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Albertsturm
La destra cancella Pio La Torre: Comiso, l'aeroporto cambia nome
Veltroni: offesa la memoria della Sicilia
La macchina trivellata di colpi di Pio La Torre
Revisionismo di destra. L'aeroporto di Cosimo non si chiama più Pio La Torre. La memoria del segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia nel 1982 viene calpestata dalla giunta di centrodestra del comune siciliano.
La giunta ha deliberato il ripristino del vecchio nome dell'aeroporto che torna a essere intitolato al generale dell'Aeronautica Vincenzo Magliocco, morto in Africa nel 1936. La precedente intitolazione a Pio La Torre era stata decisa il 30 aprile dello scorso anno, quando l'allora sindaco di centrosinistra, Pippo Digiacomo, organizzò una cerimonia per i 25 anni dell'assassinio di La Torre, a cui presero parte i ministri del governo Prodi, Massimo D'Alema e Alessandro Bianchi, atterrati a Comiso con un Airbus, insieme al presidente dell'Enac Vito Riggio. Era il primo volo civile in
un aeroporto la cui riconversione è costata circa 60 milioni e che entro la fine di quest'anno dovrebbe essere consegnato per iniziare la sua attività e diventare il quarto scalo della Sicilia.
«Come annunciato in campagna elettorale - dice il neo sindaco di centrodestra Giuseppe Alfano, eletto a giugno - abbiamo ripristinato la denominazione dell'infrastruttura che ere stata intestata a Magliocco fin dalla sua costruzione avvenuta fra il 1937 e il 1939. Non vogliamo mettere in discussione la figura e gli straordinari meriti di La Torre, ucciso dalla mafia che non gli perdonava di essere stato l'ispiratore della legge Rognoni-La Torre, ma riteniamo più giusto conservare una denominazione che fa parte da più di mezzo secolo della memoria collettiva della città».
«Come rileva un sondaggio effettuato a suo tempo - dice il sindaco -, l'intitolazione a La Torre aveva riscontrato scarso gradimento fra i cittadini».
«La figura di Pio La Torre è quella di un uomo politico che con enorme coraggio si è battuto contro la mafia e, per mano della mafia è stato ucciso. Cambiare nome all'aeroporto di Comiso è una scelta che non offende solo la sua memoria ma quella di tutti i siciliani onesti che sperano e credono che sia possibile costruire un futuro diverso e migliore per la propria terra». Così Walter Veltroni, segretario del PD, commenta la decisione del sindaco di Comiso di cambiare nome all'aeroporto dedicato a Pio La Torre. «Voler cancellare - afferma il leader del Pd - la memoria di uomini che, per come hanno speso la loro vita, rappresentano un patrimonio collettivo e non di parte rappresenta un atto arrogante e davvero incomprensibile. Non è questa la strada per costruire una storia condivisa, non è questa la strada per restituire alla Sicilia e al Mezzogiorno orgoglio e memoria di se e del proprio passato migliore».
«Apprendo questa notizia con un sentimento di tristezza, di dolore, di sconforto e di lutto». Così l'ex sindaco di Comiso, Pippo Di Giacomo - commenta la decisione del Comune di togliere l'intitolazione del locale aeroporto a Pio La Torre. «Mi pare che, per la seconda volta - dice Digiacomo - è stato ammazzato Pio. Un'azione politica brutale, ottusa, sconsiderata, condotta con malafede, recuperando l'intitolazione di un non più esistente aeroporto militare distrutto dalle forze alleate oltre 60 anni fa. Mi vergogno di essere siciliano, me ne vergogno senza scusanti».
Il presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro aggiunge di considerare la scelta di cambiare nome all'aeroporto «offensiva e inaccettabile».
Per il coordinatore nazionale di Sinistra democratica, Claudio Fava «sottraendo alla propria città la memoria di Pio La Torre, il sindaco di Comiso ragiona come un mafioso. La decisione adesso di cancellare il nome di Pio La Torre ha tutta la forza simbolica d'una violenza mafiosa: negare i morti, negare la memoria, parlar d'altro».
Ma anche in casa Pdl c'è chi non apprezza il cambio di nome fatto dal sindaco di Comiso. E così, Carlo Vizzini Presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e Rappresentante speciale OSCE per la lotta alle mafie transnazionali parla di «profondo dolore politico e personale» e mette in risalto la condotta incomprensibile di chi lo depenna e nello stesso giorno definisce La Torre «un uomo di grande valore che ha lottato contro la mafia».
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78420