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SolConservator
Genetica: i Celti e l'aplogruppo R1b [modifica]
Nonostante i risultati delle ultime ricerche genetiche siano ancora provvisorie si diffonde sempre più tra gli studiosi la tesi inizialmente propugnata da pochi storici di una antica origine autoctona risalente al
mesolitico.
Il responsabile della diffusione di questa tesi è l'
aplogruppo R1b del cromosoma Y; gli aplogruppi possono essere immaginati come i grandi rami dell'albero genealogico della componente maschile della specie
Homo Sapiens. Questi rami-aplogruppi mostrano come si sono sviluppate le popolazioni e ne definiscono perciò anche l'ambito geografico di sviluppo.
Nel continente europeo sono diffusi 4 aplogruppi: E, J,
I e
R che è quello che più ci interessa analizzare e che si divide in due sottogruppi, o
aplotipi, R1b nelle popolazioni sud-occidentali e R1a in quelle dell'Europa orientale.
L'aplogruppo R1b, nella sua mutazione M343, compare in Europa già 30000 anni fa con i
Cro-Magnon, del genere
Homo Sapiens e diretti progenitori degli attuali europei, ma si attesta verosimilmente solo dopo l'ultima era glaciale.
Le moderne popolazioni celtiche atlantiche sono contraddistinte dall'aplotipo R1b, ma R1b non è esclusivo di queste popolazioni: l'aplotipo R1b caratterizzato dai marcatori SNP e STR è presente in tutta la
Spagna,
Baschi,
Galles e
Irlanda ma ha alte frequenze anche in
Sardegna,
Corsica e
Toscana. Il collegamento tra popolazioni della Spagna e delle Isole britanniche potrebbe essere dovuto a migrazioni di genti
mesolitiche (8000 - 5000 a.C.) dalla penisola iberica, che con il mitigarsi del clima si spostavano dai rifugi glaciali per ricolonizzare il nord dell'Europa. Nel resto d'Europa l'aplotipo R1b è presente in maniera degradante da ovest verso est dove praticamente scompare per lasciare il posto all'aplotipo R1a a partire da un confine naturale che va dalle
alpi orientali al
mar baltico.
È senz'altro molto rilevante notare il fatto che l'epicentro della diffusione della culura celtica abbia basse frequenze di R1b: ciò dimostrerebbe che il panorama genetico attuale sia sostanzialmente quello disegnato nel periodo mesolitico e che la diffusione della cultura celta sia stata più di tipo culturale (ad esempio imposto da classi dominanti celte) che dovuto alla diffusione di persone, e quindi di geni.
Da segnalare anche una massiccia presenza dell'aplotipo R1b anche nell'Italia del nord, non è ancora chiaro però se la sua presenza sia dovuta alle migrazioni iniziali del paleolitico provenienti da una regione imprecisata dell'
Asia occidentale o ad eventi più recenti legati all'ultima glaciazione (tra i 15000 e i 10000 anni fa), durante la quale i contatti tra popolazioni iberiche e quelle italiche erano consentiti e facilitati dal congelamento di ampi tratti del mediterraneo settentrionale che formavano in questo modo ponti naturali facilmente percorribili. Ad ogni modo, poiché l'ultima glaciazione rese inabitabili le regioni settentrionali e centrali dell'Europa, è ovvio che l'apparizione aplogruppo R1b in Italia preceda quella nelle isole britanniche.
Da queste poche evidenze si deduce che l'aplotipo R1b presente nelle moderne popolazioni celtiche e già presente nelle popolazioni del mesolitico, non può essere stato introdotto da migrazioni di popoli indoeuropei in epoca più recente, attestando così l'originalità e l'europeicità dei Celti di ogni epoca
http://it.wikipedia.org/w/index.php?...=9781845291587