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Discussione: Calamità innaturali.

  1. #1
    Sardista po s'Indipendentzia
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    Predefinito Calamità innaturali.

    Puntualmente, ad ogni tornata elettorale per le elezioni politiche (italiane), assistiamo alla “calata” dei dominatori sotto forma di partiti e loro rappresentanti, che con la Sardegna non hanno nulla da spartire.
    L’associazione che mi viene in mente è quella delle “piaghe d’Egitto”, che almeno erano “naturali” seppure di origine divina. Qua si tratta di “calamità innaturali”.

    Mai come in questa circostanza, accentuata da una legge elettorale perversa che qualcuno ha definito degna del più bieco stalinismo - lasciando alle segreterie di partito la facoltà di determinare la rigida “nomenclatura” dei candidati ed aspiranti eletti - anche la stampa in Sardegna ha stigmatizzato la vergognosa “invasione” di candidati totalmente estranei al nostro territorio; le cui istanze dovrebbero,eventualmente (isperaus de no), rappresentare al Parlamento italiano.

    A tale proposito mi sembra utile riportare i link di alcuni degli articoli comparsi martedì 12 e mercoledì 13 marzo, anche se già letti, come “promemoria” qualora ce ne fosse bisogno.


    Martedì12 marzo

    Il Sardegna
    Elezioni, liste decise da Roma. I sardi sono poco più della metà.
    di Alessandro Zorco

    LA NUOVA (Sardegna)
    Speravamo in buone liste ma hanno vinto i diktat romani.
    di Andrea Pubusa

    l’UNIONE SARDA
    Tutti in corsa, ma sperano solo in 50.
    Il sistema elettorale taglia già fuori molti dei candidati sardi.

    di Giuseppe Meloni

    giovedì 13 marzo 2008

    L’ALTRAVOCE
    Le invasioni barbariche: sardi donatori di voti e seggi, cinque al Pdl e uno al Pd.
    Ma è meglio non parlarne

    di Giorgio Melis

    Ancora più “gustosi” alcuni articoli del settimanale L’altravoce di cui è in edicola il 2° numero, scaricabile anche in pdf. Ecco alcuni titoli:
    “Urne dei sardi un’invasione coloniale”.
    “Ma che schifo di liste! Roma tromba i sardi”.


    Personalmente, tornando alle “piaghe d’Egitto”, l’immagine che trovo più efficace nel rendere questa “orda elettorale italiota” è quella dello sciame di locuste che pensano di poter divorare tutto.

    Voglio sperare che con il 13-14 aprile inizi una nuova ventata che spazzi via questo sciame e lo rispedisca ai rispettivi mittenti.
    Spero in un sussulto di orgoglio e dignità degli elettori sardi, per la propria terra e la propria identità nazionalitaria, votando Partito Sardo d’Azione alla Camera e al Senato.

    Non è certo da oggi che su Partidu Sardu denuncia questo storico inganno elettorale, ma finchè ci saranno servi locali e parte del Popolo sardo che continuerà a dare fiducia ai Partiti italiani, costoro non dovrebbero poi avere il diritto di lamentarsi.

    In tempi diversi, il PSd’Az ha sintetizzato il concetto con famose “vignette” ad hoc, facendone adesivi, volantini ed altro.
    In questa occasione ritengo appropriata una loro “rispolverata”.

  2. #2
    Sardista po s'Indipendentzia
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    Immagine di un vecchio volantino elettorale del PSd’Az tratta da “Le Nazioni proibite”, di S. Salvi.
    !973.

  3. #3
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    Famoso disegno di F. Putzolu utilizzato in campagna elettorale negli anni ’80

  4. #4
    Sardista po s'Indipendentzia
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    Su 13 e 14 de Apribi, sulaus paris!

  5. #5
    Sardista po s'Indipendentzia
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    L’articolo di Ennio Neri su www.altravoce.net di oggi riprende la “denuncia” che, aprendo questa discussione, ho voluto a suo tempo mettere in evidenza.
    Ecco il testo:


    I Quattro mori e la colonia elettorale
    La vergogna dei partiti “italianisti”
    che si fanno imporre i candidati da Roma


    di Ennio Neri

    Ma lo sanno i sardisti, autonomisti e indipendentisti, che su 29 seggi sardi “sicuri” per il Parlamento sette andranno a candidati “continentali”? Sì che lo sanno. Anche se finora non c'è nessuna protesta ufficiale, dicono di averlo denunciato in tutti i comizi elettorali. Specie gli autonomisti, che si difendono da chi li accusa di essere “quattro mori bendati”, rinfacciando la distrazione alla stampa. Vanno tutti all'attacco del grande inganno politico: la legge elettorale di Roma. Mentre lo scippo dei seggi sicuri altro non è che la conseguenza naturale della colonizzazione.

    Poi c'è la posizione di sostanziale indifferenza di Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione («hanno impecorato i continentali, ma anche coi sardi in questo sistema non cambia nulla») e quella più severa di Sedda («il giusto contrappasso per la solidarietà ai rifiuti campani»). Più soft le posizioni del Psd'az. «Ancora un a volta nove partiti italiani hanno trattato i sardi come colonie di Roma e Milano», attacca Efisio Trincas, segretario regionale del partito, «e gli stessi partiti sardi hanno preferito piazzare nei seggi sicuri candidati “continentali” piuttosto che i nostri: un atteggiamento schifoso, ci ha hanno trattato a mo' di colonia. Mentre noi sardi abbiamo le risorse umane per candidarci e portare la causa sarda al Parlamento. Più volte in campagna elettorale l'abbiamo sottolineato. Ma il vero problema», conclude, «è questa legge antidemocratica che impedisce all'elettore di scegliere il candidato».

    Non drammatizza Michele Columbu, decano del sadismo: «E cosa vuole che sia? Quanti sardi in passato sono stati eletti a Milano o a Bologna. Il problema è a monte: è che i sardi non bastano alla Sardegna e la Sardegna non basta ai sardi che sono costretti a emigrare. Una questione complessa e complicata che riguarda la storia politica e civile dell'isola. Oltretutto se li candidano si vede che sanno che i sardi avranno fiducia in loro».

    Più duro il commento di Claudia Zuncheddu, consigliere comunale a Cagliari e candidata Psd'Az alla Camera: «Ci troviamo di fronte ad un'azione colonialistica», denuncia, «il popolo sardo ha le intelligenze per presentarsi, non ci serve il Barbareschi di turno che della Sardegna conosce solo la costa Smeralda d'estate. Purtroppo attraversiamo una fase di crisi della democrazia a causa della legge elettorale voluta da Berlusconi, che soddisfa le esigenze delle segreterie e annienta i piccoli partiti». Non tutti tacciono: «Queste situazioni le denunciamo in tutta l'isola. È un vero peccato che la stampa non documenti bene i fatti».

    E poi ci sono gli indipendentisti. Per Irs è la regola del contrappasso. «I candidati continentali nei seggi sicuri sardi? È in linea con lo spirito di solidarietà nazionale», spiega Franciscu Sedda, ricordando la vicenda dei rifiuti campani nell'isola. «Oltretutto verrebbe da pensare che sia una specie di giusta punizione, è come se noi sardi ce lo meritassimo. Se da Roma trovassero una collettività più attenta non succederebbe, ma evidentemente i partiti regionali sono funzionali all'esercizio della sovranità dello stato italiano. Mentre noi dovremmo essere capaci di mettere il parametro delle esigenze dell'isola ogni volta che è necessario: ma purtroppo ci è rimasto solo l'orgoglio di essere sardi, manca la coscienza come motore politico. Questa dei candidati “continentali” nei seggi sicuri è l'ennesima umiliazione: causata anche dall'ignavia colpevole dei sardi».

    «Per me non cambia nulla», chiarisce Bustianu Cumpostu, coordinatore nazionale di Sardigna Natzione, «sardi o continentali. L'inganno è credere che il 13 aprile saranno eletti i rappresentanti del popolo sardo. Ma in realtà saranno solo ratificate le decisioni dei padroni di Roma, a causa di un legge elettorale simile a quella del fascismo e dei partiti sardi organici al sistema. Il fatto poi che i sardi siano diminuiti è l'ennesima umiliazione: ora abbiamo continentali intruppati e impecorati dall'ultimo conquistatore della Sardegna: lo stato italiano».

    Sintetico Paolo Maninchedda: «Con voi non parlo. Non chiamatemi più». Click.


    Non posso tuttavia fare a meno di rilevare che l’articolista utilizzi, non so quanto consapevolmente, una terminologia piuttosto impropria in riferimento al PSd’Az, tale da poter apparire “provocatoria”.
    Non si spiega diversamente il titolo di “segretario regionale del partito” attribuito ad Efisio Trincas, o quando nell’incipit richiama improbabili “autonomisti”, salvo poi specificare “E poi ci sono gli indipendentisti".
    Un altro “etichettatore” poco attento?
    Si sappia, una volta per tutte, che il Segretario del Partito Sardo d’Azione, a partire dal 1981 (se non da qualche anno prima) è segretario Nazionale del Partito, così come affermato in tutti i documenti ufficiali.
    Il Partito Sardo d’Azione non è un partito autonomista, per gli stessi documentati motivi, sempre a partire dal XX° Congresso di Porto Torres di ventisette anni fa.
    Il Sardismo, o è indipendentista o non è. Pertanto dire sardisti o indipendentisti è la stessa cosa, salvo specificare le differenti sigle delle formazioni indipendentiste presenti in Sardegna, diverse per genesi, analisi e identità politica, organizzazione, metodo, ma accomunate da un medesimo obiettivo.

    Quanto alla risposta di Paolo Maninchedda, è comprensibile e giustificata considerato l’articolo “ad personam” contenuto nel terzo numero del settimanale.

  6. #6
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    Altravoce (Giorgio Melis...) pensa di ereditare con la sua pubblicazione online quello che fu il grande Pino Careddu, ma è solamente un minus habens del giornalismo che da Careddu è lontano anni-luce su tutto (è come pensare che Briatore possa commentare un passo di una poesia di Borges). Sull'articolo il più lucido è naturalmente Franciscu Sedda, gli altri dicono una vagonata di fesserie (mi dispiace x Columbu...)

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Gothico Visualizza Messaggio
    Altravoce (Giorgio Melis...) pensa di ereditare con la sua pubblicazione online quello che fu il grande Pino Careddu, ma è solamente un minus habens del giornalismo che da Careddu è lontano anni-luce su tutto (è come pensare che Briatore possa commentare un passo di una poesia di Borges). Sull'articolo il più lucido è naturalmente Franciscu Sedda, gli altri dicono una vagonata di fesserie (mi dispiace x Columbu...)

    Magari limitiamoci al "minus habens" riguardo al "grande giornalista"........
    Lasciamo da una parte i paragoni, invece.......

  8. #8
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    Hai ragione non dovevo sporcare il nome e la memoria di un grande uomo con quel paragone...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Su Componidori Visualizza Messaggio



    Su 13 e 14 de Apribi, sulaus paris!
    Vecchiotto ma di rara efficacia.
    Oggi ho osservato un manifesto di Veltroni: l'ho riconosciuto a stento, talmente era "lucido, liscio e giovane". Secondo me usa l'arma del nemico.

    Ho letto: "Garantiamo salari più alti" e sotto "Abbasseremo l'Irpef". Ho interpretato che si farà l'uno e l'altro; se così non fosse avrebbero invertito le posizioni: "Abbasseremo l'Irpef" e di conseguenza "I salari saranno più alti". Sarà vero?

 

 

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