Rifiuti tossici a Farmacia
La magistratura indaga sulle esalazioni fortemente irritanti prodotte dalle vasche sotterranee della facoltà, si ipotizzano i reati di disastro colposo e gestione di discarica. Nove le persone indagate, tra loro l'ex rettore Ferdinando Latteri
CATANIA - Sequestrato l'edificio 2 della Cittadella universitaria di Catania, in viale Andrea Doria, sede di diversi Dipartimenti, tra i quali, al piano terra, del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche. Il provvedimento è stato disposto dal gip del tribunale etneo, Antonino Fallone, su richiesta della procura distrettuale.
L'indagine, che ha portato al sequestro preventivo dell'immobile, è stata avviata circa un anno fa a seguito di un esposto. Secondo i magistrati sussisterebbe "il pericolo concreto di una contaminazione e inquinamento del sottosuolo dei laboratori di Scienze farmaceutiche, situazione tale da provocare la diffusione all'interno dei locali del Dipartimento, con pericolo per l'intero edificio, di vapori tossici fortemente pericolosi per la salute e l'incolumità delle persone".
Sono nove gli indagati raggiunti da avviso di garanzia. Si tratta dei vertici del Dipartimento nonchè dei componenti della Commissione permanente per la Sicurezza, istituita dal 2005 presso l'Università. L'ipotesi di reato contestata è quella di "gestione di rifiuti non autorizzata" e "disastro ambientale".
I fatti coprono un arco temporale che va dal 2004 al 2007. Durante tale periodo, le indagini hanno permesso di accertare che, "benchè i vertici dell'Università fossero stati già allertati del fenomeno di potenziale inquinamento e contaminazione del sottosuolo dovuto verosimilmente allo scorretto sversamento dei reflui delle attività di laboratorio dell'intero edificio nelle condotte di scarico e non mediante la regolare attività di smaltimento esterno affidata a ditte autorizzate, non venivano attivati gli opportuni provvedimenti previsti dalla legge a garanzia della salute delle persone, ivi esposte a esalazioni tossiche con manifestazioni di ripetuti malesseri pure segnalati in numerosissime occasioni ai responsabili della sicurezza".
Le indagini tecniche, condotte dalla Procura, hanno accertato l'esistenza nel sottosuolo di pericolose sostanze inquinanti in valori superiori ai limiti fissati per siti industriali. Tali sostanze scaricate nel terreno, a seguito della saturazione del sito, avrebbero "dato origine a percorsi di risalita lungo le condutture dell'immobile, disperdendosi in forma di vapori tossici all'interno dei vari locali".
Il sequestro preventivo, secondo gli inquirenti, si è reso necessario per "tutelare la salute e l'incolumità di personale docente, amministrativo e studenti esposti quotidianamente al pericolo di esalazioni tossiche". Le indagini proseguono per stabilire le responsabilità individuali degli indagati e accertare l'eventuale sussistenza di ulteriori reati.
La Procura ha chiesto di disporre un incidente probatorio. Secondo i sostituti procuratori Lucio Setola e Carla Santocono, infatti, "la prova non appare rinviabile al dibattimento perchè il passare del tempo" potrebbe portare "alla modifica o all'alterazione dei luoghi", alla luce del fatto che "è una perizia che potrebbe determinare una sospensione del dibattimento di oltre 60 giorni". La richiesta è stata notificata agli indagati e al rettore pro tempore di Catania, in qualità di parte offesa.
Tutti gli indagati. Sono nove le persone indagate dalla Procura di Catania nell'ambito dell'inchiesta sulla facoltà di Farmacia dell'Università etnea. Tra loro c'è anche l'ex rettore ed attuale parlamentare della Camera dei deputati del Mpa, Ferdinando Latteri.
Gli altri indagati sono: Vittorio Franco, in qualità di direttore del dipartimento di Scienze farmaceutiche e presidente della Commissione permanente per la sicurezza; tre componenti la stessa commissione; Giuseppe Ronsisvalle; Francesco Paolo Bonina e Giovanni Puglisi; il dirigente dell'Ufficio tecnico, Lucio Mannino; il medico competente, Marcello Bellia; il direttore amministrativo, Antonino Domina ed il responsabile del sistema per la sicurezza, Fulvio La Pergola.
08/11/2008
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