Con questo comunicato intendo rendere note a tutte le nostre posizioni. Il comunicato è strutturato sostanzialmente in due parti: una riguarda i principi su cui si basa il nostro schieramento e la mia candidatura e una riguarda il programma che cercheremo di realizzare se vinceremo le prossime elezioni.
Questa legislatura ha visto la fine di uno dei due principali poli: quello di centro-destra.
Sfaldatosi a causa dei personalismi, il centro-destra, che finora era stato il nostro interlocutore principale, ha cessato definitivamente di esistere. Rimane il centro-sinistra: oggi, e lo possiamo dire con un certo orgoglio, l’unica forza politica che può contrastare lo schieramento progressista, post-comunista, liberalsocialista e anti-fascista per eccellenza siamo noi del Blocco Nazionale Identitario-IPSN.
Noi siamo l’ultimo baluardo contro l’avanzata di forze ideologicamente sovversive e materialiste su questo forum.
Il centro-sinistra aveva detto "Non ci presenteremo alle prossime elezioni". Tutto ciò s'è rivelato falso poichè alla fine liste di centro-sinistra, seppur mascherate da liste sdrammatizzatrici, si stanno presentando.
Questo è lo “storico” compito a cui oggi siamo chiamati.
Ce lo impongono le circostanze, ce lo chiede quel “popolo” che non si riconosce nel centro-sinistra e nei suoi (dis)valori,
Occorre però fare chiarezza. E per fare chiarezza intendo dire che bisogna precisare quali sono le nostre istanze politiche.
Noi, del Blocco Nazionale Identitario-IPSN, siamo:
1)per la tutela di tutte le identità. Quindi per la tutela dell’identità europea, delle identità nazionali e delle identità locali. Noi siamo per un’Europa Imperiale e Federale. Un’Europa delle Nazioni sovrane e autonome che condividono le medesime radici nella civiltà pagana greco-romana, germanica e nel Cristianesimo, in particolar modo nel Cattolicesimo romano.
In nome di questa comunanza di radici riteniamo necessario che l’Europa intera, da Lisbona a Vladivostok, si unisca affinché torni protagonista sulla scena mondiale, si liberi dall’influenza di potenze straniere, riacquisti la sua dignità e non sia unita solo per motivi economici e finanziari.
2)Per la subordinazione dell’economia alla politica. Detto in altri termini, noi rifiutiamo la massima marxista secondo la quale “l’economia è il nostro destino”.
A nostro modo di vedere la storia non si spiega unicamente da un punto di vista materialista e in relazione ai soli fattori economici. La nostra è una Weltanschauung che denuncia l’ossessione dei nostri tempi, ossia quella di ragionare principalmente, se non esclusivamente, in termini materialistici ed economici, mettendo il “bene dell’economia” di fronte a principi più alti e più nobili che invece dovrebbero ispirare l’azione politica. In tal senso riteniamo che l’aspetto politico, o meglio sarebbe dire metapolitico, debba prevalere su quello economico e a sua volta riteniamo che il lavoro debba divenire il soggetto dell’economia.
Il lavoro, concepito come un’arte ed una vocazione particolare di ogni singola persona, deve essere al servizio degli interessi nazionali e dello Stato.
Il frutto del lavoro e del risparmio individuale è la proprietà privata, la quale deve essere tutelata dallo Stato poiché la proprietà privata è il prolungamento di una persona in una determinata cosa e garanzia di libertà.
Qualora la proprietà privata assuma una funzione negativa di oppressione e sfruttamento di “schiavi salariati”, essa va limitata dallo Stato.
Garanzia di questo stato delle cose non può non essere un sistema economico-sociale che abbia come obiettivo dichiarato, di fronte alla situazione attuale, la costruzione dell’unità organica dell’azienda, la cogestione e quindi la collaborazione fra datori di lavoro e lavoratori, nel rispetto e nel mantenimento dei rispettivi ruoli. Una possibile via alla realizzazione di ciò potrebbe essere la ripartizione degli utili (ma anche dei dividendi) dell’azienda fra i lavoratori.
In questo modo si andrebbe incontro ad una terza via rispetto al capitalismo liberista e al socialismo marxista.
D’altra parte, si andrebbe a colpire con un tale sistema sia la figura del capitalista speculatore che la figura del “demagogo” incarnata dai sindacalisti di oggi, che illudono con facili promesse i lavoratori e poi vanno a braccetto con governi che non fanno altro che promuovere politiche che creano squilibri eccessivi dal punto di vista economico e anti-meritocratiche.
3)Per la riaffermazione dei principi della Tradizione, forza ordinatrice i cui principi tendono verso l’alto ed hanno quindi un carattere “superiore”, “sovraumano”.
Noi ad un quieto buonismo piccolo-borghese, ad un pacifismo pantofolaio o ad atteggiamenti anarchici e sovversivi, contrari ma uguali agli altri al tempo stesso, contrapponiamo una visione della vita che si fonda sui principi eroici della Roma arcaica e imperiale.
Il senso del dovere, dell’onore, della fedeltà, la lealtà, il senso della misura, la giustizia, il coraggio e la rettitudine sono le fondamenta della nostra Weltanschauung.
Questi sono i principi ai quali non intendiamo rinunciare.
Principi non negoziabili che noi porteremo avanti senza se e senza ma in questo spazio virtuale che ci è concesso dall’Amministrazione.
In base a questi noi chiederemo il voto ai forumisti di POL e in base a queste “affermazioni sovrane” che “negano assolutamente” il pensiero unico liberal-progressista e laicista ci presentiamo alle elezioni virtuali, che ci impegnamo a vincere.
In base a questi principi noi riteniamo opportuno proporre il seguente programma all’attenzione dei forumisti di POL:
1)Convocazione dell’Assemblea Costituente tramite apposito PDL dopo l’elezione dei tre giudici della Corte Costituzionale. Questi tre giudici saranno espressione delle tre aree politiche principali del forum, ossia il centro-destra, il centro-sinistra e la destra radicale.
2)Modifica dell’attuale regolamento congressuale in modo da permettere che ai lavori delle tre commissioni congressuali partecipino anche esterni al Congresso.
3)Riscrittura totale della Costituzione di POL e approvazione di una Costituzione che dovrà trovare il maggior consenso possibile delle forze politiche.
A tal proposito noi anticipiamo qui le nostre posizioni. Il lavoro fatto in questa legislatura pur non avendo dato i frutti sperati ci ha consegnato una bozza definitiva di riforma costituzionale approvata dalle Commissioni competenti. Essa è stata frutto di un lungo lavoro di mediazione. La base è stata data dal progetto di Primoli.
Questo poi è stato sviluppato, ampliato e migliorato da Ronnie e Cristiano72. La proposta venne poi integrata dal sottoscritto, da Gianfranco, Rudy, Zaffo, Folgore e Lepanto.
L’allora Presidente della Corte Costituzionale C@scista espresse in privato un parere giuridico personale sulla riforma e consigliò il sottoscritto per la stesura definitiva. (In segreto che sennò lo facevate decadere)
Non intendiamo buttare via tutto questo. Perciò questi saranno i punti fermi della nostra azione riformatrice che intendiamo promuovere, tenendo conto della precedente esperienza:
a) passaggio da una
Repubblica Semi-presidenziale (l'attuale sistema è evidentemente parlamentare, non semi-presidenziale) ad un sistema repubblicano pienamente presidenziale;
b) rafforzamento dei poteri del Presidente di POL il cui potere verrà legittimato da un consenso popolare che sia come minimo pari al 50%+1 dei voti;
c) abolizione della carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo ruolo verrà assunto pienamente dal Presidente della Comunità di POL il quale nominerà i ministri e ne revocherà il mandato qualora lo ritenesse opportuno;
d) il Presidente di POL avrà la facoltà di porre il proprio veto ad una decisione presa in Consiglio dei Ministri: se la maggioranza dei ministri si esprimerà in favore di una proposta che il Presidente non condividerà, quest’ultimo potrà porre il proprio veto per non farla approvare;
e) gli ex Presidenti di POL avranno il diritto di presentare leggi e mozioni al Congresso. Essi avranno lo status di “Congressisti a vita” senza diritto di voto . Gli ex Presidenti di POL potranno partecipare tranquillamente ai lavori delle Commissioni congressuali, della Giunta per il Regolamento congressuale e anche alle sedute della Corte Costituzionale, previo accordo col Presidente della Corte stessa;
f) il governo nominato dal Presidente di POL non avrà bisogno all’inizio della legislatura di chiedere il voto di fiducia al Congresso. Il governo potrà essere sfiduciato in seguito all’approvazione da parte del 50%+1 dei votanti in Congresso di un’apposita mozione di sfiducia. A decadere però saranno solo i Ministri e i sottosegretari, non il Presidente di POL che potrà essere sfiduciato solo da una mozione di sfiducia presentata da almeno 1/3 dei congressisti e 25 forumisti che abbiano raggiunto 500 posts a patto che ottenga almeno il consenso dei 2/3 dei votanti in Congresso;
g) il Presidente di POL potrà rinviare alla Corte Costituzionale una sentenza qualora la ritenesse incostituzionale.
(i giuristi morti si stanno rivoltando nella tomba e quelli vivi stanno ridendo, nemmeno il Presidente più potente della terra ha questo potere, cioè il presidente USA; inoltre i giudici sono eletti a maggioranze di garanzia, il presidente no, quindi non si capisce perchè abbia più potere dei giudici stessi) Se la medesima sentenza verrà approvata nuovamente il Presidente di POL sarà costretto a promulgarla. Se entro tre giorni il Presidente di POL non adempierà al suo dovere, saranno legittimati i Vice-presidenti di POL a promulgare la sentenza, pena la decadenza dal mandato.
Questi punti verranno meglio svilupatti in una proposta che renderemo pubblica prossimamente a tutti i forumisti di POL.
F.to
On. Giò91
Candidato alla Presidenza di POL per il Blocco Nazionale Identitario-IPSN.