pigau de
La nuova sardegna
17-10-07, Oristano
Limba comuna o più parlate locali? Un convegno dirà dove sta la ragione
MASULLAS. Tutto è ormai pronto per quell’importante convegno sulla lingua sarda che per la prima volta metterà a confronto i sostenitori de “Sa limba sarda comuna” con quelli che invece propendono per la conservazione delle parlate locali. Un dibattito che si terrà giusto nel nome di uno dei personaggi che seppur nella finzione letteraria, almeno per quanto riferito alla Marmilla, più d’altri ha fatto della lingua un importante strumento di comunicazione e divulgazione. Foss’ anche quando questa si veste con i panni dell’ironia e dello sberleffo, come fa quel predi Antiogu, arrettori de Masuddas, che derubato delle sue candide pecorelle, in stretta parlata locale lancia il suo anatema ai ladri e in sovrappiù al popolo di Masullas “Chi a s’ora de accuiai is cabonis e is puddas besseis e scrucullai”. “Predi Antiogu, anc’ andat sa lingua sua”, questo è infatti il titolo del convegno organizzato dal Comune di concerto con il “Comitato per la valorizzazione di tutte le parlate” e l’associazione culturale “Gruppo Boxis” che sabato pomeriggio, ad iniziare dalle 16, si terrà nei locali del centro sociale. Ricco e variegato, come è giusto che sia quando sul tavolo sono opinioni a confronto, l’elenco degli studiosi che come è facile prevedere compareranno le rispettive istanze e le motivazioni che li spingono a sostenere una tesi rispetto all’altra. Tutto da seguire, insomma. Dopo i saluti del sindaco Mansueto Siuni, del presidente della Provincia Pasquale Onida e dello studioso Gian Giacomo Ortu, presidente del Comitato Predi Antiogu, prenderanno il via i lavori che saranno coordinati dal poeta Dino Maccioni, deus ex machina del Gruppo Boscis, da sempre in prima linea sul fronte della valorizzazione della lingua sarda. L’onore d’essere il primo a prendere il microfono sarà tutto dell’antropologo e scrittore Giulio Angioni e cui farà seguito il poeta e scrittore del famoso Paese d’ombre, Villacidro, Efisio Cadoni. A seguire un altro poeta, Fancesco Carlini e il lessicografo Giovanni Casciu. Sarà quindi la volta di Salvatore Cubeddu dell’Ufficio linguistico e dell’operatore culturale Antonio Ignazio Garau. A chiudere gli interventi Giuseppe Manias della Biblioteca gramsciana che relazionerà sul tema Gramsci e la lingua sarda e lo scrittore curcurese, nonché editore di una specifica rivista sulla limba, “Paraulas”, Franco Pilloni, che al suo attivo conta già diversi romanzi sempre in limba. A rendere il tutto ancor più interessante e suggestivo la presenza di diversi artisti quali il chitarrista Ignazio Cadeddu, i poeti cantori Efisio Caddeo e Remo Orrù, i grandi custodi del canto a “repentina” e il fisarmonicista Gianfranco Massa. Insomma, una serata da non perdere assolutamente. Tigellio Sebis