L'iniziativa della siglia islamica italiana. Protesta la comunità ebraica
Pacifici: "Amato decida se cacciarli dalla consulta"
Ucoii, inserzione a pagamento sui giornali
"Stragi israeliane come quelle naziste"
di CARMELO LOPAPA
ROMA - Un'inserzione a pagamento, un'intera pagina per paragonare le stragi israeliane a quelle naziste. L'iniziativa volutamente provocatoria porta la firma dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche in Italia, punto di riferimento di 124 moschee e dell'area riconducibile ai Fratelli musulmani, etichettabile non certo come l'islam più moderato. Una miccia che ha acceso subito il fuoco delle polemiche. Intanto all'interno dello stesso mondo islamico italiano, perché altri centri culturali e religiosi hanno preso subito le distanze. Ma anche all'esterno. L'Unione delle comunità ebraiche protesta e chiede l'espulsione dell'Ucoii dalla Consulta islamica d'Italia, organismo ponte del dialogo curato dal Viminale e del quale l'Ucoii appunto fa parte pur rappresentando una minoranza.
La pagina è comparsa ieri sui quotidiani "Resto del Carlino", "Nazione", "Giorno" e "Quotidiano nazionale". Si legge "Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane". E ancora, "Marzabotto uguale Gaza uguale Fosse Ardeatine uguale Libano". A seguire, l'elenco delle stragi attribuite al governo israeliano, dai 3.500 morti di Sabra e Chatila dell'82 passando per le 500 vittime di Jenin del 2002 per finire alla più recente strage di bambini a Qana. Il presidente dell'Ucoii, Mohamed Nour Dachan, contattato, liquida le polemiche e prova a spiegare il senso dell'operazione. Racconta di come la pubblicazione fosse pronta un paio di settimane fa, appunto dopo i fatti di Qana ma che "i giornali hanno trovato solo ieri lo spazio". Poco male, aggiunge, perché il tema "resta in ogni caso attuale dato che Israele continua ad attaccare e a violare la tregua". Riconosce la durezza del linguaggio, ma dice che era "l'unico modo per far passare il messaggio alla gente altrimenti vittima di una informazione distorta, di un terrorismo mediatico: basti vedere cosa è capitato a D'Alema per aver camminato al fianco di un deputato Hezbollah".
Ma l'attacco lanciato dall'Ucoii non viene condiviso da Mario Scaloja, vice presidente della sezione italiana della Lega musulmana mondiale e membro della consulta islamica: "Un'uscita impropria, senza precedenti, un attacco a freddo che però non mi sorprende, perché rientra nella filosofia dei Fratelli musulmani". Anche Sergio Pallavicini, vice presidente della Comunità religiosa islamica italiana (Coreis), è molto critico: "Ancora una volta si confonde la politica con la religione. È la solita propaganda antisionista che l'Ucoii porta avanti da tempo, con una discutibile strumentalizzazione delle vittime. Iniziativa poco responsabile, capace di provocare giustizialismo ideologico". Insorge l'Unione delle comunità ebraiche. Il presidente, Renzo Gattegna, denuncia "il tentativo di usare strumentalmente momenti tragici della storia e della memoria collettiva italiana per effettuare accostamenti privi di qualsiasi fondamento con l'attuale situazione mediorientale". E il vicepresidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, ha chiesto al ministro dell'Interno, Amato, "di valutare la permanenza dell'Ucoii all'interno della Consulta delle Comunità islamiche". Ma provvedimenti censori non sembrano in questo momento all'ordine del giorno del Viminale. Per Giovanardi, Udc, "è intollerabile che si possa impunemente diffondere una visione così distorta della realtà senza una decisa condanna politica".