Dopo aver assistito nell'ultima settimana alla morte ed ai riti di sepoltura del Papa (v. QUI), sorge spontanea in me qualche riflessione, a mio modo di vedere, dovuta.
I giornali, le televisioni ed in genere i massmedia hanno, in questa settimana, dipinto il Pontefice defunto come "uomo di pace", "di dialogo", ecc. Epiteti certamente ed in parte veri, ma che ignorano quello che è il compito principale di un Pontefice: la potestà di magistero ed il munus sanctificandi dell'intero popolo di Dio.
Ma proprio questi aspetti, fondamentali, sono stati taciuti o passati sotto silenzio.
Chiunque abbia seguito le trasmissioni televisive che si sono succedute in questi giorni avrà avuto quest'impressione. A cominciare da "Porta a porta" di Bruno Vespa che, da venerdì scorso a ieri sera, ogni sera (tranne due: una dedicata alle elezioni ed un'altra alla morte di Ranieri III di Monaco) ha parlato del Papa, ignorando gli aspetti di Magistero e di difesa della fede.
Ma v'è di più. Mi domando se l'immensa folla di turisti (è improprio parlare di "pellegrini") che, in questi giorni, hanno "assediato" la Basilica condivida l'insegnamento di questo Papa. Pochi, in verità, preferendosi - la maggioranza - soffermarsi su aspetti "epidermici", superficiali.
In buona sostanza, a noi è stata consegnata - e se ne ha avuto una conferma ieri con gli striscioni "Santo subito" - un'immagine ridotta, mielosa e zuccherosa o, se si vuole, politically correct.
Ma guai a richiamare alla mente gli insegnamenti ed il magistero di questo Papa. Una prova? L'abbiamo avuta in questi giorni negli stessi fora di POL.
Quegli stessi soggetti che esprimevano rammarico per la morte del Papa (v.
QUI e QUI e QUA), sono i medesimi che, pur dicendosi "cattolici", lo sono solo a metà (il che vuol dire che non lo sono affatto, poichè il cattolicesimo è una persona, Cristo), ed anzi spalleggiano ed articolano un fantomatico "manifesto laico" (v. QUI).
Insomma, il Papa, uomo "grande" (ma senza il suo magistero non si comprende in cosa consista la sua grandezza!), avrebbe fatto meglio a starsi ... zitto. Mi pare, anzi, pienamente condivisibile quanto afferma il vescovo ortodosso Silvano (v. QUA), secondo cui:
Questo ammasso di folla che rappresenta l'esatto contrario della inascoltata predicazione e magistero (specialmente quello morale) di questo papa è la riprova della superficialità e - quindi - della mondanitò del fenomeno Woitila. Probabilmente - e non vedo perchè non si debba concedere il beneficio del dubbio - ha agito in tutta buona fede credendo di realizzare una missione che gli era stata affidata da Dio. Ma credo che spenti i riflettori mediatici profondamente di questo pontificato non resterà nulla. Perchè solo ciò che è profondo resta. Non credo nella profondità della recezione del messaggio lanciato. Riprova ne è che alle esequie saranno presenti capi di stato che non lo hanno ascoltato sui problemi della pace, masse di giovani che credo non lo abbiano ascoltato nella predicazione della rigida morale sessuale, ma "il mondo ama ciò che è suo". E cosa è "suo" di questo pontificato: non certo il richiamo al fatto che il cristianesimo va controcorrente rispetto al mondo che è cosa che noi ortodossi sottoscriviamo volentieri. E' sua l'esteriorità delle scene mediatiche. Per questo chiuse le scene di questo teatro poco o nulla resterà.
Questo è quanto penso degli eventi di questi giorni.
Pertanto, da cattolici, e non già da "conformisti", invito in questo periodo di novendiali a pregare per l'anima del Papa, offrendo suffragi per essa.