-Politica interna
Noi condanniamo il bipartitismo quasi perfetto raggiunto con le ultime elezioni che ha definitivamente cancellato e appiattito i partiti storici che hanno fatto nascere la Repubblica Italiana.
Non ci riconosciamo nel governo Berlusconi che ancora una volta ha dimostrato di utilizzare la politica per i suoi interessi trascurando le necessità del paese affrontate con misure demagogiche e dannose.
Del resto siamo molto sfiduciati da un'opposizione tenera, disorganizzata e indecisa sul da farsi.
-Economia
Il capitalismo ha dimostrato essere il migliore sistema economico e quello che ha portato maggiore ricchezza.
Riconosciamo quindi l'importanza di un'economia libera da interventi statali se non quando necessari alla tutela stessa del libero mercato, con provvedimenti quali l'antitrust.
Inoltre sosteniamo il coorporativismo, in un contesto di libero mercato, quale migliore sistema per tutelare e rendere partecipi democraticamente i lavoratori alle decisioni dell'azienda, secondo la mazziniana formula "Capitale e lavoro nelle stesse mani".
Crediamo inoltre che nel 2008, sia vergognoso l'alto tasso di morti bianche che ogni giorno affligge il nostro paese e chiediamo a istituzioni, lavoratori e imprenditori una stretta collaborazione per risolvere il problema.
-Libertà locali e unità di patria (federalismo fiscale e amministrativo)
Noi crediamo che l'unità nazionale sia un valore da preservare e individuiamo al suo interno le diverse realtà locali che la compongono e l'arricchiscono.
Per tanto riteniamo necessario un riconoscimento e una cessione di poteri da parte dello stato centrale verso i comuni e le regioni, ovvero i luoghi dove viviamo e nelle quali ritroviamo le nostre radici.
-Laicità dello stato e diritti civili
Riteniamo fondamentale per la tutela delle libertà individuali che sia garantita la laicità dello stato.
Troppe volte in questi anni abbiamo assistito ad uno spettacolo pietoso, di una classe dirigente prona alla Chiesa Cattolica.
Per tanto è necessaria una svolta e una revisione dei patti stipulati con il Vaticano.
Inoltre ci aspettiamo che venga cambiata la legislazione in merito a libertà di ricerca, riconoscimento delle coppie di fatto e finanziamenti alla Chiesa Cattolica.
-Politica estera
Il fallimento del trattato di Lisbona non deve arrestare il processo di unificazione europea che noi riteniamo fondamentale.
Piuttosto deve far capire a Bruxelles che non è possibile continuare con decisioni prese dall'alto e che gli stati nazionali devono subire volenti o nolenti.
Per tanto auspichiamo l'elezione di un'assemblea costituente che scriva una Costituzione e che non sia solo una semplice riorganizzazione di vecchi trattati.
Inoltre auspichiamo la nascita di un esercito europeo per una difesa comune, che sostituisca gli attuali eserciti nazionali all'interno della NATO, così da rafforzare ed equiparare l'alleanza con gli USA.
Circa la questione mediorientale auspichiamo la fine dei conflitti e la convivenza di popoli liberi e sovrani. Per tanto condanniamo i gruppi terroristici che cercano di distruggere lo stato di Israele e impediscono al popolo palestinese di autodeterminarsi.