Con il termine Indoeuropei per lo più si indica un insieme di popolazioni che parlano un comune idioma denominato appunto indoeuropeo, e che avrebbe popolato un'area comune diverse migliaia di anni fa (per alcuni tra il 4500 a.C. e il 2000 a.C.), esso si sarebbe poi disperso per l'Eurasia a causa di dinamiche complesse di diffusione, legate a linee di transumanza e commercio preistoriche, e a dinamiche di sovrapposizione militare a partire da azioni "opportunistiche", nate forse da instabilità di carattere demografico, dando così origine a diversi popoli che conservano tuttora fortissime ed evidenti analogie linguistiche (lingue indoeuropee).
La lingua come fonte dell'ipotesi
La teoria dell'esistenza di una proto-popolazione nasce da studi linguistici e precisamente dalla linguistica comparativa che ha mostrato come si possano identificare in popolazioni tra loro distanti, anche geograficamente, forti caratteristiche comuni non solo nel lessico, ma anche nella morfologia linguistica, nella grammatica e addirittura nella cultura.
Come hanno sottolineato studiosi come Georges Dumézil e E. Benveniste ci sono forti parentele linguistiche, testimoniate dai numerosi vocaboli aventi l'etimo in comune e che investono diverse aree d'interesse (la religione, le istituzioni, la famiglia, l'agricoltura, ecc.), nonché l'ideologia tripartita, ossia la suddivisione della realtà esistente all'interno di tre funzioni specifiche: sacrale, guerriera, produttiva, la quale si ritrova, consapevolmente come tale, soltanto presso i popoli di stirpe indoeuropea.
Tuttavia questi studi si basavano soprattutto su un'analisi linguistica e antropologica che pervenivano ad una proto-cultura, ad una proto-popolazione, ad una proto-lingua, tuttavia mancavano dei documenti archeologici, delle prove tangibili che potessero dare ulteriore sostegno a questa teoria.
Il problema della Urheimat
Sebbene l'unità linguistica indoeuropea ("Ursprache") sia stata ricostruita attraverso il lavoro degli studiosi, rimane ancora il problema di comprendere la patria di provenienza ("Urheimat" o "Heimweh") di questa ondata migratoria e i motivi che l'avessero provocata.
La questione diventava centrale. La ricerca dell'Urheimat, vale a dire la patria originaria o dimora natia del popolo (o meglio, del gruppo di tribù affini) che parlava la protolingua (o meglio, i suoi dialetti) diventava fondamentale per indirizzare la ricerca archeologia e storica verso una direzione piuttosto che verso un'altra.
Tale ricerca ha dato luogo a un ampio ventaglio di ipotesi, derivanti dai più diversi approcci metodologici. La patria di origine è stata di volta in volta identificata nell'India, nell'Asia minore, nei Balcani, nelle regioni baltiche, nella Russia meridionale o addirittura in Egitto.
Indoeuropei invasori del nord?
Il più diffuso e accreditato modello sulla diaspora continentale degli Indoeuropei è basato su una prospettiva che, sul piano paletnologico, si può definire "migrazionista", ed è collegato con l'idea che gli Indoeuropei si siano ovunque sovrapposti, in una o più fasi, alle popolazioni preindoeuropee, soggiogandole e dominandole come élite militari, che poi imposero la loro lingua alle genti sottomesse (secondo un modello che Renfrew e altri studiosi definiscono mutamento linguistico per sovrapposizione di un'élite).
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Indoeuropei