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    Predefinito Prodi: "Mastella...sarà una sorpresa...vedrete"

    Venti mesi di «maggioranza sexy»
    Romano e le liti, dagli spinelli a Bush
    L’ottimismo contro tutto: «Mediazioni? Mai. I comunisti? Folklore. E Mastella sarà una sorpresa»

    «Fine de’a gita». Gli ultimi ed esausti respiri del governo Prodi, con quel malinconico applausino nell’aula deserta alla lettura dell’inutile fiducia ottenuta alla Camera, fanno venire in mente al diessino Gianni Cuperlo uno striscione allo stadio di Treviso all’epilogo dell’unica avventura in A chiusa con 23 sconfitte: «Fine de’a gita». Mai si era visto, in realtà, un gruppo di «gitanti» così rissoso. Fin dall’inizio. Da quella interminabile notte in cui, stremato dalla delusione per la «vittoria mutilata», quella vittoria che i sondaggi per mesi avevano dato come larghissima ed ora si rivelava sottile come carta velina, il Professore era apparso per dire: «Le elezioni le abbiamo vinte. Di un soffio, ma vinte». Al diavolo i dubbi e le offerte berlusconiane di una grande coalizione: «Posso governare cinque anni. La legge me lo permette». E via così. Con le citazioni di Bush che perfino al momento di decidere la guerra in Iraq (pur contando su un certo consenso trasversale) aveva al Senato un solo voto in più dei democratici e quelle di Churchill e Adenauer e «tanti altri che avevano un solo voto di maggioranza». E guai a ricordare che qui da noi la situazione era diversa perché dalle altre parti non capita che una coalizione sia costretta a contare sulla salute di sette senatori a vita: «Come va, caro, quel dolorino al nervo sciatico? ». Lui tirava dritto. Facendo coraggio a se stesso per far coraggio agli altri. Certo di durare? «È una squadra, la nostra, coesa e omogenea, dureremo cinque anni».

    Proprio sicuro? «C’è l’impegno di tutti affinché questa coalizione vada avanti nei prossimi cinque anni. La coalizione è questa. Non cambia. Dura l’intera legislatura». E le risse interne? «Ogni motore va collaudato, vi assicuro che fra poco si sentirà armonia, come a sentire una Ducati o una Ferrari. Una Feraaaaari! ». E l’incapacità di decidere? «I ministri non possono esprimere opinioni, debbono esternare le decisioni, le conseguenze e le implementazioni ». E il rischio quotidiano di una caduta? Al che, lui allargava le mani come un Cristo Pantocratore per abbracciare nella benedizione tutti gli elettori delle circoscrizioni estere: «Abbiamo avuto l’incarico di governare dagli elettori di cinque continenti. Quindi governeremo». Il giorno dopo la vittoria uscì di casa a Bologna, per la sgroppatina quotidiana sotto i portici con una tuta azzurra attillatissima con scritto «Italia» sulla schiena e sprizzava il buonumore di chi era convinto che l’impresa più difficile, vincere le elezioni, fosse stata compiuta: il resto, bene o male, sarebbe stato meno complicato. Del resto, aveva già spiegato a Giampaolo Pansa come vedeva il futuro: «A me non piace mediare. Voglio governare. Ogni volta che si riunirà il Consiglio dei ministri, non si discuterà, ma si deciderà». Sì, ciao. Una tensione dopo l’altra. Tutti i giorni. Sulla scelta di confermare la decisione berlusconiana di concedere agli americani l’aeroporto «Dal Molin», con Massimo D’Alema che diceva che «una retromarcia sarebbe stata letta come un atto ostile» e Manuela Palermi, capogruppo dei comunisti italiani in Senato, che tuonava: «Il governo deve dire no».

    Sulle impronte digitali, che Luciano Violante invocava contro i clandestini che si cancellano i polpastrelli e Paolo Cento avversava perché «invece di fare leggi per acchiappare i potenti che evadono e che delinquono ce la prendiamo con qualche povero diavolo di immigrato ». Sulla droga, col ministro Livia Turco da una parte e la mamma Turco Livia dall’altra: «Il più stupefatto, quando ho aumentato la dose minima consentita per uso personale, è stato mio figlio. Mi ha detto: "Mamma, non ti capisco". Gli ho detto: "Adesso ti spiego: come madre, se provi a farti uno spinello ti riempio di botte". Poi c’è la mia posizione come ministro. Gli ho domandato: "Secondo te è giusto che un tuo compagno di scuola al quale i genitori non hanno fatto una capa tanta come tuo padre e io l’abbiamo fatta a te, e che magari pensa che fumare uno spinello non sia pericoloso, corra il rischio di venire arrestato?». Una via crucis. Nella prima stazione si contempla... Nella seconda... Per venti mesi, in mezzo ai flutti, agli scossoni, agli uragani, alle grandinate, Prodi non ha perso occasione per sottolineare d’esser il perno di tutto. Ironico: «Berlusconi dice che domani cadiamo? Lo dice tutti i giorni...». Tranquillo: «Sono sereeeeno. Fermo e sereeeeno». Sicuro: «Il nostro è un governo seeerio e coeso, coeso e seeerio!». Le bufere sui costi della politica? «Mo quello è un tema che ho inventato io! Entro giugno vareremo un disegno di legge!». Perplessità sull’obesità di un esecutivo di 102 persone? «Abbiamo dovuto cedere qualcosa... Ma nei punti chiave ho deciso io: Amato agli interni, Padoa Schioppa all' economia, D’Alema agli esteri... Squadra buonissima!».

    E Mastella alla Giustizia? Rispondeva ficcandoti il dito indice nelle costole per rafforzare il concetto: «Io dico che Mastell a s a r à una s o r p r e s a . Una sor-pre-sa!». «Ma c’è o ci fa?», si chiedevano i corrispondenti esteri che non capivano fino a che punto questo suo marmoreo ottimismo fosse un modo per caricare gli amici e irridere agli avversari o se ci credesse davvero. Il massimo lo diede quando l’inviato del tedesco Die Zeit gli chiese: «La nostra signora Merkel fa già fatica a guidare una coalizione di due soli partner. Ci spieghi come farà a tenerne insieme nove ». E lui: «All’interno dei vostri due partiti di coalizione esistono quaranta diverse correnti, non solo nove! I tedeschi, mi perdoni la franchezza, hanno impiegato molto più tempo a stringere il patto di coalizione rispetto a noi. Ci hanno messo due mesi! In un mese io ho fatto eleggere i presidenti delle due Camere, un presidente della Repubblica, formato il governo e superato il voto di fiducia. Siamo italiani, ma mi sembra che da voi il tutto proceda con molta più fatica. Noi abbiamo solo più folklore, Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani...».

    Mai una concessione a chi gli ricordava come il suo governo fosse sempre sull’orlo della crisi. Anzi, un giorno con Gianni Riotta si permise una battuta che gli sarebbe stata rinfacciata: «Ci sono stati quattro casi di coscienza sull’Afghanistan, è vero. Ma siamo ancora qui, mi pare. Avessimo vinto le elezioni con più agio sarebbe stato più facile ma così è più thrilling, c’è più avventura. Vuole la verità? È più sexy!». Dieci anni fa, nel 1998, andò uguale: sorrise dell’ipotesi di andarsene fin quasi all’ultimo. Sempre ottimista a costo d’apparire giulivo: «Non è ancora l’epoca delle vacche grasse ma la stiamo preparando!», «Abbiamo l’attivo primario più alto del mondo!», «Ho il fiato corto? Durerò vent’anni! », «Problemi? Sono come quel personaggio del Carosello, "Ercolinosempreinpiedi". Solo che lui dondolava e io no». Anche ieri sera, mentre dai banchi del governo si avviava verso l’uscita, assicurava agli amici che lui non dondolava: «Andiamo fino in fondo». Anche molti dei suoi però, ieri sera, hanno spento la luce sospirando sullo slogan ulivista della campagna vincente di due anni fa e un millennio fa: «Domani è un altro giorno».

    Gian Antonio Stella
    24 gennaio 2008


    http://www.corriere.it/politica/08_g...ba99c667.shtml
    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  2. #2
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    Mah, se avesse preso coscienza in che covo di vipere si sarebbe cacciato, se ne restava a fare il professore!

  3. #3
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    In pratica dopo 2 anni di immobilismo più assoluto Prodi ambirebbe ad andare avanti con una maggioranza ancora più instabile e incapace di governare. Della serie per i sinistrati non c'è limite al peggio.

  4. #4
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    Per l'Italia (quella dei politici e dei banchieri) non c'è limite al peggio!

  5. #5
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    Predefinito la stessa pasta

    è inutile che su pol si faccia a gara per dimostrare chi tra le 2 fazioni è più onesto e moralmente superiore:faccio notare che da una parte abbiamo la condanna di cuffaro,senza il quale,però il governo regionale cadrebbe,mentre dall'altra,chi sono i personaggi ai quali si aggrappa il governo?mastella, che per 2 anni ha dato sostegno a prodi e fino all'ultimo si è provato a trattenere.
    cusumano:Arrestato nel 1999 a Catania con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d'asta. Oggi resta sotto processo, con la sola accusa di turbativa d'asta, per gli appalti del nuovo ospedale Garibaldi di Catania.

    andreotti dove ogni commento credo sia superfluo.

  6. #6
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    I disonesti abbondano in quei partiti che imbarcano cani e porci pur di vincere le elezioni. Non tutti i partiti sono uguali, anche se qualche disonesto si trova ovunque.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Demogorgon Visualizza Messaggio
    I disonesti abbondano in quei partiti che imbarcano cani e porci pur di vincere le elezioni. Non tutti i partiti sono uguali, anche se qualche disonesto si trova ovunque.
    secondo me invece qualche onesto si può trovare ovunque....ma bisogna cercare davvero bene.
    per non parlare del mercimonio nel parlamento:sono delle tro....
    e chi lavora per se non può lavorare per gli italiani

  8. #8
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    Basta con l'ipocrisia!

    Siccome l'onesto non esiste, perché è il primo che si fottono, voglio un politico- anche farabutto- che faccia possibilmente il mio interesse.

    Questo al sud lo hanno capito perché, come diceva la signora Franca (Ciampi) sono più buoni ed intelligenti.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da ugolupo Visualizza Messaggio
    Siccome l'onesto non esiste, perché è il primo che si fottono, voglio un politico- anche farabutto- che faccia possibilmente il mio interesse.
    Io resto un idealista, anche per motivi religiosi, e non farei mai questo ragionamento.

    Pero' e' comprensibile... Il limite del ragionamento e' comunque la definizione di quali siano i tuoi interessi. Credo che gli elettori siano molto lontani dal capirlo.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da dragone Visualizza Messaggio
    secondo me invece qualche onesto si può trovare ovunque....
    Conosco centinaia di persone che fanno o hanno fatto politica a livello locale. La maggior parte e' onesta. Si vede che quando si sale su si viene rovinati.

    edit: ripensandoci meglio... spesso i piu' disonesti sono quelli che cominciano direttamente dai piani alti, cioe' a livello di elezioni nazionali

 

 
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