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  1. #1
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    Predefinito DIBATTITO - Ma cos'è la destra... cos'è la sinistra...

    Ma cos'è la destra... cos'è la sinistra...




    Dite la verità, ci capite qualcosa? Anche Gaber ha scritto una canzone, qualche anno fa, chiedendosi cosa cavolo volessero dire "destra" e "sinistra".
    Possiamo dire che, in termini politici, la cosa risale alla Convenzione Nazionale, ossia il parlamento rivoluzionario costituito a Parigi nel 1792: l'ala destra era rappresentata adesso da borghesi denominatisi Girondini; al centro sedevano i deputati borghesi della cosiddetta Pianura o Palude; a sinistra, infine, sedevano i rappresentanti giacobini e radicali (la Montagna), borghesi anch'essi.

    E qui cominciano le grane, ma sono grane istruttive, perciò armiamoci di pazienza.

    I Girondini volevano la Rivoluzione, semplicemente la volevano con mezzi legali; durante l'Assemblea Costituente erano stati la sinistra ma ora si erano visti scavalcati ancora più a sinistra, e si erano trovati, così, a destra. Erano perciò repubblicani ed anticlericali, solamente avrebbero voluto che la Rivoluzione si fosse fermata fin dove l'avevano condotta loro. Il loro motto suona, insomma, così: "la Rivoluzione si ferma con noi".

    Quelli della Palude erano della stessa pasta degli odierni centristi, coloro il cui motto è "cedere per non perdere".

    Quelli della Montagna (i giacobini, la sinistra) voleva portare la rivoluzione alle estreme conseguenze, quelle previste dal marchese De Sade nel suo libello "Francesi, ancora uno sforzo, se volete essere rivoluzionari". Ossia volevano portare la Rivoluzione non solo in campo politico, ma economico ed infine morale.

    Riprenderemo questo discorso, ma ora continuiamo.

    Abbiamo studiato a scuola che anche nel parlamento dello stato unitario c'erano la destra e la sinistra. Ma erano la destra e la sinistra liberali, ossia (secondo uno schema che abbiamo visto qua sopra) una divisione all'interno di quello schieramento borghese e massone che aveva voluto l'invasione piemontese della penisola. Insomma, si trattava di una parte della sinistra (la destra) che diceva "Ok, ci basta questo" e un'altra parte (la sinistra) che voleva spingere fino in fondo la rivoluzione italiana.

    Arriviamo così alla guerra e, nel dopoguerra, ecco che destra e sinistra sono rappresentate rispettivamente da ex fascisti e liberali e da socialisti e comunisti. In mezzo la DC, erede della Palude e della sua politica (ricordate? "Cedere per non perdere").

    Ma, come abbiamo visto, i liberali erano tutti rivoluzionari, alcuni dei quali - diciamo - moderati mentre altri erano radicali. E i fascisti? Vale la pena ricordare che Mussolini era socialista, che era stato direttore dell'Avanti, che il fascismo fu l'inveramento di uno stato autoritario socialista, alleato con il nazionalsocialismo (ebbene sì: fu anche quello un socialismo rivoluzionario neopagano, anche se si abbrevia sempre in "nazismo" per nascondere questa verità). Insomma, ancora una volta: una sinistra che si era trovata scavalcata a sinistra.

    Anche adesso più o meno la situazione è quella: un blocco rivoluzionario e un blocco liberale (cioè quelli che perseguono una politica che era rivoluzionaria fino a qualche anno fa).

    Insomma, chi sta a sinistra finisce per diventare destra, e si trova a fianco qualcuno ancora più radicale di lui. Ma la destra? La vera destra, insomma, cos'è? E perchè adesso (lo si è visto in occasione dell'ultimo referendum) una parte di quelli che stanno a destra hanno posizioni più rivoluzionarie di quelli che stanno a sinistra e viceversa? Le parole destra e sinistra, riferite alla politica, hanno ancora senso, oppure si tratta semplicemente di antiberlusconiani contro berlusconiani?

    Ci ragioneremo con calma.

    http://ilvanzaghese.splinder.com/archive/2006-10

  2. #2
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    Io ho ancora il gusto di definirmi di DESTRA in quanto il termine in questione nella società occidentale - ed italiana, in particolare - suona ancora politicamente scorretto. Ma il giorno che smetterà di esserlo, quando destra e sinistra significheranno entrambe le due facce della Rivoluzione, allora smetterò di farlo dicendomi semplicemente controrivoluzionario.

    Intanto, per i masochisti del forum, segnalo che Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi stanno mettendo a punto una proposta di legge sulle unioni civili. E poi dovremmo votare questi qui?



    Per chi volesse saperne di più su quanto bolle in pentola:
    http://www.fattisentire.net/

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Ma cos'è la destra... cos'è la sinistra...




    Dite la verità, ci capite qualcosa? Anche Gaber ha scritto una canzone, qualche anno fa, chiedendosi cosa cavolo volessero dire "destra" e "sinistra".
    Possiamo dire che, in termini politici, la cosa risale alla Convenzione Nazionale, ossia il parlamento rivoluzionario costituito a Parigi nel 1792: l'ala destra era rappresentata adesso da borghesi denominatisi Girondini; al centro sedevano i deputati borghesi della cosiddetta Pianura o Palude; a sinistra, infine, sedevano i rappresentanti giacobini e radicali (la Montagna), borghesi anch'essi.

    E qui cominciano le grane, ma sono grane istruttive, perciò armiamoci di pazienza.

    I Girondini volevano la Rivoluzione, semplicemente la volevano con mezzi legali; durante l'Assemblea Costituente erano stati la sinistra ma ora si erano visti scavalcati ancora più a sinistra, e si erano trovati, così, a destra. Erano perciò repubblicani ed anticlericali, solamente avrebbero voluto che la Rivoluzione si fosse fermata fin dove l'avevano condotta loro. Il loro motto suona, insomma, così: "la Rivoluzione si ferma con noi".

    Quelli della Palude erano della stessa pasta degli odierni centristi, coloro il cui motto è "cedere per non perdere".

    Quelli della Montagna (i giacobini, la sinistra) voleva portare la rivoluzione alle estreme conseguenze, quelle previste dal marchese De Sade nel suo libello "Francesi, ancora uno sforzo, se volete essere rivoluzionari". Ossia volevano portare la Rivoluzione non solo in campo politico, ma economico ed infine morale.

    Riprenderemo questo discorso, ma ora continuiamo.

    Abbiamo studiato a scuola che anche nel parlamento dello stato unitario c'erano la destra e la sinistra. Ma erano la destra e la sinistra liberali, ossia (secondo uno schema che abbiamo visto qua sopra) una divisione all'interno di quello schieramento borghese e massone che aveva voluto l'invasione piemontese della penisola. Insomma, si trattava di una parte della sinistra (la destra) che diceva "Ok, ci basta questo" e un'altra parte (la sinistra) che voleva spingere fino in fondo la rivoluzione italiana.

    Arriviamo così alla guerra e, nel dopoguerra, ecco che destra e sinistra sono rappresentate rispettivamente da ex fascisti e liberali e da socialisti e comunisti. In mezzo la DC, erede della Palude e della sua politica (ricordate? "Cedere per non perdere").

    Ma, come abbiamo visto, i liberali erano tutti rivoluzionari, alcuni dei quali - diciamo - moderati mentre altri erano radicali. E i fascisti? Vale la pena ricordare che Mussolini era socialista, che era stato direttore dell'Avanti, che il fascismo fu l'inveramento di uno stato autoritario socialista, alleato con il nazionalsocialismo (ebbene sì: fu anche quello un socialismo rivoluzionario neopagano, anche se si abbrevia sempre in "nazismo" per nascondere questa verità). Insomma, ancora una volta: una sinistra che si era trovata scavalcata a sinistra.

    Anche adesso più o meno la situazione è quella: un blocco rivoluzionario e un blocco liberale (cioè quelli che perseguono una politica che era rivoluzionaria fino a qualche anno fa).

    Insomma, chi sta a sinistra finisce per diventare destra, e si trova a fianco qualcuno ancora più radicale di lui. Ma la destra? La vera destra, insomma, cos'è? E perchè adesso (lo si è visto in occasione dell'ultimo referendum) una parte di quelli che stanno a destra hanno posizioni più rivoluzionarie di quelli che stanno a sinistra e viceversa? Le parole destra e sinistra, riferite alla politica, hanno ancora senso, oppure si tratta semplicemente di antiberlusconiani contro berlusconiani?

    Ci ragioneremo con calma.

    http://ilvanzaghese.splinder.com/archive/2006-10
    E' vera questa analisi storica sul termine destra,però andrebbero fatte ricerche con qualche criterio per scoprire questa destra nella storia dell'umanità .
    Penso che nel medio evo, la butto lì , la destra era l''apparato ecclesiastico che sostituiva spesso lo stato anche in campo giuridico e legislativo quando amministrava la giustizia con i Tribunali dell' Inquisizione .
    Ma andrei ancora piu indietro e si troverebbe sempre la destra come forza che colpisce l'ingiustizia , ristabilisce la tradizione e ristabilisce la legge .
    Poi la ritroviamo nella stessa Sacra Scrittura quando Dio dstrugge l'umanità peccatrice , poi a Sodoma e a Gomorra ,come casi più eclattanti .
    Ma a ben vedere , nei salmi e in molte preghiere si parla di una vera e propria destra, identificando il braccio destro del Padre che , finalmente , interviene , appunto con la destra, per salvare il suo popolo.
    Non la dobbiamo dare a vincere ai pagani che non trovano differenza tra destra e sinistra , la destra rimane destra ! Dobbiamo purificarla dalle connotazioni capitaliste , fasciste ,comuniste , socialiste e di un tradizionalismo ammufito basato sulla casta . La destra parte da una nobiltà etica ! I giusti sono di destra .

    Questa tua analisi storica e questa discussione la riporto in una mia mailing list , cosi può servire a qualcuno .

  4. #4
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    ecco, penso che la destra nella storia dell'umanità è sempre esistita ma ha avuto facce e nomi diversi secondo le condizioni storiche e politiche del momento quando ha dovuto incarnarsi in qualcosa -.
    certe volte si è chiamata monarchia , certe altre tradizione ,certe volte democrazia cristiana quando era impellente combattere il comunismo. Si è chiamata anche franchismo o salazarisimo ......
    Però , come spesso succede , non appena ha sentito odore di potere , è subito venuta a patti rovinandosi e svendendo il suo segreto .

  5. #5
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    Giusta l'analisi storica sui vari significati (in evoluzione) di "destra" e "sinistra", con la conclusione un pò inquietante che la sinistra tende sempre ad avanzare, a pervenire agli estremi, mentre la destra di volta in volta è solo un'ala di quella sinistra ormai lasciata alle spalle dal progresso delle spinte più "evolute".
    Alla fine la destra è solo una sinistra più antica?
    Non vorrei accogliere in toto una conclusione così disarmante per chi ama definirsi di "destra"; certamente ormai l'epoca della cavalleria, della Cristianità, è finita, e non tornerà più. La Destra più profonda, la vera destra è forse scomparsa, ma apoliticos ci offre un'altra soluzione, ovvero un'altra opportunità da considerare.
    E lo stesso Florian ci offre la Controrivoluzione come antidoto per un male pervasivo ed avanzante. Insomma, non tutto è perduto, anche se c'è molto da fare, molto da restaurare...

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da zaffo Visualizza Messaggio
    Giusta l'analisi storica sui vari significati (in evoluzione) di "destra" e "sinistra", con la conclusione un pò inquietante che la sinistra tende sempre ad avanzare, a pervenire agli estremi, mentre la destra di volta in volta è solo un'ala di quella sinistra ormai lasciata alle spalle dal progresso delle spinte più "evolute".
    Alla fine la destra è solo una sinistra più antica?
    Non vorrei accogliere in toto una conclusione così disarmante per chi ama definirsi di "destra"; certamente ormai l'epoca della cavalleria, della Cristianità, è finita, e non tornerà più. La Destra più profonda, la vera destra è forse scomparsa, ma apoliticos ci offre un'altra soluzione, ovvero un'altra opportunità da considerare.
    E lo stesso Florian ci offre la Controrivoluzione come antidoto per un male pervasivo ed avanzante. Insomma, non tutto è perduto, anche se c'è molto da fare, molto da restaurare...
    Nulla è perduto... a condizione che si facciano proprie le ragioni della Vera Destra (controrivoluzionaria) distinte e distanti dalle successive destre storiche, di impianto liberale, nazionalista e persino socialista, che non sono altro che tappe - superate - della Rivoluzione nel suo processo di corruzione e dissoluzione.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Hai presente cosa diceva Hegel circa la positività? la positività è la sfasatura che si presente quando lo Spirito del tempo cambia ma i costumi, gli usi, le tradizioni, vivono di inerzia ancora per un pò, prima di essere sostituiti.
    E così in un impero, come quello di Roma, che non recava più felicità ai propri cittadini, il Paganesimo vive ancora di rendita ma il Cristianesimo anima ormai le vite degli uomini, che ricercano speranza, libertà e felicità oltre questa vita.
    I concetti di destra e sinistra muoiono concretamente nel novecento, anche se formalmente contninuano a dividere l'agone politico: aveva ancora senso parlarne quando erano le ideologie che intendevan servirsi della tecnica per organizzare il mondo secondo i propri significati, ora il rapporto si è invertito..

  8. #8
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    Posto che il PDL non è nè intende essere un partito di destra,

    che ignora la Vera Destra e quando non la ignora la denigra,
    che ripudia De Maistre a vantaggio di Locke,
    che alla Tradizione cattolica antepone la modernizzazione,
    che non intende rischiare di perdere voti in scomode battaglie culturali,
    che alla cultura preferisce il Grande Fratello,

    posto tutto questo e sottaciuto molto altro,

    perchè tanta gente che si considera di destra ritiene naturale non dico votare suddetto partito, ma addirittura militarvi?

  9. #9
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    per semplice mancanza di un'alternativa credibile,Florian: conosci l'adagio che dice "le guerre si combattono con i soldati che si hanno e non con quelli che si vorrebbero"?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da perplesso666 Visualizza Messaggio
    per semplice mancanza di un'alternativa credibile,Florian: conosci l'adagio che dice "le guerre si combattono con i soldati che si hanno e non con quelli che si vorrebbero"?
    Caro perplesso, ma lo vogliamo accettare una volta e per tutte che la guerra che vuole combattere Berlusconi non è la nostra?
    A Berlusconi i cattolici interessano fino a quando gli portano i voti. Ma se le loro sacrosante battaglie (aborto, pacs, etc.) li vedono in minoranza non si fa allora scrupolo di ignorarle. Altrimenti perchè, secondo il tuo giudizio, prima Ferrara e ora Allam avrebbero fondato un partito ex novo?

    E poi, il Presidente operaio come nemici intende solo quelli che intendono mettersi di traverso a lui e ai suoi interessi, da Di Pietro a Murdoch. Non è in alcun modo ostile alla sinistra politica e culturale, da lui ampiamente foraggiata attraverso i suoi mass media. La sua formazione, come quella di molti dei suoi collaboratori, è quella di un liberalsocialista, un craxiano mai pentito che ha pragmaticamente raccolto pezzi sparsi della Prima Repubblica per poter giungere al potere.

    Sottolineo: il PDL si può anche votare, tatticamente con tutti i rischi del caso, ma come si può militarvi o far anche campagna per esso?

 

 
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