Originariamente Scritto da
natoW
Essere antiamericani è un’opzione legittima.
Ma comportarsi concretamente da antiamericani, al di là delle facili espressioni di facciata o delle semplicistiche operazioni tipo no-global, è cosa ben differente.
Tutti usiamo medicine che, per la gran parte non solo sono prodotte da multinazionali americane, ma sono state realizzate attraverso la ricerca condotta in America. E vale ancor più per gli strumenti diagnostici, oggi indispensabili per la qualità della vita e per la stessa sopravvivenza. E nessun contestatore, anche il più aspro, si sognerebbe di rinunciare a curarsi per questa sola ragione.
Vestiti, prodotti cosmetici e tecnologici sono in grande prevalenza americani o di licenza americana, salvo qualche nuova generazione di elementi fabbricati in Cina (e sappiamo in che modo: nessun rispetto dell’ambiente, nessun rispetto della sicurezza del lavoro, nessuna garanzia contrattuale, sfruttamento dei minori ecc. ecc., grazie ad un regime, e non al popolo, che resta l’unico comunista con l’aggravante di essersi ora contaminato nella forma peggiore col capitalismo).
Nessuno, oggi, nemmeno il più convinto rivoluzionario, fa a meno di telefonini, computer, internet ecc.. Ebbene, il maggiore produttore di computer è americano, il più potente motore di ricerca è americano, i più usati e sofisticati telefonini sono americani.
Allora, come la mettiamo?
Chi e come è realmente antiamericano in Italia?
Attendiamo risposte.
Noi siamo antiamericani ed abbiamo risposte che ci appaiono convincenti. E ve le proporremo. Ma prima, per non sembrare di voler possedere la verità o condizionare le risposte, gradiremmo il parere di chi vuole intervenire.
CsFC "ENCLAVE ITALIANA"
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