http://it.youtube.com/watch?v=rl5Ey5zUdLY
Fratelli, Amici,
finalmente parte il Primo Congresso de La Destra Nazionale. Che dire?
Innanzitutto GRAZIE! Grazie per la fiducia, grazie per la compattezza, grazie per dimostrare ogni giorno che La Destra Nazionale c'è e non ha paura di farsi vedere, che non ha paura degli scontri più aspri perchè ne esce sempre vincitrice e pulita.Il Congresso riparte con il "Canto degli Italiani" che rieccheggiò nelle nostre menti durante la Convention Costitutiva ai tempi di DMN.
Parlare della politica polliana e di quello che sta subendo Camera mi sembra ormai troppo scontato dato che le nostre opinioni sono leggibili ovunque quindi procederò con altro.In questi momenti mi preme esprimere la più totale solidarietà al popolo Tibetano schiacciato da una dittatura rossa che si nasconde sotto il nome di Cina. Mi preme inoltre ricordare con un PRESENTI i nostri morti, caduti sotto la violenza terrorista rossa... sarebbero da ricordare tutti ma ho una storia particolarmente a cuore, la storia di un ragazzo ammazzato sotto casa, le parole non saranno mai troppe e vi invito a questa lettura:
"Papà, dove vai ?", mi chiese lo scorso anno Mia Figlia vedendomi uscire con la faccia triste. "Da un Amico che non conobbi , ma che da morto sta sempre con me.", le risposi. E per questo le scrissi questa storia:
SERGIO RAMELLI 29 Aprile 1975-29 Aprile 2005.
Trent’anni,caro Sergio. Trent’anni che abbiamo vissuto,in cerca di un sogno. Trent’anni che a Te sono stati rubati,senza un perché.
Perché ricordarsi ancora di Sergio ? Perché i giovani conoscano un passato recente dell’Italia nata dalla resistenza durante il quale migliaia di giovani bollati come fascisti e picchiatori, furono in realtà vittime dell’odio insegnato ai figli dai padri ancora non sazi del sangue del 1945 e da cattivi maestri che tale odio coltivavano ed insegnavano. Perché tale odio oggi non ritorni e consegni le Tre Guerre Civili Italiane finalmente alla storia. Anche se,purtroppo, ancora oggi c’è chi plaude a chi lancia cavalletti ed inneggia agli assassini di Nassirya. E c’è chi urla, come il 25 aprile di quest’anno a Milano: ”Berlusconi , Albertini, farete la fine di Mussolini.”
Erano gli anni di “Uccidere un fascista non è reato” o di “Se vedi un punto nero spara a vista è un Carabiniere o è un Fascista”, ma anche di “Ora e sempre,resistenza !”. Erano gli anni non certo “formidabili” come qualcuno ha invece scritto . E dove purtroppo “la meglio gioventù” ghettizzava altra gioventù.
Erano gli anni in cui una famiglia normale fu colpita da una tragedia immane.
Sergio era nato il 6 luglio 1956,undici anni dopo la fine della guerra.
Giocava al pallone e tifava Inter. Gli piaceva Celentano. Portava i capelli lunghi e non amava il barbiere.Aveva un motorino,un Ciao . E si iscrisse all’Istituto Tecnico Molinari a Milano perché amava la matematica e la chimica. Anzi,avrebbe voluto laurearsi in chimica. Era bravo,e spesso passava i compiti ai compagni di scuola; generoso, allegro, mai uno screzio.
Aveva una ragazza, Flavia.
L’ultimo anno di scuola si venne a sapere che Sergio era di Destra,che frequentava il Fronte della Gioventù ed il MSI. E fu l’inizio di un calvario.
Come risulta dagli atti del processo contro i suoi assassini,Ramelli fu più volte prelevato a forza dalla sua classe e minacciato.
In seguito, in data 13 gennaio 1975 venne circondato in strada da 80 studenti e costretto a cancellare alcune scritte apparse sui muri del Molinari.
A scuola scrisse un tema contro le Brigate Rosse:e questo fu la sua condanna.
A fine gennaio il fratello Luigi,scambiato per Sergio,fu aggredito da due giovani con chiavi inglesi.
Il 3 febbraio ,mentre si recava a scuola col padre per presentare domanda di trasferimento ad altra scuola, venne costretto a passare nel corridoio dell’istituto tra due file di “compagni”, venne insultato e colpito, tant’è che svenne. Il Preside ed alcuni professori che scortarono padre e figlio fino all’uscita,vennero a loro volta malmenati.
Il 9 marzo Sergio e Luigi vennero assediati per mezz’ora in un bar di viale Argonne da una ventina di “bravi ragazzi” con bandiere rosse.
Anche un altro giovane di Destra del Molinari,Claudio N.venne picchiato e costretto al ritiro.
Infine, a coronamento del tutto, alle ore 13 del 13 marzo 1975, mentre appoggiava il motorino in Via Paladini , la vile aggressione: il “cosiddetto” servizio d’ordine della Facoltà di Medicina di Avanguardia Operaia lo circondò e lo colpì sulla testa con grosse chiavi inglesi, quelle Hazet 36 (fascio dove sei?, diceva un altro slogan) allora tristemente famose.
Ricoverato al Policlinico, alternò momenti d’incoscienza a brevi momenti di ripresa, fino a morire il 29 aprile.
Mentre Sergio era in coma, anche Luigi venne nuovamente minacciato. Il giorno prima della morte ci fu un corteo di “antifascisti” sotto casa Ramelli, con scritte e manifesti pieni di minacce.
Poi ci furono funerali quasi vietati, con i partecipanti costretti ad arrivare alla spicciolata, tutti fotografati dai compagni per un vero schedario che venne ritrovato mesi più avanti; il corteo impedito,il consigliere comunale missino Staiti ed alcuni ragazzi fermati dalla polizia, altri spintonati, un prete minacciato d’arresto perché protestava.
Questa la storia di alloraoi vi fu un processo dove gli assassini furono tutti condannati. Brave persone,si diceva . Certo, chi studiava Medicina come faceva a sapere l’effetto di una Hazet 36 calata con forza ripetutamente su una testa ? Ora sono tutti fuori,brave persone,con famiglia e figli….
Ed ora finalmente oggi, 29 aprile 2005 i giardini pubblici ,tra via Bronzino e via Pinturicchio della Sua, della mia Milano, saranno a Lui dedicati. Anche se c’è ancora molta gente che odia e che scrive sui muri, oggi come allora , ”Tutti i fascisti come Ramelli,con una riga rossa tra i capelli”…
Gente che ancora insegue chissà cosa, come alcuni partigiani che in questi giorni hanno distribuito in alcune Scuole Medie adesivi con sopra scritto “ora e sempre resistenza”. Fieri dell’Italia che costruirono. A loro dedico le parole dette da un religioso che portava il fazzoletto azzurro dei Volontari della Libertà alla vista dei Funerali Negati a Sergio: ”Non è questa l’Italia per la quale ho combattuto: questa non è un’Italia né LIBERA né DEMOCRATICA”.
Addio Sergio, Tu che conosci la Vera Pace in Cristo, prega per questa povera Patria insieme a tanti altri Camerati caduti in quegli anni ’70 ed a quei ragazzi che cercarono di salvare l’Onore della Patria dopo l’ 8 settembre.
A noi, sopravissuti di quell’era, resta il Tuo Ricordo e l’incarico di raccontare sempre questa tragedia di un giovane normale colpito da un odio senza perché.
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Tornando al Nostro Congresso; la mia felicità nel vedere qui affianco a me amici nuovi e vecchi mi riempe di gioia, tra i nuovi mi preme citare Forfy , Destra811 e Piero88 il mio ufficio di Segreteria che ha lavorato al meglio per far si che il partito voli sempre più in alto; tra i vecchi amici ringrazio chi è venuto sin da subito: Grazie caro Giordy! ringrazio chi è arrivato un pò dopo e in punta di piedi ma che farà grande rumore: Grazie MiLesSa! ringrazio chi ha rischiato qualcosa e chi ha perso qualcosa per venire qui: MaxRed, Defender GRAZIE!
In particolar modo Defender; te l'ho detto in privato e lo dico in pubblico: NON SCORDERò MAI E POI MAI QUELLO CHE HAI FATTO PER ME QUANDO TUTTI MI DAVAN MERDA...se fossimo in altri anni per te userei quella parolina che inizia per Cam e finisce per erata, non nel senso fascista del termine ma nel senso di fratellanza
e come non ringraziare Mr. pelo,Andrea I Nemesi , MircoCurvaSud e Jonny?LO SQUADRONE SIETE VOI!
Un ringraziamento speciale va anche a un Combattente per l'Italia per il quale vorrei un applauso ovvero il Presidente Ferruccio che spero di risentire presto su POL.
Quelli che non ho citato non la prendano a male ma spero di potergli stringere la mano durante questa Assise.Mi dimetto dal ruolo di Segretario e rimetto nelle mani degli iscritti tutto...mi candiderò per questo o per qualsiasi altro ruolo solo se verrà richiesto do Voi sennò mi farò da parte lavorando senza alcun ruolo
E' bello essere qui in mezzo a sognatori, a sognatori che come me vogliono una Nuova Italia, un'Italia dove le persone anziane non piangono perchè con 5 euro non riescono a comprare il pane e il latte e che dopo una vita di lavoro e di sacrificio non ricevono pensioni da fame e non arrancano negli autobus perchè qualche giovane cafone non li fa sedere, un'Italia dove vi è certezza della pena, dove i delinquenti vengon trattati da delinquenti e dove gli immigrati che delinquono vengono cacciati a calci nel culo! Un'Italia dove non si ha paura a girare la notte, un'Italia sicura,un'Italia dove l'aborto non è un'alternativa al preservativo ... andrei avanti per mezz'ora...se questo vuol dire essere populisti allora io sono populista e se questo è essere fascisti siamo fascisti...secondo me questo è essere Italiani e avere sale in zucca.Spero in un gran congresso e vi lascio con una poesia
HISTRION
Nessuno mai osò scrivere questo,
ma io so come le anime dei grandi
talvolta dimorano in noi,
e in esse fusi non siamo che
il riflesso di queste anime.
Così son Dante per un po' e sono
un certo Francois Villon, ladro poeta
o sono chi per santità nominare
farebbe blasfemo il mio nome;
un attimo e la fiamma muore.
Come nel centro nostro ardesse una sfera
trasparente oro fuso, il nostro "Io"
e in questa qualche forma s'infonde:
Cristo o Giovanni o il Fiorentino;
e poi che ogni forma imposta
radia il chiaro della sfera,
noi cessiamo dall'essere allora
e i maestri delle nostre anime perdurano.
GRAZIE RAGAZZI
Richard