Il caso Calendario assurdo: anticipi e posticipi al Nord e il 28 campionato alle 20.30
http://www.corriere.it/sport/09_genn...4f02aabc.shtml
Il problema non è nuovo, ma questa, semmai, è un’aggravante. Anche stavolta, ma con più impegno rispetto al passato, i quadri operativi della Lega hanno realizzato un lucido programma di notturne scelte con scrupolo tra le città a maggiore rischio meteo: nebbia, neve e/o gelo, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Il tutto nel pieno disprezzo degli spettatori e degli addetti ai lavori, calciatori per primi.
Si parte subito con il piede giusto: venerdì sera, la serie B riapre con Sassuolo-Brescia. Si gioca alle 20.45, a Modena, nota località climatica del Nord Italia. Per par condicio, la serie A propone per sabato l’anticipo delle 20.30 a San Siro, con Inter- Cagliari.
A seguire, le notti di gennaio contemplano anche la Coppa Italia: Inter-Genoa (il 13) comincia alle 21 (bisogna aspettare che si chiuda il Tg2); Juve-Catania (il 14) inizierà alle 20.45 (per le esigenze di Raiuno). D’altronde, in questi giorni, Milano e Torino sono risultate fra le città più calde d’Italia, in linea con quanto avviene di solito a gennaio, e dunque la scelta appare oculata, al punto che sembra logico riproporla sabato 17 gennaio, con Milan-Fiorentina alle 20.30.
Ma siccome nella vita bisogna sempre cercare di migliorare, dopo la Coppa Italia a metà settimana, ecco il poker 23-24-25-26 gennaio, serie B o serie A non fa differenza: Brescia di venerdì (contro l’Empoli e alle 20.45); Torino al sabato (Juve-Fiorentina); Milano alla domenica (Inter-Sampdoria); Trieste al lunedì, magari con la bora (Triestina-Bari alle 20.45, meglio ritardare che anticipare). Il piatto forte coinciderà però con la notte di mercoledì 28 gennaio, quando si giocheranno dalle 20.30 le dieci partite della seconda giornata del girone di ritorno.
Si andrà in campo, in cinque città del Nord: Bergamo, Verona, Milano, Torino e Udine.
Il problema è che le società hanno venduto anche l’anima alle tv (soprattutto a Sky, senza dimenticare digitale terrestre e Rai per la Coppa Italia) e siccome le medesime non sono enti preposti alla beneficenza, pretendono di avere nelle notturne di serie A partite di qualità, con la presenza di due squadre fra Juve. Milan, Inter e Roma.
A sua volta, il sindacato calciatori, che in passato, dopo aspre battaglie, aveva ottenuto la cancellazione delle giornate in notturna a metà settimana da novembre a gennaio, quest’anno ha dovuto accettare che si giochi di notte a fine gennaio, in cambio della sosta di fine anno allungata. Il mese di giugno dedicato alle nazionali (qualificazioni mondiali, Confederations Cup e Europeo Under 21) obbliga la A a chiudere il campionato domenica 31 maggio.
Si potrebbero avanzare alcune osservazioni, peraltro inutili, perché in Italia non cambia niente. Ancora una volta emergono gli svantaggi di una serie A a venti squadre, della quale tutti si lamentano in privato, ma che nessuno osa toccare.
Con due squadre in meno e quattro date libere, si eviterebbero i turni infrasettimanali.
Ancora: con le tv si potrebbe trattare una diversa politica di anticipi e posticipi a gennaio; ma Lega e società sono preoccupate solo di avere dalle tv i soldi, da sprecare, come dimostra la storia degli ultimi dieci anni: i miliardi incassati dal ’99 (vendita dei diritti criptati in forma soggettiva) a oggi sono stati tutti spesi in acquisti e ingaggi.
In questa situazione, è inutile lamentarsi se gli stadi, peraltro scomodi se non fatiscenti, resteranno mezzi vuoti. Pagare il biglietto per restare più di due ore al gelo, avendo la tv che trasmette tutto a prezzi di svendita (vedi digitale terrestre) è troppo.
E a proposito delle partite in notturna del 28 gennaio, si potrebbe avviare una trattativa per anticiparne otto alle 18, lasciandone due alle 20 (o alle 20.30). Tanto non succederà.
Fabio Monti
05 gennaio 2009