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Ancora sul nuovo razzismo meticciante: un paio di spunti e discesa in campo degli scienziati razzisti
La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni...
L'elezione iper-mediatizzata di Barack Obama ha scatenato dibattiti sulla figura meticcia e sul meticciamento. Nel giro di poche settimane, una parte del mondo "occidentale", minoritaria, ma fortemente ideologizzata, ha iniziato a promuovere la sua idea di super-razza meticcia, che, in quanto tale, tradisce una forte impronta razzistica e nichilistica [vedere anche articolo dell'11 novembre 2008].
1) Ma prima di entrare propriamente nel merito "razziale", facciamo un esempio "culturale" e "religioso". Nei giorni scorsi, in Olanda, è stata costretta alle dimissioni, per varie ragioni, sintetizzabili come sfiducia del partito nei suoi confronti, il ministro dell'Integrazione Ella Vogelaar [foto sopra, a sx]. Tra le sue varie prese di posizione criticate nel Paese, ricordiamo anche il suo rifiuto di creare un registro dei giovani originari delle Antille e considerati pericolosi (registro voluto anche dal resto del suo partito, il laburista). Noi, in particolare, vogliamo segnalarvi una sua affermazione, secondo cui l'Olanda futura avrà un'unica tradizione definibile come "giudaico-cristiano-islamica". Insomma, una sorta di gelatina monoteista, segno anch'essa del meticciamento esaltato da certi circoli, culturalmente confusi.
2) Venendo alla questione definibile come "razziale", la Francia ha iniziato ad affrontare il tema del meticcio, anche grazie a certe iniziative o prese di posizione (come quelle dell'inutile Carla Bruni in Sarkozy, la quale evidentemente vuole darsi un tono impegnato dopo un'estate di bagordi istituzional-vacanzieri). Un esempio è la trasmissione andata in onda il 13 novembre scorso su ARTE e intitolata "Domani tutti meticci?". Purtroppo, via internet non è possibile visionarla, essendoci un filtraggio basato sugli ip nazionali (non sappiamo quindi come sia stato trattato l'argomento). Noi ve la segnaliamo comunque, facendo nostra la domanda finale del testo di presentazione: "Non è che si sta cercando di "venderci" un "multiculturalismo" che è utile solo ai gruppi socialmente privilegiati che possono viaggiare in aereo così come si prende l'autobus cittadino e che si sono scelti New York come capitale federale? [ogni riferimento a Walter Veltroni è casuale, ndr]".
Demain tous métis? (ARTE, 13 novembre 2008)
3) Gli scienziati razzisti. I Cavalli-Sforza (Luca il padre [foto sopra, al centro] e Francesco il figlio [foto sopra, a dx]) hanno fama di genetisti i cui studi negano l'idea di un suprematismo razziale di una razza umana sulle altre, conducendo, anzi, alla negazione dell'esistenza di razze propriamente identificabili. E' quindi inquietante leggere il delirante articolo uscito un paio di giorni fa per Repubblica, in cui i due studiosi esaltano una fantomatica "razza meticcia", "meglio attrezzata" per affrontare le più svariate sfide umane. La tesi dei Cavalli-Sforza è che, come in natura l'ibrido è conveniente economicamente e ha maggiore vitalità, questo vale anche negli esseri umani. Peccato che un attimo prima affermassero la differenza fondamentale tra umani e animali o vegetali, ossia come tra i primi non esisterebbero "razze" con caratteri particolari, ma piuttosto una sorta di continuità senza distinzioni. Non si capisce allora quali dovrebbero essere i caratteri distintivi che, nell'unione, verrebbero a sommarsi per formare la superiorità ipotetica del meticcio. Se non esistono razze, non esistono caratteri distintivi. Ma se non esistono caratteri distintivi, allora non si formerebbero vantaggi. Tali vantaggi potrebbero derivare solo dal gioco caotico dell'evoluzione umana, la quale non segue linee-guida di alcun genere (secondo un certa linea di pensiero) e, quindi, l'ibrido non è definibile come avvantaggiato di per sè, ma solo all'apparire casuale di una nuova e utile caratteristica. Cosa, però, che potrebbe anche accadere in una linea genetica pura. Naturalmente, le stupidaggini dei Cavalli-Sforza sono solo pattume razzistico esaltante il meticciamento e non il frutto di un pensiero realmente scientifico.
Perchè i Cavalli-Sforza (quelli che un tempo "le razze non esistono") parlano esplicitamente di caratteristiche fisiche, caratteriali, intellettuali che nell'ibrido si sommerebbero, rendendolo superiore. Il che significa che le razze non esisteranno, ma le differenze razziali sì. Che ci volete fare? L'ideologia ha questa e ben altre contraddizioni.
Per terminare: qualcuno avverta i Cavalli-Sforza che, oltre alla contraddizione intima dei loro vaneggiamenti, ce n'è un'altra altrettanto grave. Non sta scritto da nessuna parte che nel meticciamento i diversi caratteri genetici debbano necessariamente "sommarsi". Un esempio? Nell'ibridazione (termine splendidamente vegetale) di un bianco e di un nero, si palesa il carattere recessivo dei fenotipi bianchi, per cui (si veda Obama) l'aspetto tenderà ad essere più nero che bianco. Capite? E, a questo proposito, dato che i Cavalli-Sforza hanno sdoganato il razzismo, cercate gli studi sulla suddivisione etnica dei quozienti intellettivi dei vari popoli e divertitevi, sulla scorta dei nuovi apostoli del razzismo meticciante, a immaginare quali meticciamenti siano più utili (d'altronde, come i razzisti Cavalli-Sforza fanno capire, il meticciamento è anche una questione di mera utilità).
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