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Risultati da 1 a 10 di 26

Discussione: Sbarbati In Tv

  1. #1
    ALTRA FACCIA DELLA MONETA
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    Predefinito Sbarbati In Tv

    Luciana Sbarbati, segretario nazionale dei Repubblicani Europei,
    parteciperà alla trasmissione Confronti diretta da Gigi Moncalvo il prossimo Venerdì 21 ottobre alle ore 23:00 su RAI DUE.

    Ospite della trasmissione, oltre a Luciana Sbarbati, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca .


    Fonte: Comunicato Stampa Ufficio Stampa MRE

  2. #2
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    ERA ORA!!

  3. #3
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    Bene!

  4. #4
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    Predefinito Re: Sbarbati In Tv

    Citazione da Intervento Principale di by LUCIO
    Luciana Sbarbati, segretario nazionale dei Repubblicani Europei,
    parteciperà alla trasmissione Confronti diretta da Gigi Moncalvo il prossimo Venerdì 21 ottobre alle ore 23:00 su RAI DUE.

    Ospite della trasmissione, oltre a Luciana Sbarbati, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca .


    Fonte: Comunicato Stampa Ufficio Stampa MRE
    Mi fa piacere che qualcuno riceva i comunicati dell'ufficio stampa.

    Nonostante ben due solleciti non ho ancora avuto questa fortuna.

  5. #5
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    E' stata grande!!!!!
    Davvero carismatica, ha tenuto testa a Stanca (non ci voleva poi molto, però c'è riuscita) e si è dimostrata determinata,combattiva e in buona fede (ha poi giustamente approtfittato del tempo per le risposte infilando concetti del tipo "i repubblicani esistono,eh?non ci offendiamo se ci votate"")
    ....a tutti gli interessati: ha chiarito una volta per tutte che questa nuova legge E' SBAGLIATA nella forma e nella sostanza...e che l'MRE è pure aperto al dialogo per un eventuale partito democratico!
    Ammazza, si vede che è una prof.!

    Ultima stoccatina : il giornalista chiede "se Prodi vince le elezioni, lei che ministero vuole?"


    ....

    la Sbarbati sorride e sottovoce sussurra che confida nel buon cuore di Prodi....e io mi sento ottimista

  6. #6
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    Predefinito

    A proposito.

    Critica Loberale, sai niente del CICL? Eì vero che qui ad Ascoli c'è un gruppo? Se sì, hai qualche contatto?

  7. #7
    Nuova Frontiera Democratica
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    Predefinito

    Citazione da Intervento Principale di by Jan Hus
    A proposito.

    Critica Liberale, sai niente del CICL? Eì vero che qui ad Ascoli c'è un gruppo? Se sì, hai qualche contatto?
    Allora, io addirittura avevo mandato una mail direttamente a loro (www.cicl.it) per sapere se a Milano erano già attivi , ma da quello che ho potuto vedere mi sembrano poco organizzati...il sito è in costruzione, rispondere non mi hanno risposto...mah, aspettiamo!
    Di sicuro a Roma sono molto presenti, ho un paio di amici che frequentano la Luiss e mi dicono che organizzano sempre cose molto interessanti (come ad esempio le "lezioni" sugli scritti di Bobbio)...ad Ascoli non saprei proprio che dire...manda una mail anche tu, magari sei più fortunato di me!

  8. #8
    Lampo
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    Citazione da Intervento Principale di by CriticaLiberale

    ....a tutti gli interessati: ha chiarito una volta per tutte che questa nuova legge E' SBAGLIATA nella forma e nella sostanza...e che l'MRE è pure aperto al dialogo per un eventuale partito democratico!
    Brava

  9. #9
    Lampo
    Ospite

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    Luciana Sbarbati: “Si sta lavorando alla ricomposizione della diaspora repubblicana"
    18/lug/2005
    Intervista di Italo Arcuri pubblicata il 18 luglio 2005 su www.diario21.net

    --------------------------------------------------------------------------------
    Come per tutti i partiti politici italiani, la fine della prima Repubblica ha contrassegnato anche il cammino del glorioso Partito Repubblicano Italiano (chi non ricorda Ugo La Malfa!). I suoi eredi, se non sono confluiti in altre formazioni politiche, oggigiorno militano nel Pri di Giorgio La Malfa, che fa parte integrante della maggioranza di centro-destra attualmente al governo, e nel Movimento dei Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati. Il motivo della divisione è da ricercare proprio nella collocazione politica del Pri di Giorgio La Malfa, che, cinque anni fa, lo ha trasportato armi e bagagli nella Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi. Scelta non condivisa, appunto, dalla Sbarbati, che, insieme ad altri, decise di dar vita al Movimento Repubblicani Europei, ancorato al centro-sinistra e fedele alleato dell’Unione, tanto che, fino a pochi mesi fa, quando la Fed era ancora viva e vegeta, era un soggetto portante dell’alleanza con Ds, Sdi e Margherita.

    Onorevole Sbarbati, la tradizione repubblicana italiana è oggi divisa. L’area socialista della politica italiana sembra aver imboccato la strada che porta al superamento della diaspora, a quando un superamento della diaspora per l’area repubblicana?

    “La tradizione politica repubblicana e la sua azione civile si colloca nello spazio della sinistra democratica italiana laica, moderna, non marxista. Come per l’area socialista, anche per quella repubblicana, da tempo, senza attenzione ed enfasi giornalistica, si sta lavorando, da parte dei Repubblicani Europei, alla ricomposizione della diaspora ed anche ad un allargamento del consenso verso aree culturali affini al nostro pensiero. Entro l’anno, o all’inizio del prossimo, verrà celebrato un congresso costituente per riportare tutti i repubblicani nella loro “casa”, nel centro sinistra, in autonomia, per una forte ed originale azione propositiva sui temi della laicità, della difesa della Costituzione repubblicana, della giustizia sociale, del merito per lo sviluppo e per una nuova religione civile che sostanzi in comportamenti civici il rispetto per le istituzioni repubblicane, per l’uomo e la sua dignità”.

    La guerra in Iraq e il terrorismo internazionale: rispetto a questi temi non le sembra che sia necessario un cambio di passo, comunque un salto di qualità, per la politica internazionale, europea e italiana?

    “Sicuramente la guerra preventiva di Bush e la posizione unilateralista che l’ha prodotta hanno inferto all’ONU un colpo mortale e stracciato pagine importanti del diritto internazionale, che vanno riscritte. Occorre una nuova alleanza internazionale per un nuovo multilateralismo che possa ricomprendere anche gli USA, per costruire un nuovo equilibrio mondiale con regole altre per la politica di pace e di sicurezza. L’Italia dovrebbe fare la sua parte, ma sul piano internazionale è assente come sul piano europeo perché non ha né idee né autorevolezza nel governo che la rappresenta. La politica internazionale è altra cosa rispetto ai rapporti amicali tra persone, esibiti in maniera pesante a coprire il vuoto di proposta e più o meno interessati. L’Europa stessa è assente, priva di fisionomia politica, oggi più debole dopo il no francese e olandese alla Costituzione. Essa ha bisogno di una cornice giuridica su cui poggiare una fisionomia politica, ha bisogno di una politica estera e di difesa responsabile e unitaria che possa incidere con autorevolezza e che sappia interpretare una linea europea di bilanciamento nei rapporti internazionali e per la costruzione di politiche forti per la pace e per la lotta contro la povertà”.

    Per l’Unione, nonostante i positivi risultati elettorali delle Regionali e delle suppletive, gli ultimi, sono stati mesi movimentati: non si farà la Fed, nella Mergherita si è ai ferri corti e si celebreranno le primarie, che, tutti i partiti del centro-sinistra, fino a poco tempo, non volevano. Quale il suo giudizio sulla situazione politica che attraversa l’alleanza di cui lei fa parte?

    “Non si può negare l’evidenza di una fase di incredulità, rabbia e delusione, che, dopo il grande successo della lista unitaria alle regionali e alle europee, abbiamo provato tutti nello stop che si è determinato nel processo di costruzione capillare della FED, che ha il suo senso solo se incardina la propria azione a sostegno di un progetto politico. Il progetto riformista che Romano Prodi ci aveva indicato, vero punto di incontro tra laici e cattolici di cui c’è sin troppo bisogno in questo momento, che vede posizioni politiche strumentali sia nei confronti della laicità ma anche della religione e delle gerarchie, era e resta l’unica novità nello scenario bloccato della politica italiana che può restituire la speranza a tanti cittadini. La “caritas” è amore e mi pare che questo sia il messaggio evangelico che dovrebbe ispirare i comportamenti di tutti i cattolici. L’Unione non ha cancellato la FED. In questo momento lavoriamo per trovare il massimo di unità e per tornare a vincere e a governare il Paese, con un programma chiaro e condiviso a cui tutti si debbono attenere. Non si può dire da parte di ogni forza politica che Prodi è il leader e poi candidarsi alle primarie contro di lui come gli si facesse un favore. Mi auguro che possa vincere il senso di responsabilità che l’emergenza della situazione democratica ed economica del Paese richiede”.

    La crisi economica dell’Italia è sotto gli occhi di tutti: quale la ricetta per fare uscir fuori dalle secche il nostro Paese?

    “Combinare nuove ricette richiede creatività ed ingredienti. Per la prima si può ancora scommettere sulla nostra inesauribile vitalità italiana, sui secondi bisognerà lavorare duramente. Ritengo che vadano compiute scelte non di comodo o peggio di accomodamento tra gli interessi elettorali dei partiti. Dobbiamo pensare ai giovani che hanno diritto alla speranza e al futuro. Occorre investire sulla scuola, la formazione e la ricerca, perché il nostro paese può tornare a crescere ed essere competitivo e perché lo sviluppo possa ripartire. Si dovrà investire sui giovani e soprattutto sulla loro formazione, perché le loro gambe potranno correre se la loro testa sarà piena di contenuti e di cultura, il vero carburante di cui l’Italia ha bisogno. Da quanto vorremo investire sulla scuola, università, ricerca, si misurerà il peso che diamo al settore che è cardine fondamentale di ogni politica di civiltà e di sviluppo economico e sociale. Occorre rivedere la legge Moratti e riformare la legislazione sul lavoro, ripensando la legge Biagi. Non è possibile passare in modo disinvolto dalla flessibilità alla precarietà a vita, come non sono tollerabili i circa 48 tipi di contratti di lavoro oggi in campo, che non danno speranza alcuna di stabilità e sicurezza. Bisogna definire una prospettiva chiara di evoluzione tecnologica e scientifica per il lavoro a medio e lungo termine per adattare ad essa la formazione culturale e professionale dei giovani, affiancata ad un’azione massiccia e capillare di istruzione ai nuovi linguaggi, supportata da una formazione di qualità più lunga nel tempo. Le politiche scuola-lavoro devono essere profondamente sinergiche. Come possono ripartire le nostre imprese se non ci sono ricercatori, se i giovani non si iscrivono più alle facoltà scientifiche? A Roma quest’anno ci sono 2 iscrizioni a matematica: è devastante. Dovremo forse fare una politica di rientro dei cervelli oppure prenderli in prestito dai paesi dell’Est o cambiare radicalmente e velocemente. Moralizzare la vita pubblica e restituire slancio vitale alla nostra società significherà dare al merito il giusto valore che è previsto anche dalla nostra Carta Costituzionale. Infine si dovrà avere il coraggio di scelte difficili per eliminare sacche di evasione e privilegi per un nuovo welfare e per investire nello sviluppo e sui servizi di qualità”.

    Soprattutto dopo la legge pro gay di Zapatero e a margine del recente referendum sulla procreazione andato deserto in Italia, il tema della laicità è sempre più al centro del dibattito politico. Quale oggigiorno il ruolo laico di uno Stato moderno, al cui sviluppo partecipano comunque anche forze sociali con alti contenuti religiosi?
    “Il ruolo di uno Stato laico è quello di garantire il pluralismo delle idee, il rispetto dei diritti di cittadinanza, la sicurezza, senza ledere le libertà individuali, lo sviluppo della scienza, la molteplicità delle fedi, non assumendo alcuna religione come religione di Stato. La sua essenza e l’autonomia da ogni fede, la tolleranza e la difesa e libertà di culto e di espressione religiosa per tutti e per coloro che non ce l’hanno o dichiarano di non averla. Nella sua “religione civile” incidono profondamente i contenuti religiosi sia individuali che collettivi, ma debbono farlo orientando la formazione dei comportamenti e non imponendo visioni o decisioni, giudizi particolari. La morale sovrasta le religioni”.

  10. #10
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    Predefinito Quasi superiore a Schifani nel tenere

    la parola, la Luciana.
    Per una volta che glielo hanno concesso ha sommerso il conduttore e Stanca.
    Se voleva essere perfida poteva anche dire che i fondi per l'innovazione debbono aspettare la vendita del patrimonio immobiliare, per gli sconti Ici alla Chiesa percorso preferenziale (e il conduttore se la sarebbe fatta sotto curiale com'è......)
    Comunque bene anche nell'affermare che l'Mre entrerà nelle liste uliviste assieme a Ds e Margherita.

    Tex Willer

 

 
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