Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Predefinito Conferimento delle onorificenze della Real Casa, comunicato ufficiale




    Aimone di Savoia

    Delegato dal Capo della Casa Reale per gli Ordini Dinastici
    Presidente delle Commissioni per gli Ordini Dinastici



    Premesso che, nel senso originario, gli Ordini dinastici di Casa Savoia seguiranno il criterio base del merito e della gratuità; nell'attesa che la Commissione di Studi presenti le opportune proposte per rendere gli Ordini stessi compatibili con le leggi nazionali,


    NOMINA E INSEDIA


    la Commissione speciale, di cui al precedente comunicato del 19 settembre 2006, con il compito di valutare i requisiti di merito per le riammissioni negli Ordini, in base alle domande fatte pervenire dagli interessati entro il 31 gennaio 2008, e di sottoporre i nominativi al Capo della Casa.
    La medesima Commissione darà parere preventivo al Capo della Casa per le nuove nomine e l'avanzamento nei gradi in cui si articolano gli Ordini.
    I membri degli Ordini dinastici insigniti da S.M. il Re Umberto II saranno, come già deliberato, senz'altro ammessi a semplice richiesta.
    La Commissione dura in carica un biennio e potrà essere confermata o integrata secondo le necessità.
    Le domande dovranno pervenire al seguente indirizzo:


    Commissione per gli Ordini Dinastici di Casa Savoia
    Palazzo Volpi
    San Marco, 3947
    30124 Venezia, Italia


    Altresì, le domande devono essere corredate da una succinta documentazione: data e motivo del conferimento, classe d'appartenenza, funzioni e cariche ricoperte. La Commissione è tenuta a rispondere entro il 30 maggio 2008.


    Decreto N. 3 del 29 settembre 2007.



    Aimone di Savoia


  2. #2
    un Re è necessario!!
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    Ottimo.
    Le cose ormai si muovono...

  3. #3
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    I links del Messaggio del Principe Aimone?

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Cyprien Visualizza Messaggio
    I links del Messaggio del Principe Aimone?
    Eccolo! http://www.realcasadisavoia.it/files...ecreto3_it.pdf

  5. #5
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    Grazie!

  6. #6
    email non funzionante
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    Onore a S.A.R., come veneto mi sento onorato dell'ubicazione veneziana della Commissione per gli Ordini Dinastici.
    Viva il Principe!
    NOI SIAMO LA VERA ITALIA !
    RICOSTRUIAMO LA NOSTRA PATRIA !

  7. #7
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    www.realcasadisavoia.it

    La Stampa – 3 ottobre 2007 – p. 17
    Guerra tra i due Savoia
    “I tuoi nobili sono falsi”

    Aimone: sotto esame gli atti promulgati da Vittorio Emanuele.
    E adesso come farà Lele Mora senza il suo titolo onorifico di commendatore di San Maurizio e Lazzaro, senza il suo mantello rosso che fa tanto «moschettiere»? Perché è stata proprio questa onorificenza elargita da Vittorio Emanuele al creatore di tronisti e veline a scatenare la «guerra sugli ordini dinastici in casa Savoia» e a far firmare ad Aimone di Savoia, figlio del Duca d’Aosta – ed erede al trono che non c’è secondo parte dei monarchici italiani - un decreto in cui si annuncia la riforma degli ordini dinastici e anche la cancellazione dei titoli concessi senza merito, con troppa leggerezza, e soprattutto a pagamento.
    «Basta», dicono i duchi d’Aosta, padre e figlio che hanno nel mirino soprattutto l’Ordine di San Maurizio e Lazzaro, il più abusato, tra le cui file si trovano anche molte delle persone finite nell’inchiesta di Woodcock nell’estate del 2006. «Basta», avevano già detto le tre figlie dell’ultimo re d’Italia che qualche tempo fa, come gesto di rottura con il fratello, si erano «dimesse» da dame di gran croce. «Basta», dice il conte Giovanni Volpi di Misurata, consigliere di Amedeo e Aimone, suggeritore di questa pulizia negli ordini. «Ovviamente coloro che sono stati insigniti da sua maestà Umberto II saranno senz’altro ammessi a semplice richiesta». Per gli altri, invece, è stata istituita una commissione che valuterà caso per caso in base al merito. Commissione i cui membri sono segreti per evitare «pressioni e ritorsioni», spiega il conte Volpi.
    Una storia di querelle familiare e dinastica ma anche una storia di conti poco chiari, emersa da un’inchiesta giornalistica di Novella duemila che anche questa settimana torna sulla vicenda. «Si parla di 800mila euro dati in beneficenza in questi anni», scrive il giornale, «ma la cifra non è poi così elevata se si considera il numero dei membri (circa 4500 di cui la maggior parte paganti) e tante occasioni sociali in cui si raccolgono fondi». Per non parlare del negozio virtuale legato al sito delle dinastia Savoia in cui si compra di tutto, dalla cravatta ai gioielli in stile «reale».
    E mentre Aimone assume sempre più il ruolo di «principe ereditario» e da Mosca, dove lavora come manager della Pirelli, annuncia le sue nozze a breve con la principessa Olga di Grecia, in Italia il cugino Emanuele Filiberto reagisce a quella che considera un’indebita invasione di campo e gli risponde per le rime: «Gli Ordini di Casa Savoia non possono essere accaparrati a piacimento da qualsivoglia pretendente, essi sono regolati da Statuti che si fondano sul Diritto Canonico e pertanto sono legati a provvedimenti della Santa Sede. Ad oggi nessun provvedimento ha modificato l'assetto degli Ordini che rimangono pertanto legati a mio padre Vittorio Emanuele che ne è Gran Maestro.
    Trovo molto triste che Amedeo ed Aimone d'Aosta strumentalizzino ogni situazione per mettere in risalto le loro pretese sui Diritti Dinastici di Casa Savoia, diritti che né loro né la loro falsa consulta, costituita ad hoc, possono trasferire da mio Padre Vittorio Emanuele ad Amedeo». E per chiarire meglio il concetto Emanuele Filiberto spiega che Aimone in quanto nato da un matrimonio annullato dalla Chiesa non può proprio vantare nessun diritto. Una lite che finirà davanti al giudice come è già finita quella sullo stemma di casa Savoia.
    Diversa la tesi di chi vuole vedere il ramo Aosta sul perduto (causa repubblica) trono sabaudo o comunque a capo della famiglia reale che fu. «Le leggi sono chiare», spiega il conte Volpi e «Vittorio Emanuele ha perso ogni diritto il giorno in cui ha sposato Marina Doria senza il consenso del padre». Intanto c’è gran fermento tra i cavalieri e i commendatori dotati di mantello di San Maurizio e Lazzaro, tra cui anche Mike Bongiorno. Hanno ancora quattro mesi di tempo per presentare domanda di ammissione e si interrogano sul da farsi. In molti predicono un futuro con un ordine spaccato in due e molto lavoro inutile per i Tribunali italiani.


    Segue un commento
    L!articolo apparso su La Stampa il 3 ottobre 2007, p. 17, dal titolo «Guerra tra i due Savoia. I tuoi nobili sono falsi», attesta il perdurante interesse per la Casa reale italiana, nonostante le poco edificanti imprese del figlio dell!ultimo re. Tuttavia dall!articolo stesso si deduce quanta disinformazione sia penetrata nel grande pubblico in questi ultimi anni, tanto da potere fare dire impunemente a Emanuele Filiberto, che le adopera addirittura come minacce dalle quali farsi intimidire, delle autentiche sciocchezze e frasi ad effetto, che non tengono conto dei fatti. Nessuno vuole modificare gli Ordini dinastici. I cambiamenti illegittimi li hanno fatto lui e suo padre e altre volte se ne sono pure vantati. Con la svolta in senso commerciale degli Ordini non c!entra la S. Sede e non risulta che l!abbia autorizzata.
    Comunque, la modifica degli statuti degli Ordini è cosa diversa dalla spettanza del Gran Magistero e dalla successione dinastica all'interno di una Famiglia reale.
    Il giovane Emanuele Filiberto forse non si è accorto che dai tempi della Rivoluzione francese il papa non interviene più nelle questioni dinastiche e lo Statuto albertino, altre volte e a sproposito da lui richiamato, lo conferma. Suo padre Vittorio Emanuele, sfruttando il dato anagrafico di essere il figlio del re, si è accaparrato una funzione che secondo i documenti non gli competeva. La ha anche usata male, provocando la riprovazione dei suoi più stretti familiari, le tre sorelle alle quali è cara la memoria del padre e del re.
    L'attacco personale condotto contro Aimone di Savoia è inelegante e inconsistente. Il diritto canonico insegna proprio l!opposto di quello che lui ha capito. La legittimità dei natali non si perde mai per l!annullamento o lo scioglimento del matrimonio dei genitori: né per il diritto canonico, né per il diritto civile.
    La verità è che non c'entra il diritto canonico, e quanti lo sostengono si aggrappano a questo argomento inconsistente e forse inventato da loro per distogliere le attenzioni dal punto centrale della vicenda. Vittorio Emanuele è decaduto insieme a tutta la sua famiglia dal rango di principe di Casa Savoia.
    Le lettere di Re Umberto chiariscono altresì che in caso di decadenza di Vittorio gli subentra Amedeo e la sua discendenza. Del resto lo stesso re Umberto, sentendo arrivare la sua fine, ha tenuto a conferire ufficialmente quale membro della Famiglia ad Aimone,appena quindicenne nel novembre del 1982, cioè derogando al requisito della maggiore età, il Collare dell’Annunziata, la massima onorificenza sabauda. Non risulta che abbia fatto altrettanto per Filiberto, il quale sembra confondere una collana con il Collare, essendo quello che lui dice di avere ricevuto in eredità dal nonno a 11 anni un semplice oggetto, non accompagnato dai documenti ufficiali necessari per farne un Collare dell’Annunziata e consentirgli l’ingresso nell!Ordine.
    Cosa cercano di più? Si vuole ora contestare pure questo importante atto del re? Lo facciano ma dicano chiaramente che se ne curano meno che poco di tutto quello che ha fatto e scritto Umberto II.
    Amedeo e figlio non vanno facendo cause ricattatorie, non minacciano dentro e fuori dai tribunali, espongono le loro ragioni e i documenti che le comprovano. È corretta opera d'informazione divulgarli. Il trono non c'è più, ma la dinastia storica che ha fatto e retto l'Italia unitaria c'è ancora e deturpare il nome certo non abbellisce l'immagine storica e quella attuale, sia pure repubblicana, dell'Italia di tutti noi.

  8. #8
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