La première dame francese sulla "abbronzatura" di Obama
Gaffe Obama, la Bruni riapre il caso
«Felice di non essere più italiana»
«Voglio aiutare a cambiare le élite culturali troppo bianche». E cita episodio di razzismo contro Naomi
CAMBIARE LE ÉLITE IN SENSO MULTICULTURALE - La première dame di Francia nell'intervista ha detto inoltre che, dato il suo ruolo di moglie del presidente, non ritiene più opportuno firmare petizioni, ma desidera impegnarsi per l’uguaglianza, aiutando le élite a cambiare. «Se fossi soltanto ’la cantante’ Carla Bruni, firmerei senza problemi il manifesto per l’uguaglianza reale in Francia, ma mi chiamo Bruni-Sarkozy e il mio nome mi appartiene meno». La modella-cantante si è però detta d’accordo con le linee generali di questo testo: «Mi sono spesso chiesta da dove veniva il blocco delle nostre società che fa in modo che siamo così bianchi, nelle élite, in Parlamento, nei circoli dirigenti (la musica, la moda sono una cosa diversa) mentre la società è un incrocio», ha proseguito, «Siamo paralizzati dalle abitudini. Il potere ha spesso avuto la stessa testa, uomini bianchi e piuttosto vecchi. Le abitudini, alla fine, diventano una sclerosi.. Mio marito non è Obama. Ma i francesi hanno votato per il figlio di immigrato ungherese, il cui padre ha un accento, la cui madre è di origine ebrea; e ha sempre rivendicato di essere un po’ un francese venuto da altrove. E anch'io non corrispondo al profilo di première dame: sono un artista, nata italiana!».
09 novembre 2008(ultima modifica: 10 novembre 2008)
http://www.corriere.it/esteri/08_nov...4f02aabc.shtml