Istigazione all'odio razziale.
Con questa ipotesi di reato i Pm della Procura di Roma hanno aperto un fascicolo di indagine, al momento contro ignoti, sui contenuti del comunicato a pagamento fatto pubblicare nei giorni scorsi dall'Ucoii (l'Unione delle comunità islamiche italiane) su alcuni quotidiani.
A sollecitare l’intervento della magistratura, una denuncia presentata dai senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Giorgio Stracquadanio.
Lo scritto dell’Ucoii occupava un’intera pagina e - sottolineavano i due senatori forzisti - metteva sullo stesso piano l'attività degli israeliani in Libano e le stragi naziste compiute in Italia: «C'è una legge del 1993, la cosiddetta legge Mancino, che punisce l’istigazione all’odio razziale - avevano... ... dichiarato i due estensori dell’esposto -. Le parole e gli argomenti dell’inserzione dell’Ucoii, ancora consultabile sul loro sito, a nostro parere sono ampiamente idonei a suscitare l’odio verso Israele e gli ebrei in generale, equiparandone gli atti alla più notoriamente crudele e sanguinosa delle dittature, di cui essi sono stati vittime».
Secondo Malan e Stracquadanio non ci sono dubbi riguardo allo stravolgimento della realtà da parte dell’organizzazione islamica: «Vi sono numeri gonfiati, come i 60 morti attribuiti al recente episodio di Qana: addirittura due più dei 58 falsamente comunicati inizialmente, e poi rivelatisi 28. Si attribuiscono a Israele anche fatti notoriamente commessi da altri, come la strage di Sabra e Chatila, si dà a credere che Israele abbia avuto una politica espansionista e abbia sempre iniziato le guerre, si omettono tutti gli atti subiti dal popolo di quel Paese, il tutto per additarlo all’odio di tutti».
A far scoppiare la polemica sono state frasi durissime come “Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane” e “Marzabotto uguale Gaza uguale Fosse Ardeatine uguale Libano” e che hanno spinto il ministro dell’Interno Giuliano Amato a convocare per lunedì la riunione della Consulta per l’Islam italiano. Alla seduta con tutta probabilità sarà presente anche il presidente dell’Ucoii Mohammed Nour Dachan.
Intanto il segretario dell’Ucoii Hamza Piccardo ha definito l’iniziativa dei pm capitolini come un atto dovuto.
Da sempre la Lega Nord afferma la propria ferma contrarietà alla presenza dell’Ucoii all’interno della Consulta Islamica. Sia per i toni violenti che hanno caratterizzato tutte le iniziative da loro realizzate, sia perché ha dimostrato di non condividere il principio democratico della libertà di parola e critica garantito dalla nostra Costituzione.
«Alla vigilia delle Elezioni Regionali del 2005 la Lega Nord aveva pianificato una campagna elettorale in cui volevamo portare all’ attenzione dei cittadini il pericolo del fondamentalismo islamico - ricordava nei giorni scorsi su la Padania il presidente federale del Carroccio Angelo Alessandri - . Certo non ci riferivamo all’Ucoii, ma questa unione di comunità islamiche decise di denunciarci perché riteneva fomentassimo l’ odio contro l’ Islam».
Quanto pubblicato dall’Ucoii, dimostra nel concreto come la Lega Nord abbia ragione nel temere che in Italia esista il fondamentalismo islamico. «La denuncia che l’Ucoii ci fece in quell’ occasione - commentava Alessandri - è la conferma che si vuol tentare di chiuderci la bocca. Con quella denuncia l’Ucoii tradiva una chiara intolleranza alle regole democratiche. Ma la Lega Nord non si spaventerà di certo, anzi continuerà a combattere tutte le forme di estremismo e fondamentalismo».
Intanto la notizia dell’apertura delle indagini da parte della procura Romana sull’inserzione dell’Ucoii è commentata in modo diverso dai vari esponenti dell’Islam italiano. Alcuni accolgono con favore l'iniziativa della magistratura, altri preferiscono un prudente silenzio, e altri solidarizzano totalmente con l’Ucoii, convinti che tutto finirà in una bolla di sapone.
«Mi sembra che sia la naturale conseguenza della vicenda - afferma Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vice presidente della Comunità religiosa islamica (Coreis) - in un Paese come l’Italia una gratuita induzione all’odio razziale o all’antisemitismo o antisionismo, dove si rischia di accomunare in maniera errata ebrei e nazisti, non può rimanere senza conseguenze».
«Il ministro dell’Interno Giuliano Amato - prosegue Pallavicini - sta lavorando su basi politiche, istituzionali e burocratiche e la magistratura fa bene a fare il suo lavoro. Accolgo questa notizia con favore perché mi auguro che qualsiasi discriminazione contro persone per qualsiasi motivo possa essere ripresa ed evitata perchè siamo in paese civile e pluralista».
Mario Scialoja, già leader della Lega musulmana in Italia ed ex ambasciatore sottolinea di avere «piena fiducia nella giustizia italiana» ma afferma che l’apertura del fascicolo è sicuramente la conseguenza di una denuncia «sollecitata dalla comunità ebraica che si è sentita ferita dall’inserzione. Inchieste di questo tipo sono lunghe - conclude Scialoja - ma la cosa importante è come il risultato viene enunciato».
Nessun commento invece dall’imam della moschea di Centocelle, Samir Khaldi , «almeno fino alla riunione della Consulta per l’Islam».
Appoggio completo all’Ucoii viene da Adel Smith, presidente dell’Unione musulmani d’Italia. «Mi sembra veramente vergognoso aprire un fascicolo su una questione storica che è incontestabile - afferma Smith -. Di quale istigazione all’odio razziale si può essere accusati quando ci si riferisce a dei crimini che inequivocabilmente Israele ha commesso. Uno Stato che ha inaugurato la propria esistenza compiendo efferati crimini contro l'umanità».
«Non vedo - aggiunge Smith - cosa può esserci di istigatorio. E', piuttosto, semplicemente vergognoso il fatto che Israele equivalga ad una banda di criminali che stanno seminando il terrore in tutto il mondo. Non si può censurare un atteggiamento come quello dell’Ucoii». «Da parte mia - conclude il presidente dell’Unione musulmani d’Italia - aggiungo alle esternazioni dell’Ucoii che Israele è lo Stato più criminale e terrorista che sia mai esistito e se qualche procura volesse aprire un procedimento contro queste affermazioni faccia pure».
Altro fango su Israele e sostegno incondizionato all’operato dell’Ucoii arriva da Massimo Zucchi, segretario generale dell’Unione musulmani d’Italia. «Quella della Procura è sicuramente un’iniziativa che non andrà a buon fine poichè non c'è nessun presupposto per considerare la pagina dell’Ucoii come forma di incitamento all’odio razziale - afferma Zucchi -. Questo fascicolo risulta del tutto fuori luogo».
«Quello che hanno scritto (nell’inserzione Ucoii, ndr) è una critica giusta e, direi anche moderata, nei confronti di Israele e della sua politica terroristica nei confronti della quale il paragone con i nazisti non è per niente esagerato - commenta il segretario generale dell’Unione musulmani d’Italia - quella pagina non istiga affatto all’odio contro gli ebrei, non si riferisce a loro bensì allo Stato di Israele con cui non sempre loro stessi si identificano. Se nella magistratura ci sono persone che hanno la giusta visione delle cose sono certo che si giungerà presto all’archiviazione dell’esposto».
Da questi commenti emerge lampante come gran parte dell’universo islamico presente in Italia è convinto di avere la Verità in tasca (o in un libro sacro) e considera la tolleranza in modo assolutamente univoco.