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I comuni e le Città metropolitane avranno "un'adeguata autonomia impositiva" sugli immobili "compresa quella sui trasferimenti della proprietà e di altri diritti reali". E ancora le Province avranno una "adeguata autonomia impositiva" su autoveicoli e accise "sulla benzina e sul gasolio". Sono queste alcune delle novità della nuova bozza sul federalismo fiscale del ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli presentata ai rappresentanti dell'Unione delle Province italiane. Tra le novità anche la possibilità per le Province di una tassa di scopo. Il testo prevede questo tipo di tributo anche per i Comuni finalizzato agli investimenti, e in particolare, una tassa di scopo sul turismo. L'articolo 3 del ddl, composto da 22 articoli suddivisi in sette capi, prevede l'istituzione di una commissione paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale, "al fine di acquisire - si legge nel testo - ed elaborare elementi conoscitivi per la predisposizione dei contenuti dei decreti legislativi". Nell'articolo 4 si parla poi di una conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
L'articolo 12 (capitolo terzo-bis) del testo sul federalismo messo a punto dal ministro della semplificazione Roberto Calderoli è dedicato al finanziamento delle città metropolitane e di Roma Capitale. "Il finanziamento - si legge nel testo - delle funzioni delle città metropolitane è assicurato in modo da garantire loro una più ampia autonomie di entrate e di spesa in misura corrispondente alla complessità delle medesime funzioni". Più avanti si legge ancora: "Ai sensi dell'articolo 114, terzo comma e dell'articolo 119 della Costituzione, l'assegnazione delle risorse alla città di Roma tiene conto delle specifiche esigenze di finanziamento derivanti dall'esercizio delle funzioni associate al ruolo di capitale della Repubblica. Fermo quanto stabilito dalle disposizioni della presente legge per il finanziamento dei Comuni, alla città di Roma, capitale della Repubblica, sono altresì assicurate specifiche quote di tributi erariali, previa determinazione degli oneri derivanti dallo svolgimento delle funzioni associate al ruolo di capitale della Repubblica".
L'articolo 20 parla poi del coordinamento della finanza delle regioni a statuto speciale e delle province autonome. "Nei limiti consentiti dai rispettivi statuti speciali - è detto in questo articolo - le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano concorrono al conseguimento degli obiettivi di perequazioni e di solidarietà e all'esercizio dei diritti e doveri da essi derivanti, nonchè all'assolvimento degli obblighi posti dall'ordinamento comunitario secondo criteri e modalità stabiliti da norme di attuazione dei rispettivi statuti, da definire, con le procedure previste dagli statuti medesimi, entro il termine stabilito per l'emanazione dei decreti legislativi di cui all'articolo 2 e secondo il principio del superamento del criterio della spesa storica di cui all'articolo 2, comma 2, lettera C".
Sarebbero sette le città metropolitane (Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Napoli e Genova) istituite con il nuovo ddl sul federalismo fiscale. L'articolo 12 della bozza, a cui sta lavorando il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, prevede il finanziamento delle funzioni delle città metropolitane relativo ai comuni capoluogo con più di 350mila abitanti. Resta incerta la posizione di Bari e Venezia che, secondo queste prime indicazioni, non rientrerebbero nei parametri del finanziamento perché le due città capoluogo hanno una popolazione inferiore ai 350mila abitanti.
Saranno le Regioni a gestire il fondo perequativo per comuni e province, per il finanziamento di "funzioni da loro già svolte" all'entrata in vigore del federalismo fiscale. Lo stabilisce la bozza Calderoli, nella quale si prevede "l'istituzione nel bilancio delle Regioni di due fondi, uno a favore dei Comuni,l'altro a favore delle province, a titolo di concorso per il finanziamento" dei servizi svolti attualmente, pari "all'importo dei fondi alla medesima data presenti nel bilancio dello Stato di parte corrente e di parte capitale".
I fondi saranno poi periodicamente aggiornati, e la ripartizione tra i singoli enti sarà stabilito in base ad una serie di parametri. I fondi di perequazione ricevuti dalle regioni devono essere trasferiti agli enti di competenza entro 20 giorni dal ricevimento. Istituita poi una Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica, presso la Conferenza Unificata (cui partecipano Stato, Regioni ed enti locali), per monitorare il corretto utilizzo del fondo perequativo.
Soddisfazione del ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, al termine dell'incontro sul federalismo fiscale con il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. "Tutti hanno partecipato portando dei contributi, così si costruiscono le cose, soprattutto le riforme". Il ministro Calderoli ha poi dichiarato: "Vedremo se il testo" del disegno di legge sul federalismo fiscale "andrà in Consiglio dei ministri la prossima settimana". Intanto giovedì prossimo è previsto un incontro tra il ministro Calderoli e il presidente della Canferenza delle Regioni, Vasco Errani.
da affaritaliani.it