non me ne vogliano Ilaria e le altre gentili forumiste, ma ci terrei ad esporre un piano di riconversione del ruolo femminile dopo una prossima (ipotetica) vittoria etnonazionalista.
Il problema numero uno da affrontare è la bassa natalità, e lo scarso impegno della donna nell'educazione dei figli, assieme alla debole trasmissione a questi del patrimonio culturale tradizionale.
Per porre rimedio a questa situazione proporrei il seguente modello:
a - scuole separate maschi/femmine
b - educazione femminile incentrata su tematiche femminili (preparazione al ruolo di moglie e madre, gestione domestica)
c - obbligo scolastico solo fino a 14 anni
d - 14-18 anni: matrimonio (non obbligatorio ma quasi; a 20 anni diventa obbligatorio per legge)
e - ingente prestito nuziale pubblico alla coppia, rimborsabile al 100% con quattro figli entro 10 anni. Assieme al prestito, ed alle stesse condizioni, un allogio o casa garantiti
f - per le iscritte all'università, obbligo di aver generato almeno un figlio per iscriversi, ed altri due per laurearsi (a 24-25 anni)
g - stipendio alle mamme, che aumenta in proporzione al numero di figli. Con 6 figli una donna guadagnerebbe come un capo ufficio.
h - donne che lavorano fuori casa: carriera condizionata al numero di figli (per passare di categoria, necessità di generare un altro figlio). Asili nido disponibili in OGNI posto di lavoro con più di 10 dipendenti. Un asilo nido minimo ogni 3 isolati in ogni città.
i - garanzie sociali alle spese per i bambini: negozi a prezzi bassissimi per comperare (con tessere) utili puerperali (pannolini, vestitini, omogeneizzati... Asili nido e scuole quasi gratuite.
k - aborto proibito e castigato con 30 anni di carcere. Proibita la vendita, uso e possesso di contraccettivi.
che ne dite?
saluti