produrre discendenti è un dovere per tutti noi. Sia come individui, per continuare la nostra vita dopo la morte, sia come comunità etnoculturale. In entrambi i livelli, si tratta di trascendenza. Questo dovrebbe essere ovvio per chiunque abbia un minimo di sensibilità o di sale in zucca.
Lo dico perchè ogni tanto salta fuori il nichilista cretino, che ti spara la fesseria che è inutile riprodursi, che è costoso, che ti limita, ecc...
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detto questo passo ad enumerare alcuni punti fermi che devono rappresentare per noi altrettanti imperativi morali della nostra vita. Da realizzare se possibile, o almeno tendere ad essi:
1 - avere come obiettivo il matrimonio e la famiglia
2 - sposarsi giovani (tra i 14 e i 24 anni)
3 - scegliere la coppia con criteri strettamente etnici ed eugeneticii
4 - cominciare ad avere figli subito (non "aspettare")
5 - non utilizzare contraccettivi
6 - prevedere come minimo tre o quattro figli entro i quarant'anni
7 - dare un'educazione tradizionalista e natalista ai propri figli
8 - vigilare sul matrimonio precoce e sulla natalità dei figli
9 - ottenere almeno 10 o 15 nipoti dai propri figli
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i punti 7, 8 e 9 sono importanti, perchè l'impegno demografico non si esaurisce certo con far figli, continua con i nipoti e i pronipoti. La discendenza insomma, che è quella che va assicurata.
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è su questi punti che deve costruirsi una politica demografica esplicita da parte delle istituzioni pubbliche e non.
Non basta dare assegni di 1000 euro per ogni figlio, si tratta di elaborare una strategia anzitutto culturale di amplio respiro, che comporti una rivoluzione psicologica nell'atteggiamento che tutti noi abbiamo verso la discendenza. Discendenza come dovere morale quindi, non come opzione capricciosa individuale.
saluti