User Tag List

Visualizza Risultati Sondaggio: è giusto tassare gli obesi?

Partecipanti
14. Non puoi votare in questo sondaggio
  • sì è per il bene della loro salute

    2 14.29%
  • sì serve anche per ridurre la spesa sanitaria

    2 14.29%
  • no....lo stato non deve entrare nella vita privata delle persone

    9 64.29%
  • altro

    1 7.14%
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 39
  1. #1
    macht geht vor recht
    Data Registrazione
    24 Mar 2006
    Località
    Regno d'Italia > They challenge science to prove the existence of God. But must we really light a candle to see the sun?
    Messaggi
    7,000
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito La repubblica italiana è il più grande imbroglio del secolo?

    La Repubblica mai proclamata


    Roma Dubbi tanti, certezze molte. Il referendum del 2 giugno 1946, con cui il popolo italiano era stato chiamato a scegliere fra il mantenimento della forma monarchica e la Repubblica, lascia aperto un ventaglio di discussioni e riflessioni che passano tutte dall’inchiostro verde della penna del Guardasigilli Palmiro Togliatti. La campagna elettorale non fu serena: l’Italia usciva dalla guerra devastata e divisa.

    L’esilio di Umberto Quando il referendum parve orientato verso la Repubblica, Umberto II decise di andar via dall’Italia, con un prestito fattogli dal Papa Pio XII (restituito entro il 1950), lasciando tutti i tesori della Corona alla Banca d’Italia, con tanto di inventario del tesoriere Ventrella. Erano le 18.45 del 13 giugno, a Ciampino, quando l’aereo diretto a Lisbona, con scalo a Madrid, decollò. Il timore del sovrano era la guerra civile, il sangue sparso. Umberto II non voleva essere re del 51% degli italiani. C’era da pensare alla questione del Nord-Est, col rischio che Togliatti cedesse parti del Friuli. Il clima della campagna elettorale prereferendaria, anche se i quesiti erano stati sottoscritti dallo stesso Umberto II, era teso. Lo stesso re a Genova fu aggredito dal comunista Machiavelli, poi membro della Costituente. Era già annunciato un nuovo referendum in caso di vittoria monarchica con maggioranza esigua: pacificato il Paese, sventata la guerra civile, Umberto avrebbe chiesto nuovamente l’opinione del suo popolo per una scelta ponderata e serena, con diritto di voto a tutti, come non avvenne il 2 giugno. Togliatti stesso ammise che «un parto difficile va aiutato e pilotato», giustificando la forzatura di alcuni passaggi. Tre milioni in più di voti rispetto agli iscritti alle liste elettorali, fra l’altro di difficile verifica. Erano state escluse le zone che poi sarebbero passate alla Jugoslavia di Tito, per volere comunista, in nome di un nuovo ordine europeo, col placet democristiano anche diversi decenni dopo (Trattato di Osimo, 1975).

    La lettera di De Gasperi Lo stesso presidente del Consiglio Alcide De Gasperi scrisse il 4 giugno al ministro dell’Interno socialista Giuseppe Romita che la Monarchia era in largo vantaggio, cosicché “rebus sic stantibus” le cose non sarebbero cambiate. Poi il risultato nei fatti mutò profondamente, fino a ribaltare le previsioni dello statista democristiano. La Corte Suprema di Cassazione presieduta da Giuseppe Pagano, si riunì il 10 giugno nella sala della Lupa a Montecitorio, alla presenza dei ministri (assenti i rappresentanti dei Paesi esteri) e dei giudici (senza toga rossa ed ermellino, come d’uopo in presenza di eventi storici). Pagano lesse i risultati, senza proclamare la nuova forma di organizzazione statale. Poi parlò delle sezioni ancora da scrutinare, comunque ininfluenti, dei ricorsi. E andò via, aggiornando la riunione al 18 giugno. Umberto II lasciò l’Italia il 13 giugno. La Monarchia aveva puntato i piedi, certa della vittoria delle urne. Nella notte fra il 12 ed il 13 giugno, il governo votò a maggioranza, non già all’unanimità il passaggio dei poteri dal re al presidente del Consiglio: da Umberto II, esautorato, a De Gasperi, primo ministro e Capo dello Stato al contempo. Il passaggio avrebbe avuto piena legittimità se fosse avvenuto dopo il 18 giugno, a proclamazione avvenuta a tutti gli effetti. E invece avvenne il 13. A questo punto il re volle evitare fratture ulteriori e scelse di andar via, non riconoscendo la forma repubblicana, non abdicando. L’esilio volontario fu poi sancito nella XIII disposizione transitoria della Costituzione dell 1 gennaio 1948. I comma sull’esilio forzato dei discendenti maschi della Casa Savoia hanno avuto valore fino alla legge costituzionale del 23 ottobre 2002, dopo la quale Vittorio Emanuele IV ed Emanuele Filiberto, suo figlio, sono entrati nel Belpaese.

    La Repubblica mai proclamata Il 18 giugno la Corte di Cassazione, riunita ancora, non proclamò la Repubblica, pur avendo letto i risultati definitivi del referendum. Fu questo il volere di Togliatti, che inviò una lettera con precise indicazioni in tal senso a Pagano, con un testo firmato in penna verde, quella che “il Migliore” usava per i grossi accordi. Il suo segretario particolare Massimo Caprara (poi convertito alle idee liberali, fino all’approdo in Forza Italia) la portò personalmente al presidente della Corte Suprema di cassazione. Togliatti voleva che i risultati letti giustificassero da soli la Repubblica. Pagano non poté assumersi la responsabilità di scatenare una guerra civile, denunciando in quell’occasione, eventuali irregolarità del referendum. Il 2 luglio la Gazzetta Ufficiale riportò del passaggio di consegne della presidenza della neonata Repubblica, da De Gasperi, che fu scritto detenere i poteri «dal 18 giugno» (anche se sarebbe stato corretto ma rischioso scrivere “13 giugno”), ad Enrico De Nicola, Capo dello Stato provvisorio.



    Gianvito Casarella
    http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=12857

  2. #2
    denty
    Ospite

    Predefinito

    l'Italia in sè è un'enorme imbroglio...

  3. #3
    Forumista senior
    Data Registrazione
    24 Feb 2013
    Messaggi
    3,260
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    bisogna avere una mente molto ristretta

    per indicare nei brogli del 1946

    "il più grande imbroglio del secolo"


    un po' come se di fronte all'esplosione della bomba atomica

    i cultori del miele di api adducessero a scandalo dell'umanità
    il venir meno di quel dolce nettare.

    (sarà che non mi piace il miele?)

  4. #4
    www.NRA.org
    Data Registrazione
    14 Mar 2007
    Località
    Home of the Brave
    Messaggi
    460
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da denty Visualizza Messaggio
    l'Italia in sè è un'enorme imbroglio...


    In effetti.......

  5. #5
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da W. Von Braun Visualizza Messaggio
    La Repubblica mai proclamata


    Roma Dubbi tanti, certezze molte. Il referendum del 2 giugno 1946, con cui il popolo italiano era stato chiamato a scegliere fra il mantenimento della forma monarchica e la Repubblica, lascia aperto un ventaglio di discussioni e riflessioni che passano tutte dall’inchiostro verde della penna del Guardasigilli Palmiro Togliatti. La campagna elettorale non fu serena: l’Italia usciva dalla guerra devastata e divisa.

    L’esilio di Umberto Quando il referendum parve orientato verso la Repubblica, Umberto II decise di andar via dall’Italia, con un prestito fattogli dal Papa Pio XII (restituito entro il 1950), lasciando tutti i tesori della Corona alla Banca d’Italia, con tanto di inventario del tesoriere Ventrella. Erano le 18.45 del 13 giugno, a Ciampino, quando l’aereo diretto a Lisbona, con scalo a Madrid, decollò. Il timore del sovrano era la guerra civile, il sangue sparso. Umberto II non voleva essere re del 51% degli italiani. C’era da pensare alla questione del Nord-Est, col rischio che Togliatti cedesse parti del Friuli. Il clima della campagna elettorale prereferendaria, anche se i quesiti erano stati sottoscritti dallo stesso Umberto II, era teso. Lo stesso re a Genova fu aggredito dal comunista Machiavelli, poi membro della Costituente. Era già annunciato un nuovo referendum in caso di vittoria monarchica con maggioranza esigua: pacificato il Paese, sventata la guerra civile, Umberto avrebbe chiesto nuovamente l’opinione del suo popolo per una scelta ponderata e serena, con diritto di voto a tutti, come non avvenne il 2 giugno. Togliatti stesso ammise che «un parto difficile va aiutato e pilotato», giustificando la forzatura di alcuni passaggi. Tre milioni in più di voti rispetto agli iscritti alle liste elettorali, fra l’altro di difficile verifica. Erano state escluse le zone che poi sarebbero passate alla Jugoslavia di Tito, per volere comunista, in nome di un nuovo ordine europeo, col placet democristiano anche diversi decenni dopo (Trattato di Osimo, 1975).

    La lettera di De Gasperi Lo stesso presidente del Consiglio Alcide De Gasperi scrisse il 4 giugno al ministro dell’Interno socialista Giuseppe Romita che la Monarchia era in largo vantaggio, cosicché “rebus sic stantibus” le cose non sarebbero cambiate. Poi il risultato nei fatti mutò profondamente, fino a ribaltare le previsioni dello statista democristiano. La Corte Suprema di Cassazione presieduta da Giuseppe Pagano, si riunì il 10 giugno nella sala della Lupa a Montecitorio, alla presenza dei ministri (assenti i rappresentanti dei Paesi esteri) e dei giudici (senza toga rossa ed ermellino, come d’uopo in presenza di eventi storici). Pagano lesse i risultati, senza proclamare la nuova forma di organizzazione statale. Poi parlò delle sezioni ancora da scrutinare, comunque ininfluenti, dei ricorsi. E andò via, aggiornando la riunione al 18 giugno. Umberto II lasciò l’Italia il 13 giugno. La Monarchia aveva puntato i piedi, certa della vittoria delle urne. Nella notte fra il 12 ed il 13 giugno, il governo votò a maggioranza, non già all’unanimità il passaggio dei poteri dal re al presidente del Consiglio: da Umberto II, esautorato, a De Gasperi, primo ministro e Capo dello Stato al contempo. Il passaggio avrebbe avuto piena legittimità se fosse avvenuto dopo il 18 giugno, a proclamazione avvenuta a tutti gli effetti. E invece avvenne il 13. A questo punto il re volle evitare fratture ulteriori e scelse di andar via, non riconoscendo la forma repubblicana, non abdicando. L’esilio volontario fu poi sancito nella XIII disposizione transitoria della Costituzione dell 1 gennaio 1948. I comma sull’esilio forzato dei discendenti maschi della Casa Savoia hanno avuto valore fino alla legge costituzionale del 23 ottobre 2002, dopo la quale Vittorio Emanuele IV ed Emanuele Filiberto, suo figlio, sono entrati nel Belpaese.

    La Repubblica mai proclamata Il 18 giugno la Corte di Cassazione, riunita ancora, non proclamò la Repubblica, pur avendo letto i risultati definitivi del referendum. Fu questo il volere di Togliatti, che inviò una lettera con precise indicazioni in tal senso a Pagano, con un testo firmato in penna verde, quella che “il Migliore” usava per i grossi accordi. Il suo segretario particolare Massimo Caprara (poi convertito alle idee liberali, fino all’approdo in Forza Italia) la portò personalmente al presidente della Corte Suprema di cassazione. Togliatti voleva che i risultati letti giustificassero da soli la Repubblica. Pagano non poté assumersi la responsabilità di scatenare una guerra civile, denunciando in quell’occasione, eventuali irregolarità del referendum. Il 2 luglio la Gazzetta Ufficiale riportò del passaggio di consegne della presidenza della neonata Repubblica, da De Gasperi, che fu scritto detenere i poteri «dal 18 giugno» (anche se sarebbe stato corretto ma rischioso scrivere “13 giugno”), ad Enrico De Nicola, Capo dello Stato provvisorio.



    Gianvito Casarella
    http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=12857
    ottima analisi Von Braun ormai è chiaro come il sole e anche i sassi sanno che la repubblica è nata con un broglio e con un atto di violenza del governo De Gasperi che la notte del 12/13 giugno 1946 si è attribuito i poteri di capo dello stato, più golpe di cosi', tanto che questo gesto non appare su alcun documento ufficiale e dal 13 al 18 giugno 1946 non ci fu alcun capo di stato anzi il capo di stato era il RE che comunque parti' da Ciampino alle 16,15 e non alle 18,45.
    Una Repubblica nata su odiosi briogli e un Re che a mio avviso avrebbe dovuto osare: Napoli era monarchica e il suo aereo doveva recarsi li' per destituire il governo ribelle. Voglio vedere chi avrebbe osato andare ad arrestare il Re a Napoli

  6. #6
    oro e porpora
    Data Registrazione
    15 Dec 2006
    Messaggi
    5,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    No, è stata la più grande conquista democratica della nostra nazione.

    Viva la Repubblica!

  7. #7
    www.NRA.org
    Data Registrazione
    14 Mar 2007
    Località
    Home of the Brave
    Messaggi
    460
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito




    Re o presidente a me basta che ci sia uno così!

  8. #8
    Pasdar
    Data Registrazione
    25 Sep 2004
    Località
    Padova
    Messaggi
    46,757
     Likes dati
    3,474
     Like avuti
    4,270
    Mentioned
    108 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito

    I sospetti ci sono.
    E sono tanti.
    Ma se mi si chiede se sostengo la Repubblica Italiana io rispondo che l'Italia è sempre la mia Patria.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  9. #9
    più unico che raro
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,609
     Likes dati
    0
     Like avuti
    15
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da denty Visualizza Messaggio
    l'Italia in sè è un'enorme imbroglio...
    più che altro è piena zeppa di imbroglioni......

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    19 May 2013
    Messaggi
    10,888
     Likes dati
    0
     Like avuti
    3
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Già il solo fatto che ci siano dei sospetti è scandaloso!

 

 
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Vaccino, che grande imbroglio
    Di Kronos nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 58
    Ultimo Messaggio: 01-08-21, 23:57
  2. Democrazia:il grande imbroglio
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 29-01-06, 14:37
  3. Il Grande Imbroglio
    Di Pieffebi nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 09-03-05, 01:01
  4. Democrazia: il grande imbroglio
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 20-05-04, 03:49
  5. il grande imbroglio
    Di stophere nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-02-04, 02:23

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito