Esiste una pagina di storia dimenticata da oltre duecento anni: è il racconto, minuzioso e incredibile, di un’ondata di miracoli che investì Roma nel 1796. Tra processi ufficiali e deposizioni giurate se ne contano, ripetuti per mesi, oltre 120.
E’ un periodo storico particolare: l’invasione dello Stato Pontificio da parte delle armate francesi di Napoleone è imminente e il cardinale Giulio Della Somaglia esorta i romani a invocare la Vergine Maria, implorandone la protezione. Due giorni dopo le sue preghiere sembrano, incredibilmente, trovare risposta.
Tutto inizia in uno stretto vicolo del centro, fra via di S.Marcello e via dell'Archetto, alle otto di mattina del 9 luglio 1796. Il Maestro di cappella Antonio Ambrosini viene attirato da alcuni passanti che, increduli, indicano una Madonnella (così chiamano i romani le edicole sacre, solitamente di soggetto mariano, che si trovano agli angoli dei vecchi palazzi). Il prete è sopraffatto dall’emozione: Maria muove gli occhi guardando amorevolmente intorno a lei. Lì vicino, in vicolo delle Bollette, stesso fenomeno: qui però Maria apre gli occhi e li rivolge al cielo. Il commerciante Bernardo Larco non ci crede; insieme ad altri scettici si avvicina con una lente e sale ad osservare questo dipinto: gli occhi si muovono davvero. Nelle ore successive, come in una reazione a catena, i prodigi si moltiplicano in tutta la città: vicolo delle Muratte, Palazzo dell'Impresa, via dell'Olmo, via de' Giubbonari (casa Galli), Arco della Ciambella, Piazza S.S. Apostoli, Piazza Venezia (casa Bolognetti), e via dicendo.
Madonnella di Via delle Muratte
A S. Andrea della Valle, una donna indica all’artigiano Paolo Catolli che il quadro dell’Addolorata sopra la sua bottega sembra essere vivo. Catolli ride perché quel quadro è opera sua, e immagina che si tratti solo di polvere mossa dal vento. Quando sale a pulirlo, però, rimane folgorato: non solo gli occhi si muovono, ma sono molto più luminosi di come egli stesso li aveva dipinti.
S. Maria in Vallicella: stesse ore, stesso prodigio. Qui il fenomeno sarà il più intenso e continuo di tutta Roma: la chiesa verrà costretta a rimanere aperta anche la notte, letteralmente occupata dagli increduli romani, per oltre un mese.
E non solo: proprio lì di fronte, a muovere gli occhi è addirittura una statua in legno. Ai suoi piedi si getta un giovane malvivente romano convertito dal miracolo. La stessa scena si ripete in moltissime vie di Roma: refurtive e armi vengono deposte sotto le immagini sacre. E a sera ogni quartiere ha la sua Madonna animata: tutta Roma è in strada. Tutta Roma prega.
Ma come è possibile che tutto ciò avvenga per le vie della città e non nelle grandi basiliche romane? Forse perché sono miracoli per la gente: in strada tutti sono obbligati a vederli. E tutti si possono sentire protetti.
Il fermento a Roma è tale che Pio VI ordina subito un’inchiesta per accertare la verità, mentre i prodigi sono ancora in corso.
L’inchiesta è severa e rigorosa, i risultati indiscutibili. I documenti ufficiali recitano: "Dio sembra essersi compiaciuto nel circondare questa serie di prodigi, forse unica nella Storia della Chiesa, di prove proporzionate all’incredulità del nostro infelice XVII secolo".
Madonnella di Piazza S.S. Apostoli
122 casi tra Roma e provincia, oltre 50 mila testimonianze giurate di persone di ogni ceto e livello culturale: scienziati, medici, notai, militari. Tutti in ginocchio che giurano con la mano sui Vangeli. Tra questi c’è anche uno dei più grandi architetti dell’epoca: Giuseppe Valadier (Rino Cammilleri, autore con Vittorio Messori del libro "Gli occhi di Maria", sottolinea l’importanza della testimonianza di Valadier, un simpatizzante giacobino).
Le prove ufficiali sembrano schiaccianti, eppure duecento anni di storiografia hanno completamente ignorato questo fenomeno. Perché tutta la vicenda è stata liquidata come semplice superstizione settecentesca? Cammilleri descrive la difficoltà degli storici a parlare di questi miracoli.
Nonostante i prodigi si ripetano per oltre sei mesi in oltre cento luoghi diversi, sono molti gli scettici che pensano a un’allucinazione collettiva dovuta alla paura dell’invasione napoleonica. Invasione che comunque avvenne: Roma fu occupata e il Papa deportato in Francia, dove morì di lì a poco.
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