BRASILE Repubblicano

[nuvolarossa]

Circa 113 anni fa il Brasile divenne Repubblica…

…La Rivoluzione Repubblicana fu preceduta da un periodo di assolutismo illuminato che, tra l’altro, condusse al provvedimento formale della abolizione della schiavitu’ per gli indios (1758) ed all’espulsione dei gesuiti (1759) dopodiche’ inizio’ la decadenza del potere portoghese a causa soprattutto della sovrana Maria I (1777-1816) e dei suoi consiglieri e della loro politica che diedero origine, in tutto il Brasile, a sentimenti di forte ostilita’ nei confronti di Lisbona e cominciarono a nascere in tutto il Paese circoli repubblicani, di intellettuali ove le parole liberta’ ed emancipazione infiammavano gli spiriti.

Alla Regina Maria succedette Giovanni VI che poi nomino’ reggente per il Brasile il figlio Pietro che ebbe moltissimi proseliti nel popolo brasiliano perche’ vedevano in lui la possibilita’ di distaccarsi dal potere d’oltreoceano…nel 1822 Pietro fu incoronato Imperatore del Brasile (Pietro I) e dopo due anni diede al Paese la sua prima costituzione (anche se di stampo autoritario)..nel 1831 Pietro I abdico’ in favore del figlio Pietro che divenne Pietro II nel 1840 e che governo’ cercando in ogni modo di portare pace e ordine interno per favorire lo sviluppo ed il progredire del Paese pero’ usando metodi autoritari che ottennero il risultato contrario e ci furono, di conseguenza, le rivolte del Maranhao, di Sao Paulo, di Minas Gerais, del rio Grande do sud e del Pernanbuco…..fu comunque un monarca illuminato perche’ aiuto (1850) i liberali uruguayani contro il dittatore argentino Juan Manuel de Rosas e combatte’ contro il Paraguay del despota Francisco Solano Lopez….ma i fermenti libertari erano superiori agli sforzi in senso liberale dell’apparato al potere che era affiancato in tale politica dai vecchi proprietari di piantagioni di cotone e di zucchero del Nord…..fu cosi’ che, dietro anche ai clamori suscitati in Europa dal Risorgimento, ebbero umus e terreno ottimo per sviluppare circoli politici progressisti, liberali e repubblicani che invocavano nuove riforme e nuove prospettive di sviluppo non solo economico ma anche statuale.

Gli sviluppi politici ebbero una svolta (1871) con la costituzione a Sao Paulo del Partito Repubblicano con alla testa Nabuco de Araujo e Joaquim Nabuco che assieme ad altre forze liberali forzarono la mano all’allora momentanea reggente Isabella che venne “convinta” a firmare una legge con la quale si concesse la liberta’ a tutti i nati da schiavi negri…dopo il 1880 i repubblicani vedevano di giorno in giorno ingrossarsi le loro fila…la reggente Elisabetta (Pietro II era sempre in Europa) firmo’, allo scopo di tacitare le folle, la Legge per l’abolizione totale della schiavitu’…il 15 Novembre 1889 (circa 113 anni fa’) il Maresciallo Manuel Deodoro de Fonseca, capo dell’Esercito, con le folle repubblicane in attesa nelle piazze, presento’ all’imperatore Pietro II un ultimatum per ottenere il suo ritiro dalla scena politica…Pietro II, per il bene del suo Paese, non oppose resistenza e quindi, in modo incruento, il Brasile divenne Repubblica.

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** Repubblicani in EMILIA e nella ROMAGNA (1)
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Repubblicani in TOSCANA
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Una informazione sui Repubblicani alla provincia di Napoli
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Il Partito della Democrazia a Carrara
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[nuvolarossa]

Joaquim Nabuco

(1871) costituzione a Sao Paulo
do Brasil del Partito Repubblicano

[nuvolarossa]

Associazioni Italiane
presenti nella Circoscrizione di Rio de Janeiro
(Stati di Bahia ed Espirito Santo)


Rio de Janeiro:

A.C.I.B.
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 / 3º andar
Cep: 20.020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 220.9405 fax: 2400623
acibrj@domain.com.br

Associação Beneficiente Italia Amica - ABITA
Rua Visconde Itaborai, 274
Niteroi - (RJ) 24030-091
tel: 621.2737 fax: 6212544


Associação Calabresa do Rio de Janeiro
Rua Costa Bastos, 695 / 301
Rio de Janeiro - (RJ) 20240-020
tel: 508.8833 fax: 2424812
bosco@domain.com.br

Associação Italiana Cultura Sport - AICS
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 / 3º andar
Cep: 20.020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 262.3697
alfredoapicella@hotmail.com

Associazione Campania
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 / 3º andar
Cep: 20.020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 262.3697 fax: 2623697
alfredoapicella@hotmail.com

Associazione Emilia Romagna
Av. Nilo Peçanha, 50 / 1401
Cep: 20.020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 220.6620

Associazione Laziale di Rio de Janeiro
Rua Prudente de Morais, 552 / 901
Cep: 22420-040 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 2267.6455 / tel/fax: 2287.8699

Associazione Lucana di Rio de Janeiro
Rua Soldado João Alves, 40 - Jacarepaguá - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 3342.1879 / 2570.9855


Associazione Lucchesi nel Mondo
Av. Princesa Isabel, 60 / 705
Cep: 22011-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 3390.0046 fax: 33505708

Associazione Satrianese e Comunità del Melandro
Gal. Roca, 685 / 501
Cep: 20521-070 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 258.3386

Associazione Vittorio Emanuele II
Rua Prof.a Dona Betina, 645 - A
Cep: 27570-000 - Porto Real - (RJ)
tel: (24) - 3342.1454 / fax: (24) 33421454

Casa d'Italia - Nova Friburgo
Rua Alberto Braune, 153
Cep: 28613-000 - Nova Friburgo (RJ)
tel: (24) - 522.1876 / fax: (24) 523.1866

Casa d'Italia Anita Garibaldi
Rua Teresa, 217 / sl.
Cep: 25625-120 - Petropolis - (RJ)
tel: (24) 243.7149 / fax: (24) 243.7149


Circolo Italiani Uniti
Rua Alberto Braune, 167 / 203
Cep: 28613-001 - Nova Friburgo - (RJ)
tel: (24) 522.2839

Circolo Sociale Sardo Grazia Delledda
Av. Nosaa Sra. De Copacabana, 500 / 501
Cep: 22020-000 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel/fax: 549.9637

Circolo Trentini nel Mondo
Rua Monte Verde, 448
Cep: 22720-170 - Rio de Janeiro - (RJ)


Circolo Umbro
Alvaro Ramos, 235 / 303
Cep: 22280-110Rio de Janeiro - (RJ)
tel: U 221.9449 fax:

Clube Italiano di Niteroi
Rua Roma, 360
CEp: 24350-360 - Niteroi (RJ)
tel: 619.5493

CO.AS.IT.
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 / 2º andar
Cep: 20020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 2220.8367

Comitato Tricolore
Praia do Flamengo, 116 / 502 - Flamengo
Cep: 22210-030 - Rio de Janeiro (RJ)
tel: 558.8718 / fax: 558.8718
prruzzen@iis.com.br

Nucleo de Cultura Italo-Brasileira
Ruas dos Mineiros, 3 / 201
Caixa Postal: 8737727600-000 - Valença - (RJ)
tel/fax: (24) 9258.5701 - fax: (24) 2453.4340
italianos@stargateway.com.br

Sociedade Italiana de Beneficiencia e Mutuo Socorro - SIBMS
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 / 8º andar
Cep: 20020-010 - Rio de Janeiro - (RJ)
tel: 220.7817 / 220.8065

Società Civile Dante Alighieri
Rua Rui Barbosa, 271 / 201
Cep: 28605-050 - Nova Friburgo (RJ)
tel: (24) 522.6246

Trinacria Associazione Siciliani Immigrati in Rio de Janeiro - T.A.S.E.R.
Prof. Alvaro Rodrigues, 337 / 203
Cep: 22280-040 - Rio de Janeiro - (RJ)
frenda@lpc.com.br


Espirito Santo:

Circolo Trentino di Santa Teresa
Rua Darly Nerty Vervloet, s/n - sala 04
29650-000 - Santa Teresa - (ES)


Circolo Trentino di Venda Nova
Rua Domingos Perim, 575
29375-000 - Venda Nova Do Imigrante (ES)
tel: U 027- 546.1531 / fax:

Associaçao Festa da Polenta de Venda Nova
Av. Elizabeth Perim, 123
29375-000 - Venda Nova Do Imigrante (ES)
tel: (27) - 546.1425

Circolo Trevisano di Venda Nova
29375-000 - Venda Nova Do Imigrante (ES)
tel: (27) - 546.1218

Associazione Piemontesi nel Mondo
Estrada Velha Ponta Fruta, lote 90 - Barra do Jacu
29125-070 - Vila Velha (ES)
tel: (27) - 223.8766

Circolo Italiano do Espirito Santo
Rua Laurinda de Jesus, 60 - Mata da Praia
29065-510 - Vitoria - (ES)
tel: (27)-223.1475 / fax: (27) 225.3015

Circolo Triveneto do Espirito Santo - CIVES/UTRIM
Rua Alberto Oliveira Santos, 59 / 1302
29010-250 - Vitoria - (ES)
tel: (27) -222.5628 / fax: (27) 222.5628
brautrim@zaz.com.br

Clube Italo Brasileiro do Espirito Santo
Rua Renato Daher Carneiro, 1036
29052-730 - Ilha Do Boi, Vitoria - (ES)
tel: (27) -345.0022

Sociedade Castelense de Cultura Italo-Brasileira
Società Italiana di Castello - SIC
Av. Getulio Vargas, 244 - Baixa Itália
29360-000 - Castelo (ES)
tel: (27) 542.4286 / fax: (27) 542.1358

Centro de Cultura Italiana de Colatina
Rua Geraldo Pereira, 11 - sala 219
29700-130 - Colatina - (ES)




Bahia:
Società Civile Casa d'Italia
Rua Sete de Setembro, 1.238 - Casa d'Italia
40060-000 - Salvador - (BA)

[nuvolarossa]

Pao de Acucar - Rio de Janeiro

[nuvolarossa]

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La peste, Rio de Janeiro e il patriota sconfitto

G. R. MANZONI, Il morbo, Diabasis, pp. 172, 14 euro

Si intitola "Il morbo" questo romanzo forte, carico di tensione, scritto da Gian Ruggero Manzoni, autore quarantacinquenne, discendente nientemeno che di Alessandro Manzoni. "Il morbo" di cui si parla nel romanzo (fra l'altro è importante sottolineare che il ricavato della vendita verrà devoluto alla ricerca medica contro la malattia di Crohn) è quello della peste che fece scempio a Rio de Janeiro nel 1849.
La peste è vista come degenerazione totale di una società e di una città violenta, nate dallo sfruttamento della schiavitù.
Il patriota Luigi Compagnoni, mazziniano dei moti avvenuti in Romagna nel 1831, colpito dalla peste e prossimo alla morte detta le sue memorie al giovane frate Martin De Campinas, della Sacra Confraternita dei Consolatori.
Apparentemente i due uomini non potrebbero essere più distanti: Compagnoni, detto "Manaccia", è ateo e per sua stessa definizione "un mangiapreti", fra Martin rappresenta la dolcezza e l'accettazione della volontà di Dio. Eccoli di fronte, uno all'altro, nei giorni afosi e tremendi dove il tanfo della morte e delle feci impregna l'aria. Niente è risparmiato sulla brutalità del corpo. Sulle sue sofferenze: la fisicità è greve, opprimente, così come la vita che Luigi Compagnoni ha vissuto. Venduto come schiavo, insieme ad altri liberali, dalla Santa Sede all'imperatore del Brasile, Compagnoni senza mai tradire le sue idee, assume il ruolo del "giustiziere" trovando in Brasile disparità economiche e vessazioni di tutti i tipi. Faccendieri, mercanti di schiavi, sterminatori di indios, ma anche qualche rara persona che non vuole arricchirsi sulla pelle degli altri. Luigi Compagnoni è rozzo (per sua stessa ammissione) e il linguaggio utilizzato da Gian Ruggero Manzoni è quello di un popolano dell'Ottocento che si sforza di parlare in modo solenne, ma che non conosce mezze misure. Fra Martin svolge il suo compito di scrivano con solerzia, ma in un primo momento anche con timore: non teme la morte, ma ha paura degli eccessi dimostrati da Compagnoni; della sua rabbia travolgente.
Lentamente il giovane frate ammira la coerenza di chi ha vissuto una vita allo sbando; tra patimenti indicibili e precarietà onnipresenti. Vengono in mente al lettore le prodezze giovanili di Garibaldi; il suo essere liberatore dapprima in America Latina per poi giungere in Italia. L'Italia, ma soprattutto la Romagna, vengono continuamente ricordate da Compagnoni con estrema nostalgia: l'Italia di quel tempo non conosceva libertà politica e l'Emilia Romagna era parte dello Stato Pontificio: il Papa esercitava il potere temporale con durezza. Fra Martin è lontanissimo dalla chiesa che si impone con la forza e che si mischia con la politica: brillante, acuto, si affeziona sempre di più a Luigi Compagnoni, ai suoi racconti terribili e travolgenti. Anche Compagnoni, a sua volta, prova un affetto straripante per questo giovane frate che conosce la coerenza e la forza della fede. Attorno a loro, la città di Rio impazzisce in mille nefandezze; in orrori che riaffiorano con la forza di mostri mai domati.
I personaggi descritti nel romanzo sono realmente esistiti e Gian Ruggero Manzoni ricorda un altro dei suoi antenati: Giacomo Maria Manzoni che ebbe un incarico nel governo repubblicano di Roma, voluto dal Mazzini e dal Saffi e che per questo motivo, subì la confisca dei beni da parte del papato e l'esilio. Romanzo per stomaci forti, "Il morbo"; Gian Ruggero Manzoni ha nella scrittura quelle tensioni assolute che erano tipiche anche di Giovanni Testori (il Testori scomodo di "Amleto", quando era isolato nella sua rabbia e nella sua rivolta). Manzoni non inventa come Testori una lingua "nuova"; ma in ogni pagina è presente il seme della disperazione e quello della rivolta. Anche ne "Il Francese" (romanzo precedente di Manzoni) si trovavano questi personaggi emarginati e generosi. Idea per nulla casuale che dovrebbe farci riflettere sulla posizione degli intellettuali (di quelli che non si allineano con le correnti politiche) e dell'esilio che scontano per la loro originalità.

Tiziana Fumagalli