Fonti: http://www.giardinare.it/appmain.html, http://www.giardinaggio.it
Probabilmene non esiste una casa che non ospiti o non abbia ospitato una pianta d'appartamento: abbelliscono e arredano l'ambiente con la loro presenza discreta, rendono viva la casa, purificano l'aria (alcune, come i tronchetti della felicità, le sansevierie, gli spathiphyllum e i filodendri sono delle vere e proprie spazzine dell'aria). Ecco alcuni consigli generali per curarle al meglio, tenendo comunque presente che per ogni pianta sarebbe bene informarsi circa le esigenze particolari di cui potrebbe aver bisogno.
Da un punto di vista scientifico non esistono piante da appartamento, la maggior parte delle specie coltivate in casa sono piante tropicali che si sono adattate a un ambiente chiuso: sono piante acclimatate. Naturalmente più l’ambiente in cui vengono fatte vivere è simile al loro habitat naturale, più sarà facile che crescano rigogliose. Gli ibridi, vale a dire gli incroci fra due diverse specie di piante, di solito appartenenti allo stesso genere, si adattano molto facilmente agli ambienti chiusi. Le varietà così ottenute sono più forti e hanno una resistenza maggiore rispetto alle piante d'origine e anche la loro coltivazione risulterà più semplice.
Il periodo migliore per l'acquisto della maggior parte delle piante ornamentali (Azalea, Ciclamino, Begonia, Dieffembachia, Ficus, pothos, Stella di Natale) è generalmente la primavera inoltrata e l'estate, perché allora non è eccessiva la differenza tra le condizioni ideali di coltivazione adottate nelle serre e quelle degli appartamenti. Perciò una pianta acquistata in primavera ed in estate risente meno dell'improvviso cambiamento di ambiente. Iniziare la coltivazione di una pianta in autunno o inverno è più rischioso, perché si disturba il suo ciclo vegetativo, e si corre il pericolo di danneggiarla esponendola durante il trasferimento a correnti d'aria e basse temperature. Ciò vale particolarmente per le specie più delicate.
Durante l'acquisto di una pianta, è sempre bene seguire piccoli accorgimenti in modo da saper riconoscere che tipo di trattamento abbia ricevuto, stabilire il suo stato di salute e, soprattutto, decidere se vale la pena acquistarla:
1. controllate che la pianta scelta abbia le foglie di grandezza, forma e colore corrispondenti alla descrizione riportata nelle schede botaniche;
2. scartate le piante le cui foglie presentano margini brunastri, questo è un segno che la pianta è stata esposta per lungo tempo a temperature elevate oppure che è stata troppo concimata;
3. guardate attentamente le foglie inferiori, se sono gialle o di colore verde pallido vuol dire che la pianta non è stata annaffiata correttamente;
4. preferite piante con fogliame folto, una pianta con foglie rade, infatti, è stata irrigata oppure concimata eccessivamente;
5. leggete attentamente le pagine inerenti ai parassiti e alle malattie delle piante e quindi assicuratevi che la pianta non ne sia affetta. Devono essere controllati i nodi delle foglie (i punti di inserzione delle foglie allo stelo), la loro pagina inferiore e le cime dei rametti;
6. scartate le piante con un vaso troppo stretto, non costituiscono un buon acquisto. Quando un vaso è piccolo, le radici sono visibili sulla superficie della terra oppure possono anche fuoriuscire dal foro di drenaggio. Foglie avvizzite o foglie giovani più piccole delle vecchie sono anch'esse sintomo che la pianta è stata costretta in un vaso troppo esiguo per le sue dimensioni;
7. comprate piante giovani, a condizione che dispongano di un apparato radicale sufficientemente esteso. Le piante giovani infatti superano meglio lo spostamento dalla serra a un altro ambiente.
Una volta a casa; incominciate a fare alla pianta un vero e proprio bagno. Questo accorgimento, oltre ad avere effetti benefici generali, servirà come precauzione supplementare contro eventuali insetti. Riempite il lavandino con acqua tiepida e unite una piccola quantità di detergente neutro. Coprite la superficie del vaso con un foglio di carta di alluminio e, appoggiando sopra la mano, rovesciate il vaso. Immergete le foglie nell’acqua muovendo dolcemente la pianta avanti e indietro, quindi sciacquate il fogliame con acqua pulita.
Una somministrazione eccessiva di fertilizzante può provocare un accumulo di sali nel terriccio e danneggiare le radici della pianta. Dopo aver lavato le foglie sarà bene quindi che vi occupiate del terriccio. Annaffiate abbondantemente la pianta dall’alto e lasciate scolare l’acqua per almeno un'ora, poi annaffiatela di nuovo con una grande quantità d'acqua: servirà a dissolvere completamente le eventuali formazioni saline ancora presenti.
Una pianta che è stata spostata in un ambiente nuovo dovrà passare, per forza di cose, una fase di assestamento più o meno lunga. Non scoraggiatevi dunque se comincerà a perdere un po' di foglie, non strappatele ma lasciate che cadano da sole. Questo processo si deve svolgere naturalmente; quando una foglia si stacca da sola, il punto di inserzione allo stelo è già rimarginato e la pianta non presenta ferite aperte agli attacchi di insetti o di qualsiasi tipo di malattia.