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  1. #1
    Mjollnir
    Ospite

    Post Segnalazioni Bibliografiche

    Questo thread rimarrà sempre in rilievo e servirà a raccogliere le segnalazioni su saggi, riviste e pubblicazioni attinenti alle nostre tematiche o comunque ritenute di interesse.
    Prego chiunque voglia contribuire alla raccolta di utilizzare questo thread e di non aprirne altri per evitare dispersioni.

    Grazie.
    Mjollnir

  2. #2
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    Vi segnalo un bel libro del direttore della rivista Antaios:

    Christoper Gérard, Parcours paien.

    In questo momento non riesco, purtroppo, a ricordarne l'editore. Mi riservo di comunicarlo quando avrò il libro sottomano.
    E' eccellente (bello soprattutto il capitolo sul "confine occidentale dell'Europa pagana", cioè Dun Aengus.

  3. #3
    Paul Atreides
    Ospite

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    Marcel Detienne
    Apollo con il coltello in mano. Un approccio sperimentale al politeismo greco.
    Adelphi, 2002

    Nota di copertina

    Secondo un perentorio asserto di Winckelmann, la rappresentazione di Apollo "esige lo stile più elevato: un innalzamento al di sopra di tutto ciò che è umano". E questa canonizzazione di Apollo - dio della luce, della ragione e della purezza - trova certo illustri riscontri in numerose opere dell'antichità classica ed ellenistica: a cominciare dalle "Odi" di Pindaro, per continuare con i "Dialoghi" di Platone, fino agli "Inni" di Callimaco. Tuttavia, dietro il volto luminoso e rassicurante si nascondono la lama insanguinata di un coltello, l'impurità della malattia e la dissoluzione della morte. Le tracce sono semicancellate dal tempo, ma si scorgono ancora: innanzitutto nei riti e nelle pratiche religiose. Ma anche nella letteratura: dai poemi di Omero fino all'"Orestea" di Eschilo, ecco apparire un altro Apollo, latore implacabile di pestilenze e di lutti, avido di stragi, compiaciuto dei suoi altari cruenti, impastati di cenere, sangue e umori.

  4. #4
    Paul Atreides
    Ospite

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    Giorgio de Santillana-Hertha von Dechend,
    Il mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo.
    Adelphi, Milano, 1983


    Note: Traduzione di Giulia Arborio Mella - Edizione italiana a cura di Alessandro Passi - Con 56 illustrazioni

    Note di Copertina:

    Dall'edizione "Il Ramo d'oro"
    Il mulino di Amleto è uno di quei rari libri che mutano una volta per tutte il nostro sguardo su qualcosa: in questo caso sul mito e sull'intera compagine di ciò che si usa chiamare "il pensiero arcaico". Cresciuti nella convinzione che la civiltà abbia progredito "dal mythos al logos", "dal mondo del pressappoco all'universo della precisione", in breve dalle favole alla scienza, ci troviamo qui di fronte a uno spostamento della prospettiva tanto più sconcertante in quanto è condotto da uno dei più eminenti illustratori del "razionalismo scientifico": Giorgio de Santillana. Proprio lui, che aveva dedicato studi memorabili a Galileo e alla storia della scienza greca e rinascimentale, si trovò un giorno a riflettere su ciò che il mito veramente raccontava - e capì di non aver capito, sino allora, un punto essenziale: che anche il mito è una "scienza esatta", dietro la quale si stende l'ombra maestosa di Ananke, la Necessità. Anche il mito opera misure, con precisione spietata: non sono però le misure di uno Spazio indefinito e omogeneo, bensì quelle di un Tempo ciclico e qualitativo, segnato da scansioni scritte nel ciclo, fatali perché sono il Fato stesso. È questo Tempo che muove il "mulino di Amleto", che gli fa macinare, di èra in èra, prima "pace e abbondanza", poi "sale", infine "rocce e sabbia", mentre sotto di esso ribolle e vortica l'immane Maelstrom.
    Di questo "mulino di Amleto" gli autori seguono le tracce in un percorso vertiginoso, da Shakespeare a Saxo Grammaticus, dall'Edda al Kalevala, dall'Odissea all'epopea di Gilgames, dal RgVeda al Kumulipo, vagando dalla Mesopotamia all'Islanda, dalla Polinesia al Messico precolombiano. I disiecta membra del pensiero mitico, che ama "mascherarsi dietro a particolari apparentemente oggettivi e quotidiani, presi in prestito da circostanze risapute", cominciano qui a parlarci un'altra lingua: là dove si racconta di una tavola che si rovescia o di un albero che viene abbattuto o di un nodo che viene reciso non cerchiamo più il luogo di quegli eventi su un atlante, ma alziamo gli occhi verso la fascia dell'eclittica, la vera terra dove si svolgono gli avvenimenti mitici, il luogo dove si compiono i grandi peccati e le imprese eroiche, il luogo dove si è compiuto il dissesto originario, fonte di tutte le storie, che fu appunto lo stabilirsi dell'obliquità dell'eclittica. Da quell'evento consegue il fenomeno delle stagioni, archetipo della differenza e del ritorno dell'uguale. Così il "mulino di Amleto" si rivelerà alla fine essere la stessa "macchina cosmica".
    "I veri attori sulla scena dell'universo sono pochissimi, moltissime invece le loro avventure"; Argonauti che solcano l'Oceano delle Storie, navighiamo qui sulla rotta di quelle avventure, che vengono ricomposte usando frammenti della più disparata provenienza, vocaboli dei molti "dialetti" di una lingua cifrata e perduta, "che non si curava delle credenze e dei culti locali e si concentrava invece su numeri, moti, misure, architetture generali e schemi, sulla struttura dei numeri, sulla geometria". Ma il mito si lascia spiegare soltanto in forma di mito: la struttura del mondo può essere soltanto raccontata. E questo il sottinteso dalla forma labirintica, di temeraria fuga musicale, che si dispiega nelle pagine del Mulino di Amleto. Qui la Biblioteca di Babele torna finalmente a essere invasa dai flutti del Maelstrom e, attraverso un velo equoreo, intravediamo la dimora del Sovrano spodestato, Kronos-Saturno, che un tempo stabilì le misure del mondo e del destino.

    Frutto di un lungo lavoro in comune con Hertha von Dechend - allieva di Leo Frobenius, storica della scienza e a lungo docente all'Università di Francoforte e al Massachusetts Institute of Technology -, Il Mulino di Amieto apparve negli Stati Uniti nel 1969 e da Adelphi nel 1983. Questa nuova edizione ampliata tiene conto della revisione che Hertha von Dechend, dopo la morte di Santillana (1974), condusse in funzione dell'edizione tedesca del 1993.


    Indice - Sommario

    Prefazione all'edizione tedesca

    Introduzione

    1. Il racconto del cronista
    2. La figura in Finlandia
    3. Il parallelo iranico
    4. Storia, mito e realtà
    Intermezzo. Una guida per i perplessi
    5. Sviluppi in India
    6. La macina di Amlodi
    7. Il coperchio variopinto
    8. Sciamani e fabbri
    9. Il Titano Amlodi e la sua trottola
    10. Il crepuscolo degli Dei
    11. Sansone sotto molti cieli
    12. L'ultimo racconto di Socrate
    13. Del tempo e dei fiumi
    14.Il gorgo
    15. Le acque sorgenti dal profondo
    16. La pietra e l'albero
    17. La struttura del cosmo
    18. La Galassia
    19. La caduta di Fetonte
    20. Le profondità del mare
    21. Il grande Pan è morto
    22. L'avventura e la ricerca
    23. Gilgames e Prometeo

    Epilogo. Il tesoro perduto

    * Un'interessante introduzione al tema può essere trovata all'indirizzo: http://itis.volta.alessandria.it/epi...5/ep5-card.htm

  5. #5
    Paul Atreides
    Ospite

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    Jean Haudry, Gli Indoeuropei.
    Edizioni di Ar, 2001.

    Nota di copertina

    Non di una semplice area linguistica indoeuropea occorre parlare, ma di una vera e propria "comunità etnica indoeuropea", che prende forma in epoca preistorica: è questa la convizione espressa in questo saggio. Suula scorta dei fondamentali contributi di Georges Dumezil e di Emile Benveniste sull'ideologia della tripartizione funzionale e sulle quattro cerchie dell'appartenenza sociale, lo studioso francese si propone di restituirci, nelle dimensioni di una Weltanschauung indoeuropea, le idee e i significati che hanno generato le istituzioni religiose, giuridiche e socioeconomiche di quella comunità primordiale. Concentrando la sua analisi aui contenuti più convergenti della mitologia e del patrimonio lessicale degli Indoeuropei, l'Autore traccia con efficacia la fisionomia spirituale del popolo ario: questa si riflette, in particolare, nel ritmo di chiarezza, di stabilità e di ordine gerarchico delle sue stratificazioni sociali, trasmettendosi a quel "culto della verità" che rappresenta l'essenza della sua religione. A conclusione del suo studio l'Autore, dopo aver affermato che i dati antropologici precisano l'appartenenza degli Indoeuropei, o almeno della loro aristocrazia, alla "razza nordica", rivaluta le tesi di Tilak e Krause che situavano la patria originaria di quel popolo nelle regioni circumpolari dell'Europa settentrionale. Egli si sofferma quindi sull'espansione indoeuropea, la cui forza impulsiva si rinviene nei lineamenti dell'anima di quelle genti - in quelli che Spengler avrebbe definito i segni naturali della loro "animità" -, più che in sollecitazioni di ordine demografico e ambientale.
    Poggiando su una sicura consistenza di testimonianze letterarie e archeologiche, questo libro di Jean Haudry permette a noi, lontani e distanti discendenti delle tribù indoeuropee, di portare uno sguardo complessivo sul mondo dei nostri antenati Arii: sul senso remoto di un vivere che, pur da noi abbandonato in numerosi suoi elementi, rimane come contenuto latente di aspetti fondamentali della nostra esistenza moderna, e può quindi sempre riapparire nella sua dinamica con i caratteri di una risorgenza - o riaffiorarvi nei tratti di un "ritorno del rimosso".

  6. #6
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    Predefinito Re: Comincio io...

    Originally posted by Mjollnir

    Louis Rougier

    [list=1][*]Il genio dell'Occidente.[*]Celso contro i cristiani. La reazione pagana nell'Impero romano.[*]Il conflitto tra il cristianesimo primitivo e la civiltà antica.[*]La Scolastica e il tomismo.[*]La genesi dei dogmi cristiani. [/list=1]
    Non sapevo che Rougier fosse stato tradotto in italiano.Sbaglio o è l'autore che più di altri(forse accanto ad Evola) ha influenzato il paganesimo di Alain de Benoist? Da qualche parte tempo fa mi sembrava di aver letto che Rougier è(o era, non ho idea se sia ancora in vita) un matematico? Mi confondo con qualcun altro o è lui?

    Mi sai dire dove e se sono disponibili questi testi?

  7. #7
    Mjollnir
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    Sicuramente non tutto, ma ho visto catalogati in biblioteca i titoli 1 e 4; ammetto che è un mio viziaccio ( ) fare le blibliografie traducendo i titoli, quindi ciò può indurre in errore...

    Sicuramente Rougier ha influenzato De Benoist, tuttavia quest'ultimo spesso ha dichiarato di dovere molto a svariate fonti in tempi differenti...ad es Heidegger, Koestler, Gilbert Durand, Hillmann...e certo anche i "maestri" del tradizionalismo.
    Per una ricostruzione cronologica approfondita di queste influenze ci gioverebbe molto l'intervento di Claudio Ughetto, che segue da vicinissimo questo autore e le sue riviste.

    Non ho la + pallida idea se sia ancora vivo...

  8. #8
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    Adriano Romualdi, Sul problema di una Tradizione europea, Vie della Tradizione, Palermo 1973;
    seconda edizione Vie della Tradizione, Palermo 1996.

    Breve e incisivo, eccellente nei contenuti e nella forma d'espressione.

  9. #9
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    Originally posted by Mjollnir
    [B]Sicuramente non tutto, ma ho visto catalogati in biblioteca i titoli 1 e 4; ammetto che è un mio viziaccio ( ) fare le blibliografie traducendo i titoli, quindi ciò può indurre in errore...

    B]
    Ho cercato nelle normali biblioteche ma non ho trovato nulla.Ho anche cercato nei motori su google ma ho trovato pochissimo, riferimenti per lo più indiretti e cmq nulla in riferimento alle sue opere.Esattamente in quale biblioteca hai trovato i due libri?In quelle universitarie?Se sai dirmi di più circa la reperibilità di questi libri te ne sarei grato.

  10. #10
    Paul Atreides
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    Originally posted by aran banjo


    Ho cercato nelle normali biblioteche ma non ho trovato nulla.Ho anche cercato nei motori su google ma ho trovato pochissimo, riferimenti per lo più indiretti e cmq nulla in riferimento alle sue opere.Esattamente in quale biblioteca hai trovato i due libri?In quelle universitarie?Se sai dirmi di più circa la reperibilità di questi libri te ne sarei grato.



    Louis Rougier, La sovversione cristiana e la reazione pagana sotto l'impero romano. I libri del Graal, Roma, 1992

    Reperibile presso la libreria Ar

 

 
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