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  1. #1
    Democrazia Diretta!
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    come la sinistra DS con D'alema e Veltroni ha agevolato la "carriera" di berlusconi

    manco un po dal forum voglio "svegliare" le coscienze (se ancora esistono)
    degli elettori di "sinistra" che dovrebbero rimuovere il paraocchi e svegliarsi un po

    è sempre bene ricordarlo, non si ripete mai abbastanza

    Berlusconi era ineleggibile per la legge 361 del 1957 (mai abrogata)
    che all'articolo 10 afferma:
    "Non sono eleggibili (...) coloro che (...) risultino vincolati con lo Stato (...) per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica") risulta ineleggibile.
    Nonostante questo la giunta per le elezioni, il PDS o DS con regia D'alemiana decise di rigettare il ricorso, permettendo l'ascesa politica di Berlusconi

    questi sono i FATTI

    D'alema ha poi tentato di negarlo davanti ai suoi elettori, per evitare di perdere consensi, tutt'oggi è una cosa che pochi sanno

    ad ogni modo è sempre bene ricordarlo, se c'e berlusconi come politico affermato è merito dei DS , PDS, ora PD

    vecchio testo del 2000 di elio veltri e antonio di pietro:
    COMUNICATO N. 50 del 15 settembre 2000
    L'ineleggibilità di Berlusconi e la commedia di D'Alema
    (di Antonio Di Pietro e Elio Veltri)

    Berlusconi, in quanto concessionario dello stato per le Tv, era ineleggibile. Non è stato così, grazie anche alla regia di D'Alema.

    Massimo D'Alema alla festa dell'Unità di Bologna ha dichiarato che Berlusconi in quanto concessionario dello stato per le tv era ineleggibile e che la decisione della Giunta per le elezioni è stata una finzione.
    Evitiamo il teatrino della politica e non prendiamoci in giro. D'Alema sa bene come stanno le cose ed è stato il vero regista della "finzione" e della vittoria di Berlusconi.
    Infatti nella giunta delle elezioni, il 17 Ottobre 1996, in pieno clima di inciucio il centro sinistra che aveva la maggioranza per dichiarare Berlusconi ineleggibile, ha votato a favore del Cavaliere violando la legge del 1957 sulle ineleggibilità;
    D'Alema ha fatto l'accordo sulla Bicamerale per fare di Berlusconi un padre costituente pur essendo il Cavaliere ineleggibile e, quindi, un abusivo di palazzo Montecitorio;
    D'Alema e i DS non hanno nemmeno voluto mettere allíordine del giorno la nostra proposta di legge sulla ineleggibilità di Berlusconi dicendo che si faceva il suo gioco;

    D'Alema sa bene che la maggioranza che ha guidato ha lavorato per Berlusconi e ora ne paga le conseguenze che, purtroppo, ricadono su tutto il paese.
    Noi siamo stufi della politica annuncio che disorienta i cittadini e, soprattutto, dei comportamenti disinvolti di questa classe dirigente partitocratica. In queste condizioni chiederci accordi e fare appelli è solo patetico e fa il gioco di Berlusconi.

    Antonio Di Pietro ed Elio Veltri

    ora veniamo a walter veltroni, apparentemente immacolato , ma anche lui ha i suoi altarini

    Negli anni 80 le tv di berlusconi vennero oscurate dal pretore, poi craxi sistemo' tutto col decreto apposito che rendeva definitiva la legittimita' a trasmettere
    ebbene questo decreto doveva essere approvato entro mezzanotte pena di nuovo l'oscuramento definitivo delle tv berlusconiane
    La responsabilita' è si di Craxi ma anche di Veltroni
    Veltroni comunica l'ordine di non fare ostruzionismo ,si arriva quindi alle 23,30 e il decreto passa, bastavano invece 4 senatori del PCI a parlare e sarebbe passata la mezzanotte
    si scopri' poi che era un voto di scambio, infatti fu barattato un riassetto della rai e l'assegnazione di rai3 e tg3 al PCI


    dall'autorevole gianni barbacetto in questo articolo http://www.societacivile.it/previsioni/articoli_previ/rainvest.html

    Rai-Mediaset. Il doppio gioco
    di Vespa, Del Noce, Mimun...
    di Gianni Barbacetto

    1. In un paese normale non sarebbe successo. Non sarebbero successe le incredibile interferenze sulla tv pubblica da parte della rete concorrente privata, volte a favorire l'azienda privata. Di piu: volte a favorire politicamente il suo padrone, in quel momento anche presidente del Consiglio. Di piu ancora: volte a manipolare l'informazione televisiva (cioè l'informazione, per il 70 per cento degli italiani), decidendo a tavolino che cosa doveva andare in tv (dunque è la "realtà") e che cosa no (dunque non esiste).
    I fatti. Nel corso di un'indagine sul crac Hdc, la società del sondaggista di Berlusconi Luigi Crespi, i magistrati di Milano ordinano intercettazioni telefoniche realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 che, a sorpresa, documentano anche quelle incredibili collusioni. Gli uomini (e le donne) di Berlusconi sistemati in Rai continuano a lavorare per Berlusconi, fanno centinaia di telefonate con i loro "colleghi" restati in Mediaset, si scambiano notizie, si girano informazioni sui palinsesti, decidono come costruire i tg, concordano le strategie informative, fanno (lo dicono loro!) "gioco di squadra".
    Protagonisti principali: Debora Bergamini, ex assistente all'immagine di Berlusconi, mandata a fare il dirigente del marketing Rai; Niccola Querci, ex assistente di Berlusconi e, all'epoca, numero tre di Mediaset; Mauro Crippa, direttore dell'informazione Mediaset; Clemente J. Mimun e Carlo Rossella, all'epoca direttori di Tg1 e Tg5; Fabrizio Del Noce, allora e oggi direttore di Raiuno; Bruno Vespa, allora e sempre re di "Porta a porta".
    Qualche esempio. Mimun informa Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie piu spinose per Berlusconi saranno relegate in coda al servizio di giornata. Del Noce smussa e assicura che Vespa, nel suo programma, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna". Querci arriva a occuparsi perfino delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente.
    La manona di Mediaset si allunga sulla Rai anche in occasione della morte del Papa: il 1 aprile 2005 viene ordinato al direttore del Tg3, Antonio Di Bella, di togliere la scritta (che passa durante "Primopiano") che la morte del papa è imminente. Gli viene impedito anche di fare la diretta sull'evento, per non disturbare Berlusconi che in contemporanea è ospite di Vespa a "Porta a porta".
    Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II, e subito Bergamini fa la spia al "nemico": allerta prima l'assistente personale di Berlusconi Cavaliere e poi chiede a Del Noce di preparare una performance parallela di Berlusconi.
    Le elezioni amministrative dell'aprile 2005 vanno male per Forza Italia; niente paura: Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva, la Rai è obbligata a rallentare le notizie per ritardare e diluire la comunicazione della sconfitta.
    2. In un paese normale, se fosse successo, la faccenda si sarebbe conclusa in poche ore con le scuse e le dimissioni di Vespa, Del Noce, Bergamini, Mimun, Rossella, Crippa... Nessuno puo restare a lavorare in una tv, pubblica ma anche privata, dopo che è stato scoperto un tale livello di manipolazione.
    Ma non siamo in un paese normale. Cosa¬ da una parte hanno detto che non è successo niente. O che comunque non si puo dar retta a chiacchiere telefoniche. Curioso: qui non ci sono accuse di altri, erano loro a parlare, erano loro ad accordarsi per imbavagliare l'informazione, per addomesticare la tv pubblica e renderla piu debole nei confronti di Mediaset e piu succube nei confronti di Berlusconi.
    Dall'altra parte c'è chi ha detto: ma di che vi stupite, si sapeva già tutto. Sembra di riascoltare il ritornello sentito dopo lo scoppio di Mani pulite, quando c'era chi diceva: rubavano tutti e tutti sapevano. E no: lo sapevano quelli che rubavano, i quali non solo negavano, ma aggredivano i pochi che lo dicevano e lo scrivevano, chiamandoli bugiardi, denigratori, sfascisti, giustizialisti, nemici dei partiti e quindi della democrazia...
    Ora dicono: sai che scoperta, sapere che Berlusconi, da presidente del Consiglio, controllava governo, Rai e Mediaset. Eppure prima delle intercettazioni negavano, sostenevano che i pochi che denunciavano l'incredibile concentrazione dei poteri erano giustizialisti, faziosi, girotondini, ossessionati da Berlusconi. Oggi dovrebbero chiederci scusa. Ammettere di aver avuto torto. Rendere onore ai "demonizzatori". Invece continuano a volerci fare la lezione e dicono: ma sapevamo già tutto.
    E no, carini. Lo sapevamo noi, e lo scrivevamo, mentre voi negavate. Ma perfino noi "demonizzatori" non siamo riusciti a immaginare un sistema tanto pervasivo, un accordo cosa¬ vergognoso, contatti cosa¬ quotidiani.
    E adesso che lo sappiamo davvero tutti?
    3. Reazione numero uno: le intercettazioni dovevano restare segrete. Al solito. Il termometro segna una febbre da cavallo e loro dicono: in questo caso non si poteva usare il termometro. Le analisi cliniche rivelano un virus mortale e loro strillano: non si poteva fare l'esame del sangue. "Liberazione", giornale della pericolosa "sinistra radicale", sostiene che gli scandali sono due: l'occupazione berlusconiana della Rai e la pubblicazione delle telefonate che la dimostrano. Ma che cosa c'è di scandaloso nel dare una notizia (e che notizia!) in base a documenti ufficiali e non piu segreti? Claudio Petruccioli, divenuto presidente della Rai dopo una visita a casa Berlusconi, fa di meglio: denuncia il vero pericolo che incombe sul servizio pubblico: i "professionisti dell'anti-inciucio".
    Ma davvero non si potevano raccontare quelle intercettazioni? Sono state disposte legittimamente. Sono poi risultate non pertinenti all'indagine, dunque non sono state trascritte ne utilizzate nel processo Hdc. Ma il pm non puo nascondere sotto il tappeto niente del suo lavoro, tutti gli atti d'indagine devono essere disponibili alle parti. Cosa¬ i brogliacci delle intercettazioni sono stati depositati e messi a disposizione delle difese. Non piu segreti, possono essere raccontati. Cosa¬, cessate le esigenze di riservatezza necessaria per proteggere le indagini, la pubblica opinione puo controllare l'operato dei poteri, anche quello della magistratura: è non un fastidioso contrattempo, ma il sale della democrazia.
    Certo che è curioso, comunque sia, questo sbraitare contro i giornali che raccontano le schifezze d'Italia, invece d'indignarsi contro chi le schifezze le fa. La febbre c'è, il virus l'abbiamo scoperto. Ha senso prendersela con il termometro, con l'analisi del sangue? Certo, tra chi sbraita c'è uno come Fabrizio Cicchitto: come non capirlo, poverino? Finge di difendere le regole dello Stato di diritto, ma difende se stesso e le sue telefonate (proprio come, sui Furbetti del quartierino, avevano fatto Nicola Latorre e Massimo D'Alema)...
    4. Reazione numero due: facciamo le riforme. Parola magica, "riforme". Purifica ogni cosa, santifica ogn'intenzione. Passpartout per ogni porta, in qualunque passaggio difficile. In questo caso, le mitiche "riforme" evocate come l'apritisesamo sono le leggi sul conflitto d'interessi, sul sistema televisivo, sulla Rai. Ma dov'eravate fino a oggi? Sono passati quasi due anni dalla vittoria del centrosinistra e non è ancora stata fatta ne la legge sul conflitto d'interessi, ne sulla tv commerciale, ne sul servizio pubblico. Adesso vedremo se le faranno, o se, passata l'emergenza, torneranno a pensare ad altro.
    Poi, se qualcuno non si lascia incantare dalla parola "riforme" ma va a vedere il contenuto, potrebbe scoprire che i progetti depositati in Parlamento dal centrosinistra non risolvono il conflitto d'interessi ma lasciano al padrone di tre reti televisive la possibilità di tenersele facendo politica, e anche facendo il capo dell'opposizione; gliele lasciano a disposizione in campagna elettorale; solo una volta diventato presidente del Consiglio dovrebbe, bontà sua, liberarsene: dandole in gestione a un blind trust che potrebbe essere composto da Bergamini, Crippa, Querci, Del Noce, Mimun, Rossella...
    Non risolvono, quei progetti, neppure il duopolio (anzi, monopolio) della tv e della pubblicità, lasciando ben il 45 per cento del mercato nelle mani di un unico operatore. Non rendono possibile l'ingresso ad altri operatori. Ne liberano davvero la Rai dall'influenza dei partiti, che manterrebbero comunque la maggioranza negli organismi di controllo.
    5. Finito il clamore dei primi giorni, la politica italiana torna ai suoi riti consueti. Prima urgenza, contrattare con Berlusconi le "riforme" (eddagli!) della legge elettorale e di chissa cos'altro ancora. A costo di diluire il bipolarismo e tornare al proporzionale. A questo punto puo essere utile ricordare una vecchia storia degli anni Ottanta.
    Ricordate l'oscuramento delle tv di Berlusconi deciso dai pretori? A riaccendere i ripetitori del Biscione fu Bettino Craxi, con il suo decreto su misura. Ma fu poi il Parlamento ad approvare il decreto e rendere definitiva la possibilita di trasmettere. Successe il venerda¬ 1 febbraio 1985, quando il decreto arriva al Senato. Era l'ultima spiaggia: se non fosse stato approvato entro luneda¬ 4, il provvedimento sarebbe decaduto e le tv di Berlusconi sarebbero tornate a essere oscurate. La Sinistra indipendente, capeggiata da Giuseppe Fiori, con un escamotage procedurale tira fino alle 23.30. "Se quattro comunisti fossero intervenuti a parlare", scrisse Fiori, "sarebbe passata la mezzanotte e il decreto sarebbe decaduto". Invece il gruppo del Pci rispetta un'ipocrita disciplina di partito: votare contro, ma senza ostruzionismo, permettendo cosa¬ al decreto di passare. L'ordine arriva dal giovane responsabile Comunicazione del Pci: Walter Veltroni. In cambio, il Pci ottenne un riassetto della Rai che previde il passaggio di Raitre e del Tg3 al Partito comunista.

    (25 novembre 2007)
    ora è chiara anche questa affinita' tra "veltrusconi" e berlusconi

    avete capito perche la sinistra non ha voti e perde continuamente consensi? perche la gente preferisce l'originale rispetto a una brutta copia

    o ci si da una mossa o sara' sempre peggio

  2. #2
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    Che altro aggiungere amico mio ?

    Penso che andrò a votare , ma sarà un voto libero , senza calcoli.
    E poi andròa casa sereno , qaulunque cosa succeda.
    Non posso sporcarmi le mani.

  3. #3
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    Una fonte, nell'articolo di Barbacetto, non sarebbe sgradita.

  4. #4
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    la fonte c'e prima dell'articolo

  5. #5
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    è inutile.ai piddini, chiamali come vuoi, una grande coalizione può andar bene.

 

 

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