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  1. #1
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    Un Progetto Politico Programmatico per il P.R.I.



    Cominciamo a dire queste cose e poi vediamo cosa succede.
    Il testo che segue è stato redatto in occasione delle elezioni regionali.
    la Componente di Autonomia del PRI dell’E.R. ha esaminato la situazione politica con riferimento alle prossime elezioni regionali. A tal proposito rileva:
    • • Che nessuna delle forze in campo dimostra di comprendere la gravità della crisi che attraversa l’Italia. E’ recente un giudizio della Banca d’Italia - che si aggiunge a quello dei migliori economisti- che il problema dell’Italia è un problema di crescita e di competitività. Problema che, stanti le condizioni economiche internazionali, non può essere affrontato con tradizionali politiche congiunturali.
    • • L’Italia deve puntare ad una crescita del Prodotto interno lordo del 3-3,5% all’anno e per fare ciò deve dotarsi di un progetto complessivo che deve coinvolgere Stato –Regioni- Parti Sociali- Cittadini.
    • • Per raggiungere tale obiettivo di crescita - come indica uno studio della Banca d’Italia - occorre attuare un quadro di compatibilità che realizzi un aumento medio della produttività del 2-3%, dell’occupazione dell’1%, del salario reale dell’1,5-2,5%, dei prezzi dell’1,5-2%, prevedendo un aumento dei consumi privati del 3% a fronte di una riduzione di quelli pubblici del 3% e di un incremento degli investimenti pubblici e privati del 7-8% l’anno.
    • • Condizione primaria per il perseguimento di tali obiettivi è la riduzione dell’incidenza della spesa corrente sul prodotto interno lordo di oltre il 6% in 5 anni, portandola al di sotto del 40% del PIL, senza intervenire sui trasferimenti alle famiglie e senza intaccare la spesa sociale.
    • • In sostanza se si vuole ipotizzare una crescita del prodotto interno lordo del 3% nei prossimi 5 anni, le complessive spese di funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni dovrebbero ridursi in termini nominali di circa l’ 1,5% all’anno.
      Mentre il centrosinistra si attarda a dissertare di abolizione della proprietà privata e di “tirannie” inesistenti, il centrodestra, con l’ultima legge finanziaria ha previsto, non una riduzione, bensì un aumento della spesa del 2%. Le Regioni, i Comuni e le Province hanno naturalmente contestato la riduzione dei trasferimenti e si preparano ad aumentare le imposte locali per compensare le riduzioni previste dal governo nazionale.
      Questo è un gioco allo scarica barile sulla pelle delle imprese, dei giovani e dei cittadini che non può continuare.
      OCCORRE INVERTIRE LA ROTTA

    E necessaria una nuova iniziativa politica che, così come è avvenuto in Gran Bretagna negli anni ‘80 per fronteggiare il proprio declino, incida strutturalmente sulla spesa pubblica. E se non si vuole, come noi non vogliamo, intaccare la spesa sociale, occorre cominciare a tagliare gli Enti inutili, come le Province, ridurre il numero dei Comuni con azioni di accorpamento, ridurre le spese regionali, porre un limite all’imposizione locale sostitutiva di quella nazionale. Così come occorre liberalizzare i servizi pubblici e porre in concorrenza i servizi pubblici gestiti dagli apparati pubblici, con quelli gestiti, in concessione, da privati.

    Nel quadro di tale complessivo progetto:
    PER LA REGIONE EMILIA ROMAGNA PROPONIAMO 10 PUNTI CHE CI PAIONO DECISIVI PER AVVIARE IN CONCRETO, ANCHE A LIVELLO REGIONALE, POLITICHE CHE ATTIVINO UNA NUOVA CRESCITA COMPLESSIVA DELLA NAZIONE:
    • 1. riduzione della spesa corrente della Regione dell’1,5% all’anno per 5 anni,
    • 2. abolizione dell’IRAP sulle imprese,
    • 3. riduzione delle altre imposte regionali e locali a partire da quella sulla benzina,
    • 4. abolizione delle Province e realizzazione, nella Regione, di 3-4 aree metropolitane,di cui una in Romagna
    • 5. aggregazione in Consorzi dei Comuni al disotto dei 20000 abitanti, riduzione del numero delle ASL
    • 6. revisione della proposta di nuovo statuto regionale con l’eliminazione, in primo luogo, della norma che prevede un aumento del numero dei consiglieri regionali,
    • 7. introduzione di norme che agevolino consorzi per servizi alle imprese, una maggiore flessibilità della mano d’opera, una crescita dell’occupazione giovanile, la liberalizzazione e l’utilizzo più marcato della concessione a privati per la gestione di servizi pubblici, la difesa dell’agricoltura tipica regionale
    • 8. nuovi rapporti con le università per agevolare la ricerca applicata e la nascita di nuove imprese di elevato contenuto tecnologico,
    • 9. completamento della rete infrastrutturale regionale a partire dall’E55, dal corridoio Adriatico, alla nuova via Emilia, alla statale 67 e al rilancio delle condizioni di sviluppo del Porto di Ravenna
    • 10. Una nuova politica energetica che, a parità di impatto ambientale, incentivi l’utilizzo di energia a costi più contenuti, quale il nucleare

    Trovi in giro qualcuno che sostenga con coerenza tali tesi che sono quelle di cui l'Italia abbisogna?

  2. #2
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    Predefinito ... in rilievo ....

    ... l'ho messo in rilievo ... poi con calma mi leggo il tutto ....... con la speranza che Brunik non venga a insozzare, con le sue bischerate, anche questo thread .....

  3. #3
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    Predefinito

    Trovi in giro qualcuno che sostenga con coerenza tali tesi che sono quelle di cui l'Italia abbisogna?

    ... questa base programmatica ... piu' la leggo e piu' mi rendo conto che come i Repubblicani, quelli doc, per capirci, quelli che ragionano ancora con la testa e sanno mettere in azione i neuroni, sono il meglio del meglio che c'e in politica in Italia ... ritrovo moltissime cose perorate e scritte anche in vari consigli nazionali o prese di posizione ufficiali del Pri .... ma in modo cosi' riassunto ed ampio ... in modo chiaro pur se conciso .... non mi era stato dato modo di vedere da parecchio tempo ....

    ... passare subito alla "Voce Repubblicana ... per la pubblicazione ... please ....

    Calvin, se ci sei batti un colpo .....

  4. #4
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    Predefinito per pubblicare sulla voce

    occorre almeno che il mandatario invii un testo alla voce, controfirmato ovviamente, con richiesta di pubblicazione.

  5. #5
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    Predefinito per pubblicare sulla voce

    Originally posted by calvin
    occorre almeno che il mandatario invii un testo alla voce, controfirmato ovviamente, con richiesta di pubblicazione
    giora ... vai ... scrivere a ....
    vocerepubblicana@libero.it

  6. #6
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    Predefinito Oh Giora ! Oh Giora !

    Se quel guerrier / Io fossi! se il mio sogno / S'avverasse!... Un esercito di prodi / Da me guidato... e la vittoria... e il plauso.


    Col prodi minuscolo si potrebbe avverare, ma se vincerà il Prodi maiuscolo come potrebbe applicare le proposte di Giora, con le promesse elettorali del cs?


    Ho visto che nell'intervento si è citata l'Inghilterra degli anni '80, ma Giora ha tralasciato di dire che al governo c'era la Thacher.
    Se Giora si ricorda le proteste dei sindacati , ci dovrebbe anche dire come e con che governo italiano, prodista o berlusconista, si potrebbero realizzare le sue proposte.
    Tali proposte sono da me condivisibili al 100% con in più interventi di riorganizzazione scolastica e sanitaria.
    Con la diminuzione delle tasse in Italia abbiamo avuto degli scioperi, cosa succederebbe se si mettesse in campo un tale proposta?
    La proposta di Giorgio la Malfa non è lontana se ci mettiamo tutti insieme, anche minuscoli, potremo giocare un ruolo non indifferente alle prossime elezioni.
    Prevedere un coinvolgimento dei sindacati.

    Auguri.

  7. #7
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    Predefinito

    so bene che la proposta è dirompente,in quanto dirompenti sono le politiche necessarie per risollevare le sorti della nostra Nazione ormai votata , con queste maggioranze di destra o di sinistra ad un irreversibile declino.Il problema allora non è sapere, in questa fase, con chi realizzare tali obiettivi. Il problema è ,intanto di dire la verità agli italiani, promuovere un dibattito vero sul futuro nazionale. Dire agli italiani che le fabbriche prodiane per partorire il topolino delle 35 ore o la patrimoniale per pareggiare un aumento della spesa pubblica incontenibile, con le riforme fatte da sinistra e da destra sul federalismo non ci porteranno fuori dalla crisi di competitività. Dire agli italiani che anche la Fiat è morta con i cinesi che ci portano le macchine con costi inferiori del 50%. Dire agli italiani che è illusorio il programma di Berlusconi che vuole ridurre le imposte aumentando le spese e facendo condoni.Non abbiamo bisogno di cercare oggi una maggioranza che non c'è, anzi abbiamo proprio bisogno di dimostrare che siamo fuori dal coro di questi due poli , appoggiando il governo dall'esterno sulla politica estera. Giorgio La Malfa ha detto ad un consiglio nazionale che la linea dell'autonomia l'avremmo potuta scegliere dopo che ci fossimo resi conto , provato il centrosinistra e il centrodestra, che nè gli uni nè gli altri sono in grado di promuovere le soluzioni che servono all'Italia. A me pare che siamo a questo punto. Il centrodestra è allo sfascio e la vittoria del centrosinistra con Bertinotti sempre più decisivo sarà un suicidio per l'Italia. E noi con che coro dovremmo stare?
    PS. alla Voce seppure in forma più elettoralistica il documento è già stato inviato, ma siccome stava scritto di votare per l'edera nonostante questa non fosse presente nella lista per le regionali e quindi poteva nuocere alla battaglia del PRI per le liste del centrodestra, a fronte dei dubbi del Segretario, non ho insistito per la pubblicazione. Vedrò di ritrasmetterlo in forma rimaneggiata. E comunque il 30 aprile a Cesena la componente di Autonomia organizzerà un convegno, di cui daremo conto prossimamente , nel corso del quale tratteremo di tali argomenti. Ovviamente tutti i repubblicani sono fin da ora invitati a partecipare.

  8. #8
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Un Progetto Politico Programmatico per il P.R.I.

    Originally posted by giora
    [*]• Che nessuna delle forze in campo dimostra di comprendere la gravità della crisi che attraversa l’Italia. E’ recente un giudizio della Banca d’Italia - che si aggiunge a quello dei migliori economisti- che il problema dell’Italia è un problema di crescita e di competitività. Problema che, stanti le condizioni economiche internazionali, non può essere affrontato con tradizionali politiche congiunturali.
    Un'analisi che il bischero Brunik condivide perfettamente.

    Chiedo al moderatore di indicare le decine di threads dove il sottoscritto ha evidenziato il problema.

    Purtroppo, caro/a Giora, su questo forum non ci sono troppe persone sensibili sull'argomento competitività, questi puntano a fare il deficit per "aiutare" l'economia, mi dica Lei se non le sembrano tutti impazziti.

  9. #9
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Un Progetto Politico Programmatico per il P.R.I.

    Originally posted by giora
    [*]• Condizione primaria per il perseguimento di tali obiettivi è la riduzione dell’incidenza della spesa corrente sul prodotto interno lordo di oltre il 6% in 5 anni, portandola al di sotto del 40% del PIL, senza intervenire sui trasferimenti alle famiglie e senza intaccare la spesa sociale. [*]• In sostanza se si vuole ipotizzare una crescita del prodotto interno lordo del 3% nei prossimi 5 anni, le complessive spese di funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni dovrebbero ridursi in termini nominali di circa l’ 1,5% all’anno.
    Mentre il centrosinistra si attarda a dissertare di abolizione della proprietà privata e di “tirannie” inesistenti, il centrodestra, con l’ultima legge finanziaria ha previsto, non una riduzione, bensì un aumento della spesa del 2%. Le Regioni, i Comuni e le Province hanno naturalmente contestato la riduzione dei trasferimenti e si preparano ad aumentare le imposte locali per compensare le riduzioni previste dal governo nazionale.
    Qua sfondiamo una porta aperta, caro/a giora.

    Purtroppo pero' lei non mi sembra molto informato/a sul fatto che il centrosinistra è l'unica forza in grado di raggiungere tali obiettivi, avendo già ridotto in un quinquennio la spesa pubblica dal 53 al 46%, esattamente in linea con l'1,5% annuo che Lei si prefissa. Grazie anche al fattivo apporto del PRI che ha sostenuto l'immane opera di bonifica.

    Purtoppo poi è arrivato il Cavalier Patacca con la sua corte di nani e ballerine fameliche e me l'ha subito riportata al 49% in soli tre anni.

    Quindi le chiediamo solo due cose:

    - controllare che i dati da me evidenziati siano corretti e mondare il documento dalle inesattezze da Lei riportate, certo in buona fede.

    - riconoscere che solo una personalità dall'indiscusso prestigio internazionale ed interno come il prof. Prodi puo' raggiungere gli obiettivi da Lei auspicati e quindi richiedere ufficialmente la fuoriuscita del PRI dalla CDL e l'ingresso nell'Unione, unica forza in grado di garantire la sopravvivenza al Paese.

    Cordiali saluti.

  10. #10
    Christianity Under Fire
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    Predefinito Arciprete Sbagliato

    Tirannie e tirannide poi sono un fatto programmatico.

    Comune, regione e provincia poi sono ottime istituzioni quando un carlomagno vuole centralizzare.

    L'allegerimento si può fare in un clima rasserenato e detirannizzato.

    La proprietà privata legittima non deve mai essere a rischio: soltanto i goldoni prelevati con la vendita delle indulgenze cesariste devono essere restituiti - così aumentiamo pure "la spesa del 2%" e riduciamo la dispersione pubblica.

    L'analisi economica convincente, arciprete sbagliato.

 

 
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