Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Mai l'altra guancia
    Data Registrazione
    08 Mar 2006
    Località
    -
    Messaggi
    25,491
     Likes dati
    359
     Like avuti
    1,017
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Arrow Cosentino, Sottosegretario all'Economia - La vera storia del Casalese.

    COSENTINO: LA VERA STORIA - IL CASALESE

    di Rita Pennarola [ 06/11/2008]
    Ma voi, a Sant'Antimo, ci siete mai stati? E a Casal di Principe? A Mondragone? Ci vorrebbe un Lombroso del paesaggio per distinguere gia' a occhio, nel Paese, le aree infestate dalla criminalita' organizzata, dove lo sguardo si allunga attonito su intere distese di territorio sfigurate da cemento e abbandono, scheletri di archeologia industriale accanto a rutilanti mostri della ristorazione in stile Biancaneve, Centri commerciali aperti su lande desolate di mondezza, sale Bingo che spuntano come funghi dentro autentiche fogne per topi a cielo aperto, tetri Crowne Hotel sparati come bracci della morte su distese verdeggianti alimentate dai rifiuti tossici del Nord.

    Questa e' oggi la piana del Casertano, quella stessa terra coltivata col sangue dei morti ammazzati, quasi sempre ragazzi che non arrivano ai trent'anni, freddati sulle moto dentro i loro caschi integrali, pianti nei cimiteri da schiere di madri ancora vestite a lutto lungo viali costellati dai volti giovani, ragazzi, quasi bambini che sorridono da centinaia di foto sulle lapidi.
    Un destino, una maledizione che sembra irreparabile. E una popolazione che ha calato la testa, rassegnata ormai a sopravvivere col grilletto puntato alla tempia quando non puo', o non vuole, schierarsi dalla parte del piu' forte.
    E' da questa piana - tanto dalle sue aree interne, quanto da quelle marittime, lungo i chilometri di litorale piu' inquinati del Mediterraneo - che vengono espressi oggi tre fra i parlamentari di punta del centrodestra italiano: il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino e il deputato Luigi Cesaro, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore di Forza Italia in Campania, nonche' l'ex ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi, AN, mondragonese doc, indagato per corruzione e truffa con l'aggravante di aver agevolato il clan locale (ma con propaggini fino alla Scozia) dei La Torre.

    Tre volti, tre carriere politiche oggi al centro delle rivelazioni a raffica di diversi pentiti, storie che s'incrociano e combaciano paurosamente, traffici di liquami all'ombra di pletoriche holding, riconversioni di manufatti industriali con autorizzazioni rilasciate dai clan e un'infiltrazione dentro il potere “legale” che non permette piu' di riconoscere dove finisce lo Stato e dove invece governa la malavita organizzata.
    Con questa terna, oggi sotto accusa, tutta una serie di comprimari, talvolta apparentemente sullo sfondo ma con ruoli chiave di governo o nel Parlamento, tutti decisivi per l'affermazione su scala nazionale del temibile Sistema-Caserta.

    UN SARRO PER AMICO
    Partiamo da Cosentino, autentico epicentro della bufera giudiziaria in atto, portando alla luce alcuni fatti inediti - ma di assoluta rilevanza - sul suo sistema di potere personale e politico. Mentre - come ha raccontato in piu' puntate il settimanale L'Espresso - tutta una serie di gole profonde verbalizzano sul suo conto dinanzi alla Dda partenopea, lui, il sottosegretario di fiducia del premier Silvio Berlusconi, dichiara alla Stampa che attende fiducioso di essere ascoltato dagli inquirenti. Resiste, tetragono alla richiesta avanzata da piu' parti di dimissioni dal delicato ruolo politico che riveste nell'esecutivo. E intanto manda avanti i suoi, quel tandem di parlamentari che aveva calato come altrettanti assi, in campagna elettorale, sul tavolo del proconsole di Berlusconi Sandro Bondi per ottenerne la candidatura blindata.
    Cominciamo col primo: si tratta di Carlo Sarro, nato il 29 agosto 1959, avvocato amministrativista e a lungo sindaco di un comune del Casertano, Piedimonte Matese, lo stesso collegio dal quale l'attuale vice di Giulio Tremonti spicco' per la prima volta il volo verso Montecitorio nel 1996. Strettissimo, il legame fra Sarro e il sottosegretario. Al punto che un “invisibile” come Giovanni Cosentino, fratello del leader politico e plenipotenziario dell'impero economico di famiglia fondato su gas, carburanti e petrolio, si era fatto notare in pubblico alla fastosa inaugurazione della nuova segreteria politica di Sarro, a Piedimonte, nelle settimane che precedettero il voto di aprile.
    Intanto, non sarebbero esclusi gli auspici di Cosentino nella diffusa penetrazione di Cpl Concordia, multinazionale modenese dei petroli, in tutti i bacini d'utenza del casertano, oltre che in numerosi comuni del Napoletano. Ultimo in ordine di tempo Villa Literno, dove l'ad di Cpl Roberto Casari ha siglato l'intesa per un programma di metanizzazione dal valore iniziale di circa 3 milioni di euro. Quartier generale della corazzata petrolifera in Campania e' proprio Caserta, con l'importante sede distaccata di... Piedimonte Matese. Ad assistere Cpl in alcuni contenziosi legali e', guarda caso, l'avvocato-ovunque del sottosegretario Cosentino Carlo Sarro, oggi senatore Pdl. Lo fa, per esempio, dinanzi al Tar Campania il 9 luglio 2007, affiancato da un altro avvocato del casertano di stratta osservanza Cosentino, Carlo Marino, anche lui dato in partenza per Montecitorio ad aprile 2008, ma per ora rimasto ai blocchi di partenza.
    Sul fatto che il settore petrolifero stia molto a cuore al senatore Sarro non c'e' ombra di dubbio: «Serve una riduzione strutturale delle accise sui prodotti petroliferi!», proclamava in campagna elettorale arringando le folle, anche se a Palazzo Madama non ha ancora trovato il tempo di scendere in campo personalmente sulla strategica questione.
    Iscritto ad una Loggia napoletana della Massoneria (numero progressivo 13.690), il senatore Sarro e' chiamato ad affrontare numerosi ed impegnativi compiti istituzionali: e' infatti segretario della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari, membro della Commissione permanente Affari Costituzionali e segretario del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa. Ne' fa mancare il suo apporto di competenze al partito: da fine settembre Sarro siede infatti fra i saggi chiamati da Cosentino ad imprimere un nuovo corso al Pdl. Con lui - oltre a numerosi parlamentari campani, dal signor Tv Maurizio Iapicca al leader dell'Opus Dei Napoli Raffaele Calabro' - anche il secondo dei due assi prescelti da Cosentino per una vittoria certa alle Politiche 2008: l'ex prefetto di Caserta Maria Elena Stasi.

    L'ONOREVOLE E' PREFETTO
    28 ottobre 2006. In piena emergenza munnezza il prefetto di Caserta Maria Elena Stasi, investita del compito di prescegliere ad horas una nuova discarica, invia una nota al commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso con la quale indica i componenti del gruppo di lavoro individuati per l'urgente mission. Cinque nomi: la seconda nomination e' per Claudio De Blasio, architetto. A gennaio 2007, durante un vertice istituzionale a Castel dell'Ovo, Bertolaso incontra il ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e indica il nome di De Blasio quale subcommissario ai rifiuti. La circostanza verra' smentita da Bertolaso nelle dichiarazioni alla stampa di pochi mesi dopo, quando De Blasio finisce nel mirino degli inquirenti per un coinvolgimento coi clan del casertano nell'ambito delle indagini sul Consorzio Eco 4. Ma sara' lo stesso capo della Protezione civile a dover ammettere in parlamento, dinanzi alla commissione d'inchiesta sui rifiuti: «la nomina di De Blasio poi l'ho voluta io (…), e' stato arrestato? E' colpa mia perche' l'ho scelto io. Non me l'ha detto nessuno che era in odore di qualcosa che non funzionava».
    Ma torniamo al prefetto Stasi, che al vertice del Palazzo di Governo nella citta' della Reggia era stata nominata alcuni mesi prima di quell'ottobre 2006. Precisamente sette giorni prima delle elezioni politiche dell'11 e 12 aprile. Appena arrivata si trova subito al centro di un'altra bufera, quella raccontata dal film di Enrico Deaglio “Uccidete la democrazia”: «A Caserta nella notte dello spoglio i terminali della Prefettura si bloccarono per tre ore e ripresero a funzionare solo dopo l'intervento di una nutrita delegazione dei Ds che aveva occupato l'ufficio del neonominato prefetto. Maria Elena Stasi e' ritenuta molto vicina a Forza Italia: all'ex ministro Giuseppe Pisanu e soprattutto al coordinatore campano Nicola Cosentino». E ancora: «Cosa successe la notte del 10 aprile nell'ufficio del prefetto Stasi?»: era questo uno fra i principali interrogativi nel film di Deaglio.
    L'inchiesta dell'ex direttore di Diario non ebbe pero' ulteriore esito. Ben diverso il j'accuse mosso alla Stasi nelle ricostruzioni del “Sistema Cosentino” pubblicate recentemente dall'Espresso. Un resoconto che ruota intorno a quel certificato antimafia che la prefettura di Caserta nel ‘97 aveva rifiutato al gruppo Aversana Petroli dei Cosentino per amicizie e parentele “pericolose” di alcuni esponenti della famiglia. Tar e Consiglio di Stato confermano il giudizio.
    In seguito, pero', «la Prefettura cambia idea. Nonostante le sentenze dei giudici - ricostruisce Marco Lillo - il nuovo prefetto Maria Elena Stasi sollecita il comitato per l'ordine e la sicurezza a riconsiderare il caso. Una procedura che “si usa di rado” conferma il prefetto Stasi. Alla fine la Aversana Petroli supera lo scoglio dell'antimafia e alle ultime elezioni la Stasi e' eletta in posizione blindata alla Camera con il Pdl».
    Non ci sta l'onorevole Stasi, che annuncia querele: «la documentazione e' stata rilasciata sentito il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica all'esito di una lunga istruttoria, dopo che si erano alternate decisioni giudiziarie di segno contrastante».

    CESARO CHI?
    Ma non e' solo Cosentino l'unico riferimento, per la Stasi, fra i leader del Pdl. Gia' da tempo, infatti, un'analoga visione della politica lega l'onorevole-prefetto al collega di partito Luigi Cesaro. Un idem sentire maturato nel periodo in cui la Stasi, poco prima di andare a reggere la prefettura casertana, era stata inviata come commissario proprio a Sant'Antimo, «dove - scrive il quotidiano d'informazione locale Caserta c'e' - diede via libera al piano regolatore che era stato predisposto dalla giunta di Luigi Cesaro».
    Torniamo con Cesaro ad un altro big del Pdl finito al centro delle rivelazioni dei pentiti di camorra. Oltre al sottosegretario Cosentino, infatti, il collaboratore di giustizia numero uno del settore rifiuti Gaetano Vassallo accusa anche il deputato ed ex sindaco di Sant'Antimo Luigi Cesaro, il quale sarebbe stato «fiduciario del clan di Francesco Bidognetti», alias Cicciotto ‘e Mezzanotte, condannato all'ergastolo in appello nel processo Spartacus.
    Mentre i pm della direzione antimafia partenopea cercano riscontri alle accuse, vale la pena di ricordare che il comune di Sant'Antimo vanta il poco invidiabile record di essere stato fra i primi in Italia ad essere sciolto per infiltrazioni camorristiche. Correva l'anno 1991 e la famiglia Cesaro reggeva gia' gli assetti politici del municipio, con il giovane Luigi saldamente presente in consiglio comunale: trampolino di lancio per balzare alla poltrona di primo cittadino che manterra' fino al 2004, in contemporanea con la prima elezione in parlamento.
    In paese gli avversari politici sostengono che Cesaro ha “sedotto” Berlusconi con abbuffate di mozzarella aversana, spedite ogni settimana in gran quantita' e freschezza nelle diverse residenze del leader. Un gradimento sfociato, alla vigilia delle Politiche 2006, nella visita a sorpresa del Cavaliere in casa Cesaro, al centro del paese: «gli abbiamo fatto trovare tanta mozzarella, ma anche pizza e fuochi d'artificio - gongolava il deputato dinanzi alla stampa locale - poi si e' intrattenuto una mezz'ora da solo con papa' (l'imprenditore Francesco Cesaro, ndr), anche perche' gia' si conoscevano».
    Due anni dopo - e siamo ai giorni nostri - per fare bella figura col premier (ma forse per farsi perdonare la non brillantissima attivita' parlamentare delle ultime legislature: nessuna proposta di legge presentata come primo firmatario ed interventi in aula praticamente inesistenti) Luigi Cesaro tenta il colpo grosso. E presenta all'Ordine dei giornalisti della Campania la domanda per essere ammesso nell'albo dei pubblicisti, sostenendo di aver svolto assidue collaborazioni presso un periodico dell'area giuglianese, Il Punto, diretto da un revisore dei conti dello stesso Ordine, Mauro Fellico. Sorpresa: «Ho chiesto di visionare la pratica - spiega Ermanno Corsi, ex presidente ed oggi consigliere della compagine giornalistica partenopea - ed e' emerso subito che la documentazione era assolutamente inesistente». In seguito e' emerso che lo stesso Punto risulta creato praticamente “ad hoc”, con una cadenza fantasma e comunque non tale da supportare una pratica da aspirante pubblicista.



    HO FATTO CIP
    Fra i colossi di stato controllati dal ministero dell'Economia, di cui Nicola Cosentino e' sottosegretario, spicca la GSE spa, vale a dire il Gestore dei Servizi Elettrici Nazionali. Fondata nel 1999 dopo il decreto Bersani sulla liberalizzazione del settore energia, attualmente GSE si occupa prevalentemente di incentivare la produzione di elettricita' da fonti rinnovabili. Ma - attenzione - anche da fonti “assimilate. Veniamo cosi' ad uno fra i nodi cruciali intorno a cui ruotano i principali assetti non solo economici, ma anche politici nel nostro Paese, che risulta infatti l'unico, nella UE, a sovvenzionare con denaro pubblico (attraverso il cosiddetto Cip 6) anche gli impianti che producono energia da carburanti fossili (petrolio, carbone, gas), a differenza dagli altri stati dell'Unione, dove tali incentivi sono effettivamente rivolti solo ai gestori di impianti naturali (eolico, geotermico, biomasse, etc.). Un business colossale, dunque, che frutta ogni anno miliardi di euro ai privati del settore dominante, quello petrolifero. Del quale fanno parte, fra le tante societa' italiane, anche due leader come CPL Concordia e il Gruppo Aversana Petroli, quest'ultimo della famiglia Cosentino.
    Andato avanti incontrastato (a parte le proteste degli ambientalisti) per oltre un decennio, il sistema Cip 6 comincia a traballare nel 2007, quando l'allora ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio annuncia la storica svolta, facendo inserire in Finanziaria un emendamento che riallineava il nostro Paese all'Europa e riservava le ingenti provvidenze del Cip 6 alle sole energie alternative, incentivandone cosi' la nascita e la crescita, con progressiva riduzione dei livelli d'inquinamento. «Quest'anno - aveva dichiarato il ministro durante la trasmissione Anno Zero - attraverso il Cip 6, abbiamo ridato oltre 4 miliardi alle rinnovabili». E si era appena all'inizio.
    La storia e' andata come sappiamo. Da un giorno all'altro Pecoraro si e' trovato ad affrontare pesanti accuse. Una trappola in piena regola, dicono i suoi sostenitori. Dopo la vicenda del coordinatore ai rifiuti Claudio De Blasio, e' arrivata l'inchiesta della Procura di Potenza basata sulle indagini condotte dal Capitano Ultimo, al secolo Sergio De Caprio. Il quale, in quello stesso periodo, lavorava fianco a fianco con Guido Bertolaso al commissariato campano per i rifiuti.
    E cosi', con la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento, per i petrolieri cessa ogni pericolo di lasciarsi sfuggire i miliardi targati Cip 6.
    Per gli appassionati del genere, quei pochi, questo è un altro thread su POL e questo, invece, un altro articolo de La Voce Delle Voci su Cosentino e non solo.








    =================================== =========================
    "I learned long ago, never to wrestle with a pig. You get dirty, and besides, the pig likes it."
    (G. B. Shaw)

  2. #2
    vae victis
    Data Registrazione
    23 Sep 2005
    Località
    Napoli
    Messaggi
    120,629
     Likes dati
    34,196
     Like avuti
    53,390
    Mentioned
    7090 Post(s)
    Tagged
    171 Thread(s)

    Predefinito stranamente lo hanno già fatto.

    La camorra nel governo. Pd e Idv: Cosentino si dimetta

    Dopo l'inchiesta de "L'espresso" due mozioni, una del Partito democratico e l'altra dell'Italia dei valori, chiedono al governo le dimissioni del sottosegretario all'Economia

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2046131

  3. #3
    Mai l'altra guancia
    Data Registrazione
    08 Mar 2006
    Località
    -
    Messaggi
    25,491
     Likes dati
    359
     Like avuti
    1,017
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Io mi riferivo a feste in piazza e manifesti sui muri, visto che Di Pietro fa interrogazioni anche sulle "scie chimiche".

    Ma hanno più successo discussioni sulle battute di un nano o i delìri di un ottantenne che avrebbe dovuto fare la miniera.

  4. #4
    vae victis
    Data Registrazione
    23 Sep 2005
    Località
    Napoli
    Messaggi
    120,629
     Likes dati
    34,196
     Like avuti
    53,390
    Mentioned
    7090 Post(s)
    Tagged
    171 Thread(s)

    Predefinito

    Io propongo un referendum per far dimettere Cosentino .
    Spero di non essere arrivato secondo !


  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    19 Aug 2004
    Messaggi
    18,529
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Tranquilli. A Casal di Principe c'è l'esercito (magari è di guardia sotto casa di Cosentino, Cesaro e Landolfi).

  6. #6
    Mai l'altra guancia
    Data Registrazione
    08 Mar 2006
    Località
    -
    Messaggi
    25,491
     Likes dati
    359
     Like avuti
    1,017
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Il Pd contro la camorra: via Cosentino dal governo
    Stati generali della Legalità promossi dal Partito Democratico a Caserta. Si parla di camorra. E il ministro ombra degli Interni Marco Minniti chiede al governo di rimuovere il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, indagato. Le proposte del magistrato Cantone per combattere i clan.
    Il link non proviene da facebook ma da www.unita.it

  7. #7
    Mai l'altra guancia
    Data Registrazione
    08 Mar 2006
    Località
    -
    Messaggi
    25,491
     Likes dati
    359
     Like avuti
    1,017
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Ieri, al Presidente Del Consiglio fu chiesto di dar conto della situazione.
    Lui rispose dicendo che non apprezza le provocazioni e che gode del 72% di fiducia nei sondaggi.

  8. #8
    Mai l'altra guancia
    Data Registrazione
    08 Mar 2006
    Località
    -
    Messaggi
    25,491
     Likes dati
    359
     Like avuti
    1,017
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    So che, ormai, interessa a pochi ma mi sembra giusto continuare questa storia.
    Il Pd salva Cosentino

    Una mozione alla Camera per chiedere le dimissioni del sottosegretario accusato di Camorra. Bocciata per le astensioni e le fughe di molti parlamentari Pd. Ecco i nomi, uno per uno
    Mercoledì scorso la Camera ha respinto una mozione (presentata da esponenti del Pd, dell'Idv e dell'Udc) per far dimettere il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, accusato da sei pentiti - come ha scritto "L'espresso" nelle scorse settimane - di fiancheggiare il clan camorrista dei Casalesi. Nella mozione, di cui il democratico Soro è stato primo firmatario, si ricordano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'inchiesta della Procura di Napoli, i presunti patti elettorali tra l'esponente di Forza Italia e i boss di Casal di Principe. "A prescindere dall'eventuale responsabilità penale dell'onorevole Cosentino, su cui farà piena luce la magistratura", recitava la mozione, "è evidente come la sua permanenza nelle funzioni di Sottosegretario di Stato leda gravemente non solo il prestigio del Governo italiano, ma anche e soprattutto la dignità del Paese; ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il Governo ad evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di Governo, peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del Cipe". La mozione impegnava il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze.

    La mozione non è passata perché, se la maggioranza di centrodestra ha difeso compatta il sottosegretario, molti esponenti del Partito democratico si sono astenuti, mentre altri hanno preferito uscire dall'aula e non votare. Tra l'altro, date le molte assenze nelle file del Pdl, se il Pd avesse votato compattamente per la sua mozione questa avrebbe avuto ottime possibilità di passare. Spicca in modo particolare l'assenza dal voto del segretario del Pd Walter Veltroni, che in
    un'intervista a L'espresso aveva chiesto le dimissioni di Cosentino. In 22 erano assenti, altri sette risultavano in missione. Alcuni dei presenti sono addirittura rientrati subito dopo la bocciatura, e hanno ripreso a votare altre risoluzioni.

    Nella lista qui sotto - diffusa Sinistra democratica - i parlamentari Pd, che con il loro voto contrario, la loro astensione o la loro assenza hanno determinato l'esito della votazione.
    Hanno votato contro gli onorevoli: Capano e Sposetti.
    Si sono astenuti gli onorevoli: Bachelet, Cuperlo, Parisi, La Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia, Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi, Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti Zunino.
    Non hanno partecipato al voto, nonostante in giornata fossero presenti in aula, gli onorevoli: Tenaglia (ministro ombra della giustizia), Calearo, Fioroni, Gasbarra, Lanzilotta, Letta Enrico, Morassut ,Bobba, Sereni, Vassallo, Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti, Corsini,Cuomo, D'Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio, Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli, Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi, Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.
    Erano assenti gli onorevoli: Veltroni, Bersani, Colannino, D'Alema, Lusetti, Melandri, Pistelli, Touad, Ventura, Gentiloni, Beltrandi, Calvisi, Cenni, Colombo Furio, Damiano, Gaglione, Luongo, Lusetti, Marroccu, Melis, Motta, Portas, Tullo, Calipari.
    Risultavano "in missione" gli onorevoli: Fassino, Migliavacca, Bindi, Albonetti, Barbi, Farina, Rigoni.(30 gennaio 2009)

 

 

Discussioni Simili

  1. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 31-12-10, 02:07
  2. Risposte: 48
    Ultimo Messaggio: 11-12-09, 14:06
  3. Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 31-01-09, 11:52
  4. Il Silenzio Su Cosentino (il Sottosegretario All'economia)
    Di x_alfo_x nel forum Regno delle Due Sicilie
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 30-01-09, 16:45
  5. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 12-09-08, 00:57

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito