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Discussione: L'omaggio dei fedeli

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    Predefinito L'omaggio dei fedeli

    Dopo il rito di traslazione della salma nella Basilica di S. Pietro, continua incessante l'omaggio dei fedeli, sia di giorno che di notte:














  2. #2
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    Predefinito Una biografia aggiornata

    GIOVANNI PAOLO II

    Karol Wojtyla

    Pellegrino nel mondo

    18 maggio 1920 - 2 aprile 2005


    Karol Józef Wojtyla nasce il 18 maggio 1920 a Wadowice, città a 50 km da Cracovia, in Polonia. E' il secondo dei due figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che muore quando lui ha solo nove anni. Anche il fratello maggiore non ebbe miglior sorte, morendo molto giovane nel 1932.

    Finiti brillantemente gli studi liceali, nel 1938 si trasferisce a Cracovia con il padre ed inizia a frequentare la Facoltà di Filosofia della città. Si iscrive anche allo "Studio 38", circolo teatrale che durante la seconda guerra mondiale va avanti clandestinamente. Nel 1940 lavora come operaio nelle cave presso Cracovia e in seguito nella locale fabbrica chimica. Evita così la deportazione ed i lavori forzati nel Terzo Reich tedesco.

    Nel 1941 il padre muore, e il giovane Karol appena ventenne si trova del tutto solo.

    A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequenta i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo è uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch'esso clandestino. Nell'agosto del 1944 l'arcivescovo Sapieha lo trasferisce, insieme ad altri seminaristi clandestini, nel Palazzo dell'arcivescovado. Vi rimarrà fino alla fine della guerra.

    Il giorno 1 novembre 1946 Karol Wojtyla è ordinato sacerdote; dopo pochi giorni parte per proseguire gli studi a Roma, dove alloggia presso i Pallottini, in Via Pettinari. Nel 1948 discute la sua tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. Rientra da Roma in Polonia dove come viceparroco viene destinato alla parrocchia di Niegowiæ presso Gdów.

    Il Senato accademico dell'Università Jagiellonica, dopo avergli riconosciuto i titoli degli studi compiuti nel periodo 1942-1946 a Cracovia e i successivi all'Angelicum di Roma, gli assegna il titolo di dottore con la qualifica di ottimo. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercita il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.

    Nel 1953 presenta all'Università cattolica di Lublino una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Più tardi, diviene professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.

    Nel 1964 Karol Wojtyla è nominato arcivescovo metropolita di Cracovia: si insedia ufficialmente nella Cattedrale del Wawel. Tra il 1962 e il 1964 partecipa alle quattro sessioni del Concilio Vaticano II.

    Il 28 giugno 1967 viene nominato cardinale da Papa Paolo VI. Nel 1972 esce "Alle basi del rinnovamento. Studio sull'attuazione del Concilio Vaticano II".

    Il 6 agosto 1978 muore Paolo VI, Karol Wojtyla partecipa alle esequie ed al conclave che, il 26 agosto 1978, elegge Giovanni Paolo I (Albino Luciani).

    In seguito alla improvvisa morte di quest'ultimo, il 14 ottobre 1978 inizia un nuovo Conclave e il 16 ottobre 1978 il cardinale Karol Wojtyla viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. E' il 263° Successore di Pietro. Il primo Papa non italiano dal sedicesimo secolo: l'ultimo era stato l'olandese Adriano VI, morto nel 1523.

    Il Pontificato di Giovanni Paolo II si caratterizza in particolar modo per i viaggi apostolici. Durante il suo lungo Pontificato Papa Giovanni Paolo II compirà oltre 140 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, si recherà in oltre 300 delle 334 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo - espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese - sono stati quasi un centinaio. Anziano e malato, anche verso gli ultimi anni della sua vita - durante i quali ha convissuto con il morbo di Parkinson - Karol Wojtyla non ha mai rinunciato a compiere viaggi faticosi e impegnativi.

    Di particolare importanza, sono i viaggi nei paesi dell'Est europeo, che sanciscono la fine dei regimi comunisti e quelli in zone di guerra quali Sarajevo (aprile 1997) e Beirut (maggio 1997), che rinnovano l'impegno della Chiesa cattolica per la pace. Storico anche il suo viaggio a Cuba (gennaio 1998) e l'incontro con il "Leader maximo" Fidel Castro.

    La data del 13 maggio 1981 è invece segnata da un episodio gravissimo: Ali Agca, un giovane turco nascosto tra la folla in piazza San Pietro, spara al Papa due colpi di pistola, ferendolo gravemente all'addome. Il Papa viene ricoverato al Policlinico Gemelli, dove rimane in sala operatoria per sei ore. L'attentatore viene arrestato. Gli organi vitali vengono solo sfiorati: una volta ristabilitosi il Papa perdonerà il suo attentatore, andando a trovare Agca in carcere, in una visita rimasta storica. La ferma e convinta fede di Karol Wojtyla gli fa ritenere che sarebbe stata la Madonna a proteggerlo e a salvarlo: per volere dello stesso Papa la pallottola verrà incastonata nella corona di una statua di Maria.

    Nel 1986 le immagini televisive di un altro evento storico fanno il giro del mondo: Wojtyla visita la sinagoga di Roma. E' un gesto che nessun altro Pontefice aveva mai compiuto prima. Nel 1993 stabilisce le prime relazioni diplomatiche ufficiali tra Israele e Santa Sede. Da ricordare anche l'importanza data al dialogo con le nuove generazioni e l'istituzione, nel 1986, della Giornata mondiale della gioventù, che da allora, viene celebrata ogni anno.

    Particolare intensità e commozione ha suscitato in tutto il mondo, e al Papa stesso, il raduno dei giovani a Roma in occasione del Giubileo del 2000.

    Il 16 ottobre 2003 è stato il giorno dei 25 anni di pontificato; l'evento che ha attirato l'attenzione dei media di tutto il mondo ha visto inoltre il Presidente Ciampi esprimere, in un ideale abbraccio nazionale, gli auguri a Giovanni Paolo II con un messaggio televisivo alla nazione, a reti unificate.

    Nel 2005 è uscito il suo ultimo libro "Memoria e identità", nel quale Giovanni Paolo II affronta alcuni grandi temi della storia, in particolare le ideologie totalitarie del Novecento, come comunismo e nazismo, e risponde agli interrogativi più profondi della vita dei fedeli e dei cittadini del mondo.

    Dopo due giorni di agonia in cui le notizie sulla salute del Papa si sono rincorse con continui aggiornamenti in tutto il mondo, Karol Wojtyla è morto il 2 aprile 2005.

    Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato esemplare, condotto con passione, dedizione e fede straordinarie. Wojtyla è stato per tutta la sua vita un costruttore e sostenitore della pace; è stato uno straordinario comunicatore, un uomo dalla volontà di acciaio, un leader e un esempio per tutti, soprattutto per i giovani, ai quali si sentiva particolarmene vicino e dai quali traeva grande energia spirituale. La sua figura è considerata una delle più significative e influenti per il corso della storia contemporanea.

    Fonte: Biografie on line

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    Predefinito Quando l'ipocrisia è d'obbligo ...

    Con lui il padre e Clinton. La Rice col velo nero
    Il presidente Usa incontrerà Ciampi e Berlusconi

    Da Bush un omaggio al Papa
    che era contro la guerra


    Cerimoniale e sicurezza in difficoltà per il suo arrivo

    ROMA - Bush con il padre e con Clinton: tre presidenti degli Stati Uniti in raccoglimento davanti a Giovanni Paolo II, il Papa che disse no alla guerra. E' successo alle dieci di sera. Nella delegazione c'era anche il Segretario di Stato Condoleezza Rice, che indossava un velo nero sul capo, come Laura Bush.

    L'arrivo anticipato di Bush ha sconvolto cerimoniale e sicurezza. Il presidente è voluto andare direttamente a San Pietro dall'aeroporto di Fiumicino. Una permanenza breve davanti alla salma del Papa, poco più di cinque minuti. Ma prima di lasciare la basilica, il presidente statunitense ha voluto salutare i cardinali presenti. E si è poi fermato con l'arcivescovo Stanislao Dziwisz, segretario personale del Papa per tutti i 26 anni del pontificato.

    Dopo la sua uscita, è stato riaperto il corridoio di sinistra per favorire il deflusso dei fedeli, chiuso per motivi di sicurezza.

    Bush padre ha ricordato i contrasti con il Papa sulla Guerra del Golfo (1991) dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq. Bush ha ricordato che Wojtyla gli inviò un cablogramma per evitare il conflitto e ha detto che gli sarebbe piaciuto avere più tempo per discutere col Pontefice il concetto di "guerra giusta".

    George W.Bush è il primo presidente degli Stati Uniti in carica presente ai funerali di un Pontefice. Dopo l'omaggio a Giovanni Paolo II e prima dei funerali, Bush passerà un giovedì fra un incontro diplomatico e l'altro. Alle 12 vedrà Ciampi, alle 17 parteciperà a un ricevimento all'ambasciata, dove è prevista la presenza di alcuni porporati. Poi la cena con Berlusconi. Dopo i funerali, l'Air Force One porterà direttamente in Texas il presidente degli Stati Uniti.

    (6 aprile 2005)

    Fonte: Repubblica

  6. #6
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    UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
    DEL SOMMO PONTEFICE

    BRIEFING DE S.E. MONS. PIERO MARINI, MAESTRO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SANTO PADRE
    SU "RITI E LEGISLAZIONE DELLA SEDE VACANTE"


    Martedì, 5 aprile 2005


    Il volume Sede Apostolica Vacante, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è stato preparato dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice a seguito della pubblicazione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis e dell’Ordo Rituum Conclavis1. La pubblicazione quindi fa riferimento anzitutto ai due Ordo appena menzionati. La materia trattata tuttavia non si limita ad essi ma prende in esame anche tutto ciò che riguarda la Sede Vacante secondo quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica «Universi Dominici Gregis circa la Vacanza della Sede Apostolica e l’Elezione del Romano Pontefice» (22 febbraio 1996).

    Il volume vuole essere non solo una presentazione autorevole dei Riti previsti per le Esequie del Romano Pontefice e per il Conclave, ma anche una introduzione generale e un commento agli altri eventi che caratterizzano il periodo detto Sede Vacante.

    Il periodo della Sede Vacante

    Il titolo Sede Apostolica Vacante indica non solo un periodo di tempo ma anche una serie di avvenimenti, di riti e di atti che hanno luogo in tale periodo. L’affermazione Sede Apostolica inoltre chiarisce che si tratta di tempo e di atti concernenti la Sede Vacante del Vescovo di Roma, cioè del successore dell’apostolo Pietro.

    La Sede Apostolica diventa vacante con la morte del Romano Pontefice e cessa di esserlo con la elezione del nuovo Papa. La morte del Papa è strettamente legata ai riti delle Esequie mentre la elezione del nuovo Papa ai riti del Conclave, tra le Esequie e il Conclave si tengono per tradizione le Congregazioni generali e particolari dei Cardinali"2. Il periodo della Sede Vacante è dunque caratterizzato da alcuni eventi che si susseguono nel tempo: la morte del Romano Pontefice, le Congregazioni dei Cardinali, il Conclave con l’Elezione del Romano Pontefice.

    Nel periodo della Sede Vacante acquistano rilievo, oltre al Collegio dei Cardinali, alcune figure particolari come il Cardinale Camerlengo di Sacra Romana Chiesa, il Cardinale Decano, il Segretario del Collegio di Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. I ruoli di queste persone come anche gli atti da compiere durante tale periodo sono regolati dalla tradizione codificata secondo le disposizioni emanate dal Romano Pontefice.

    I Romani Pontefici hanno spesso prescritto delle norme da osservare durante la Sede Vacante. Tale consuetudine si è ripetuta con frequenza soprattutto nel corso del secolo scorso. Nell’intento di rispondere alle esigenze del particolare momento storico hanno emanato norme sulla Sede Vacante: San Pio X, Pio XI, Pio XII, il Beato Giovanni XXIII.

    Papa Paolo VI, di venerata memoria, con la Costituzione Apostolica Romano Pontifici eligendo aveva fissato le norme seguite nelle ultime due Sedi Vacanti: la prima, a seguito della morte dello stesso Paolo VI, dal 6 al 26 agosto 1978; la seconda, a seguito della morte di Giovanni Paolo I, dal 28 settembre al 16 ottobre dello stesso anno.

    Norme generali sulla Sede Vacante

    La particolare attenzione alla successione nella Sede Apostolica di Roma dipende dalla peculiarità e dalla importanza di tale sede. Il Romano Pontefice infatti, successore dell’Apostolo Pietro, è Vescovo della diocesi di Roma e Pastore dell’intero gregge del Signore.

    Giovanni Paolo II seguendo l’esempio dei suoi predecessori, tenendo conto della mutata situazione della Chiesa e della revisione generale della legge canonica attuata a seguito del Concilio Vaticano II, con la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis del 22 febbraio 1996 ha stabilito nuove norme circa la vacanza della Sede Apostolica e l’elezione del Romano Pontefice.

    Tali norme possono essere brevemente sintetizzate.

    L’organismo cui è demandato di eleggere il Romano Pontefice è il Collegio dei Cardinali di Santa Romana Chiesa. «In loro s’esprimono, quasi in mirabile sintesi, i due aspetti che caratterizzano la figura e l’ufficio del Romano Pontefice: Romano, perché identificato nella persona del Vescovo della Chiesa che è in Roma, e quindi, in rapporto stretto con il Clero di questa Città, rappresentato dai Cardinali dei titoli presbiterali e diaconali di Roma, e con i Cardinali Vescovi delle Sedi suburbicarie; Pontefice della Chiesa universale, perché chiamato a fare visibilmente le veci dell’invisibile Pastore che guida l’intero gregge ai pascoli della vita eterna. L’universalità della Chiesa è, peraltro, ben raffigurata nella composizione stessa del Collegio Cardinalizio, che raccoglie Porporati di ogni continente».3

    Viene mantenuta la norma stabilita da Papa Paolo VI secondo la quale alla elezione del Romano Pontefice non partecipano i Cardinali che hanno già compiuto, il giorno in cui inizia la vacanza della Sede Apostolica, gli ottanta anni di vita.

    Il Conclave si svolge entro la Città del Vaticano in luoghi determinati: nella Domus Sanctæ Marthæ, dove alloggiano tutti i Cardinali elettori; nelle Cappelle destinate alle celebrazioni liturgiche; nella Cappella Sistina, dove si svolge l’elezione. I Cardinali elettori e quanti sono chiamati a collaborare allo svolgimento della elezione, devono abitare, durante il tempo delle elezione, nello Stato della Città del Vaticano. I locali della Domus Sanctæ Marthæ, la Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche devono essere chiusi alle persone non autorizzate. In particolare i Cardinali elettori non devono essere avvicinati da nessuno mentre sono trasportati dalla Domus Sanctæ Marthæ al Palazzo Apostolico Vaticano. (cf. nn. 41, 43).

    L’unica forma in cui gli elettori possono manifestare il loro voto per l’elezione del Romano Pontefice è quello dello scrutinio segreto (cf. n. 62). Viene confermato infine il più rigoroso segreto riguardo a tutto ciò che concerne, direttamente o indirettamente, le operazioni delle elezioni (cf. n. 47).

    A riguardo delle norme generali sulla Sede Vacante stabilite dalla Universi Dominici Gregis non si può non fare una osservazione. La forma tradizionale di Conclave, seguita per tanti secoli fino al Conclave del 1978 in cui venne eletto Papa Giovanni Paolo II, è stata modificata. I Cardinali elettori e coloro che sono chiamati a collaborare con lo svolgimento del Conclave non sono più fisicamente chiusi in un unico luogo (cum-clave), detto appunto Conclave, all’interno del quale hanno l’alloggio, procedono alla elezione e dal quale non possono uscire se non ad elezione avvenuta. Con le nuove norme i Cardinali elettori occupano luoghi diversi a secondo dell’attività che compiono: l’alloggio nella Domus Sanctæ Marthæ, le celebrazioni liturgiche nella Cappella di Santa Marta e in altre Cappelle, la elezione nella Cappella Sistina; inoltre per passare da un luogo all’altro utilizzano uno spazio libero che non è strettamente destinato agli atti del Conclave. Di fatto, l’inviolabilità fisica propria del Conclave tradizionale è stata soppressa.

    Il Rito delle Esequie e i Riti del Conclave

    La Costituzione Universi Dominici Gregis al capitolo V stabilisce che nelle Esequie del Papa e nel Conclave ci si deve attenere fedelmente a due Rituali appositamente redatti: l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis e l’Ordo Rituum Conclavis (cf. n. 27).

    La Costituzione stabilisce inoltre varie norme circa i compiti che il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie deve svolgere durante la Sede Vacante e prevede il servizio dei Cerimonieri nei luoghi destinati agli elettori del Romano Pontefice, nelle celebrazioni liturgiche e nella elezione del nuovo Papa (cf. n. 46).

    A seguito di tali disposizioni, l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, per mandato dello stesso Sommo Pontefice, ha provveduto a rivedere, con la collaborazione dei Consultori, il libro De funere Summi Pontificis usato nel 1978 per le Esequie dei Sommi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo I e ha preparato il nuovo volume Ordo Exsequiarum Romani Pontificis; nello stesso tempo l’Ufficio ha provveduto a rivedere l’Ordo Sacrorum Rituum Conclavis del 1978 e ha preparato il nuovo Ordo Rituum Conclavis. I due volumi, il cui titolo è stabilito dalla Universi Dominici Gregis, sono stati approvati dal Santo Padre Giovanni Paolo II il 5 febbraio 1998 e stampati dalla Tipografia Vaticana nell’anno 2000. In ambedue i volumi i testi ecologici, i testi biblici e le rubriche sono riportati sia in latino che in lingua italiana. Alcuni testi latini sono accompagnati dalle indicazioni musicali per il canto gregoriano.

    Ciascuno dei due volumi è arricchito da alcuni Prænotanda o Premesse generali che illustrano lo svolgimento e il significato dei Riti sia sotto l’aspetto liturgico che pastorale. L’Ufficio ha curato inoltre che le sequenze rituali si svolgano con parole, preghiere e gesti atti a favorire la comprensione della natura e del fine degli stessi riti e la attiva partecipazione.

    Particolare attenzione è stata posta nella redazione del testo delle rubriche in modo che esse esprimano chiaramente le indicazioni della Costituzione Apostolica, contribuiscano ad evitare, per quanto possibile, dubbi e conflitti di competenze e favoriscano un armonico svolgimento rituale.

    Da una normativa macchinosa e complicata e da riti appesantiti da esteriorità e ridondanza che hanno accompagnato in passato il periodo della Sede Vacante, si è passati a riti caratterizzati da nobile semplicità e bellezza, maggiormente rispondenti alla mentalità e alle esigenze del nostro tempo secondo i principi e nello spirito del Concilio Vaticano II.

    Il significato spirituale ed ecclesiale e la finalità pastorale delle celebrazioni liturgiche messi in evidenza dal Concilio Vaticano II sono stati alla base della redazione dei due nuovi Ordo. Particolarmente significativi al riguardo sono i testi all’inizio delle Premesse dei due Riti:

    «Nel rito delle esequie la Chiesa manifesta la sua fede nella vittoria di Cristo risorto sul peccato e sulla morte. Tale fede è espressa in modo particolare nelle esequie del Romano Pontefice, che a motivo del ministero da lui svolto nella Chiesa, ha confermato nella fede tutti i pastori e i fedeli».

    «Mentre si celebra l’elezione del successore di Pietro, la Chiesa è particolarmente unita ai sacri Pastori e soprattutto con i Cardinali elettori, ed implora da Dio il nuovo Sommo Pontefice, come dono della sua bontà e provvidenza».5

    Il volume «Sede Apostolica Vacante»

    Il volume Sede Apostolica Vacante, come già accennato, non tratta solo del Rito delle Esequie del Romano Pontefice e del Conclave sotto l’aspetto rituale-celebrativo, ma allarga il discorso alla Sede Vacante nel suo insieme considerando il tutto sotto l’aspetto storico e alla luce della legislazione vigente.

    Il volume è diviso in tre parti: La morte e le esequie del Romano Pontefice; La Sede Vacante; Il Conclave e l’elezione del Romano Pontefice. Ogni parte considera il tema sotto tre aspetti: l’aspetto storico, la legislazione vigente, l’aspetto rituale. Ogni parte inoltre è conclusa da una esposizione su: «Luoghi, arredi, vesti e suppellettili». Solo la seconda parte, trattando del Collegio dei Cardinali e delle Congregazioni generali, non prevede evidentemente la trattazione sull’aspetto rituale-celebrativo.

    Il volume è arricchito infine da una interessante Appendice nella quale viene riportato il testo in lingua italiana della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Nell’appendice si trovano anche l’Indice analitico e il Lessico terminologico che facilita la comprensione dei testi a coloro che hanno poca esperienza con la terminologia e il pensiero ecclesiastico.

    Il volume, anche se allarga la considerazione degli avvenimenti con l’orizzonte della storia, rimane tuttavia sempre legato alla realtà presente, costituita dalla legislazione vigente stabilita dalla Universi Dominici Gregis e dai Rituali attualmente previsti per le Esequie del Papa e per i Riti del Conclave.

    Pertanto, con la pubblicazione, l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice desidera aiutare fedeli, sacerdoti e Vescovi a comprendere meglio il significato e l’importanza degli eventi e dei riti che si compiono durante il periodo della Sede vacante. Tali riti ed eventi infatti riguardano «il Romano Pontefice, successore di Pietro nella sede della città di Roma, Capo visibile di tutta la Chiesa e Servo dei Servi di Dio e pertanto sono di somma importanza nella vita del popolo di Dio pellegrinante sulla terra».6

    Il volume, infine, può essere di utilità anche ai mezzi della comunicazione sociale per il servizio che essi sono chiamati ad offrire alla Chiesa e al mondo soprattutto in occasione di grandi eventi di fede.

    Un tempo forte per la fede della Chiesa

    I Riti per le Esequie del Romano Pontefice e per il Conclave sono stati aggiornati in modo da favorire soprattutto la santificazione dei fedeli e la edificazione del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Ma, in realtà, tutto il periodo della Sede Vacante è tempo forte per la vita della Chiesa. Essa è chiamata a ravvivare la speranza nella vita eterna, a rafforzare l’unità, a perseverare concordemente nella preghiera e a testimoniare la fede nella presenza continua del Signore.

    In tale periodo emergono tuttavia vari momenti in cui la fede ecclesiale è chiamata a manifestarsi in modo particolare. Il primo è legato alla mancanza del Romano Pontefice. In tale situazione la Chiesa è chiamata ad affidarsi «con fiducioso abbandono a Cristo, Supremo Pastore, che ad essa ha promesso la sua perenne presenza e assistenza».7 La fede della Chiesa è espressa nella preghiera che accompagna la stesura del velo di seta bianca sul volto del Pontefice defunto:

    «Dio onnipotente ed eterno,
    Signore della vita e della morte,
    noi speriamo e crediamo
    che la vita del Santo Padre N.
    è ora nascosta in te.

    Il suo volto,
    a cui è venuta meno la luce di questo mondo,
    sia illuminato per sempre dalla vera luce
    che ha in te la sorgente inesauribile.

    Il suo volto,
    che ha scrutato le tue vie
    per mostrarle alla Chiesa,
    veda ora il tuo volto paterno.

    Il suo volto,
    che viene sottratto alla nostra vista,
    contempli la tua bellezza
    e raccomandi il gregge a te, eterno Pastore,
    che vivi e regni nei secoli dei secoli».8

    Il secondo momento forte di fede è richiesto alla Chiesa durante il tempo della elezione del successore di Pietro. La Chiesa in tale circostanza deve essere particolarmente unita con i sacri Pastori e soprattutto con i Cardinali elettori, ed implorare «da Dio il nuovo Sommo Pontefice, come dono della sua bontà e provvidenza. E’ necessario, infatti, che tutta la Chiesa, come la prima comunità di cristiani, di cui si parla negli Atti degli Apostoli (cf. 1, 4), in unione spirituale con Maria, madre di Gesù, perseveri concordemente nella preghiera per ottenere dal Signore un degno Pastore».9

    Il terzo momento di forte significato ecclesiale ha luogo in occasione del solenne annuncio della elezione del Romano Pontefice e della sua prima benedizione urbi et orbi. L’acclamazione spontanea del popolo in piazza San Pietro all’annuncio della avvenuta elezione habemus Papam10, e l’acclamazione al nuovo Pontefice nel momento del suo arrivo nella loggia centrale della Basilica vaticana, costituiscono, nella tradizione delle elezioni papali, uno dei momenti di fede ecclesiale più forti e significativi. In tal modo i fedeli della diocesi di Roma e quelli provenienti da varie parti del mondo riconoscono e accolgono nel nuovo Pontefice il Successore di Pietro nella sede di Roma, il Capo visibile di tutta la Chiesa e il Servo dei Servi di Dio.

    __________________________________

    1 Tipografia Vaticana, 2000.

    2 Cf. Universi Dominici Gregis, nn.7-13.

    3 Universi Dominici Gregis, p.6.

    4 Ordo Exsequiarum Romani Ponteficis, Premesse, n.1.

    5 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, n.2.

    6 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, n.1.

    7 Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, Premesse, n.3.

    8 Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, n.98.

    9 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, 2. Significative sono anche al riguardo le numerose preghiere di intercessione previste dall’Ordo prima delle votazioni dei Cardinali: 96-102.

    10 "Il primo dei Cardinali Diaconi dalla Loggia esterna dell’Aula della Benedizione della Basilica Vaticana, annuncia ad alta voce al popolo l’elezione del nuovo Pontefice, con queste parole: Vi annuncio una grande gioia: è stato eletto il Papa! E’ il Cardinale di Santa Romana Chiesa N.....che ha scelto il nome N...": Ordo Rituum Conclavis, n. 74.

    FONTE

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    La celebrazione si svolge secondo l'Ordo exsequiarum Romani Pontificis
    Prima la deposizione in una cassa, poi la messa e la tumulazione

    Sul sagrato il "Rito delle esequie"
    Tre ore per il funerale più grande


    TRE ore. Tanto durerà il più grande funerale di tutti i tempi mai celebrato nel mondo, quello di Giovanni Paolo II che si terrà domani, dalle 10, sul sagrato della basilica di San Pietro. Un rito - presieduto dal cardinale Joseph Ratzinger, concelebrato dai cardinali e dai patriarchi delle chiese orientali - che si consuma secondo le leggi regolate dallo Stato Vaticano, e stabilite nella Costituzione Vaticana promulgata proprio da Karol Wojtyla nel 1996, la Universi Dominici Gregis.

    Le celebrazioni sono state organizzate dal ministro per le Cerimonie, monsignor Piero Marini, secondo le direttive conservate nel documento , l'Ordo exsequiarum Romani Pontificis, il "Rito delle esequie del Romano Pontefice". Il documento, preparato dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, presenta in dettaglio lo svolgimento dei riti in occasione della morte del Papa, ed è rimasto segreto fino al giorno del decesso di Giovanni Paolo II.

    La deposizione. Domani, prima dei funerali, il corpo del Papa verrà deposto in una cassa di legno di cipresso e sistemata sul sagrato di San Pietro. Prima della chiusura, sul suo volto sarà posto un velo di seta bianca. Nella bara verranno poste le monete coniate durante il pontificato, la mitra vaticana e il Rogito, ovvero un documento scritto in latino sulla vita del Papa, che sarà letto durante la cerimonia e poi riposto dentro un tubo di piombo, sigillato e inserito nella bara. Prima della chiusura della cassa, il cardinale camerlengo, Edoardo Martinez Somalo, pronuncerà, per la prima volta, una apposita preghiera.

    La messa. La prima lettura della messa è dagli Atti degli Apostoli, la seconda lettura è dalla Lettera di San Paolo ai Filippesi. Seguirà la lettura del Vangelo da Giovanni.

    Il feretro. Terminata la messa esequiale, il feretro del Pontefice viene portato presso il luogo della tumulazione. Lo accompagnano il cardinale camerlengo, i cardinali capi d'Ordine, il cardinale arciprete della basilica vaticana, il cardinale già segretario di Stato, il Vicario di Roma, il sostituto della segreteria di Stato, il Prefetto della Casa pontificia, il vice camerlengo, una rappresentanza dei Canonici vaticani, i familiari del Pontefice defunto, altre persone indicate dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Presiede la celebrazione il camerlengo, che indossa il piviale rosso. Le spoglie del Pontefice vengono portate dalla basilica vaticana nelle grotte vaticane attraverso la porta detta di Santa Marta.

    La tumulazione. Giunti sul luogo della tumulazione, il camerlengo recita alcune preghiere, quindi la cassa contenente le spoglie del Pontefice viene legata con nastri rossi, sui quali vengono impressi i sigilli della Camera Apostolica, della Prefettura della Casa Pontificia, dell'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice e del Capitolo vaticano. La cassa viene collocata nell'altra cassa di legno zincata, e poi nella cassa di legno di noce che immediatamente viene saldata; su di essa, vengono impressi i sigilli degli uffici suddetti. Sul coperchio vi sono la croce e lo stemma del Pontefice. Mentre la bara viene deposta nel sepolcro, si canta l'antifona: Salve Regina.

    I documenti. Il notaio del Capitolo della basilica vaticana redige l'atto autentico della tumulazione e lo legge di fronte ai presenti. Poi un delegato del camerlengo e un delegato del Prefetto della Casa Pontificia firmano i documenti che fanno fede dell'avvenuta tumulazione, il primo alla presenza del camerlengo, il secondo alla presenza del Prefetto. Se la tumulazione avviene nella Basilica Vaticana, il relativo documento autentico è compilato dal notaio del Capitolo della medesima basilica, o dal canonico archivista. Successivamente, un delegato del camerlengo e uno del Prefetto stenderanno i documenti che facciano fede dell'avvenuta tumulazione; il primo alla presenza dei membri della Camera Apostolica, l'altro alla presenza del Prefetto della Casa Pontificia.

    I novendiali. Nel Concilio di Lione del 1274, Gregorio X stabilisce che, dopo la morte del Pontefice, vengano celebrate, dai cardinali presenti nella città dove egli muore, delle cerimonie funebri in suffragio del defunto. Questi nove giorni di celebrazioni vengono chiamati novendiali (da novem dies). Ai novendiali partecipano tutti i cardinali che poi saranno chiamati ad eleggere il nuovo Papa nel Conclave che inizierà il 18 aprile. La prima celebrazione dei novendiali inizia il giorno dopo quello della traslazione della salma in basilica. Ogni giorno, la celebrazione è aperta a tutti. A partire dalla cerimonia solenne dei funerali di domani, i novendiali proseguiranno sabato 9 aprile alle 17, il 10 aprile alle 17, lunedì 11 aprile (17), martedì 12 aprile (17), mercoledì 13 aprile (17), giovedì 14 aprile (17ore), venerdì 15 aprile (17), sabato 16 aprile (17).

    (7 aprile 2005)

    Fonte: Repubblica

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    Da Chirac a Blair a Zapatero, tutte le delegazioni straniere
    prendono posto per i funerali di Giovanni Paolo II

    Arrivano i potenti del mondo
    per l'ultimo saluto al Papa


    CITTA' DEL VATICANO - I potenti del mondo arrivano in Piazza San Pietro. Delegazioni, capi di Stato, primi ministri percorrono l'ultimo tratto di Corso Vittorio Emanuele II, la lunga via che immette all'omonimo Ponte e a via della Conciliazione.

    In una Roma deserta la via, chiusa al traffico privato, è percorsa dalle auto blu e presidiata da centinaia di agenti e militari delle forze dell'ordine allineati lungo i marciapiedi.

    Prendono posto nell'area loro riservata accolti dall'arcivescovo James Michael Harvey, il Prefetto della casa pontificia che sovrintende all'agenda del Papa.

    La prima delegazione arrivata in piazza San Pietro è quella del Venezuela, seguita da quella del Sudan, e successivamente quella polacca. Poi il premier Silvio Berlusconi, il commissario generale dell'Onu Kofi Annan e il presidente dell'Ucraina Viktor Yushenko.

    Quindi il presidente francese Jacques Chirac, il premier spagnolo Zapatero con il re Juan Carlos e la regina Sofia, il presidente siriano Bashar al Assad, accompagnato dalla moglie Assma, e il presidente dell'Afghanistan Hamid Karzai. E poi Tony Blair con la moglie Cherie. Il principe Carlo d'Inghilterra, salutato da monsignor Harvey che lo ha ringraziato per aver deciso, in onore del Papa, di rinviare di un giorno il matrimonio con Camilla. Arrivano anche il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva con a fianco la moglie Marisa Leticia.

    Quasi per ultimi i tre presidenti americani, Bill Clinton, George Bush senior e George W.

    (8 aprile 2005)

    Fonte: Repubblica

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    2005-04-10

    Le cifre dell’“addio” di Roma al suo Papa

    CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 10 aprile 2005 (ZENIT.org).- In più di duemila anni di cristianesimo, Roma non aveva mai accolto tanti pellegrini come in occasione della morte e delle Esequie di Giovanni Paolo II.

    Lo mostrano i dati distribuiti dal Comune di Roma relativi all’affluenza di persone in questi ultimi giorni.

    - Tre milioni i pellegrini giunti per porgere l’estremo saluto al Papa.

    - Circa 250.000 hanno potuto partecipare alle Esequie venerdì in piazza San Pietro in Vaticano e in Via della Conciliazione.

    - Circa 1.400.000 fedeli hanno reso omaggio ai resti mortali di Giovanni Paolo II esposti nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

    - In ognuno di quei giorni hanno viaggiato nella metropolitana di Roma 1.500.000 passeggeri.

    - 10.000 volontari della Protezione Civile, del Comune di Roma, di boy scout e di altre organizzazioni hanno provveduto all’assistenza.

    - L’ordine pubblico è stato garantito da 8.963 membri delle forze di sicurezza.

    Nella congregazione generale di questo sabato, il cardinal Alfonso López Trujillo ha ringraziato a nome del collegio dei Cardinali le autorità italiane per “la perfetta e apprezzata organizzazione intorno all’eccezionale evento di questi giorni”.


    tratto da

    agenzia Zenit

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    Originally posted by uva bianca
    2005-04-10

    Le cifre dell’“addio” di Roma al suo Papa

    CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 10 aprile 2005 (ZENIT.org).- In più di duemila anni di cristianesimo, Roma non aveva mai accolto tanti pellegrini come in occasione della morte e delle Esequie di Giovanni Paolo II.

    Lo mostrano i dati distribuiti dal Comune di Roma relativi all’affluenza di persone in questi ultimi giorni.

    - Tre milioni i pellegrini giunti per porgere l’estremo saluto al Papa.

    - Circa 250.000 hanno potuto partecipare alle Esequie venerdì in piazza San Pietro in Vaticano e in Via della Conciliazione.

    - Circa 1.400.000 fedeli hanno reso omaggio ai resti mortali di Giovanni Paolo II esposti nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

    - In ognuno di quei giorni hanno viaggiato nella metropolitana di Roma 1.500.000 passeggeri.

    - 10.000 volontari della Protezione Civile, del Comune di Roma, di boy scout e di altre organizzazioni hanno provveduto all’assistenza.

    - L’ordine pubblico è stato garantito da 8.963 membri delle forze di sicurezza.

    Nella congregazione generale di questo sabato, il cardinal Alfonso López Trujillo ha ringraziato a nome del collegio dei Cardinali le autorità italiane per “la perfetta e apprezzata organizzazione intorno all’eccezionale evento di questi giorni”.


    tratto da

    agenzia Zenit
    Caro Uva bianca,
    ti ringrazio per la segnalazione. Mi domando se queste "grandi cifre" rispecchino un vero sentimento di amore per il Papa, che non sia stato solo dettato dall'emotività o dalla curiosità del momento. Probabilmente, questo dato dovrebbe essere ridimensionato se si tenesse conto di questo.
    E probabilmente, anzi sicuramente, di ciò dovrà tener conto il Conclave ed il nuovo Papa, per evitare di divenire solo un fenomeno mediatico, privo di una solida base spirituale e di fede nel popolo (v. QUI).
    Cordialmente

    Francesco

 

 
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