Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    a mia insaputa
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    Cool L'itaglia dei "valori"...

    Ripropongo e commento qui una “marmellata di fuffa” pescata dal principale. Cercate di non annoiarvi troppo…….




    “Trent’anni, e li dimostra. Trent’anni sono passati dalla spiegazione minimalista che dava un buon dizionario nel 1971: “Italianità significa indole, natura, qualità d’italiano”. Seguiva grigio esempio: “Italianità di origini, di sentimenti”. Ma basta scorrere la versione 2001 di un altro e altrettanto buon dizionario, per capire il senso della svolta: “Italianità è la partecipazione al patrimonio di cultura e civiltà attribuito all’Italia”…

    Insomma,si include il nulla nel tutto nel disperato tentativo di spiegarlo…



    “Sissignori, il tabù è finito. Ora si può tentare di scoprire e di scolpire la nostra “nuova frontiera”, quell’orizzonte che apre verso il mondo ma non è indistintamente globalizzante, quel mito antico e solare, ossia profondo e trasparente, quell’aspirazione di gente che ama la sua terra eppure ha saputo andare oltre la sua terra, emigrando nei decenni come nessun altro popolo della Terra è riuscito a fare. Sessanta milioni di italiani all’estero, sessanta dentro la Repubblica.”

    Adesso si tenta di far passare come primato una triste realtà la cui causa principale è stata proprio l’annessione forzata delle realtà locali in un polpettone unificante tricolorato… bravi…



    “L’Italia è un paese senza confini, in fondo, perché i suoi confini passano ovunque: dal Brennero a Buenos Aires, da Palermo a Toronto, da Roma a Tokio, a Città del Capo, a Marcinelle. L’italianità è universale o non è.
    A conti fatti, almeno il due per cento dell’intera popolazione del pianeta può “comunicare” in italiano. Non è poco, se si pensa che nel prossimo ventennio lo spagnolo, straripante, sarà parlato dal sei per cento dell’umanità e perciò potrà competere con l’inglese oggi predominante, domani chissà.”

    E’ no!! L’italianità è universale o non è!! Perché porre limiti alla divina e tricolorata provvidenza? Scommettiamo che su Aldebaran lo troviamo pure là qualche qualche confine triculore? Passano o non passano ovunque?



    ”Ma italianità non è soltanto né soprattutto lingua italiana. E’ sufficiente andare in America, del Nord o del Sud, per trovare cittadini che nella loro lingua sottolineano d’essere fieri (proud oppure orgulloso a seconda della latitudine) d’essere italiani. Anche quanti hanno perduto l’uso della lingua o non l’hanno mai realmente posseduto – o forse non hanno avuto l’occasione di “incontrare” la pur viaggiante lingua del “sì” – condividono gusti, valori, princìpi della civiltà italiana. Che cambiano col trascorrere del tempo, eppure restano eternamente italiani.”

    E vai giù con la fuffa!! Una sbrodolata snervante per arrivare ai gusti,valori,principi della civiltà italiota che eternamente italiani cambiano col trascorrere del tempo.. Sta a vedere che siete tutti camaleonti?



    ”Un grande senso d’umanità, per esempio, che induce tanti italo-americani a reagire alla disumanità dell’11 settembre, simboleggiata dai grattacieli spezzati.”

    Che culo che ci sono gli italos ad insegnare al mondo il senso dell’umanità!! Diversamente,sai le risate a vedere la gente buttarsi giù dalle Twin towers?…………………………………



    “La generosità, l’italianissima generosità, che spinge tanti missionari senza nome a partire verso l’ovunque per confortare malati, assistere affamati, consolare sofferenti.”

    Non essendo i soli,ne consegue che anche questo valore non rientra nella casistica di quelli tipicamente tricolori,o no??



    “Fateci caso: un cuore italiano batte sempre accanto alla disperazione del mondo.”

    Noto un certo doppio senso… e faccio fatica a trattenere le ghignate…..



    “Italianità è apertura di sentimento e di mente. Il paraocchi dev’essere l’unico strumento alla cui invenzione non abbia contribuito un italiano. Ciò che esclude, e non solo lo sguardo, non fa intimamente parte dello stile di vita italiano, che invece include.”

    Ecco,finalmente un valore italione D.O.C.G. La retorica,tronfia e fine a se stessa!! E uno!!!



    “Per la prova del nove basta guardare in famiglia. Se lei è italiana e lui tedesco (oppure inglese, francese, svedese, arabo: fate voi) e vivono all’estero, i figli cresceranno bilingui. Se invece lei è tedesca, o tutto il precedente seguito, e lui italiano, e sempre risiedono fuori d’Italia, più probabilmente i figli saranno assimilati alla sola o prevalente cultura monolingue di mamma, cioè della persona che in genere passa più tempo coi piccoli. Perché la differenza nella “società aperta” del futuro, sarà questa: che la cultura italiana integrerà, cioè saprà e vorrà aggiungere alla propria identità anche l’altra, mentre altre e, va da sé, altrettanto rispettabili culture tenderanno a sottolineare in modo quasi esclusivo la propria centralità familiare, sociale, comunitaria. Pluralità contro aridità, ricchezza interiore anziché povertà esteriore, mano tesa e non mano che si ritrae, ecco come si preannuncia la dolce e fortissima italianità di domani.”

    Evidentemente anche la superiorità di razza è un valore.. E Due!!



    ”Del resto, basta osservare con curiosità per comprendere che già oggi l’approccio è diverso. Il turista tedesco che arriva a Venezia, scriverà “Venedig” sulla cartolina di saluti agli amici. Invece l’italiano che va a Düsseldorf farà di tutto per pronunciare quella “u” tanto ostica eppur affascinante, perché differente dal proprio alfabeto mentale. Ed è proprio la novità che l’attira e l’attrae, non certo l’esterofilia (che pure in alcuni non manca, essendo la malattia infantile del provincialismo, oltre che l’anticamera dell’autodenigrazione nazionale; sport preferito, di solito, da chi non è mai uscito dal perimetro quadrato nel quale è nato. Quando mancano i confronti, ci si inventa lo snobismo anti-italiano. Quando si gira il globo, si scopre l’Italia).”

    Questa la lascio così. Ogni commento rischierebbe di rovinare il divertimento a chi ha un minimo di memoria storica……….



    “Dunque, l’italianità parte in prima fila al campionato del terzo millennio. Essa è l’abito perfetto del poliglotta pieno di radici, che è il contrario dell’internazionalista orfano del mondo. In genere, il poliglotta impara ad amare tante patrie, perché ama nel profondo la propria.”

    Altro valore: La faccia di bronzo di stampo risorgimentale. E tre!! (Cazzo quanti “valori” che stanno saltando fuori)



    “Gli può venire la pelle d’oca non solo per Mameli, ma anche per God save the Queen, Deutschland, Deutschland über Alles, la Marsigliese e, soprattutto di questi tempi, God bless America.”

    Anche a tanti padani viene la pelle d’oca quando sentono il primo.. Abbiamo un “valore in comune”… fuori il mignolino che facciamo Flick e Flock………



    “L’italianità è il vestito della creatività, quel tocco in più che fa nascere da una quattroruote la Ferrari e da quattro maccheroni in padella gli spaghetti; quell’intuizione che da tre cantiche crea la Divina Commedia e da due stoffe il “Rosso” Valentino; quella capacità di volare su tutto, stile Frecce Tricolori, o semplicemente di Volare, motivo che si canta dappertutto, anche perché si associa, simpaticamente, all’essere italiani.”

    Valori come se piovesse in questo paragrafo!! Si sono svenati!! Sono valori italos Quattro lamiere motorizzate,una padella di pasta,tre cantiche tirate fuori da uno che aveva sangue longobardo nelle vene (e sappiamo bene quale “valore” diano sti campioni del bel paese a certi “barbari”),uno stormo di aeroplani che scorreggia fumo colorato e,come il prezzemolo,la solita canzone di Modugno….. Sto cominciando a perdere il conto dei “valori” tricolori…
    A proposito!! Vi siete dimenticati ‘O pallone!!! Stateci attenti che poi vi scippano i “valori”…



    ”Italiani brava gente? Certo che sì, altrimenti non si spiegherebbe perché il Bel Paese, pur essendo così restio all’organizzazione, che è il segreto del turismo di massa, sia uno dei tre paesi più visitati al mondo, e da anni. Cercano l’arte e la cucina, i visitatori dall’estero, desiderano godersi il paesaggio e le storie secolari delle cento città, amano la gaia tranquillità e la seducente compagnia offerte da chi vive nella Penisola.”

    Azzoooooo.. ci manca l’organizzazione nella lista dei valori… fortuna che c’è tutto il resto.. tutti “valori” pre-Unità o fuori del tutto dal contesto ma chi se ne frega… Anche se li scippiamo ai popoli legittimi possessori di certi “valori” alla fine siam tutti italiani….. Saran contenti i Veneti con quanto ha prodotto la Serenissima a vedersi sviliti al rango di “bellezza paesaggistica tipicamente italiana”……… Lo Svilimento!! Ecco un valore da mettere nella lista….



    “Alzi la mano chi ha mai sentito dire a uno straniero “l’Italia è bellissima, peccato che ci vivano gli italiani”, come spesso la stupidità umana ripete per altri popoli e paesi. Questo universale preconcetto da bar-sport non si applica nel caso degli italiani, i quali sono pieni di difetti, come tutti – e come tutti sono implacabilmente in grado di elencare –, ma vengono percepiti come “amici”, e un motivo ci sarà. Per l’italianità esiste una sorta di “pregiudizio favorevole” da parte dei non italiani. Vige un’istintiva e positiva predisposizione da parte degli altri.

    Ad esempio quando vi chiamavano “Dagos”……….



    “Regna un’attenzione che talvolta sfocia nell’aperta ammirazione per l’inguaribile caratteristica d’arrivare magari all’ultimo momento, ma sapendo ripartire, subito dopo, per primi.”

    Ad esempio quelli che saltano la fila facendo finta di nulla… Un Evergreen!!



    “ L’italianità è memoria e modernità, è il paradosso del futuro che non passa, perché sempre per noi diverso e per gli altri inconfondibilmente italiano.”

    TANTA RETORICA PER SOTTERRARE UNA COLOSSALE CARENZA DI ARGOMENTAZIONI QUANTO MENO PASSABILI.
    L’APOLOGIA DEL NULLA.
    IL PUNTO “G” DELLA COMICITA’ NEL FUTILE TENTATIVO DI APPARIRE CREDIBILI.
    COMPLIMENTONI.





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  2. #2
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    E riguardo all’emigrazione,spacciata come “primato di italianità” nei confronti del resto dell’universo,lascio la parola ad un “italiano” che l’ha vissuta sulla sua pelle.
    Carente in alfabetizzazione,dimostra di avere un cervello più fino di tanti scribacchini tricolori che,il paraocchi,non solo l’hanno inventato eccome ma se lo tengono stretto e lo usano come sostituto del cervello,seguiti a ruota da diversi forumisti…



    “Partendo notai una pazza gioia su tutti i volti,mista ad ogni sorta di maledizioni all’indirizzo dell’Italia e dei suoi governanti”


    “Addio… Italglia,infami governanti,spolpatori del sangue dei poveri,che io vado alla ventura per canza dei tuoi malandrini. Ma state atenti che se poso esere a posto io,vollio che sentite dei bei romanzi; men dispiace molto perché non sono troppo franco de la mia scrittura ma ci meterò il tempo che ci vuole,solo per disonorare i musstri dell’Italglia…..”






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  3. #3
    Padania libera dai padioti
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    Invece quelle argomentazioni dipingono perfettamente l'italiano.

    Gli italiani sono proprio quella roba lì.

    Il bello è che sono anche contenti

  4. #4
    Homo faber fortunae suae
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    «Già ch'ant cust mund l'ün l'autr bsogna ch'as rida
    I'eu ün mè dübiet, chi veui ben rümié :
    S'lè mi ch'sun 'd fer, o j'Italian 'd putìja.»

    «Giacché in questo mondo uno deve ridere dell'altro,
    Io ho un piccolo dubbio, e voglio ruminarlo bene:
    Sono io di ferro, o gli Italiani di poltiglia.»

    -Vittorio Alfieri

  5. #5
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    Gatto, se togli i tuoi commenti e mandi la raccolta di perle a ciappy, avrà almeno 5 orgasmi in fila... nonostante l'età

  6. #6
    a mia insaputa
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    Dato lo stile,può anche darsi che l'imbeccata per partire col piede giusto l'abbia rifilata lui,al "giornalista"...
    Da notare che in qualsiasi altra nazione degna di essere tale,una simile sbrodolata di retorica e luoghi comuni verrebbe subito indicata come caso patologico alle autorità sanitarie locali..
    Inoltre avrebbe scarse possibilità di essere pubblicata dall'ultimo dei quotidiani e chiunque,di quella nazione,la leggesse,non potrebbe che additarla come una delle più grandi produzioni di comicità involontaria che l'universo mondo abbia mai conosciuto..
    E si che le maniere di esporre in modo pacato e serio anche le ragioni di una nullità storica come l'italia non sarebbero difficili da trovare.. Ci sarebbe da discutere,da confrontarsi anche da scannarsi,se vogliamo..alla fine ne uscirebbero con le ossa rotte ma almeno ci avrebbero provato con qualcosa di proponibile... Invece ti salta fuori il De Amicis dei poveri a scribacchiare quattro stronzate da rifilare agli italioti mona; perchè non sono certo i padani quelli da prendere per il culo; sono "quelli che non hanno inventato il paraocchi" le vittime di turno..
    E il bello è che danno pure ragione a chi li indottrina usando come oggetto di persuasione delle puttanate colossali..
    come dice Los..contenti loro..


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  7. #7
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