Benedetto XVI sulla Giornata Mondiale della Gioventù: "Non è un concerto"
E sulle tendenze "gender": "L'uomo può essere solo maschio o femmina"
Il Papa: "Non sono una rockstar"
E attacca i cambiamenti di sesso
"La Chiesa deve difendere l'ambiente, ma occorre anche un'ecologia dell'uomo"
ROMA - Basta con gli "eventi cattolici come concerti", in cui il Papa è "come una rockstar". Attenzione al pensiero "gender", pericoloso e autodistruttivo. Benedetto XVI parla davanti alla Curia nel tradizionale incontro per gli auguri di Natale. E ne ha per tutti: Dal pensiero "gender" a chi spettacolarizza le cerimo nie religiose.
Il Papa non è una rockstar. Le Giornate Mondiali della Gioventù, ideate e fortemente incoraggiate da Giovanni Paolo II, rischiano per Ratzinger di essere eventi troppo poco spirituali. "Analisi in voga tendono a considerare queste giornate - ha spiegato il Pontefice - come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star". "Con o senza la fede - ha aggiunto - questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio". Sbagliate anche le posizioni di molte "voci cattoliche" che valutano tutto ciò "come un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede".
Le tendenze 'gender'? Autodistruttive. Il pontefice non ha risparmiato critiche neanche sui cambiamenti di sesso. "Non è l'uomo che decide, è Dio che decide chi è uomo e chi è donna". "Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine 'gender' - dice Benedetto XVI - si risolve in definitiva nell'autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal creatore. L'uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in questo modo - sottolinea il Papa - vive contro la verità, vive contro lo spirito creatore".
L'ecologia della terra e dell'uomo. ''Le foreste tropicali meritano sì la nostra protezione, ma non la merita meno l'uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione della nostra libertà, ma la sua condizione'', ha detto il Papa ai cardinali e ai vescovi della Curia. In questo ambito, particolarmente importante è la responsabilità della Chiesa che ''deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti'' ma deve anche ''proteggere l'uomo contro la distruzione di se stesso. E' necessario che ci sia qualcosa come un'ecologia dell'uomo, intesa nel senso giusto''.
Matematica avvicina a Dio, ma fede è il fondamento. Benedetto XVI, che già ieri aveva sottolineato l'importanza della scienza e del pensiero di Galileo, è tornato oggi sulla questione del rapporto del pensiero scientifico con la fede. "Il dato che la materia porta in sè una struttura matematica è piena di spirito, è il fondamento sul quale poggiano le moderne scienze della natura". Il nostro spirito è in grado di interpretarla e di rimodellarla e ciò comporta per noi insieme un compito e una responsabilità, ha spiegato, per questo "nella fede circa la creazione sta il fondamento ultimo della nostra responsabilità verso la terra".
(22 dicembre 2008)