura per il cielo; il tuo amore non aveva più nulla di terreno: ti attirava in alto. Ancora poche ore, e la voce del Signore ti farà sentire le parole della Cantica, che lo Spirito Santo sembra aver dettate per te: "Alzati, affrettati, o mia diletta, o mia colomba, o mia bella, e vieni; mostrami il tuo viso, risuoni la tua voce nelle mie orecchie, che la tua voce è soave e leggiadro il tuo viso" (Ct 2,10,14).
    Preghiera per tutti...
    Nel lasciare questa terra non dimenticarci! Le anime nostre sono destinate a seguirti, sebbene sian prive del medesimo incanto agli occhi del Signore. Meno fortunate della tua, esse dovranno purificarsi per lungo tempo prima d'essere ammesse nel soggiorno ove contempleranno la tua beatitudine. La tua preghiera obbligò le nubi del cielo a piovere sulla terra: ch'essa ci ottenga le lacrime della penitenza. Le tue delizie consistevano nella conversazione intorno alle cose eterne: rimuovi le nostri futili e nocive: facci gustare quelle nelle quali le anime nostre aspirano ad unirsi a Dio. Tu trovasti il segreto di quella fraterna carità, il cui sentimento è un profumo di virtù che allieta il cuore di Dio: apri i nostri cuori all'amore verso i fratelli; elimina la loro freddezza e indifferenza, onde possiamo scambievolmente amarci come Dio vuole che ci amiamo.
    ... per l'ordine monastico.
    Ricordati dell'albero sotto i cui rami si rifugiò la tua vita. Il chiostro benedettino t'invoca non solo come la sorella, ma anche come la figlia del suo augusto Patriarca. Dall'alto dei cieli contempla i resti dell'albero, un tempo sì vigoroso e fecondo, all'ombra dei quale le nazioni dell'Occidente si riposarono per lunghi secoli. In ogni parte la scure distruggitrice dell'empietà si divertì a colpire: rami e le radici. Ovunque sono rovine, che coprono il suolo dell'Europa intera. Ciò nonostante, sappiamo ch'esso dovrà rivivere e che germoglierà di nuovi rami, perché il Signore ha voluto legare la sorte di questo antico albero agli stessi destini della Chiesa. Prega, affinché riviva in esso la prima linfa, proteggi con materne cure le tenere gemme che produce; difendile dalle tempeste, benedicile e rendile degne della fiducia che in esse ripone la Chiesa.
    [1] Secondo una tradizione che rimonta a san Bertario, abate di Monte Cassino (+ 884), san Benedetto e santa Scolastica erano gemelli. Consacrati a Dio sin dall'infanzia, si crede che la sorella raggiungesse il fratello a Subiaco; quindi si stabilisse presso Cassino, a Plumbariola, dove presto fu circondata da una famiglia di vergini.
    [2] Il corpo di santa Scolastica fu trasportato, fra il 686 e il 707, da Monte Cassino, dove l'aveva fatto seppellire san Benedetto, a Mans, e posto in un monastero di monaci che d'allora portò il suo nome. Nell'874, Richilde, moglie di Carlo il Calvo, ottenne le ossa delle braccia e delle gambe per il monastero di Javigny. Un incendio del 1134 distrusse la parte di reliquie ch'erano rimaste a Mans: i pochi resti che ne scamparono sono conservati nella chiesa parrocchiale di S. Benedetto e S. Scolastica. La Santa è Patrona della città di Mans, la quale diverse volte, ed anche recentissimamente, nel 1944, esperimentò gli effetti della sua protezione.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 804-808.”









    “Il 10 febbraio 1829 muore Papa Leone XII Sermattei della Genga, Sommo Pontefice.”






    “Il 10 febbraio 1939 muore Papa Pio XI Ratti, Sommo Pontefice.”






    “Il 10 febbraio 1960 muore in prigionia S.E.R. il cardinale Alojzije Viktor Stepinac, gloria della Chiesa cattolica in Croazia.”













    Preghiera per i martiri delle foibe - Centro Studi Giuseppe Federici





    "Preghiera per i martiri delle foibe 10 febbraio 2017
    http://www.centrostudifederici.org/preghiera-martiri-delle-foibe/

    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Preghiera per i martiri delle foibe
    composta nel 1959 da Mons. Antonio Santin, Arcivescovo di Trieste e Capodistria.
    O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dalle profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te. Ascolta, o Signore, la nostra voce. De profundis clamo ad Te, Domine. Domine, audi vocem meam.
    Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche per apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti.
    E ci rivolgiamo a Te, perché tu hai raccolto l’ultimo loro grido, l’ultimo loro respiro.
    Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra, costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
    In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono passate attraverso queste colline carsiche; hanno seminato la morte tra queste rocce e questi cespugli; hanno riempito cimiteri e ospedali; hanno anche scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di odio.
    Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua Pace, una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e di fede per i vivi.
    Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili del loro odio e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo, ritornino, come il figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello stesso Padre.
    Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà.
    Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per questi nostri Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
    Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono. Che se ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici, perché giungano presto a gioire dello splendore dei Tuo Volto.
    E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà.
    Tu ci hai detto: Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
    O signore, a questi nostri Morti senza nome ma da Te conosciuti e amati, dona la Tua pace. Risplenda a loro la Luce perpetua e brilli la Tua Luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori. E per il loro sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano.
    Domine, coram te est omne desiderium meum et gemitus meus te non latet. Così sia.

    Pubblicato in 2017, Comunicati"






    10 febbraio - S. Scolastica, vergine, sorella di S. Benedetto

    https://forum.termometropolitico.it/...benedetto.html
    S. Benedetto da Norcia
    21 marzo (11 luglio) - S. Benedetto da Norcia



    Guéranger, L'anno liturgico - 10 febbraio. Santa Scolastica Vergine
    http://www.unavoce-ve.it/pg-10feb.htm





    Luca, Sursum Corda!



    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 16-02-19, 00:22
  2. 5 febbraio - S. Agata vergine e martire
    Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 23
    Ultimo Messaggio: 05-02-18, 19:23
  3. 28 febbraio 2017: fine del tempo di Settuagesima
    Di Guelfo Nero nel forum Tradizione Cattolica
    Risposte: 261
    Ultimo Messaggio: 28-02-17, 20:43
  4. 1° febbraio - S. Brigida d'Irlanda, vergine
    Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 01-02-09, 09:57
  5. 1° febbraio - S. Verdiana, vergine reclusa
    Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 01-02-09, 09:54

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito