"Bisogna sottolineare che in tutto questo i Musulmani sono uno strumento cinico della politica aggressiva e ostile sia verso il mondo islamico sia verso il mondo degli Europei, cristiano ed ortodossi" (pag.51)
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"D.:In una strategia unitaria, che vede come assi portanti della politica continentale Roma, Berlino e Mosca, non crede che debba essere dato uno spazio concreto ad alleati oggettivi quali l'Iran, l'Iraq e la Libia? E in qual maniera?
Questo è indubbio. Anche perchè, partendo dal solo presupposto della ormai classica formula secondo la quale "il nemico del mio nemico è mio amico", essendo tutti i Paesi che Lei ha citato in prima linea contro l'espansionismo angloamericano, essi sono de facto nostri alleati. Nel caso della guerra in Bosnia Erzegovina, la Libia ad esempio ha mantenuto una equidistanza di notevole importanza. Penso che Gheddafi e i suoi collaboratoria abbiano compreso benissimo che i musulmani bosniaci sono stati strumentalizzati cinicamente ai fini di una politica mondialista ostile, in profondità sia verso il mondo cristiano che quello musulmano. Questa alleanza con la Libia è dunque naturale, logica ed auspicabile. Lo stesso vale per l'Iraq e per l'Iran, sebbene quest'utlimo abbia sostenuto, da un punto di vista ideale, la lotta dei musulmani bosniaci contro i serbi. L'Iran è destinato a diventare l'alleato della Russia nello scacchiere asiatico. Bisogna inoltre ricordare che oltre il 15% della popolazione russa è musulmano. Dunque una alleanza del genere è auspiacabile anche per gli scopi di un futuro orindamento interno della Russia. Sapendo tutto ciò, la politica di Washington cerca di recidere questi legami e cerca di mobilitare i musulmani, specialmente quelli della zona caucasica, contro la Russia. Anche in questo caso la politica di Washington è il proseguimento di quella britannica dello scorso secolo; infatti il colonialismo inglese sobillava, armava e aizzava i musulmani contro la Russia". (pag.65-66)
Tratto da
Dragos Kalajic, Serbia trincea d'Europa, intervista a cura di Tiberio Graziani, Ed.all'Insegna del Veltro, Parma, 1999