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Discussione: SICILIA Repubblicana

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    SICILIA REPUBBLICANA
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    di Francesco De Vita

    La Giovine Italia non tardò ad avere seguaci in Sicilia in un tempo nel quale se la parola Italia aveva un vago significato di unità spirituale, Sicilia significava libertà. La terra che die-de origine al primo moto del nostro risorgimento appariva la più gelosa custode del sentimento regionale.
    Mazzini innestò sul sentimento di libertà e di autonomia e sulla irrequietezza ribelle dei Siciliani la coscienza della na-zionalità suscitando una nuova e potente energia liberatrice.
    Egli creò e animò il primo nucleo di unitari e convertì i sici-liani al concetto dell'Unità della patria italiana.
    La pubblicazione, nel 1838, del «catechismo siciliano» con l' affermazione: «Grande e bello è il pensiero dell'unione di tutta Italia in uno Stato, che sarebbe potentissimo quanti altri al mondo» coincide col periodo nel quale Mazzini si rivolse a patrioti siciliani, a Michele e a Emerico Amari tra i primi.
    La rivoluzione siciliana del 1848 ebbe finalità autonomi-
    ste, ma aprì la serie delle affermazioni unitarie.
    Nel discorso inaugurale del Parlamento siciliano, il 25
    marzo 1848, Ruggero Settimo disse: «Che Iddio guardi beni-gno la terra di Sicilia e la congiunga ai grandi destini della Nazione italiana, libera, indipendente, unita». Allora si af-Fermo’ l'idea dell'unità e quella di Repubblica. Nella seduta
    del 13 aprile il ministro degli esteri Mariano Stabile disse: «Se non è ancora il momento che la Sicilia pronunci la paro-la Repubblica, che sta nel cuore di tutti, resteremo noi nell'i-nazione? ».
    All'azione si diedero poco dopo mazziniani ardenti: Cri-spi, Rosalino Pilo, Giovanni Corrao e tutta una gioventù mazziniana. «I Mille» liberarono l'Isola già libera nei suoi sen-timenti. Mazzini, il 20 febbraio 1848, aveva esaltato il valore del popolo siciliano «Siciliani! voi siete grandi. Voi avete in pochi giorni fatto più assai per l'Italia, patria nostra comune, che non tutti noi con due anni d'agitazione, di concitamento
    generoso nel fine, ma incerto e diplomatizzante nei modi: ...
    Voi siete nostri; voi non potete staccarvi da noi; non potete esservi rivelati ottimi tra quanti abitatori ha l'Italia, per ritrar-vi, per isolarvi. Foste grandi di prodezza e d'onore davanti a-gli obblighi del presente; noi vi chiediamo d'essere grandi nell'amore, grandi nel presentimento dell'avvenire» .
    Il movimento mazziniano è anche dopo il '60 in tutta l’I-
    sola. la «conquista» monarchica ebbe i caratteri della conqui-sta coloniale: repressioni, persecuzioni, violenze furono i mo-di di governo. La Sicilia non si piegò mai ai nuovi dominato-ri: restò mazziniana e quando non insorse affermò il suo sen-timento: Messina elesse tre volte deputato il condannato a morte Giuseppe Mazzini. Ai Rosalino Pilo, ai Corrao succe-dettero nell' azione mazziniana uomini che ne proseguirono l'opera: Napoleone Colajanni, Edoardo Pantano educarono
    giovani alla lotta repubblicana, e per la fede di tanti lavorato-ri dei campi e delle miniere, di artigiani e di studiosi il pen-siero di Mazzini è vivo in Sicilia e la anima e la guida nella conquistata autonomia.
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


    ** Repubblicani in EMILIA e nella ROMAGNA (1)
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=1645
    Repubblicani in TOSCANA
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    Una informazione sui Repubblicani alla provincia di Napoli
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=103466
    Il Partito della Democrazia a Carrara
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    Repubblicani in UMBRIA
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    Coordinamento nazionale di repubblicani e liberali di centro sinistra, a Napoli
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=124808
    CALABRIA Repubblicana
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    Repubblicani in CAMPANIA
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    SICILIA Repubblicana
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    Repubblicani nel LAZIO (1)
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    Repubblicani nelle MARCHE (1)
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    I Repubblicani della Lombardia, prima e dopo il 43° congresso
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    Lettera aperta.........più che aperta al segretario politico della Lombardia
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    Repubblicani in GARFAGNANA e LUCCHESIA
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    Azione politica dei Repubblicani in Lombardia
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    Repubblicani in FRIULI VENEZIA GIULIA
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    Repubblicani in BASILICATA
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    PUGLIA Repubblicana
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    il P.R.I. nel Lazio (2)
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    Repubblicani in SARDEGNA
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    Repubblicani in VALLE D'AOSTA
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    Repubblicani nel VENETO
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    I Repubblicani in Lombardia ...
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    Assemblea a S. Benedetto del Tronto ... Repubblicani nelle Marche
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    Il Dovere della Verita' a Salerno ... Repubblicani in Campania
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    .... e in Lombardia son scintille!
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  2. #2
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    Ragusa

    lunedì 13 maggio ore 15.30

    Incontro istituzionale alla presenza del capo gruppo consiliare del PRI alla Provincia Gino Calvo

    Palazzo della Provincia

    -------------------------------------
    tratto dal sito web del
    http://www.pri.it/html/Home%20pri.html
    Partito Repubblicano Italiano

  3. #3
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    "Riviera Ionica e turismo nel terzo millennio"

    Convegno dei Lions Clubs della riviera Ionica di Catania. Intervento del Sottosegretario di Stato all'Ambiente On.le Arch. Francesco Nucara

    Signore e Signori,

    Ho accolto con estremo favore il cortese invito a partecipare a questo Convegno.

    Come cittadino del Mezzogiorno d'Italia, non posso che plaudire all'iniziativa di chi, come voi, crede che la promozione dello sviluppo passi anche attraverso il confronto delle idee e la forza dell'associazionismo.

    E da cittadino, prima ancora che da uomo di governo, ritengo che il Turismo rappresenti un motivo d'orgoglio e di speranza per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia.

    Mi limiterò a ricordare poche cifre, essenziali, per dare il segno della importanza di un settore produttivo in continua espansione.

    Secondo l'Istat, ammontano a circa duecentoquaranta milioni le presenze dei turisti negli alberghi italiani nel corso del 2001.

    Di queste, cento milioni hanno riguardato i turisti stranieri.

    Sempre nel corso del 2001, la bilancia turistica dei pagamenti ha fatto segnare incassi dall'estero per 56 mila miliardi delle nostre care vecchie lire.

    Non si tratta di un fenomeno transitorio.

    Né si tratta di un fenomeno solo italiano.

    Autorevoli analisti prevedono che nei prossimi venti anni il turismo diventerà il primo settore di attività economica mondiale, con una quota sul prodotto intorno al 15%.

    I flussi di turismo internazionale raggiungeranno un miliardo e settecento milioni di arrivi pari ad una crescita media annua dei più del 4%.

    Le entrate valutarie connesse raggiungeranno l'iperbolica cifra di 2.000 miliardi di dollari, con incrementi annui del 7%.

    Un lavoratore su cinque sarà impiegato in attività turistiche.

    E' questa la constatazione da cui voglio partire: il Turismo dà lavoro.

    E, se sapremo assecondarne lo sviluppo, ne potrà dare sempre di più.

    Dei molti problemi dell'economia e della società italiana mi sembra che il più preoccupante, per le ricadute in termini di disgregazione del tessuto sociale, sia la disoccupazione.

    Una intera generazione di giovani del mezzogiorno d'Italia rischia di essere esclusa dal mondo del lavoro.

    Domandiamoci dunque cosa è possibile fare per incentivare l'azione di quanti creano ricchezza e lavoro.

    Domandiamoci se sia possibile disegnare un nuovo modello di sviluppo, che sia capace di dar vita ad una nuova Magna Grecia.

    Domandiamoci come sia possibile combinare l'intelligenza dei nostri giovani con un patrimonio paesaggistico ed artistico inestimabile, una natura ed un clima senza rivali.

    RETI PER LO SVILUPPO

    Per accedere ai mercati occorre superare le distanze: il Sud è remoto.

    È necessario puntare su un potenziamento delle strutture portuali ed aeroportuali, che costituiscono la spina dorsale, la condizione imprescindibile di ogni sviluppo economico e turistico.

    Poter viaggiare rapidamente ed in sicurezza, essere al centro di una rete di comunicazioni collegata con i maggiori centri del Mediterraneo e dell'Europa continentale, avere la certezza di un rapido trasporto delle merci è quanto chiedono i cittadini del mezzogiorno, gli imprenditori, i turisti.

    Non meno importanti sono le reti idriche. Laddove non c'è acqua non c'è vita.

    Una economia fiorente, un turismo fiorente sono frutto del lavoro di una miriade di piccole e medie imprese, questo è il modello italiano con questa realtà noi dobbiamo confrontarci, su questo target dobbiamo calibrare la nostra politica di incentivo allo sviluppo.

    Abbiamo fiducia nella capacità degli imprenditori meridionali.

    Il nostro obbiettivo non è solo quello di trasferire sussidi al Sud e di rendere conveniente per gli imprenditori del Nord e per gli imprenditori stranieri insediare nuove imprese, ma di consentire al Sud di investire su se stesso e di autocapitalizzarsi.

    Anche tra i giovani del sud deve rifiorire quello spirito d'impresa che rappresenta la vera forza imprenditoriale del nostro paese, delle migliaia di piccole e medie imprese che costituiscono il vanto della nostra economia.

    È giunto il tempo perché il turismo venga posto tra i primi argomenti strategici per lo sviluppo del Paese.

    L'obiettivo dovrebbe essere la creazione di un grande progetto strategico per lo sviluppo di questo settore determinante per l'economia nazionale dei prossimi anni.

    Un progetto che sappia associare alla politica delle infrastrutture e delle reti anche la dovuta e meritata attenzione alle esigenze di sviluppo per la piccola e media impresa cui vanno garantite condizioni minime del contesto in cui e per cui operano.

    Anche per questo, occorre progettare lo sviluppo delle infrastrutture del paese anche in ragione dello sviluppo turistico, che è la grande risorsa per lo sviluppo del mezzogiorno.

    LA SEMPLIFICAZIONE

    La quotidiana battaglia di ogni cittadino, di ogni imprenditore, contro la burocrazia che crea ostacoli allo sviluppo, che penalizza l'innovazione, che mortifica l'iniziativa individuale, che annega ogni slancio ed ogni idea in un oceano di carta, comporta, specie per le piccole imprese, costi insostenibili.

    Per liberare le imprese da questa tassa occulta bisogna semplificare al massimo le procedure relative ad ogni aspetto dell'attività economica.

    Nell'era di internet sopravvivono nel nostro paese strumenti e situazioni del secolo scorso.

    La giungla delle autorizzazioni, dei visti e dei certificati aumenta l'incertezza del diritto.

    I poteri discrezionali interdettivi distruggono invece di creare valore: non si tratta di amministrazione ma di mala amministrazione.

    C'è bisogno di una rivoluzione, una rivoluzione a centottanta gradi dello Stato, di questo nostro Stato ammalato di burocrazia, ammalato di centralismo.

    Una rivoluzione degli apparati dello Stato, dei suoi meccanismi di funzionamento, e naturalmente della sua politica fiscale.

    Ma anche una rivoluzione della sua politica legislativa.

    Siamo il Paese al mondo che ha più leggi.

    Bisogna stabilire una tregua legislativa.

    Il lavoro, in ogni sua manifestazione, viene tassato per mantenere in piedi una macchina burocratica che non assicura alcun servizio ai cittadini, anzi limita lo sviluppo e vanifica gli sforzi del singolo volti a creare benessere anche per la collettività.

    AMBIENTE E TERRITORIO

    Le imprese turistiche sono imprese fortemente radicate sul territorio.

    Non esiste un Turismo che non sia connesso al territorio, alla cultura, all'ambiente, allo stile di vita di una particolare località.

    La qualità dell'impresa turistica è in ultima analisi la qualità dell'ambiente in cui svolge la propria attività, qualità dei servizi che rende all'ospite ma anche al cittadino.

    Allo stesso modo, lo sviluppo dell'impresa turistica è legato alle opportunità di crescita offerte dal territorio.

    Il progresso, il cambiamento degli usi e delle preferenze dei consumatori, le nuove opportunità di crescita e di sviluppo ci porteranno nei prossimi anni a mutare la struttura del nostro sistema di accoglienza.

    Occorre prendere coscienza della problematicità di questo passaggio.

    Maggiori flussi turistici, quello che noi auspichiamo, significano maggiore occupazione, ma anche ampliamento della ricettività e maggior impatto ambientale.

    La qualificazione o la riqualificazione economica di un territorio, la crescita della vocazione turistica di alcune zone del nostro paese, il riposizionamento in termini di offerta turistica di comprensori, città, intere province è un progetto ambizioso che non può riguardare esclusivamente il singolo.

    La sensibilità del settore nei confronti delle tematiche ambientali e più in generale di compatibilità dello sviluppo, che è tradizionalmente elevata, si deve ulteriormente rafforzare.

    Per questo siamo e dobbiamo essere i più attenti, i più esigenti promotori non solo dell'innovazione ma, ancor di più dell'ambiente e della sua tutela che per noi costituisce, insieme al patrimonio culturale e paesaggistico, una risorsa fondamentale cui va rivolta una attenzione ancor più particolare perché difficilmente rinnovabile.

    Da secoli un viaggio in Italia è una occasione di svago ma, prima ancora, un'occasione di arricchimento culturale.

    Per questo riteniamo che ogni futuro sviluppo debba preservare l'originale armonia tra struttura turistica ed ambiente circostante che rappresenta la caratteristica fondamentale della nostra offerta turistica, e che ha reso il nostro paese leader mondiale nel turismo.

    Non a caso, risale ai giorni scorsi la scadenza di un bando, lanciato dal Ministero dell'ambiente, per presentazione di proposte progettuali in materia di formazione in campo ambientale.

    Formazione a sostegno di programmi di innovazione delle imprese rispondenti alle politiche di tutela, recupero e salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali.

    E non è un caso se abbiamo inserito il settore turistico alberghiero turismo tra i settori verso cui indirizzare in via prioritaria tali interventi.

    UN'ALLEANZA PER LO SVILUPPO

    La nuova legge quadro sul turismo presenta un indubbio pregio.

    Quello di riconoscere l'utilità di una connessione tra tutte le variabili che operano nel turismo, ridisegnando dal basso l'intero assetto organizzativo, e auspicando la valorizzazione delle peculiarità ed identità locali.

    E' la logica dei Sistemi turistici locali.

    La creazione di sistemi turistici locali parte infatti dal coinvolgimento e dall'azione coordinata di tutti gli attori locali interessati o interessabili al fenomeno turistico, e da una impostazione strategica ed una visione manageriale.

    Le imprese alberghiere, le imprese di ristorazione, gli intermediari, le aziende di trasporto, gli enti di promozione, le organizzazioni pubbliche e private che direttamente o indirettamente si interessano di turismo, sono tutti attori che devono necessariamente concorrere alla produzione del prodotto turistico.

    Nel sistema turistico locale ogni elemento è funzionale alla fruizione dell'altro. Le risorse diventano attrazioni, rese, ma soprattutto mantenute, accessibili all'utente. Il degrado di un componente diventa infatti il degrado di tutto il sistema.

    Solo in questo modo è possibile valorizzare al meglio le attrattive del territorio e la cultura locale, ottimizzando i benefici, con una più equa ripartizione dei costi di mantenimento e conservazione delle risorse.

    E' in questa logica di gestione integrata di tutti i fattori di attrattiva che emerge la necessità di dialogo continuo tra aziende e pubbliche amministrazioni.

    Con i sistemi turistici locali si sposta l'attenzione dal singolo fattore al sistema, individuando nella città e nel territorio la sintesi più dinamica tra domanda e offerta.

    Per ogni singolo operatore tutto ciò significa vedere la propria attività inserita in un quadro complesso, che inevitabilmente esce fuori dal proprio raggio d'azione.

    L'eventuale successo di singole componenti del sistema non è sufficiente a garantire il successo nel tempo del prodotto turistico dell'area.

    Tali prodotti non si sostengono mai da soli, ma solo se si sviluppa un'effettiva connessione in "sistema".

    Solo in questo modo è possibile valorizzare al meglio le attrattive del territorio e la cultura locale, ottimizzando i benefici, con una più equa ripartizione dei costi di mantenimento e conservazione delle risorse.

    Si possono studiare strategie di comunicazione più efficaci, si possono conoscere meglio i problemi e cercare insieme le soluzioni giuste.

    E' possibile qualificare la domanda e guadagnare quote di mercato, offrendo un prodotto completo, coerente ed adeguato a target specifici, rendendo l'area più competitiva.

    Per ragionare e agire secondo una logica di sistema, di valorizzazione e gestione manageriale del territorio, delle sue risorse e dell'offerta turistica, è però indispensabile creare il contesto culturale favorevole allo sviluppo di una classe imprenditoriale capace.

    Occorre cioè un intervento formativo mirato alle strategie ed agli obiettivi del sistema turistico locale. Occorre formare una nuova imprenditoria attraverso un percorso di apprendimento innovativo basato sullo sviluppo di nuove idee.

    L'intervento formativo deve avere come destinatari sia i lavoratori sia i giovani aspiranti imprenditori, affiancati dagli imprenditori già attivi e dagli amministratori locali.

    L'obiettivo è quello di fornire concetti, metodologie e strumenti per intraprendere una nuova attività o migliorare l'esistente, operando con la consapevolezza di agire per il successo della propria azienda ed il contestuale successo del sistema turistico locale.

    FEDERALISMO E DECENTRAMENTO

    Vorrei concludere dedicando alcune brevi considerazioni al tema del federalismo e del decentramento, a mio avviso assolutamente decisivi per lo sviluppo locale.

    La prima.

    Superando la logica dello stato centralista, cerchiamo di superare la logica della burocrazia.

    Guai a noi se pensassimo di sostituire ad una burocrazia lenta e farraginosa ventuno piccole burocrazie non meno lente e farraginose.

    La seconda.

    Se il federalismo servirà a debellare tutto ciò che fino ad oggi ha frenato o addirittura impedito lo sviluppo di un libero mercato avrà raggiunto il suo risultato.

    Se invece sarà una mesta riesumazione in sedicesimi della burocrazia statale, esso sarà uno slogan vano ed anzi si ripercuoterà negativamente sulla vita economica e sociale delle comunità locali.

    Ultima considerazione.

    Archiviando la stagione della programmazione economica dall'alto, cerchiamo di scommettere sul mercato e sulle imprese che si confrontano con esso.

    Solo così potremo avere una società più efficiente e dinamica.

    Vi ringrazio per la vostra attenzione.

    Catania, 12 maggio 2002

    ----------------------------------------------------------------

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    Domenica 19 maggio Santa Croce Camerina (RG) ore 12.00 riunione con Giorgio La Malfa
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    Domenica 19 maggio Vittoria (RG) ore 11.00 Riunione con Giorgio La Malfa
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    Domenica 19 maggio Modica (RG) ore 9.30 Incontro con Giorgio La Malfa
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    Inaugurazione della sezione di Vittoria (RG) intestata a Giuseppe Loggia

    Presenti i candidati della lista del Pri, e il candidato a sindaco della Casa delle Libertà. Conclude i lavori il segretario nazionale Nucara

    Alla presenza del segretario nazionale on. Francesco Nucara è stata inaugurata la sezione del Pri di Vittoria( RG) , intestata a Giuseppe Loggia che è stato patriota, partigiano e fondatore del Pri a Vittoria.

    Erano presenti alla cerimonia, assieme alla vedova ed ai familiari del compianto Loggia, il consigliere provinciale di Ragusa Gino Calvo al cui impegno è dovuta la riapertura della sezione di Vittoria ed il rilancio del Pri nella provincia ragusana, il segretario regionale della Sicilia Pietro Currò, il consigliere comunale di Messina Pippo De Stefano, il responsabile della Stampa della D.N. Pino Vita..

    Ha partecipato alla riunione il candidato a Sindaco per il comune di Vittoria, Luigi D'Amato della coalizione di centro-destra, schieramento cui partecipa la lista del Pri.

    Dopo i saluti dei presenti ha concluso la riunione il segretario nazionale del partito Nucara che ha ringraziato i familiari del compianto Loggia per essere rimasti fedeli agli ideali repubblicani che il loro congiunto aveva sempre professato e difeso con coerenza e attaccamento al partito.

    Nucara ha ricordato come anche il Pri nella scegliere lo schieramento politico della Casa delle Libertà abbia mantenuto inalterati i valori della grande tradizione laica e repubblicana. Quella scelta - ha detto Nucra- è stata fatta per cercare di salvaguardare il Pri ed è stata compiuta liberamente e in maniera palese e democratica al Congresso di Bari. Da quella decisione discendono la ripresa ed il rilancio del partito, che sta trovando in Sicilia maggiore consistenza e nuova forza come dimostrano le numerose liste presentate con il simbolo dell'Edera. L'inaugurazione della sezione di Vittoria - ha concluso Nucara- con l'intestazione della stessa ad un militante repubblicano, partigiano e patriota, è una prova significativa che i repubblicani rimangono coerenti e fedeli ai loro ideali e alla loro storia, indipendentemente dalla scelta dello schieramento elettorale.
    ---------------------------------------------------------
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    Ponte Stretto/La Malfa: governo chiarisca reti infrastrutture

    Servono opere ai lati, in Sicilia e in Calabria

    Il progetto del ponte sullo stretto di Messina deve essere integrato da un progetto globale, che comprenda anche le infrastrutture stradali e ferroviarie in Sicilia e in Calabria nonché le relative stime sui costi e le modalità di finanziamento. Lo chiede Giorgio La Malfa, presidente del partito repubblicano e presidente della commissione finanze della Camera. Subito dopo le elezioni amministrative di domenica prossima La Malfa intende presentare una mozione parlamentare in cui si chiede al governo di ''mettere a punto in un libro bianco un programma dettagliato relativo a tutto l'insieme di opere pubbliche connesse e collegate alla costruzione del ponte sullo stretto e a stilare un elenco specifico di tali opere complete dei tempi e della valutazione dell'onere finanziario''. Il governo dovrebbe anche ''indicare il ruolo che la società Infrastrutture Spa sarà chiamata a svolgere sia nel finanziamento dello specifico progetto della costruzione del ponte sia nel finanziamento di questo più vasto complesso di opere''. ''Sono siciliano di origine'', commenta La Malfa. ''Il ponte sullo stretto non lo guardo da Milano''. ''Vorrei sapere che cosa c'è ai lati del ponte. Quali opere ferroviarie e stradali ci sono?''. ''Ancora oggi - ricorda La Malfa - per percorrere in treno i 120 chilometri da Ragusa a Messina occorrono tre ore''. E' importante, quindi, fare una valutazione dei costi non solo relativa al ponte in se', che da solo potrebbe costare circa 20.000 miliardi di vecchie lire (tra finanziamenti pubblici e privati), ma relativa anche alle opere infrastrutturali connesse sui due versanti, in Calabria e in Sicilia. ''Se poi si vede che le spese globali sono impossibili, allora dovremo rifare i conti. Bisogna vedere se abbiamo le risorse per il ponte e per le infrastrutture connesse. Altrimenti il ponte resta un monumento o un'opera d'arte''.

    Roma, 21 maggio 2002 (ANSA)

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    In memoria di

    Nunzio Modica

    Messina

    I mazziniani sono in lutto per la scomparsa del prof. Nunzio Modica, avvenuta nel febbraio 2002 all'età di 76 anni. Il prof. Nunzio Modica, fratello del prof. Vincenzo, presidente della sezione AMI di Messina, da oltre quarant'anni dirigeva l'Istituto scolastico "Modica", in cui ha proseguito l'azione educatrice del padre, il prof. Francesco, nobile figura di mazziniano e di repubblicano. Per molti anni Nunzio è stato segretario della sezione messinese del PRI. Negli anni Novanta, lasciato il PRI, rimase fedele agli ideali mazziniani, mantenendo l'adesione all'Associazione mazziniana.
    Ho conosciuto i fratelli Modica durante la battaglia referendaria del 1946 a messina, presso l'istituto "Modica", che era il punto d'incontro dei giovani repubblicani. In quei giorni è nata un'amicizia sincera che dura da oltre mezzo secolo, rafforzata dalla comune fede ideologica. Nunzio, fervente mazziniano, era uomo di forti passioni politiche e di grande impegno sociale. Era stimato e ammirato dai compagni di fede anche per la sua grande cultura e per l'ardore giovanile col quale partecipava alle battaglie. L'ultimo nostro incontro fu a Milazzo, ad un comizio di Enzo Bianco in occasione delle elezioni al Parlamento europeo. Fummo felici di incontrarci. Mi riferì con piacere e commozione che Bianco, in una riunione, aveva detto di essere mazziniano e aveva ricordato di essere stato segretario della Federazione giovanile repubblicana.
    Nunzio Modica appartenne a quella sparuta schiera di giovani che, in una Messina in grande prevalenza monarchica (dimentica che nel 1866 aveva eletto tre volte Mazzini deputato) si battè con entusiasmo per sostenere l'affermazione dell'idea repubblicana, sulla scia dei vecchi mazziniani, fra i quali mi piace qui ricordare, scusandomi per le dimenticanze: Francesco Modica, Silvio Longo, Melchiorre Gugliotta, Giuseppe Vinci, Giovanni Zanghì, Beccaria, Morpurgo.

    Luigi Celebre

    -----------------------------------
    tratto da:
    http://www.domusmazziniana.it/ami/
    il Pensiero Mazziniano

  10. #10
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    http://www.pripalermo.it/finale/graf...to/Image29.jpg


    l'On.le Giorgio La Malfa con i Repubblicani Ragusani in occasione della prima Festa dell'Edera che si e' tenuta a S. Croce di Camerina il 19 maggio 2002

    ------------------------------------------------------------
    tratto dal sito
    http://www.pripalermo.it/finale/gall...ra_ragusa.html

 

 
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