tutti i governi negli ultimi decenni han tentato di riformare la scuola italiana, ognuno cercando di plasmarla secondo i propri convincimenti ideali. per un movimento liberaldemocratico,credo sia giusto dire che il diritto allo studio dev'essere difeso e promosso in ogni modo,ma mai imposto. si parla di portare l'obbligo scolastico a 18 anni: ma ci si è mai peritati di visitare le nostre scuole? davvero si considera che un'istruzione forzata e massificata (ormai son tutti licei....) sia la soluzione migliore? non sarebbe più rispondente alla cultura che si vorrebbe diffondere il dire "ti concediamo il diritto anche di NON studiare"? una certa "cultura" ha portato negli anni a svilire,fino a far chiudere la gran parte degli istituti tecnico-pratici (le vecchie professionali), x cui ragazzi che sarebbero portati per attività manuali di cui si sente gran bisogno (carpentieri,idraulici,elettricisti) e per cui esiste forte richiesta sul mercato,proseguono in studi che non li riguardano e che visibilmente non amano. il progetto dovrebbe essere questo: dopo la terza media,ritornare ad offrire ai giovani la possibilità di scegliere tra un percorso liceale propedeutico all'università,un percorso tecnico che sia immediatamente spendibile sul mercato del lavoro,ma che al contempo non precluda un approdo universitario ed infine un percorso pratico,che non trascuri un nucleo minimo di conoscenze teoriche,ma che ridia dignità alle professioni manuali. naturalmente il sistema dev'essere "comunicante",ovvero tramite un breve esame,si deve consentire ai giovani di mutare percorso,ove lo desiderino,senza che debbano ricominciare daccapo. al prossimo msg parlerò anche della riforma di programmi ed orari di lezione