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  1. #1
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    Predefinito [Memoria] Resistenza e Liberazione in Italia

    Come scritto altrove, non sono una che di solito apre discussioni su discussioni, ma questa che mi sta a cuore voglio metterla (poi chissà che frequentando questo forum non diventi un'attivista!).
    La conservazione e la celebrazione della memoria. Un argomento che sicuramente troverà scontri di pensiero e di opinioni, ma non è la polemica quella che mi interessa. Mi interessa il rispetto.
    Inserirò estratti -soprattutto locali-, aspetto collaborazione per altre memorie storiche con cronache locali e/o nazionali. Grazie.

    Per quanto riguarda la memoria internazionale (non da meno), se la cosa può interessare, propongo che sia aperto un thread a parte, per il solo fatto che l'argomento di discussione altrimenti diverrebbe troppo ampio e ci si perderebbe nei mille meandri della dialettica, senza contare poi che non so fino a quanto potrei seguire direttamente l'argomento: non posso essere informata su TUTTO!

    Comunque credo che sulla memoria internazionale ci si possa tranquillamente appoggiare al tread aperto da Sandinista dal titolo:
    [Esteri] Guerriglie, movimenti di liberazione e rivoluzioni nel mondo
    Correggetemi se sbaglio.

    Con il pugno sinistro sul cuore.

  2. #2
    Resisto Ergo Sum
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    Predefinito 11 Agosto 1944: Liberazione di Firenze

    :: 11/08/2006 - 11:26

    Si chiude statsera la rassegna "Firenze Libera Tutti" in piazza S. Spirito. L'11 agosto del 1944 verrà ricordato con 2 produzioni targate A.N.P.I Oltrarno. Sarà in piazza Giuseppina Fanciullacci, sorella di Bruno. LIBERAZIONE: L'ANPI RICORDA L'11 AGOSTO CON 2 PROIEIZIONI IN S. SPIRITO Era un venerdì anche quell'11 agosto del 1944 fu l'inizio della battaglia per la Liberazione di Firenze che durò per quasi un mese e che era stata preparata da lungo tempo dai partigiani nelle campagne intorno a Firenze e dai gappisti in città che, coordinati dal CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) insorsero al suono della Martinella di Palazzo Vecchio che ormai da 1523 giorni taceva. Al fianco dei partigiani e dei gappisti si aggiunsero anche i civili e molto fu il sangue versato: dopo un mese di combattimenti strada per strada furono circa 400 i morti tra i civili e oltre 1300 i feriti. Quasi 500 i caduti tra i partigiani tra cui 9 donne (11 decorati di medaglia d'oro) e circa 400 i feriti. Il 1° settembre anche Fiesole fu liberata dai partigiani; nella notte i tedeschi in ritirata incendiarono una notevole quantità di tritolo depositato nelle cantine del seminario, provocandone l’esplosione. Fu solo grazie alla solidità dell’edificio che circa 300 rifugiati civili si salvarono. Firenzuola, Palazzuolo e Marradi furono gli ultimi centri della provincia fiorentina ad essere liberati alla fine di settembre. Fino all’aprile ’45 costituiranno l’immediata retrovia della Linea Gotica.L'Anpi Oltrarno vuol ricordare tutti coloro che furono i protagonisti della Liberazione di Firenze dal Nazi-Fascismo proiettando il documentario "11 agosto - Liberazione di Firenze" e il film "Firenze, 17 luglio '44", entrambi del regista Daniele Lamuraglia, per ripercorrere le tappe delle vicende avvenute nel quartiere di Oltrarno a partire dal 17 luglio del '44 e fino alla Liberazione della Città. Dalla strage di Piazza Tasso, compiuta dalla Banda Carità alla morte del gappista Bruno Fanciullacci, medaglia d¹oro della resistenza, fino ad un omaggio a tutte le vittime civili e a tutti gli uomini e le donne che lottarono dall'11 agosto al 1 settembre.


    (Fonte: www.controradio.it)


    Il servizio di Chiara Brilli


    Con il pugno sinistro sul cuore.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da BellaCiao
    :: 11/08/2006 - 11:26

    Si chiude statsera la rassegna "Firenze Libera Tutti" in piazza S. Spirito. L'11 agosto del 1944 verrà ricordato con 2 produzioni targate A.N.P.I Oltrarno. Sarà in piazza Giuseppina Fanciullacci, sorella di Bruno. LIBERAZIONE: L'ANPI RICORDA L'11 AGOSTO CON 2 PROIEIZIONI IN S. SPIRITO Era un venerdì anche quell'11 agosto del 1944 fu l'inizio della battaglia per la Liberazione di Firenze che durò per quasi un mese e che era stata preparata da lungo tempo dai partigiani nelle campagne intorno a Firenze e dai gappisti in città che, coordinati dal CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) insorsero al suono della Martinella di Palazzo Vecchio che ormai da 1523 giorni taceva. Al fianco dei partigiani e dei gappisti si aggiunsero anche i civili e molto fu il sangue versato: dopo un mese di combattimenti strada per strada furono circa 400 i morti tra i civili e oltre 1300 i feriti. Quasi 500 i caduti tra i partigiani tra cui 9 donne (11 decorati di medaglia d'oro) e circa 400 i feriti. Il 1° settembre anche Fiesole fu liberata dai partigiani; nella notte i tedeschi in ritirata incendiarono una notevole quantità di tritolo depositato nelle cantine del seminario, provocandone l’esplosione. Fu solo grazie alla solidità dell’edificio che circa 300 rifugiati civili si salvarono. Firenzuola, Palazzuolo e Marradi furono gli ultimi centri della provincia fiorentina ad essere liberati alla fine di settembre. Fino all’aprile ’45 costituiranno l’immediata retrovia della Linea Gotica.L'Anpi Oltrarno vuol ricordare tutti coloro che furono i protagonisti della Liberazione di Firenze dal Nazi-Fascismo proiettando il documentario "11 agosto - Liberazione di Firenze" e il film "Firenze, 17 luglio '44", entrambi del regista Daniele Lamuraglia, per ripercorrere le tappe delle vicende avvenute nel quartiere di Oltrarno a partire dal 17 luglio del '44 e fino alla Liberazione della Città. Dalla strage di Piazza Tasso, compiuta dalla Banda Carità alla morte del gappista Bruno Fanciullacci, medaglia d¹oro della resistenza, fino ad un omaggio a tutte le vittime civili e a tutti gli uomini e le donne che lottarono dall'11 agosto al 1 settembre.


    (Fonte: www.controradio.it)


    Il servizio di Chiara Brilli


    Con il pugno sinistro sul cuore.
    A mio parere la lotta partigiana di liberazione nazionale è stato il momento politicamente più rilevante dell'Italia dal Risorgimento. Il mio rispetto e la memoria per la lotta contro l'invasore tedesco ed i collaborazionisti italiani non va tanto ai dirigenti dei partiti o alle primedonne del movimento della Resistenza di allora (con alcune rilevanti eccezioni come Gramsci a cui va il rispetto per aver vissuto al confino fino alla morte) ma va soprattutto ai partigiani senza nome, quelli di cui si leggono ogni tanto i nomi sulle lapidi sparse per l'Italia, quelli che oggi vengono strumentalizzati da una certa sinistra che vuole dirsi radicale e non lo è per nulla. Quelli che imbracciarono il fucile credendo nella liberazione della propria nazione intendendo con questa non solo alla liberazione dal nemico tedesco e da quello collaborazionista, ma anche e soprattutto alla rivoluzione vera, quella che avrebbe rifondato l'Italia.
    La verità fu che alla fine della guerra i martiri partigiani vennero traditi da Togliatti e venneroprocessati da giudici e imprigionati da poliziotti contro cui al tempo della guerra partigiana avevano combattuto. Risultato fu che invece della rivoluzione e della liberazione nazionale questi uomini e queste donne trovarono o la galera o l'esilio.
    Non mi interessa più dare ed esprimere parole di sdegno, questi sono i fatti, credo che non ossano essere smentiti.

    A luta continua

  4. #4
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    Predefinito

    Ed in infatti non possono essere smentiti.
    Il mio id è BellaCiao, sottotitolo: La Ragazza di Bube, la foto vede un' anonima staffetta partigiana... E' sottointeso che la mia battaglia per la memoria non è una battaglia per la memoria dei "grandi" ma per quella di tutti coloro individuati come masse e che spesso come singoli nemmeno vengono considerati quando hanno provato a far sentire le loro voci.
    Voci di chi ha imbracciato un fucile per partire per le montagne per combattere una lotta contro l'oppressore, voci di chi si è rifiutato di partire per una leva che non avrebbe fatto il bene della Patria in cui egli credeva, voci che tuttavia nel mio cuore sono rimaste e di cui voglio che anche oggi si senta l'eco.

    Con il pugno sinistro sul cuore.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da BellaCiao
    Come scritto altrove, non sono una che di solito apre discussioni su discussioni, ma questa che mi sta a cuore voglio metterla (poi chissà che frequentando questo forum non diventi un'attivista!).
    La conservazione e la celebrazione della memoria. Un argomento che sicuramente troverà scontri di pensiero e di opinioni, ma non è la polemica quella che mi interessa. Mi interessa il rispetto.
    Inserirò estratti -soprattutto locali-, aspetto collaborazione per altre memorie storiche con cronache locali e/o nazionali. Grazie.

    Per quanto riguarda la memoria internazionale (non da meno), se la cosa può interessare, propongo che sia aperto un thread a parte, per il solo fatto che l'argomento di discussione altrimenti diverrebbe troppo ampio e ci si perderebbe nei mille meandri della dialettica, senza contare poi che non so fino a quanto potrei seguire direttamente l'argomento: non posso essere informata su TUTTO!

    Comunque credo che sulla memoria internazionale ci si possa tranquillamente appoggiare al tread aperto da Sandinista dal titolo:
    [Esteri] Guerriglie, movimenti di liberazione e rivoluzioni nel mondo
    Correggetemi se sbaglio.

    Con il pugno sinistro sul cuore.
    Per me va benissimo. Già nella discussione che tu citi sono stati trattati casi di rivoluzioni e guerriglie rivoluzionarie e movimenti indipendentisti del passato recente.
    La memoria storica internazionale ed internazionalista (che nella mia visione non esclude ma completa ed è parallela a quella nazionalitaria) è fondamentale per chiunque aspiri agli ideali della rivoluzione comunista e nazionalitaria.

    A luta continua

  6. #6
    alfredoibba
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    Qui non mi trovo tanto d' accordo, riguardo la "resistenza".
    L' esperimento rivoluzionario era già in atto, nella Repubblica Sociale Italiana (i famosi punti di Verona), che fu l 'unico esperimento socialista in Italia. Infatti, parecchi marxisti e anarchici, anche se non apprezzarono più di tanto il fascismo regime, decidettero di combattere sotto le insegne della RSI, per difendere l' esperimento socialista della RSI e perchè capivano che gli angloamericani erano una minaccia per le conquiste sociali realizzate dal fascismo.
    Ciò nonostante, il fascismo regime ebbe anche un pò di difetti, derivanti forse da una presa del potere non molto entusiasmante, in alcune zone forse non ebbe effetti di sensibile miglioramento, e chiaramente ci potevano essere scontenti.
    Comunque, nel rispetto per i partigiani che hanno combattuto con onore, idealmente mi colloco nella RSI.

  7. #7
    Con la Cina di Hu Jintao
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    Con il compagno Bombacci fino alla fine.

  8. #8
    Con l'Iraq che si ribella
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    Citazione Originariamente Scritto da alfredoibba
    Qui non mi trovo tanto d' accordo, riguardo la "resistenza".
    L' esperimento rivoluzionario era già in atto, nella Repubblica Sociale Italiana (i famosi punti di Verona), che fu l 'unico esperimento socialista in Italia.
    Francamente credo che l'esperimento della RSI sia stato dovuto più che altro al fatto che il fascismo si sia sentito "tradito" dal capitalismo italiano e che quindi abbia adottato forme fortemente sociali come ultima risorsa per assicurarsi la sopravvivenza...

    Peraltro credo che sia innegabile che alcune cose che la gente ormai ritiene "baluardi" di Sinistra siano state introdotte dal fascismo...ma di più...dal fascismo di regime che "sociale" lo fu piuttosto relativamente...

    ...però, francamente, credo che la rivoluzione in Italia non sia mai arrivata nè "nera" nè "rossa"...
    Skarm
    Alle europee io voto Codacons...e tu?

  9. #9
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    Abbattiamo le dighe

    Sebbene dietro al concetto di liberal-democrazia ci sia un presunto alone di modernità, un’ atmosfera artificiale di progresso, ma sarebbe meglio dire di sviluppo, tutti i sistemi considerati oggi avanzati, sono in realtà fondati su concetti e avvenimenti passati.
    E’ proprio su eventi vecchi, e dalle idee che da questi scaturiscono che si fonda tutta la logica politica del presente, e che, modificati e resi fruibili ai consumatori di politica, servono a costruire tutte le opinioni che ci paiono oggi necessarie.
    La memoria è usata con dei fini precisi ed è lontana dall’essere una conoscenza del passato, utile per affrontare il futuro, ma pur sempre qualcosa che non c’è più. Lo studio della storia, o meglio il culto della storia, è infatti la base, la grande norma costituzionale che rappresenta il fondamento della nostra società, intendendo con questo la società globalizzata di tipo atlantico. Ci sono molte culture che fanno del culto degli antenati il loro fulcro, ma nessuna costruisce idee considerate moderne da avvenimenti dovuti a particolari momenti storici e nessuna crea nuove idee politiche, sociali, economiche, da tale culto dei trapassati.
    Invece la nostra società, è a ben vedere tutta costruita su queste vecchie decrepite fondamenta. O meglio tanto decrepite non sono, visto che si mostrano in grado di reggere a tutti gli scossoni provenienti dal presente ed anzi, grazie ai figuri che detengono il potere, hanno la capacità di rinforzarsi, di allargarsi e diventare quasi insopprimibili.
    Invece il flusso della storia avrebbe bisogno di fluire, di straripare dai margini e nostro compito sarebbe solo quello, come ci insegnavano i grandi maestri Machiavelli e Guicciardini di cercare di prevedere le piene e alzare degli argini per provare ad indirizzare il flusso a nostro piacimento. Oggi questo non avviene, ma in linea con il sovvertimento morale e ambientale dei nostri tempi, avviene una ben diversa azione: oggi non vengono più costruiti margini per far meglio fluire il futuro, gli eventi, ma questi vengono bloccati raccolti in laghi artificiali tramite l’innalzamento di dighe. Queste dighe formate dalla memoria idealizzata, dalla storia intesa come verità divina, impediscono il fluire dell’avvenire creando una società immobile come le acque di un lago artificiale, morta come quelle acque, e che ci tiene prigionieri nel culto di un passato inutile.
    Non c’è oligarchia politica o economica che oggi non si rifaccia a personaggi, avvenimenti del passato ed attraverso questi, non voglia conservare il proprio potere, i propri privilegi, giustificati proprio da tale memoria. Non c’è bisogno qui di ricordare i casi più importanti di questa glaciazione della memoria, che avviene in ogni corrente: combattenti da una parte, caduti dall’altra, eroi di tale battaglia, martiri di quell’altra. Davvero non ci preme andare a fare esempi di questo tipo, perché crediamo che il concetto sia ben chiaro e nemmeno però vogliamo dare l’idea di non rispettare persone che hanno vissuto in passato ed hanno lasciato qualcosa in eredità. Non è un oblio ed un rinnegare totale del passato che ci aiuterà a camminare verso l’avvenire, ma è l’inverso, un culto di tipo divino verso la memoria, che certamente tarpa le ali alle generazioni più giovani e comunque a tutta la società.
    Spesso, inoltre, il pericolo maggiore è quello che non vediamo, ed è proprio quando il culto della storia non è cosciente, ma silenziosamente si insinua nelle persone, che la lotta è ancora più difficile. Non tutti hanno una grande conoscenza degli avvenimenti e le idee del passato, ma tutti, proprio tutti, siamo vittime della manipolazione che tali concetti fanno sul nostro pensiero; senza neanche accorgercene ci troviamo a pensare per dati di fatto, per pregiudizi che, allargando lo sguardo al presente non hanno motivo e logica per esistere. Di sicuro, lo sottolineiamo, a qualcuno fa estremamente comodo usare le vecchie categorie politiche derivanti dalle vecchie conoscenze storiche. Continuare, agli albori del terzo millennio, a far passare categorie storicamente sorpassate come attuali, è un efficacissimo metodo per conservare il sistema vigente; è attraverso la storia che oggi i conservatori di ogni provenienza manipolano e bloccano il corso degli eventi.
    E’ proprio di tutti questi ostacoli e questi conservatori che dobbiamo liberarci, diffidando di tutti coloro che continuano a farsi guerre della memoria, che vogliono tenerci immobili come le acque dei flussi che imprigionano, che costruiscono con la loro storia le dighe che ci frenano. Abbattiamo queste dighe!!! Solo così si potrà pensare al futuro.

    come al solito: bollettino socialista "Patria" (www.patria.splinder.com)

  10. #10
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    Direi che concordo per molti aspetti con l'analisi che hai postato, Combat...

    ...in effetti cosa serve continuare a blaterare sui morti e sepolti se non a darsi una "scusa" per litigare su qualcosa che non c'è più invece che mettersi d'impegno e cercare nuove idee per il cambiamento?

    Quel sogno realizzato di molti che fu l'Unione Sovietica è crollato...è crollato il Muro di Berlino...e i comunisti si sono rinchiusi dentro i libri di storia per evitare
    di guardare alla realtà...

    La realtà è che una serie di modelli che hanno ritenuto "efficaci" non si sono dimostrati tali e sono crollati nel confronto col Capitalismo...ora...si può dire, giustamente, che si trattava di esperimenti "accerchiati" e "boicottati"...si può dire che avvennero in realtà povere...si può dire che la corsa agli armamenti le indebolì...si può dire che la corruzione della burocrazia e la trasformazione del sogno socialista in un Capitalismo di Stato a guida burocratica ne minò le fondamenta...

    ...ma questo, di fatto, cosa significa?

    Significa che, probabilmente, nella progettazione di tali modelli ci furono delle falle e degli errori...che questi errori non ressero sotto stress...che, come una diga mal progettata, il muro cedette e milioni di metri cubi d'acqua dilagarono nella valle sottostante...

    ...il problema di molti compagni è l'incapacità di riconoscere ciò e l'incapacità di "rigenerare" il proprio modo di ragionare proprio a partire da questi errori...

    ...dire che l'Unione Sovietica soffrì grandemente per l'assenza di un vero sistema meritocratico vuol dire "rottamare" gli ideali che furono alla base di tale esperimento?

    ...dire che molte società socialiste soffrirono grandemente per la cristallizzazione del pensiero dovuta alla via dittatoriale intrapresa vuol dire "rottamare" gli ideali che furono alla base di tale esperimento?

    ...dire che l'incapacità di sostituire al "modello del possesso" di matrice capitalista un diverso modello motivazionale costituì il cuore del "potere corruttivo" del "cosiddetto Occidente" sull'Est socialista vuol dire "rottamare" gli ideali che furono alla base di tale esperimento?

    Francamente non credo.

    Il fatto che molti compagni continuino a battere la testa su soluzioni trite e ritrite, a scannarsi su "peli nell'uovo storici"* e addirittura auspichino soluzioni anti-meritocratiche ed "elemosiniere" che, come tali, istigano gli individui ad operare da parassiti verso la collettività ed il loro prossimo...bè...questo lo trovo francamente inquietante...mi pare indicativo di una basilare inettitudine al cambiamento ed uno scollamento dalla realtà presente che rende molto improbabile ed addirittura oserei dire "non-auspicabile" la presa del potere da parte nostra...

    Io credo che si dovrebbe cominciare a prendere coscienza di questo fatto, perchè francamente tutto stò ciarlare di "roba morta"...inclusa la Resistenza che è sepolta e c'ha lasciato in eredità soltanto le basi Nato visto e dimostrato che ormai siamo approdati ad una forma di "fascismo anti-fascista" che, francamente, a me sembra riesca ad essere molto simile (e fors'anche più viscido) del vomitevole "neofascismo atlantista" del passato...
    Skarm

    P.S.: Mi viene in mente una manifestazione recente dove c'erano alcuni del PMLI che gridavano a gran voce che Israele era nazista e che bisognava chiudere i rapporti diplomatici e di collaborazione con esso...ora...francamente non mi sono unito al coro perchè mi sembra che la categoria di "nazista" sia passata...Israele è peggio che nazista, perchè fa atrocità simili a quelli del regime di Hitler e le fa in una terra "completamente rubata" che non è mai stata di coloro che l'hanno creato...e, volendo vedere, non è stata neppure dei loro antenati per un periodo degno di nota (60 anni di regno in millenni di storia umana sono il nulla...i sionisti avevano meno legittimità nella loro criminale pretesa di quanta ne avremmo noi se fossimo così idioti e bacati nel cervello da pretendere di riavere tutti i territori dell'Impero Romano!!)...

    ...quindi, francamente, proprio per questa tendenza al "ritritume" di tanti compagni non mi sono unito ad un coro che proponeva una opzione che auspico (...anzi...francamente credo che, a voler essere veramente giusti, l'Italia dovrebbe finanziare gli Hezbollah come si dice facciano Siria ed Iran!)...
    Alle europee io voto Codacons...e tu?

 

 
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