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    Predefinito Come i media costruiscono le notizie: la guerra fredda della disinformazione

    Non è bastato alle nostre TV mostrare filmati in cui si vedono pii monaci e altri pacifici manifestanti sfasciare vetrice, linciare passanti, bruciare vive 5 giovani commesse e clienti di un negozio (ma questo nonostante che ci fossero le immagini nessuno in occidente le ha mostrate) http://italian.cri.cn/381/2008/03/24/64@100635.htm
    dicendoci che quelle immagini mostravano la sanguinaria repressione dell’Esercito (addirittura) cinese. Addirittura i media più accorti ci hanno detto che le immagini precedenti erano della TV cinese, quindi non obiettive, per cui ci hanno mostrato le immagini invece più obbiettive di un turista australiano che mostrava più da vicino pii monaci e pacifici dimostranti sfasciare vetrine, linciare passanti, bruciare negozi dicendoci che quelle immagini mostravano la sanguinaria reppressione dell’esercito (addirittura) cinese. Poi ci hanno mostrato la polizia nepalese e indiana picchiare di santa ragione i monaci che protestavano davanti alle ambasciate cinesi dicendoci che le immagini mostravano la selvaggia repressione della polizia cinese contro i tibetani.

    alcuni si deve dire hanno chiesto scusa.



    RTL: foto sulle violenze in Tibet riconoscono la verità dei fatti

    2008-03-24 12:42:15 cri
    Il 23 marzo la stazione televisiva tedesca RTL ha pubblicato nel suo sito una dichiarazione, riconoscendo che nei reportages sulle violenze verificatesi in Tibet esistono problemi di non corrispondenza alla realtà.
    Nel notiziario della RTL, è stata pubblicata una foto nella quale 4 poliziotti armati di bastoni inseguono e attaccano dei manifestanti, il cui titolo riporta che la polizia cinese reprime i manifestanti in Tibet.
    Il 23 marzo tale sito riconosce che questa foto nella realtà riflette i fatti del 17 marzo in cui i poliziotti nepalesi disperdono i manifestanti a Kathmandu.
    http://italian.cri.cn/241/2008/03/24/64@100610.htm

    Netizens tedeschi: indignazione per i reportages della RTL

    2008-03-25 10:07:00 cri
    Recentemente molti netizens tedeschi hanno inviato commenti sul sito della stazione televisiva tedesca RTL dimostrandosi indignati per i reportage sulle violenze verificatesi in Tibet non corrispondenti alla realtà.
    Secondo un netizen firmato "Franz", i reportages non corrispondenti alla realtà pubblicati da alcuni media, fra cui la RTL, sono l'onta dei media tedeschi.
    Nel frattempo alcuni media tedeschi hanno pregiudizi per la Cina, perchè intendono boicottare le Olimpiadi di Pechino e sostenere l'indipendenza del Tibet tramite la propria propaganda. Inoltre, un netizen ha osservato che negli ultimi anni i media tedeschi hanno continuato a criticare la Cina, perché quest'ultima, al contrario di alcuni paesi occidentali, sta esperendo un continuo sviluppo
    http://italian.cri.cn/241/2008/03/25/221@100664.htm


    Bisogna ricordarsi poi che :
    1. Un cinese han portato in salvo dai poliziotti dopo un tentativo di linciaggio (si vede bene in un filmato cinese) viene fatto passare per un dimostrante pestato dalla polizia


    2. Una autoambulanza viene fatta passare per un carro armato

    Per avere una panoramica completa dell’uso insulso dell’informazione:
    http://newschecker.blogspot.com/
    In una TV tedesca per dire si vedono poliziotti che difendono turisti giapponesi dall’assalto dei dimostranti con lacrimogeni e si fanno passare come se fossero dimostranti arrestati, mentre la polizia spara sulla folla!!!

  2. #2
    Komunista Estetizzante
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    Va be’ scurdammoce o passato e passiamo ad una impresa della stampa italiana addirittura progressista: La Repubblica!!! Così ci rendiamo conto di una cosa chiarissima ormai a tutti. La progressiva bananizzazione dei piddini sull’argomento CINA.
    L’articolo è davvero impressionante in quanto ci sono al centro due must: il taroccamento di merci e indovinate nientemeno che la SCHIAVITU’ degli operai cinesi ovviamente richiusi in LAGER. Cominciamo con l’articolo:


    MOTORI
    Si lavora senza nessun tipo di protezione, in capannoni senza riscaldamento a contatto diretto con veleni di ogni tipo per turni di 12-15 ore al giorno
    Gli schiavi delle 'Smart' cinesi
    Viaggio nelle fabbriche lager
    di VINCENZO BORGOMEO



    Un operaio della Shandong Xin Ming Glass Fibre Manufacture Co. Ltd

    Il viaggio fra gli schiavi cinesi che costruiscono le copie della Smart supera l'immaginazione: si lavora a temperature vicino agli zero gradi, in capannoni senza riscaldamento, senza guanti, senza mascherina, senza nessun tipo di protezione a contatto diretto con veleni di ogni tipo. I turni sono di 12-15 ore al giorno e non si fanno distinzioni fra giovani, vecchi o donne. Tutti, in ogni caso, dormono ammassati su letti a castello in fabbrica. Le foto che siamo in grado di anticipare parlano da sole. E fanno parte di un lungo reportage che il collega di AutoBild, Claudius Maintz, ha appena compiuto e che mercoledì sarà in edicola anche in Italia su AutoOggi.
    Di fabbriche clandestine che copiano senza pudore la Smart in Cina ce ne sono una ventina. Tutte piccole e tutte piene di schiavi-operai che senza nessuna preparazione (il mestiere lo hanno imparato sul campo) lavorano per un pugno di monete con rischi di ogni genere. La paga? Secondo Zhang Yinshun, direttore vendite della "Shandong Xin Ming Glass Fibre Manufacture Co. Ltd" l'equivalente di 180 euro al mese.

    Ma si tratta, evidentemente, di una balla: in Cina chi monta un iPod riceve uno stipendio di 40 euro e anche se il "manager" si appresta a dire che "la paga è molto alta perché questo è un lavoro pericoloso che altrimenti non farebbe nessuno", è impossibile credergli, anche perché lui stesso ha poi dichiarato che la "I tedeschi della Mercedes sono stati qui: vogliono collaborare affinché produciamo vetture per loro". Qui in Cina si mente su tutto: sulle prestazioni delle auto, sulla durata della carica delle batterie, sul prezzo finale, dichiarato in 3700 euro... Impossibile conoscere la verità.
    In fatto di stipendi il discorso è relativo: noi europei non siamo da meno visto che anche nell'Europa dell'Est i "nostri" operai ricevono stipendi da fame. Ossia 380 euro al mese per i polacchi che costruiscono una Fiat 500, 270 per gli slovacchi che assembrano Toyota Aygò, Peugeot 107, Citroen C1 o la nuova Renault Twingo e appena 166 euro per gli ungheresi che fanno nascere la Opel Agila e la Suzuki Splash. Ma questo è un altro discorso: qui ci sono controlli di sicurezza, straordinari e condizioni di lavoro moderne. In Cina no.
    E il discorso va oltre: al comparire delle prime auto cinesi ci siamo subito preoccupati delle prove di crash (che i costruttori hanno aggirato immatricolando i propri Suv come veicoli commerciali) ma a giudicare da queste foto ci sono evidenti problemi di affidabilità: nelle immagini si vedono impianti elettrici avvitati sulla carrozzerie di vetroresina con lo stesso criterio con cui si mettono i fili di luci sugli alberi di Natale, connessioni fatte con nastro adesivo e saldature approssimative: una macchina del genere probabilmente è sicurissima: fra guasti e noie tecniche è condannata a rimanere quasi sempre ferma...
    Certo, è bene non generalizzare: una cosa sono i piccoli costruttori che copiano le Smart, altra la China Brilliance, la Great Wall e altri "big" dell'auto cinese. Ma a questo punto vorremmo vedere le foto dei loro stabilimenti visto che fino a oggi nessun giornalista è mai stato ammesso ai reparti produzione...
    Torniamo però alle fabbriche della vergogna che copiano le Smart? Alcune in luoghi sconosciuti, altre invece hanno almeno un luogo preciso: quella di cui parlavamo, la "Shandong Xin Ming Glass Fibre Manufacture Co. Ltd" è a Dezhou (città della regione di Shandong a circa 600 km da Pechino). Poi c'è la "Flybo" che opera a Jinan, il capoluogo della provincia, città da 6 milioni di abitanti, la "Shandong Huoyun Electric Cars" di Linzi, a circa quattro ore di automobile da Dezhou e la "Zibo Future Electric Vehicle Co." Di Zibo, una città con 4,1 milioni di abitanti. La maggior parte dei laboratori che fabbricano falsi in tutti i casi sono concentrati nella provincia di Shandong e la cosa più incredibile è che il gruppo Mercedes non sia ancora riuscito a bloccare questi falsi. Che, ironia della sorte, finiscono tutti negli Usa, i Canada e in Europa, si stima al ritmo di 100 esemplari al giorno. Motivo? In Cina, per legge, le auto elettriche possono avere solo tre ruote: queste ne hanno quattro, quindi...
    (26 febbraio 2008)
    http://www.repubblica.it/2008/02/mot...dalo-cina.html
    GALLERIA FOTOGRAFICA

  3. #3
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    red le fabriche sono vere o no?

  4. #4
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    I nuovi schiavi cinesi che producono cloni della Smart lavorano in capannoni senza riscaldamento con temperature vicine allo zero, senza guanti, senza mascherina, senza nessun tipo di protezione, a contatto diretto con veleni di ogni tipo. I turni sono di 12-15 ore al giorno senza distinzioni fra giovani, anziani o donne. Tutti dormono ammassati su letti a castello in fabbrica. Le foto che anticipiamo fanno parte di un lungo reportage realizzato dal collega di AutoBild, Claudius Maintz, che mercoledì sarà in edicola anche in Italia su AutoOggi

    Sebbene non sia così evidente che siano schiavi , infatti non hanno catene come come ai tempi del Dalai Lama ecco gli schiavi al lavoro:
    http://jalopnik.com/photogallery/smartripoff/1001010282

    Non so voi ma io era abituato a vedere gli schiavi più o meno così,trattai cioè in maniera civilissima dagli esportatori di diritti umani:
    immagine
    Scars of a whipped slave (April 2, 1863, Baton Rouge, Louisiana, USA. Original caption: "Overseer Artayou Carrier whipped me. I was two months in bed sore from the whipping. My master come after I was whipped; he discharged the overseer. The very words of poor Peter, taken as he sat for his picture."
    taken as he sat for his picture."

    oppure questo dall’Africa Orientale Italiana

    infine se proprio vogliamo così, come Dio comanda, dal pio pellegrino calzato Gucci

    dopodiché si dice che lavorano senza casco e guanti


    operai senza casco e senza guanti in Italia
    e in Cina
    http://jalopnik.com/photogallery/smartripoff/1001010258
    sono troppo d’accordo fanno male ad imitarci.
    Magari però il casco non è obbligatorio quando non c’è nulla che ti possa cascare in testa. O no?

  5. #5
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    Innanzitutto chiediamoci se è uno scoop. Non è affato uno scoop, lo stesso giornale AutoBild aveva pubblicato un articolo sulla Smart cinese già nel 2006

    Gefälschter Smart aus China
    41/2006 — 12.10.2006
    Wer stoppt die Chinesen?
    http://www.autobild.de/artikel/gefae...ina_57815.html
    Ci si domanda se poi sono dei cloni. I cloni sono eguali, Questi non lo sono affatto

    Cioè queste auto non si chiamano mica Smart, vediamo come stanno le cose:


    Basta poco per capire che queste macchine sono diversissime dalle originali. Eppure i costruttori tedeschi temono questi cloni cinesi...
    Ma il problema sono le regole:
    si può parlare di plagio?
    di VALERIO BERRUTI
    Sta diventando molto più di una polemica a distanza tra tedeschi e cinesi la questione delle auto clonate. Bmw e Daimler sarebbero addirittura pronte ad avviare un'azione legale per impedire che copie cinesi dei loro modelli sbarchino negli stand del Salone di Francoforte (13-23 settembre).
    Il tutto perché da Pechino sarebbero in arrivo una simil Smart (che però avrebbe quattro posti invece dei due che da sempre hanno caratterizzata la citycar della Mercedes) e un Suv che assomiglia come un gemello al super lussuoso X5 della Bmw. Per la verità i toni si erano già alzati quando la settimana scorsa la stessa Angela Merkel, in visita a Pechino, aveva protestato con le autorità cinesi per la prassi dell'industria locale di imitare i prodotti occidentali, in particolare le auto. Le sue parole erano state molto chiare: "all'improvviso compare un'auto che sembra la Smart, ma non lo è, poiché si tratta di una copia realizzata in maniera non del tutto legale".
    Il problema, però, sono le regole. Esiste in questo caso il plagio? Nella musica, per esempio, questo reato si configura quando un brano è uguale a un altro per 7 o più note. Cosa difficile da stabilire nel caso di un'auto. In questo caso si può parlare di contraffazione che tale sarebbe solo nel caso riuscisse ad ingannare "dopo un'attenta perizia un esperto o un commerciante.
    1. quattro posti invece di due
    2. motore elettrico
    3. rifiniture molto diverse
    4. il nome Noble e non Smart
    è ovvio che un esperto o un commerciante non ci casca!!!
    NON E’ UN PLAGIO

    Infatti continua l'esperto:
    È evidente che non è questo il problema. Anche se a un primo sguardo i due modelli potrebbero sembrare molto simili non ci vorrebbe certo un esame approfondito per capire che si tratta di auto completamente diverse per sostanza, contenuti e rifiniture. La vera è che i big tedeschi (che contemporaneamente, ma non sono i soli, continuano a fare affari con i cinesi) hanno una paura tremenda che queste auto, che costano molto meno delle loro, possano sottrargli importanti fasce di mercato.

    Premesso che se temono ciò qualche ragione ci sarà. Ma resta il fatto che le automobili non sono semplici oggetti come orologi e borse griffate di cui i cinesi sono maestri nella contraffazione. Le macchine sono oggetti complessi che devono rispondere a normative di sicurezza, essere affidabili e tecnologicamente avanzate. Non basta farle uguali o soltanto simili.
    (4 settembre 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/09/mot...loni-cina.html

    Notare la data: questo articolo è stato pubblicato sullo stesso giornale “La Repubblica” 5 mesi prima. Nel mentre si sono già scordati tutto e parlano imperterriti di auto taroccate e via dicendo.

    Per dimostrare che tuttora NOI non siamo secondi a nessuno nel taroccare questa volta per davvero purtroppo e per di più alimentari che hanno a che fare con la nostra salute.. ecco un servizio:



    Alimenti contraffatti, vino sintetico, olio colorato
    artificialmente. Viaggio nel business da un miliardo l'anno

    Cibi al veleno, mozzarella e carne
    ecco i gangster della tavola

    dal nostro inviato PAOLO BERIZZI
    http://www.politicaonline.net/forum/...8&postcount=56

  6. #6
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    Il pagliaccio parla di “fabbriche clandestine”, boh... non credo parli della fabbrica in questione. Se ci sono vada fare le foto nelle fabbriche clandestine, oppure trovi le auto clandestine. Per quanto riguarda questa fabbrica:

    AS a professional glass fibre made factory,Shandong Xinming Glass fibre Manufacture Co.,Itd was established in 1996.It contains 950000 sq.m.area and has 1000 employees including 160 senior managers and 300 professional technicians,the value of its fixed assets is more than 70 million RMB and has ten SMC special hydraulic pressure machines. Continue many years gain honor title with the level of Nation,Province, Municipal, such as "Outstanding business enterprise", "Advanced unit","Reputation AAA class business enterprise" etc. It's main productions are the SMC glass fibre parts for covering the body of automosile,such as Sitaler, Haowo, Baifang Benchi etc, and the total of the whole bridge house. It's production the ability amount 10 ten thousand set of year and only the .....
    http://www.xmblg.com/en/index.html

    Comunque secondo un tedesco, Klaus Schlössl, direttore della China Automobile Deutschland:
    "If I were the auto manufacturer I would not make such a big deal out of it. The cars are priced differently and are in a different class in terms of quality. There are many cars on the road today that look similar to each other,"
    Cioè dice un cosa verissima e cioè che tutte le auto in fondo si assomigliano e che la differenza di prezzo e qualità tra le due è evidente. http://www.autoblog.com/2007/08/21/m...e-smart-clone/

    Addirittura qui viene in soccorso incredibile a dirsi il mitico Rampini, che richiama il cialtrone a maggiore moderazione:


    Fabbriche lager? Attenti alle parole

    Claudius Maintz, inviato del magazine tedesco di motori AutoBild, ha realizzato un importante scoop in Cina: è riuscito a penetrare nella fabbrica-pirata
    Abbiamo visto che non è così, ritratta di una azienda nota e persino certificata. Ma due cazzate deve pur dirle.
    ,,,,dove si producono i cloni cinesi delle Smart, nella provincia dello Shandong.
    Abbiamo visto che non possono essere chiamati cloni.
    Un automobilista italiano non ci cascherebbe perché le auto contraffatte non sono proprio identiche all’originale, ma queste finte Smart made in China sono destinate a mercati d’esportazione dove il modello autentico è poco noto: Russia, Sudafrica, Nuova Zelanda, Stati Uniti.
    Rampini non ha ancora realizzato che l’auto non si chiama Smart ma Noble e quindi non si spaccia per la Smart. Inoltre l'articolo dice che verrà commercializzata anche in Europa dove evidentemente è ben conosciuta!!!
    Altre vengono smerciate sul mercato locale e Maintz è riuscito perfino a fotografare delle Smart pirata in dotazione alla polizia cinese.
    E allora? Rampini crede ancora che sia una fabbrica clandestina dato che il cialtrone precedente voleva farlo credere. E lui c'è caduto.
    Il magazine AutoBild ha dato risalto soprattutto all’aspetto della contraffazione industriale, reato nel quale la Cina detiene la leadership mondiale.
    Senz’altro dopo l’Italia, in ogni caso è vero il magazine tedesco non parla tanto delle condizioni dei lavoratori ma della contraffazione.
    Ma nel fotoreportage di Maintz si documentano anche le condizioni di lavoro degli operai che producono quelle Smart. Li si vede in fabbrica quasi sempre senza la protezione di caschi
    Il casco non è obbligatorio se non ci sono delle parti sospese, lo capisce anche un bambino.

  7. #7
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    Se i manifestanti sfasciano vetrine e fanno danno a Genova sono bravi ragazzi che manifestano contro il sistema, se sono tibetani vanno uccisi tutti. Ragionando come te hanno fatto bene nella Diaz a pestare a sangue tutti.

  8. #8
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    Continuo con l'articolo di Rampini:
    ...o maschere respiratorie contro le esalazioni di vernici;
    http://jalopnik.com/photogallery/smartripoff/1001010266
    http://jalopnik.com/photogallery/smartripoff/1001010274
    c’è una sola foto in cui una ha la mascherina e uno no, ma siccome si sono messi in posa e sicuramente il fotografo non gli ha suggerito di mettere la mascherina, in ogni caso non stanno usando la pistola ad aria compressa ma il pennello. Comunque da questa fotografia sembra che stiano incollando qualcosa, più che verniciare. E comunque si deduce che ci vorrebbe la mascherina dal fatto che l’operaia ce l’ha!!! Questa foto non era nel servizio originario di Auto Bild, cioè era stata scartata perché evidentemente poco significativa.
    in capannoni senza riscaldamento d’inverno.
    Va beh ma nelle carpenterie metalliche è spesso così anche in Italia.
    I turni di lavoro sono di 12-15 ore al giorno per salari di 180-200 euro al mese. Alloggiano a fianco alla fabbrica, in dormitori collettivi con le brandine “a castello”. L’inchiesta è stata tradotta in Italia da Auto Oggi (una selezione di foto è visibile anche sul sito Internet di Repubblica nella nostra rubrica Motori):
    nella versione tedesca riporta altre foto soprattutto per documentare quanto le due macchine siano simili, agli italiani gli ha dato le foto scartate, e con gli scarti che non dimostrano nulla gli italiani da bravi pezzenti della notizia hanno costruito una storia senza senso.
    Gli schiavi delle Smart cinesi: viaggio nelle fabbriche lager”. L’esistenza di fabbriche-lager in Cina purtroppo è una tragica realtà, più volte documentata anche da Repubblica.
    La Repubblica non ha dimostrato nulla. Ha preso del materiale dal China Labour Bulletin una organizzazione capeggiata da un trasfuga politico,Han Dongfang, neo-convertito al cattolicesimo del tipo Magdi Allaam, che ha una rubrica su Radio Free China finanziata dalla CIA, la stessa radio che molti accusano di essere dietro i disordini in Tibet di questi giorni.
    Sui rapporti tra pusher di Rampini e la CIA vedi:
    http://www.spartacist.org/english/wv/896/lofete.html

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da willyI Visualizza Messaggio
    Se i manifestanti sfasciano vetrine e fanno danno a Genova sono bravi ragazzi che manifestano contro il sistema, se sono tibetani vanno uccisi tutti. Ragionando come te hanno fatto bene nella Diaz a pestare a sangue tutti.
    Per me i Black Block andavano pestati a sangue. Anzi doveva essere il servizio d'ordine prima che la polizia. Ma quel cretino di Agnoletto, non ha approntato nessun servizio d'ordine. La Diaz non c'entra un cazzo hanno preso gente che stava dormendo o al limite scopando!!!
    Prova a guardare quello che mettono su youtube i bolgger cinesi. Fanno loro l'esempio dei fatti di Genova.

  10. #10
    Più mercato (del pesce)
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    Citazione Originariamente Scritto da Red Shadow Visualizza Messaggio
    Per me i Black Block andavano pestati a sangue. Anzi doveva essere il servizio d'ordine prima che la polizia. Ma quel cretino di Agnoletto, non ha approntato nessun servizio d'ordine. La Diaz non c'entra un cazzo hanno preso gente che stava dormendo o al limite scopando!!!
    Prova a guardare quello che mettono su youtube i bolgger cinesi. Fanno loro l'esempio dei fatti di Genova.
    C'è del vero in quello che dici. Ti seguo.
    Ma non pensi anche tu che (per quel che riguarda la Cina-lavoro) non sia il momento di ridiscutere 'la' condizione operaia oggi?

    Per il momento la disinformacija non fa nemmeno troppi danni (che vuoi che sia la defezione di un tedoforo alle olimpiadi?).
    Ciao

 

 
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