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  1. #1
    Mai l'altra guancia
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    Question "Il vicino ROM" - Un po' di cifre.

    IL VICINO ROM

    di Maurizio Ambrosini 20.05.2008
    Dal punto di vista dei numeri, non c’è ragione di lamentare "invasioni" di rom e sinti nel nostro paese. Piuttosto sono assai problematiche le politiche adottate per la gestione di queste minoranze. Nel migliore dei casi si sono allestiti i campi nomadi, diventati oggi un aspetto saliente del problema. Servono invece soluzioni abitative plurime, negoziate con i diretti interessati e con le comunità locali. E progetti più ampi, con il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei destinatari, la condivisione di regole, la presenza di figure di mediazione e accompagnamento.

    Secondo le ultime stime disponibili, di Caritas-Migrantes, in Europa vivono all’incirca 9 milioni di rom e sinti, di cui meno di 2 milioni nell’Europa Occidentale. Tra i paesi più interessati dal fenomeno, troviamo la Spagna con una popolazione compresa fra le 650mila e le 800mila unità, la Francia con valori stimati tra 280mila e 340mila, la Grecia, tra 160mila e 200mila.
    Per l’Italia, i dati si attestano intorno alla cifra di 120-150mila unità, e dunque pur aggiungendo un incremento in seguito all’ingresso nell’Unione di nuovi paesi membri come Bulgaria e Romania, dal punto di vista quantitativo, il nostro paese non avrebbe molti elementi di fatto per lamentare un’insopportabile invasione delle minoranze più stigmatizzate d’Europa.
    Sarebbe bene, fra l’altro, parlarne al plurale, giacché si tratta di un mosaico di popolazioni per molti aspetti diverse: nazionalità, data di arrivo, religione, e così via. Quasi la metà, oggi, è presumibilmente in possesso della cittadinanza italiana, a volte da secoli; l’altra parte, è composta da gruppi stratificati per titoli di soggiorno e dotazione di diritti, con una cospicua quota di neo-comunitari, insieme a rifugiati, apolidi, stranieri in possesso o meno di permesso di soggiorno. Anche l’etichetta “nomadi” traduce più un pregiudizio che una situazione di fatto: solo una minoranza, compresa tra il 15 e il 30 per cento, conduce ancora una vita itinerante; molti non sono più nomadi da tempo, o non lo sono mai stati.
    IL (NON) GOVERNO DELLA QUESTIONE
    Il caso italiano si rivela invece assai problematico se prendiamo in considerazione le politiche indirizzate alla gestione delle popolazioni rom e sinte. Qui due considerazioni si impongono.
    1) Come ha ricordato nell’autunno scorso Barroso, a nome dell’Unione europea, l’Italia non ha richiesto fondi comunitari per realizzare politiche rivolte a rom e sinti, a differenza della Spagna e di altri paesi. Del resto, si potrebbe chiosare, in varie regioni nel passato i fondi disponibili non sono stati richiesti dai comuni, per nulla intenzionati a realizzare strutture d’accoglienza o altri servizi per questi scomodi vicini di casa.
    2) La misura più diffusa, nei casi benintenzionati, per intervenire sulla domanda abitativa di queste minoranze consiste nell’allestimento dei cosiddetti “campi nomadi”, che col tempo però da soluzione sono diventati un aspetto saliente del problema. Per citare solo una delle molte critiche avanzate da istituzioni internazionali, il comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione razziale (1), aveva notato nel 1999: “In aggiunta alla frequente mancanza dei servizi di base, l’abitare nei campi porta non solo alla segregazione fisica della comunità rom dalla società italiana, ma anche all’isolamento politico, economico e culturale”.
    L’emergenza rom di oggi, e la percezione diffusa di insediamenti selvaggi e minacciosi, ha dunque a che fare con il mancato governo della questione, con la carenza di investimenti appropriati, con l’insistenza su misure ghettizzanti e stigmatizzanti. Nella maggior parte dei casi, si è preferito ignorare il problema, sperando che rom (e sinti) andassero ad accamparsi in un altro comune. Alla fine, il sonno della politica si è ribaltato nella politicizzazione dal basso della questione, con le rivolte dei residenti, gli incendi dolosi e la caccia a donne e bambini terrorizzati: prima dei fatti di Napoli, ricordiamo quelli di Opera.
    Malgrado l’opinione diffusa, espellere i rom è tutt’altro che semplice, salvo violare norme europee e garanzie costituzionali. Basti pensare all’alto numero di minori. Neppure sgomberi e allontanamenti risolvono il problema: si limitano a spostarlo, o a riprodurlo in maniera ancora più precaria e derelitta.
    D’altronde, anche affrontare l’argomento nominando un “commissario per i rom” suona in maniera inquietante, perché individua una minoranza etnico-linguistica come destinataria di misure ad hoc.
    AL DI LÀ DEI CAMPI
    Il conflitto apparentemente insolubile tra popolazione maggioritaria e installazione di gruppi rom e sinti in appositi “campi” richiede di spostare la discussione su un altro piano, ponendo a tema il superamento o almeno la flessibilizzazione della forma-campo, inteso come insediamento eterodiretto, numeroso, istituzionalmente controllato, di fatto permanente, collocato ai margini dei contesti urbani, scollegato da interventi adeguati di integrazione e promozione sociale. Servono invece soluzioni abitative plurime, negoziate con i diretti interessati e con le comunità locali. Servono poi progetti più ampi, che comportino il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei destinatari, la condivisione di regole, la presenza di figure di mediazione e accompagnamento. Serve la repressione dei comportamenti illegali, senza criminalizzazioni collettive e pregiudiziali. Serve l’impegno di associazioni e operatori dotati di competenze specifiche. Serve l’investimento in progetti di avvio al lavoro e alla microimprenditorialità.
    Il 2008, anno europeo contro le discriminazioni, è cominciato male e continuato peggio, ma potrebbe ancora conoscere uno scatto d’orgoglio, o meglio, di aderenza ai valori della nostra civiltà.
    (1)Cerd, Committee on the Elimination of Racial Discrimination.
    Questo articolo sembra confermare la correttezza di molte denunce fatte agli uomini politici italiani.
    I fatti non sono quelli raccontati dai pennivendoli, le colpe non sono di pochi ma affondano le proprie radici nella discriminazione e nel poco interesse per gli "altri".

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Zdenek Visualizza Messaggio
    Questo articolo sembra confermare la correttezza di molte denunce fatte agli uomini politici italiani.
    I fatti non sono quelli raccontati dai pennivendoli, le colpe non sono di pochi ma affondano le proprie radici nella discriminazione e nel poco interesse per gli "altri".
    Ho letto con interesse l'articolo. I numeri sono numeri e hanno una loro rilevanza. Come sempre cerco di farmi un idea del problema senza pregiudizi.
    Ci sono pero' elementi inconfutabili. L'integrazione e' difficile perche' la gente comune odia i Rom e non mi si venga a dire che la colpa e' delle televisioni. E' un atteggiamento di rifiuto che esiste da sempre ed e' distribuito equamente in tutta Italia, anche nelle regioni "rosse".
    Che spiegazione possiamo dare?

  3. #3
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    Serve la repressione dei comportamenti illegali, senza criminalizzazioni collettive e pregiudiziali.
    Non posso che concordare con questa affermazione, nella consapevolezza che il Governo italiano non è in proncinto di varare alcuna norma per l'espulsione di massa o per la distruzione immediata di tutti i campi Rom.
    Ma se questi campi risulteranno illegali, in contrasto con le norme dello Stato (per ipotesi: occupazione abusiva di solo pubblico, allacciamenti abusivi a rete dell'acqua o del gas, mancanza dell'approvazione degli organi tecnici comunali) giustamente si dovrà provvedere per il ripristino della legalità, attraverso l'utilizzo dei fondi comunitari per l'integrazione.
    Ovviamente nei casi più gravi, di comprovata e diffusa illegalità, sarà anche possibile lo sgombero. Non è infatti possibile permettere la costruzione di vere e proprie "favelas" nelle periferie, come si può verificare nel caso di Roma.

    I Rom non vanno criminalizzati in sè, perchè la responsabilità penale è dell'individuo. Certo lo Stato fa bene ad aumentare le pene previste per reati di grave impatto sociale (furti, rapine in villa fra tutti).
    In discussione vi è il reato di immigrazione clandestina: personalmente sono favorevole, perchè non è possibile permettere l'ingresso in Italia senza alcun controllo sull'identità della persona, e i conseguenti rischi per la sicurezza. In più, una immigrazione selvaggia e non controllata potrebbe provocare diffusi fenomeni di instabilità sociale e di mancata integrazione (si pensi alle periferie parigine).

    Quindi, in sintesi: no alla criminalizzazione generica, sì ad una politica più dura, se si vuole anche a leggi draconiane, per garantire la sicurezza dei cittadini italiani (e lo Stato italiano deve pensare a questo prima di ogni altra cosa) e il rispetto delle regole.

  4. #4
    Signore di Trieste
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    questo articolo dimostra che non si è fatto nulla per risolvere begl anni il problema e semplicemente se ne è fregato, nessuna discriminazione

  5. #5
    i' marchese del grullo
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    la questione l'è che c'è qualcheduno che su codeste faccende c'ha vinto l'elezzioni .....che un c'aveva fatto 'ampagna elettorale mai nessuno su codesti argomenti ......e adesso li deve fa' una legge pe' accontenta' i' su elettorato .....ma codesta legge l'è in contrasto co tutte le norme internazzionali di civiltà ......
    i' problema costì l'è che la giustizzia un la funziona .....e un la funziona icchè li stessi che l'ha vinto l'elezzioni facendo terrorismo mediati'o su codeste faccende l'è quelli che l'ha fatto un monte di leggi proprio acchè la giustizzia un la funzionasse ......pe' codesto motivo l'eravamo di già la vergogna di tutta l'europa .....adesso la vergogna s'è raddoppiata .......

  6. #6
    Mai l'altra guancia
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    Citazione Originariamente Scritto da CioniMario Visualizza Messaggio
    la questione l'è che c'è qualcheduno che su codeste faccende c'ha vinto l'elezzioni .....che un c'aveva fatto 'ampagna elettorale mai nessuno su codesti argomenti ......e adesso li deve fa' una legge pe' accontenta' i' su elettorato .....ma codesta legge l'è in contrasto co tutte le norme internazzionali di civiltà ......
    i' problema costì l'è che la giustizzia un la funziona .....e un la funziona icchè li stessi che l'ha vinto l'elezzioni facendo terrorismo mediati'o su codeste faccende l'è quelli che l'ha fatto un monte di leggi proprio acchè la giustizzia un la funzionasse ......pe' codesto motivo l'eravamo di già la vergogna di tutta l'europa .....adesso la vergogna s'è raddoppiata .......
    Preciso, senza tanti giri di parole.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da CioniMario Visualizza Messaggio
    la questione l'è che c'è qualcheduno che su codeste faccende c'ha vinto l'elezzioni .....che un c'aveva fatto 'ampagna elettorale mai nessuno su codesti argomenti ......e adesso li deve fa' una legge pe' accontenta' i' su elettorato .....ma codesta legge l'è in contrasto co tutte le norme internazzionali di civiltà ......
    i' problema costì l'è che la giustizzia un la funziona .....e un la funziona icchè li stessi che l'ha vinto l'elezzioni facendo terrorismo mediati'o su codeste faccende l'è quelli che l'ha fatto un monte di leggi proprio acchè la giustizzia un la funzionasse ......pe' codesto motivo l'eravamo di già la vergogna di tutta l'europa .....adesso la vergogna s'è raddoppiata .......
    Quindi ci stai dicendo che dalle tue parti i Rom non sono un problema, che la gente li apprezza e che si incazza solo dopo aver visto Fede?

  8. #8
    i' marchese del grullo
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    Citazione Originariamente Scritto da 2DISGRAZIE Visualizza Messaggio
    Quindi ci stai dicendo che dalle tue parti i Rom non sono un problema, che la gente li apprezza e che si incazza solo dopo aver visto Fede?
    o bischero! .....l'ero figliolo che la mi nonna mi diceva d'un fa i' cattivo senno' mi portava via i' zingari ......che ci voleva i' nanetto co le su televisioni? .....un te n'eri accorto mai che li zingari li gira l'europa da dumila anni? .....la discriminazzione la ce sempre stata .....l'è solo adesso che ci si vole fa una legge apposta ......e quando la si 'omincia a fa le leggi apposta pe' penalizza' ungruppo preciso invece che pe' tutela' l'intera 'omunità che principiano i problemi .....e un si sa dove si po' anda' a finì ......anzi .....noialtri lo dovremmo sape' benissimo ......che ci s'è già passati ......

  9. #9
    Prodi&Berlusconi
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    Citazione Originariamente Scritto da CioniMario Visualizza Messaggio
    o bischero! .....l'ero figliolo che la mi nonna mi diceva d'un fa i' cattivo senno' mi portava via i' zingari ......che ci voleva i' nanetto co le su televisioni? .....un te n'eri accorto mai che li zingari li gira l'europa da dumila anni? .....la discriminazzione la ce sempre stata .....l'è solo adesso che ci si vole fa una legge apposta ......e quando la si 'omincia a fa le leggi apposta pe' penalizza' ungruppo preciso invece che pe' tutela' l'intera 'omunità che principiano i problemi .....e un si sa dove si po' anda' a finì ......anzi .....noialtri lo dovremmo sape' benissimo ......che ci s'è già passati ......
    Ok, quindi confermi che il problema esiste da sempre. Sei solo in disaccordo sulla cura, ho capito.

  10. #10
    Can che abbaia morde
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    Il fatto che si possa rendere legale quel che era illegale un attimo prima , complica le cose.
    Quindi il requisito della legalità non risolve molto, può trattarsi di un artificio. E spesso, proprio di questo si tratta.
    Si possono proporre, e quindi porre, le norme, con l’intento di rendere più agevole la convivenza. O si può fare tutt’altro, come spesso si fa. Legiferare con il solo intento di accrescere le fattispecie insanabili e quindi lucrare, in molti modi, sull’impossibilità di rispettare la norma. Lucrare quindi consensi su una situazione di illegalità artificiosamente creata, Un metodo usatissimo e di un’ingenuità apparentemente grande. Di certissima riuscita, se si considera che è facilissimo attizzare l’odio per il diverso che, già, naturalmente cova. Troppe norme , troppe violazioni, Matematica. Anzi aritmetica. Nessuno, più di chi grida: “ci vorrebbe una legge” ,odia così profondamente la legge che anche a lui potrebbe applicarsi. E’ il principio trasparente della tolleranza zero, invocata dai brigante per sbarazzarsi della concorrenza. Qualcosa si potrebbe fare se fossero sincere le intenzioni. Ma così non è. La rapine in villa sono naturalmente un problema da risolvere, finche convenga.

 

 
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