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Discussione: la questione federale

  1. #1
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    Predefinito la questione federale

    Vorrei proporre una discussione, a cui eventualmente invitare anche esterni al Movimento, riguardo ad una possibile, ed auspicabile, riforma federale dello Stato.
    Credo che l'opzione federale sia sentita e condivisa da tutti noi, ma come succede per ogni concetto è necessario dargli sostanza.
    In Europa abbiamo esempio di diversi Stati federali, e di altri che lo sono quasi di fatto, se non di nome (Catalogna in Spagna e Scozia nel Regno Unito), senza considerare le esperienze extraeuropee che però, secono me, sono il risultato di esperienze storiche e sociali non direttamente mutuabili da noi.
    Vorrei improntare il dibattito su due linee: la prima la struttura territoriale, la seconda le competenze delle Regioni.

    Territorio
    |
    Le Regioni oggi esistenti hanno confini spesso arbitrari, inoltre alcune sono troppo piccole per adempiere agli accresciuti compiti che gli verrebereo affidati. Già oltre venti anni fa la Fondazione Agnelli aveva effettuato uno studio per la creazione delle cosidette "Regioni funzionali", ovvero un territorio omogeneo dal punto di vista economico, negli anni '90 abbiamo avuto le "macroregioni" del compianto professor Miglio. A mio avviso dovremmo partire da questi spunti per ridefinire i confini regionali, ed accorpare le Regioni più piccole, per teritorio e popolazione, senza per questo arrivare a macroregioni che - nel sentire comune - potrebbero rivelarsi ministati difficili da gestire e poco coerenti con le varei tradizioni storiche. Penso che un numero adeguato di Regioni potrebbe variare tra le otto e le dodici. All'interno delle Regioni andrebbero abolite le Province, ed i Comuni andrebbero ristrutturati in base al doppio criterio della popolazione e del territorio, in modo da avere un reticolo a livello locale di Municipalità, sull'esempio dell'esperienza delle Contee amministrative inglesi. In modo che ogni realtà locale omogenea abbia la dimensione sufficiente ad amministrare il proprio territorio, per quelle che saranno le proprie competenze. Naturalmente eliminando numerosi enti ci sarebbe anche una riduzione dei costi del personale politico, mentre i dipendenti pubblici potrebbero essere impiegati in modo più razionale.

    Competenze
    |
    Riguardo alle competenze sono un estimatore del modello tedesco. Questo non vuol dire che debba essere copiato, ma il federalismo tedesco è abbastanza singolare, in quanto molte materie in realtà sono di competenza del Bund, ma la gestione di quasi tutto è del Land. Se la discussione dovesse interessarvi posterò una mia ipotesi di ripartizione.
    Aggiungo che fondamentale è anche la ripartizione delle risorse finanziarie. il che non dovrebbe concretizzarsi in un aggravio della pressione fiscale (che è già eccessiva, ma anche per una questione di principio), con quindi la facoltà degli enti locali di imporre propri tributi, ma bensì una ragionevole ripartizione tra Stato, Regioni e Municipalità delle entrate fiscali.

  2. #2
    in silenzio
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    Grazie, cavalierenero6, per l'invito a partecipare a questo tuo thread sul federalismo.

    Analisi interessante; non sarebbe più funzionale accorpare le Regioni in modo da unificare il sistema politico con quello elettorale?
    di necessità virtù

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da MariaVittoria C Visualizza Messaggio
    Grazie, cavalierenero6, per l'invito a partecipare a questo tuo thread sul federalismo.

    Analisi interessante; non sarebbe più funzionale accorpare le Regioni in modo da unificare il sistema politico con quello elettorale?

    Grazie di aver accettato l'invito.

    Come ho scritto credo che le Regioni dovrebbero essere ridotte di numero. Forse si potrebbe pensare a costituirne una per ogni grande area geografica. La tutela della realtà locale sarebbe garantita dalla contemporanea creazione della Municipalità, che organizzerebbe una realtà territorialmente coerente.

    Per unificazione del sistema politico con quello elettorale cosa intendi?
    Il mio sistema elettorale ideale è il collegio uninominale maggioritario, ma per la realtà italiana forse non è il più adatto. Credo che recuperare - adattandolo - il vecchio sistema elettorale per il Senato (ricordi?) potrebbe essere una soluzione che garantirebbe, in situazioni normali, governabilità e rappresentanza.

    Vorrei anche introdurre il tema della ripartizione delle entrate fiscali.
    Siccome mi diletto di diritto costituzionale ho scribacchiato un'immaginaria Costituzione, qui ecco il Titolo che interessa le Finanze
    |
    111bis.All'amministrazione federale spetta il ricavato delle seguenti fonti di entrata:
    a) i ricavi del patrimonio federale e le concessioni federali;
    b) i proventi derivanti dall'esercizio della zecca dello Stato;
    c) i dazi doganali;
    d) le multe, secondo la ripartizione stabilita dalla legge;
    e) i proventi dell'imposta di cui all'articolo 70 della Costituzione;
    f) le imposte sui capitali;
    g) le imposte sulle persone giuridiche;
    h) l'introito derivante dall'Imposta sul Valore Aggiunto;
    i) i due quinti del totale dell'imposta sui redditi delle persone fisiche.
    111ter.Alle Regioni spettano il ricavato delle seguenti fonti di entrata:
    a) i ricavi del patrimonio regionale e le concessioni regionali;
    b) le multe, secondo la ripartizione stabilita dalla legge;
    c) i due quinti dell'imposta su redditi delle persone fisiche, riscossa nel loro territorio;
    d) le imposte sulle case da gioco e sulle case di prostituzione;
    e) l'imposta di successione;
    f) i proventi delle lotterie.
    111quater.Alle Municipalità spettano il ricavato delle seguenti fonti di entrata:
    a) i ricavi del patrimonio municipale;
    b) le multe, secondo la ripartizione stabilita dalla legge;
    c) le imposte sugli immobili;
    e) un quinto dell'imposta sui redditi delle persone fisiche, riscossa nel loro
    territorio.

    Riguardo alla ripartizione delle competenze Stato-Regioni
    |
    94.La legge discipllina le seguenti materie:
    - i diritti civili e le garanzie fondamentali dei cittadini;
    - lo stato e la capacità delle persone, i regimi matrimoniali, le successioni e le
    donazioni;
    - il regime della proprietà, dei diritti reali e delle obbligazioni;
    - la determinazione dei reati e delle pene, la grazia e l'amnistia;
    - la procedura penale e civile;
    - l'ordinamento della magistratura, e l'organizzazione del sistema carcerario;
    - il sistema fiscale e le aliquote;
    - il regime di emissione della moneta;
    - i pesi, le misure e la determinazione del tempo;
    - le leggi elettorali per gli organi federali;
    - l'organizzazione generale della Pubblica Amministrazione;
    - l'organizzazione generale della difesa nazionale, e gli obblighi imposti ai cittadini per la difesa;
    - le ferrovie, il traffico aereo, marittimo e stradale;
    - il sistema postale e le telecomunicazioni;
    - la disciplina generale della stampa, della radio, della televisione e di internet;
    - l'insegnamento;
    - l'ambiente;
    - l'organizzazione sanitaria nazionale;
    - la disciplina delle risorse energetiche;
    - la disciplina delle risorse agro-alimentari;
    - la disciplina del commercio estero e le dogane;
    - la disciplina dell'immigrazione;
    - il diritto del lavoro, il diritto sindacale e la sicurezza sociale;
    - la disciplina della navigazione spaziale e delle proprietà extraterrestri;
    - le leggi di bilancio;
    - il numero dei ministeri, le loro competenze ed attribuzioni;
    - tutte le altre materie che godono di riserva di legge a norma della Costituzione;
    - tutte le leggi necessarie per l'esecuzione delle materie riservate alla legislazione federale.
    154.Le Regioni emanano per le seguenti materie proprie norme legislative, sempreché le norme stesse non siano in contrasto con la Costituzione:
    - circoscrizioni delle Municipalità, loro amministrazione, competenze ed entrate;
    - ordinamento degli uffici e degli enti dipendenti dalla Regione;
    - polizia regionale;
    - protezione civile;
    - fiere e mercati;
    - commercio;
    - turismo;
    - assistenza sociale;
    - residenze di cura e di riposo;
    - musei e biblioteche di enti locali;
    - urbanistica;
    - disciplina delle case da gioco;
    - disciplina delle case di prostituzione;
    - disciplina dei cimiteri;
    - smaltimento dei rifiuti;
    - trasporti regionali;
    - viabilità, acquedotti e lavori pubblici regionali;
    - navigazione e porti delle acque interne;
    - miniere e giacimenti, tranne quelli designati dalla legge federale come d'interesse strategico;
    - cave, acque minerali e termali;
    - pesca nelle acque interne;
    - caccia;
    - parchi naturali;
    - artigianato.
    Le Regioni sono competenti per l'organizzazione e l'erogazione dei servizi sanitari, secondo una legge federale che ne stabilisce criteri e parametri.


    Cosa ne pensi?


    PS: passa su Res Publica e dai un'occhiata ai nuovi post, quando puoi/vuoi.

  4. #4
    in silenzio
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    Concordo sull'istituzione di Municipalità omogenee da un punto di vista geopolitico.

    Uniformare riguardo alle Regioni significa riconoscere che nella gerarchia Europa-Italia-Regioni-Municipi è insensato far votare alle Regionali per aree come il Nordest, se non si unifica in un'unica Ammistrazione di Governo l'area in questione.

    Sono per rendere coerente il sistema, in modo che i programmi elettorali siano di governo riguardo i progetti a medio e lungo termine (che esulano dalle facoltà di revisione dei governi quinquennali), ed armonici a tutti i livelli di voto. Mi pare che solo in questo modo gli elettori possano verificare la serietà dei loro rappresentanti, dal Municipio all'Europa, passando per le Regioni e lo Stato.

    Riguardo il capitolo Finanze mi riconosco incompetente, e spero di leggere altri contributi che entrino nel merito della sussidiarietà fra istituzioni di governo e persone fisiche e giuridiche.
    di necessità virtù

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da MariaVittoria C Visualizza Messaggio
    Concordo sull'istituzione di Municipalità omogenee da un punto di vista geopolitico.

    Uniformare riguardo alle Regioni significa riconoscere che nella gerarchia Europa-Italia-Regioni-Municipi è insensato far votare alle Regionali per aree come il Nordest, se non si unifica in un'unica Ammistrazione di Governo l'area in questione.

    Sono per rendere coerente il sistema, in modo che i programmi elettorali siano di governo riguardo i progetti a medio e lungo termine (che esulano dalle facoltà di revisione dei governi quinquennali), ed armonici a tutti i livelli di voto. Mi pare che solo in questo modo gli elettori possano verificare la serietà dei loro rappresentanti, dal Municipio all'Europa, passando per le Regioni e lo Stato.

    Riguardo il capitolo Finanze mi riconosco incompetente, e spero di leggere altri contributi che entrino nel merito della sussidiarietà fra istituzioni di governo e persone fisiche e giuridiche.

    Ho capito. La correlazione territorio-elezioni è assolutamente ragionevole, e concordo con la tua impostazione.
    Sulla desiderabilità di rendere coerente il sistema, e sulla possibilità di realizzare programmi a medio (lungo?) temine - e non solo come mera amministrazione, ma anche come realizzazione di progettualità - parimenti concordo. Penso che un simile risultato sarà possibile solo se si radicherà una grande forza politica realmente popolare e nazionale, che riesca a ri-trovare ogni volta la propria legittimazione politica dai cittadini. Oggi non esiste, mi pare. Ma nel minuscolo contributo che questo forum può dare possiamo anche noi contriubuire a pensarla.
    Gli articoli che ho scritto riguardo ad una possibile ripartizione delle entrate finanziarie volevano essere un progetto di massima, non certo entrare nello specifico del bilancio pubblico. E' anche vero che gli articoli di qualsisi legge vanno letti in correlazione con tutti gli altri, perchè devono essere parte di un progetto comune, che singolarmente presi non risulta comprensibile. Per questa la mia scelta - la scelta di proposta - va compresa legata alla funzione della sussidiarietà territoriale e sociale, alla ripartizione delle competenze Stato-Regioni, persino all'ipotesi di un limite costituzionale alla pressione fiscale. Ed a molto altro ancora. Parlando di progetti ogni cittadino è competente ad esprimere la propria opinione. Proprio in quanto cittadino. In questo senso, se ne avrai voglia, vorrei leggere come intendi tu l'applicazione della sussidiarietà, che come principio mi sembri condividere.

  6. #6
    in silenzio
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    Condivido infatti il principio di sussidiarietà, a tutti i livelli, senza distinzione fra pubblico e privato.
    Da un lato deve esistere l'Istituzione, con la sua componente di rappresentanza eleggibile e la sua componente burocratica (da non mescolare le due, perchè sono complementari).
    Dall'altro lato del binomio necessario per attuare il principio di sussidiarietà deve esserci una Persona (fisica o giuridica non importa) in grado di dialogare con l'Istituzione offrendo soluzioni, o servizi.

    ... per ora buona serata!
    di necessità virtù

  7. #7
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    Smile

    Citazione Originariamente Scritto da MariaVittoria C Visualizza Messaggio
    Condivido infatti il principio di sussidiarietà, a tutti i livelli, senza distinzione fra pubblico e privato.
    Da un lato deve esistere l'Istituzione, con la sua componente di rappresentanza eleggibile e la sua componente burocratica (da non mescolare le due, perchè sono complementari).
    Dall'altro lato del binomio necessario per attuare il principio di sussidiarietà deve esserci una Persona (fisica o giuridica non importa) in grado di dialogare con l'Istituzione offrendo soluzioni, o servizi.

    ... per ora buona serata!

    ...buongiorno,
    certamente il modello da te esposto ci chiarisce l'articolazione dei soggetti presenti quando si tratta di realizzare concretamente la sussidiarietà. Ora mi interesserebbe valutare quali siano le materie che possono essere oggetto di sussidiarietà. Credo siano innumerevoli. Anche perchè, secondo me, la presenza dello Stato - o della Regione, a seconda della competenza - dovrebbe essere ridotta il più possibile ad un ruolo di regolamentazione e di controllo, e solo in casi specifici (difesa, infrastrutture, ecc.) o eccezionali dovrebbe intervenire direttamente nella gestione di una specifica attività o servizio. Ciò non deve significare assolutamente che il cittadino debba essere abbandonato a se stesso, senza la garanzia delle pari opportunità di accesso. Le imposte dovrebbero servire proprio a garantire la gratuità per tutti dei servizi fondamentali, quali scuola, sanità ecc., dopodiché dovrebbe essere data la possibilità alla persona di scegliere a quale servizio accedere, a seconda di una propria autonoma determinazione.
    In questo modo la ripartizione per materie-risorse finanziarie-diritti&doveri del cittadino formano un intreccio complesso che non può essere affrontato concentrandoci solo su uno dei monomi.
    ...a te la parola

  8. #8
    in silenzio
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    bene ...

    Citazione Originariamente Scritto da cavalierenero6 Visualizza Messaggio
    ...buongiorno,
    certamente il modello da te esposto ci chiarisce l'articolazione dei soggetti presenti quando si tratta di realizzare concretamente la sussidiarietà. Ora mi interesserebbe valutare quali siano le materie che possono essere oggetto di sussidiarietà. Credo siano innumerevoli. Anche perchè, secondo me, la presenza dello Stato - o della Regione, a seconda della competenza - dovrebbe essere ridotta il più possibile ad un ruolo di regolamentazione e di controllo, e solo in casi specifici (difesa, infrastrutture, ecc.) o eccezionali dovrebbe intervenire direttamente nella gestione di una specifica attività o servizio. Ciò non deve significare assolutamente che il cittadino debba essere abbandonato a se stesso, senza la garanzia delle pari opportunità di accesso. Le imposte dovrebbero servire proprio a garantire la gratuità per tutti dei servizi fondamentali, quali scuola, sanità ecc., dopodiché dovrebbe essere data la possibilità alla persona di scegliere a quale servizio accedere, a seconda di una propria autonoma determinazione.
    In questo modo la ripartizione per materie-risorse finanziarie-diritti&doveri del cittadino formano un intreccio complesso che non può essere affrontato concentrandoci solo su uno dei monomi.
    ...a te la parola
    Concordato (almeno fra noi) che l'Istituzione è composta da una rappresentanza politica eletta fra chi gode dei diritti e dei doveri di cittadinanza adulta, e da un corpo burocratico organizzato in un tessuto che dialoga al suo interno in modo ordinato, e col pubblico senza ordine gerarchico,vediamo la sussidiarietà.

    I tecnici della questione analizzano la sussidiarietà come orizzontale, verticale, circolare ... io penso sia sufficiente scrivere qui che deve essere trasparente: le procedure per il riconoscimento delle competenze che consentono gli incarichi devono essere pubbliche, in modo che ognuno possa rendersi conto di quanto accade (il chi-quando-dove-cosa-come-perchè)
    di necessità virtù

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da MariaVittoria C Visualizza Messaggio
    Concordato (almeno fra noi) che l'Istituzione è composta da una rappresentanza politica eletta fra chi gode dei diritti e dei doveri di cittadinanza adulta, e da un corpo burocratico organizzato in un tessuto che dialoga al suo interno in modo ordinato, e col pubblico senza ordine gerarchico,vediamo la sussidiarietà.

    I tecnici della questione analizzano la sussidiarietà come orizzontale, verticale, circolare ... io penso sia sufficiente scrivere qui che deve essere trasparente: le procedure per il riconoscimento delle competenze che consentono gli incarichi devono essere pubbliche, in modo che ognuno possa rendersi conto di quanto accade (il chi-quando-dove-cosa-come-perchè)

    Sì, assolutamente. La trasparenza nella pubblica amministrazione è, e deve restare, un principio cardine. La L. 241/90 ha rappresentato una reale innovazione, e credo che l'applicazione di tale principio vada rafforzata. Mi sembra si debba inoltre parlare della valutazione del servizio pubblico. Sia esso fornito da un ente pubblico, o sempre di più in futuro da un esercente privato di un pubblico servizio. Ancora oggi in Italia c'è la cattiva abitudine di non chiamare praticamente mai i dirigenti pubblici, ed i responsabili politici, a rispondere della loro amministrazione. Con questo non parlo di sottoporli ad un controllo della magistratura - che deve occuparsi solo delle violazioni della legge - quanto piuttosto pensare a strumenti, da mettere a disposizione dei cittadini, per la valutazione della congruità del servizio offerto.
    Questo detto da una persona che lavora in un ente pubblico

  10. #10
    in silenzio
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    ma guarda un pò

    Citazione Originariamente Scritto da cavalierenero6 Visualizza Messaggio
    Sì, assolutamente. La trasparenza nella pubblica amministrazione è, e deve restare, un principio cardine. La L. 241/90 ha rappresentato una reale innovazione, e credo che l'applicazione di tale principio vada rafforzata. Mi sembra si debba inoltre parlare della valutazione del servizio pubblico. Sia esso fornito da un ente pubblico, o sempre di più in futuro da un esercente privato di un pubblico servizio. Ancora oggi in Italia c'è la cattiva abitudine di non chiamare praticamente mai i dirigenti pubblici, ed i responsabili politici, a rispondere della loro amministrazione. Con questo non parlo di sottoporli ad un controllo della magistratura - che deve occuparsi solo delle violazioni della legge - quanto piuttosto pensare a strumenti, da mettere a disposizione dei cittadini, per la valutazione della congruità del servizio offerto.
    Questo detto da una persona che lavora in un ente pubblico

    Sono piacevolmente sorpresa nello scoprire che appartieni a una casta tanto utile quanto misteriosa.

    Credo sufficiente che ogni persona sia identificabile in modo certo.
    Chi subisce un disservizio tende a rendere noto il fatto, se la sua coscienza viene educata a comunicare in modo corretto.
    Certo, un'autorità competente deve raccogliere le testimonianze, e valutarne credibilità e gravità.

    Una cosa è indispensabile: una pianificazione territoriale consultabile in modo semplice (hai provato a leggere i PRG on line?...no comment), e meno Enti che possono porre veti in corso d'opera (dopo che i progetti sono stati approvati e gli oneri di urbanizzazione pagati!!!!!!!!). E questo è compito di elettori come me, che da privati cittadini possiamo accettare incarichi politici a termine, per rendere un servizio alla patria.
    di necessità virtù

 

 
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