Atti pastorali: scorrettezze in scuole pubbliche
Paolida Carli
lunedì 17 marzo 2008
Nella mattinata di martedì 12 marzo all'Istituto Tecnico Firpo-Buonarroti di Genova è stata diffusa una circolare che avvisava gli studenti che il giorno dopo si sarebbe tenuta nell'auditorium della scuola la messa pasquale. Gli studenti che avessero voluto partecipare alla funzione sarebbero stati esonerati dalla lezione della prima ora, senza bisogno di giustificare l’assenza, mentre tutti gli altri avrebbero dovuto seguire l'orario regolare.
La decisione di effettuare la messa pasquale è da attribuirsi ad una delibera del Consiglio d’istituto del 12 febbraio, che è stata portata a conoscenza di studenti, insegnanti e genitori meno di 24 ore prima della data stabilita per la funzione.
Bisogna sottolineare che la brevità del preavviso aveva proprio la funzione di impedire le proteste contro l’iniziativa?
Trattandosi di "atto di culto in orario scolastico", la messa pasquale discrimina non solo gli studenti non credenti ma anche quelli appartenenti a diverse fedi religiose, questo atto viola pertanto gli accordi tra lo Stato italiano e le diverse comunità religiose non cattoliche, che escludono che tali attività possano svolgersi in orario curricolare.
Il fatto è stato quindi segnalato alla Uaar (che ha immediatamente inviato una diffida al Dirigente scolastico), alla Chiesa valdese, alla Comunità ebraica, alla sede genovese del Partito Socialista e alla sede locale della Flcgil.
La preoccupazione per la gravità del fatto segnalato è stata condivisa da tutti i destinatari della segnalazione, ad esclusione, per ora, della sezione genovese della Flcgil, che non ha dato ancora riscontro alla denuncia. Il PSE ha diffuso sull’episodio il seguente comunicato stampa:
Oggetto: messa pasquale in orario scolastico
Con la circolare 112R/07-08 il Dirigente Scolastico dell'Istituto Firpo Buonarroti di Genova comunica in data 11 marzo che già il 12 febbraio scorso il Consiglio d'Istituto assumeva una delibera nella quale si afferma: “nell'ambito dell'educazione alla libertà religiosa viene offerta alla libera scelta individuale la partecipazione alla celebrazione della messa pasquale” fissata per il giorno 12 marzo. Quindi il giorno successivo alla lettura della stessa circolare, ad un mese dalla delibera del Consiglio d'Istituto, in orario scolastico, con un doppio turno dovuto alla ristrettezza del locale disponibile, gli alunni hanno potuto scegliere di seguire la regolare lezione, oppure di frequentare la Santa Messa.
Inutile riferire del fatto che la partecipazione alla messa pasquale è stata massiccia.
Si rilevano i seguenti elementi di valutazione:
● Si domanda quali atti siano stati compiuti nei confronti dei rappresentanti delle altre religioni al fine di proporre loro spazi istituzionali analoghi, sempre in orario scolastico. Ci aspettiamo la preghiera del venerdì dei mussulmani e quella del sabato ebreo. Poi suggeriamo di contattare le chiese protestanti: evangelici, valdesi, settimo giorno, luterani e via così continuando. Non mancheranno divinità indù, confuciane e buddiste, per rimanere nell'ambito delle religioni di valenza planetaria. Trascuriamo ingiustamente Scientology et similia. Qualora anche solo la metà delle religioni citate accettassero l'invito, quale sarebbero le conseguenze didattiche in quell'istituto?
● Le festività comandate dello Stato Italiano riconoscono pienamente le radici cristiane del nostro paese dando spazio ad Ognissanti, al Santo Natale, alla Pasqua e alla festa del Santo Patrono con tempi di sosta didattica più che sostanziosi. É possibile che questi tempi si dilatino ulteriormente?
● La continuità didattica è minata, spesso strumentalmente, da assenze ingiustificate e, talvolta, da assemblee d'istituto o di classe appositamente richieste in orari confacenti alle esigenze strumentali degli studenti. La continuità didattica deve difendersi anche dall'operare furbesco di un gruppo di insegnanti religiosamente schierati e incapaci di trovare ragionevoli alternative?
● Il Ministro Fioroni ha invocato più volte la serietà nella scuola. Quale serietà può avere un provvedimento che furbescamente lascia alla libertà del singolo di partecipare ad un evento religioso in orario scolastico?
Il Partito Socialista di Genova si oppone a questo modo di operare e denuncia le evidenti storture del caso, invita i docenti a vigilare e i genitori, eventuali parti lese, a diffidare Dirigenti e Consigli d'Istituto a minare le lezioni regolari con eventi a carattere religioso che possono essere resi a chiunque disponibili in orario extrascolastico.
Distinti saluti.
Genova, 17 marzo 2008
Commissione Scuola
Partito Socialista
Prof. Paolo Fasce
E in tutto questo?La SA dove sta?Perchè soltanto il partito socialista e i radicali devono portare avanti battaglie laiche?