Ovvero: cronistoria argomentata del come può "girare il vento" se è UNO SOLO che "soffia".
12 Febbraio 2008
Riprendendo le cronache attorno all’informazione televisiva, ecco i primi fatti e misfatti dei telegiornali di Berlusconi, quelli che parlano con la voce del Padrone in campagna elettorale.
Inevitabile cominciare dal meglio del meglio, vale a dire Emilio Fede.
È ringiovanito, finalmente può tornare alla totale militanza e, ieri sera, vibrava di prorompente passione partigiana.
Intanto ha ripreso il suo personale tormentone contro la par condicio, che gli impedisce di inneggiare a Berlusconi, solo a Berlusconi, sempre a Berlusconi.
Poi ha mandato in onda, da Milano a Palermo, i lamenti popolari sul caro vita al solo scopo di poter passare, di colpo, su un palco azzurro dove pontificava il Salvatore, quello che - dopo l’infame Prodi - riverserà sugli italiani ricchezze e felicità.
Assalito dal raptus mediatico, Emilio Fede ha cominciato a delirare - letteralmente - su tesoretti che compaiono e scompaiono, su voragini di migliaia di miliardi lasciate dal centrosinistra
(che Berlusconi di certo riempirà d’oro)
finché, per ingraziarsi il riluttante Storace, ha diffuso alcuni minuti di Santanchè che sbranava immigrati.
Se il partito delle SS (Storace-Santanchè) ci ripensa, ha trovato il suo press agent televisivo.