Informato dal patriarca d'Alessandria circa l'agitazione delle Chiese, san Celestino I, che occupava allora la Sede Apostolica, condannò la nuova eresia e incaricò Cirillo di detronizzare il vescovo di Costantinopoli in nome del Romano Pontefice, se non veniva a resipiscenza. Ma gl'intrighi di Nestorio dovevano prolungare la lotta. A questo punto, vicino a Cirillo nel trionfo della donna sull'antico nemico, ci appare l'ammirabile figura d'una donna, d'una santa, che per quarant'anni fu il terrore dell'inferno, e per due volte, nel nome della Regina del cielo, schiacciò il capo all'odioso serpente. In un secolo di rovine, Pulcheria dovendo reggere a quindici anni le redini dell'impero, con la prudenza nel consiglio e con l'energia nell'azione, arginò i torbidi all'interno, al punto che, con la sola forza del suo divino salmodiare insieme alle sorelle, anch'esse vergini, riuscì a contenere i barbari. Quando l'Occidente si agitava nelle convulsioni di un'ultima agonia, l'Oriente ritrovava nel genio della sua imperatrice la prosperità dei suoi giorni migliori. Ora, nel vedere la nipote del grande Teodosio consacrare le proprie ricchezze a moltiplicare fra le sue mura le chiese alla Madre di Dio, Bisanzio apprese da lei il culto di Maria, che doveva costituire la sua salvaguardia in tanti tristi giorni, e le valse dal Signore, Figlio di Maria, mille anni di misericordia e d'incomprensibile pazienza. Salutata dai Concili ecumenici come la custode della fede ed il baluardo dell'unità (Labbe, Conc. iv, 464), santa Pulcheria ebbe dopo san Leone la parte principale di tutto ciò che si fece nel suo tempo contro gli avversari della verità divina (Lettera 31.a o 27.a). Due palme sono nelle sue mani, due corone cingono il suo capo, dice questo grande Papa, perché la Chiesa deve a lei la propria vittoria sull'empietà di Nestorio e di Eutiche, i quali, divisi nell'attacco, si congiungevano per lati opposti nel medesimo fine: la negazione dell'Incarnazione e quella del ruolo della Vergine-Madre nella redenzione del genere umano (ivi e Lettera 79.a o 59.a).