Imperia, 8 giu. - (Aki) - ''Partecipare ai referendum è un imperativo morale e civile per ogni musulmano che viva in Italia e sia nelle condizioni di poterlo fare'': è questa l'opinione di Hamza Piccardo, segretario dell’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, che in una nota diffusa alla stampa indica quale sarà l'atteggiamento dei musulmani italiani nei confronti dell'appuntamento referendario del 12 e 13 giugno. ''A prescindere dall'argomento che costituisce materia referendaria - spiega il segretario della più importante organizzazione islamica italiana - esprimere il proprio parere quando si è chiamati a farlo è una regola di buona condotta a cui il musulmano non può sottrarsi. L’invito a non votare lanciato da coloro che vogliono surrettiziamente invalidare il parere dei cittadini italiani è grave per il dispregio di uno strumento costituzionale che va invece tutelato e protetto''.
Nonostante questo imperativo morale, il musulmano è chiamato però a votare 'no' al quesito numero quattro relativo alla fecondazione eterologa, mentre per gli altri tre l'indicazione è più incerta. ''Fatta salva la nostra ferma opposizione alla fecondazione eterologa di cui è materia il quarto quesito - spiega Piccardo -, per gli altri tre non è stata delineata una posizione sharaiticamente inoppugnabile e pertanto l'orientamento è quello di votare scheda bianca o altra diversa scelta in coscienza e conoscenza. L'istituto del referendum è strumento di democrazia- conclude - e rispettarne lo spirito recandosi alle urne contribuisce a mantenere aperti spazi di legalità repubblicana, attaccati e indeboliti in questa fase storica''.
(Ham/Aki)